Cuma. L'Antro della Sibilla.

La data di costruzione è alquanto incerta: secondo Amedeo Maiuri venne realizzata tra il VII ed il VI secolo a.C., come testimoniato dal tipo di taglio della pietra tufacea a forma trapezoidale. Il cosiddetto Antro della Sibilla è un
lungo tunnel scavato nella roccia, che corre con un percorso
rettilineo terminante in una stanza che fa da vestibolo ad un locale a
tre nicchie. La penombra del tunnel, tagliata a tratti dalla luce
penetrante dalle aperture laterali, è di suggestione tale da comprendere
come mai nella tarda antichità si localizzarono qui l’oracolo e la
sacerdotessa di Apollo con i suoi vaticini. In realtà si tratta
quasi certamente di un corridoio di origini militari, sorto per scopi
difensivi. L’altra galleria, nota come Crypta Romana o “grotta di Cocceio”,
con la quale si collegò in età tardo-repubblicana il porto di Cuma con
il porto di Puteoli sui laghi d’Averno e di Lucrino, al fine di
potenziare militarmente la zona, è accessibile dal piazzale situato
di fronte all’Antro della Sibilla e dal quale si imbocca la via Sacra,
che conduce all’acropoli.
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