Cefalù, in provincia
di Palermo, della Regione Sicilia. DUOMO
DI CEFALÙ (Basilica Cattedrale della Trasfigurazione). Secondo la leggenda,
Sarebbe sorto in seguito al voto fatto al Santissimo Salvatore da Ruggero II (d'Altavilla
di Fara Misuraca Ruggero, figlio secondogenito di Ruggero d'Altavilla e di
Adelasia di Monferrato, nacque il 22 dicembre 1095), scampato ad una tempesta e
approdato sulle spiagge della cittadina. La vera motivazione sembra piuttosto
di natura politico-militare, dato il suo carattere di fortezza. Le vicende
costruttive furono complesse, con notevoli variazioni rispetto al progetto
iniziale, e l'edificio non fu mai completato definitivamente. La posa della
prima pietra avvenne il giorno di Pentecoste dell'anno 1131 alla presenza di
Ugone arcivescovo di Messina a cui la ricostituita Diocesi di Cefalù era
suffraganea e nel 1145 furono realizzati, da manodopera bizantina, i mosaici
nell'abside e sistemati i sarcofagi in porfido che Ruggero II aveva destinato
alla sepoltura sua e della moglie, poi trafugati da Federico II approfittando
dell'assenza temporanea dell'allora vescovo di Cefalù Jocelmo e portati a
Palermo dove ancora oggi si trovano. Le spoglie di Ruggero II avrebbero dovuto
riposare nella navata trasversale della basilica, lo testimoniano le figure in
rilievo rappresentanti il leone: simbolo di regalità; la tartaruga: simbolo di
eternità; il profeta Elia trasportato in cielo dai capelli dell'angelo; Edipo
cieco simboleggiante gli enigmi della vita. Annesso al duomo è un elegante
chiostro con colonne binate sormontate da capitelli figurati, fra i più
notevoli esempi di scultura medievale in Sicilia.
venerdì 30 aprile 2021
giovedì 29 aprile 2021
Bergamo,
Capoluogo dell’omonima provincia, della regione Lombardia. Piazza della Cittadella. Oggi questo spazio è diventato una
caratteristica piazza di Città Alta e ospita ancora diversi segni del suo
variegato passato. Arrivando dal centro storico, passerai sotto la Torre della
Campanella: a ovest potrai vedere una postierla medievale (porticina di
ingresso nelle preesistenti mura medievali). Attraversandola, incontrerai una
strada romana (il breve tratto lastricato prima dell’acciottolato che conduce
alla postierla) e passerai sotto le volte ribassate e i pilastri cilindrici di
epoca romanica, appartenenti a un’antica residenza privata. Appena uscito dal
porticato, troverai il giardino La Crotta, un luogo magico con alberi e
cespugli intervallati da sentieri fatti di lastre rettangolari d'arenaria.
Nascoste tra il verde, appartate panchine in pietra ti aspettano per una sosta
romantica. Sul lato nord della piazza puoi veder svettare la Torre di Adalberto
ma non pensare di visitarla: è priva di accessi a piano terra e l’unico modo
per entrare era di usare una scala fino all’uscio posto a metà costruzione! Il
perché è presto detto, questa torre era anche nota come la “torre della Fame” e
qui erano imprigionati coloro che si macchiavano di gravi reati.
mercoledì 28 aprile 2021
Brescia, Capoluogo dell’ omonima provincia, regione
Lombardia. Chiesa Di S. Giulia. Il monastero di San Salvatore,
detto in seguito di Santa Giulia (915) fu fondato per volontà del re
longobardo Desiderio e di sua moglie Ansa nel 753 d.C., su un'area
archeologicamente molto ricca (resti di domus romane sono state rinvenute sotto
la basilica di San Salvatore e nell'ortaglia di Santa Giulia). I molti
ampliamenti e ricostruzioni succedutesi nei secoli, hanno dato forma al
complesso articolato attorno a tre chiostri, così come possiamo ammirarlo oggi;
particolarmente rilevanti quelli operati in età comunale (XII sec.:
ricostruzione dei chiostri, ampliamento della cripta di San Salvatore,
edificazione di Santa Maria in Solario) e nel tardo sec. XV (radicale
ricostruzione dei chiostri cui fu aggiunto quello settentrionale dei dormitori,
elevazione del Coro delle monache e spostamento della facciata della chiesa di
San Salvatore, che venne a sua volta distrutta e ridisegnata completamente
dall’edificazione nuova chiesa di Santa Giulia, terminata nel 1499). Il
monastero benedettino femminile, dove si rifugiò fino alla sua morte la figlia
di Desiderio ripudiata da Carlo Magno, l’Ermengarda manzoniana, ebbe vita
fiorente: divenne uno dei centri conventuali più ricchi ed importanti del nord
Italia, con possedimenti in ogni parte
della penisola, anche grazie ai lasciti delle monache, frequentemente di
aristocratiche famiglie. Il monastero venne soppresso nel 1798 in seguito alle
leggi rivoluzionarie giacobine, poi ridotto a caserme e spogliato dei suoi
beni. Il progressivo degrado fu in parte sospeso quando all’interno dei tre
edifici religiosi trovò sede il Museo dell’Età Cristiana, nel 1882. Le
operazioni di recupero architettonico iniziarono con l’acquisizione dell’intera
area da parte del Comune, nel 1966, che hanno portato alla rinascita del
complesso e all’allestimento del Museo della città.
martedì 27 aprile 2021
Roma,
regione Lazio e capitale d’Italia. Fontana della barcaccia. E’ una delle
fontane più famose del mondo, e, dopo circa un anno di restauro, è tornata al
suo splendore originario. La fontana della
Barcaccia, collocata al centro di piazza di Spagna, fu realizzata tra il 1626 e
il 1629 per volontà di papa Urbano VIII Barberini (1623-1644). Il pontefice
attuò, in realtà, un progetto risalente al 1570 che prevedeva di ornare con
fontane pubbliche le piazze più importanti della città attraversate dal
ristrutturato Acquedotto Vergine. La fontana fu commissionata a Pietro Bernini
(1562-1629), architetto dell’Acqua Vergine dal 1623 e padre del più celebre Gian
Lorenzo (1598-1680) con il quale non è da escludere vi sia stata una
collaborazione. In quel punto la pressione dell’acqua, proveniente
dall’Acquedotto Vergine (o Acqua Vergine), era molto debole, e la cosa creò
numerose difficoltà tecniche, risolte grazie all’ingegno di Bernini che
realizzò la fontana con una forma tale da permettere lo zampillo dell’acqua. Pietro
Bernini progettò una fontana assolutamente nuova rispetto alle opere realizzate
a Roma alla fine del XVI secolo; s’ispirò, infatti, ad una barca, ideando
un’opera più scultorea in marmo travertino che architettonica. La singolare
vasca a forma d’imbarcazione raccoglie l’acqua che fuoriesce da due grandi soli
- collocati internamente allo scafo a prua e a poppa - e quella che zampilla da
un piccolo catino centrale. L’acqua straripante dai fianchi della barca, aperti
in modo da offrire l’impressione che stia affondando, è raccolta da un bacino
sottostante nel quale confluiscono anche i getti provenienti da bocche di finte
cannoniere poste all’esterno della prua e della poppa, ai lati di grandi stemmi
papali caratterizzati dalle api, simbolo della famiglia Barberini. La fontana è
stata sottoposta nel tempo a vari interventi conservativi resisi necessari
anche dalla sua collocazione al centro di una delle piazze più frequentate
della città. L'ultimo restauro è stato realizzato nel 2013 - 2014.
lunedì 26 aprile 2021
Amalfi, provincia di Salerno, regione Campania. Duomo
dedicato all'apostolo Sant'Andrea. Nato dalla fusione di due basiliche preesistenti. La sua costruzione
impiegò quasi mille anni e fu ultimato soltanto nel 1900, per cui lo stile
varia dal romanico al barocco, ma rimane forte l’influsso arabo-siciliano. Il
duomo di Amalfi, principale luogo di culto cattolico dell’omonima città, è una
struttura risalente al IX secolo con caratteristiche architettoniche che vanno
dal Romanico al Barocco fino al Rococò. Prevalentemente di stile architettonico
romanico arabo-normanno, è stata più volte rimaneggiata, aggiungendo stile
romanico, bizantino, gotico e elementi barocchi. La cattedrale comprende
l'annessa Basilica del Crocefisso anch'essa risalente al secolo IX. Inoltre vi
si possono trovare la Cripta di Sant'Andrea e il famoso Chiostro del Paradiso.
Il duomo che fu costruito accanto alla Basilica più vecchia che a sua volta fu
edificata sulle rovine di un tempio, quando la Repubblica Marinara cominciò ad
affermarsi come potenza commerciale. Il Duomo fu completamente ristrutturato
nel 1203, nelle forme arabo-normanne introdotte dai conquistatori. Rimaneggiato
attorno al 1570, fu ricostruito inoltre dopo che 24 dicembre 1861 sotto
l'azione di un forte vento, un tratto del coronamento della facciata, in
cattivo stato di conservazione, cadde sfondando una o due volte del sottostante
atrio. Il parere favorevole al restauro stilistico della Giunta delle Belle
Arti fece sì che, per un danno leggero, le stratificazioni sulla facciata
(dell'epoca rinascimentale, barocco, etc.) fossero cancellate, facendo
ricostruire il duomo secondo lo stile dell'architetto Lorenzo Casalbore, che
demolì l'insigne portico, i capitelli, le cornici, lo stesso intonaco e le basi
e le paraste del Settecento. L'interno del Duomo, con il soffitto a cassettoni,
è contraddistinto da una navata centrale, caratterizzata dal grande Crocefisso
Ligneo del XIII sec.; in alto invece, sull’altare, vi è la tela del Martirio di
S. Andrea; due maestose colonne di granito egiziano sostengono l’arco
trionfale, più avanti due Colonnine Tortili e i due Pulpiti. Nella navata
sinistra vi è la Croce di Madreperla, portata dalla Terra Santa da Mons.
Marini, di fianco il Battistero in porfido rosso egiziano e, scendendo lungo la
navata, nelle cappelline laterali alcune Tele di Silvestro Mirra e dei suoi
Allievi. Nella navata destra troviamo il Busto Reliquario di S. Andrea del sec.
XVI e, sulla porta c’è una grande tela raffigurante S. Andrea e S. Matteo.
All'interno della Cripta è custodito il corpo di S. Andrea, il primo discepolo
di Gesù e Santo protettore di Amalfi. Dopo il martirio di Sant'Andrea, secondo
la tradizione, le sue reliquie furono spostate da Patrasso a Costantinopoli.
Leggende locali dicono che le reliquie furono vendute dai romani. Qui rimasero
sino al 1208 quando, nel corso della quarta crociata, le reliquie furono
portate ad Amalfi, dal cardinale Pietro Capuano, nativo di Amalfi. La Cripta si
presenta oggi nella forma barocca datata nel 1600 con scene della Passione di
Gesù, incastonate fra ricche ed eleganti decorazioni di stucco. L’altare
centrale, in marmo pregiato, è opera di Domenico Fontana. La grande statua
bronzea è opera di Michelangelo Naccherino. Accanto ci sono le statue marmoree
che rappresentano San Lorenzo e Santo Stefano. Le sacre reliquie sono racchiuse
in un urna d’argento, posta sotto l’altare centrale, opera di Domenico Fontana.
domenica 25 aprile 2021
Pisa regione Toscana.
Campo dei miracoli, Torre pendente. Inserita in un contesto
meraviglioso, piazza dei miracoli (patrimonio dell'umanità), si erge la torre
di Pisa, che con la sua inclinazione di 4 gradi, dando la sensazione che possa
cedere da un momento all'altro... suscita l'interesse di migliaia di turisti
curiosi che rimangono ogni anno estasiati ed affascinati dalla singolarità e
stranezza di uno dei monumenti più belli del mondo. Quando si nomina Pisa si
pensa subito alla famosa Torre Pendente, monumento che ha assunto importanza
nei secoli per via della sua accentuata pendenza che ha fatto preoccupare e
allo stesso tempo, ha attratto la curiosità di numerosi esperti e di semplici
turisti; per tale motivo la Torre (campanile della Cattedrale di Santa Maria
Assunta in Piazza del Duomo), è stata rinominata Torre Pendente. Nel 1173
iniziano i lavori di costruzione della torre di Pisa che si conclude però nel
1350, 56metri, 8 piani, 7 campane. La Torre di Pisa, posta su un terreno
argilloso e sabbioso, sembra cominciò ad inclinarsi fin dall'edificazione del
terzo piano tanto che si dovettero sospendere i lavori per poi riprenderli anni
dopo, costruendo i piani successivi con una curvatura in senso opposto alla
pendenza. Il progetto originale si pensa sia stato di Diotisalvi, che nello
stesso periodo stava costruendo anche il Battistero. La costruzione continuò
fino al completamento nel 1350, raggiungendo un'altezza di circa 56 metri e un
peso di 14.523 tonnellate, riuscendo a mantenerla in equilibrio perché la
verticale che passa per il baricentro cade all'interno della base di appoggio. I
piani complessivi sono 8, circondati da una loggetta con archi a tutto sesto,
che riprendono il motivo della facciata della cattedrale e poiché la torre ne
costituisce appunto il campanile, vennero collocate 7 campane: Assunta (la più
grande che pesa 3620 kg), Crocifisso, San Ranieri, Dal Pozzo, Pasquereccia,
Terza, Vespruccio, le quali suonano ancora oggi prima delle messe in Duomo ed a
mezzogiorno tramite un sistema elettronico e che un tempo era adibite ognuna ad
un momento della giornata liturgica. La campana Pasquareccia, la più antica, si
chiamava originariamente Giustizia e si trovava nell'omonimo palazzo e veniva
impiegata per avvisare della morte dei traditori. La struttura del campanile è
costituita da due stanze: una alla base della torre, conosciuta come Sala del
pesce, avendo al suo interno un bassorilievo raffigurante appunto un pesce e
l'altra è la cella campanaria, posta al settimo anello, delimitata dalle mura
del camminamento superiore, a cielo aperto, mentre al centro, tramite
un'apertura, è possibile vedere il pianterreno della torre. Per salire in cima
alla torre, occorre percorrere tre rampe di scale a chiocciola.
sabato 24 aprile 2021
Manarola è una frazione del comune di
Riomaggiore, in provincia della Spezia, regione Liguria. Chiesa di San Lorenzo. Fu costruita nel 1338, ha pianta basilicale a tre navate. All’esterno
la facciata in stile gotico ligure è semplice ma possiede un rosone a dodici
colonnine con trafori e un portale con arco ogivale e la lunetta con un
bassorilievo (martirio di San Lorenzo). All’interno della chiesa possiamo
ammirare:
- sull’altare maggiore, un trittico del XIV secolo che
raffigura la Madonna con il Bambino e due Santi ai lati (San Lorenzo e Santa
Caterina).
- nella navata di sinistra, trittico in legno con santi
(al centro San Lorenzo)
Il campanile del XIV secolo, distaccato dalla chiesa, è
a pianta quadra e precedentemente venne utilizzato come torre di avvistamento.
venerdì 23 aprile 2021
Cagliari capoluogo
della Regione Sardegna. Bastione di Saint Remy. Il Bastione di
Saint Remy, nel cuore della città vecchia, rappresenta uno dei monumenti più importanti
di Cagliari e uno degli spazi espositivi più prestigiosi del centro storico.
Il Bastione di Saint-Remy
costituisce uno dei complessi monumentali di maggior pregio della città di
Cagliari. Costruito sulle antiche cortine difensive del circuito fortificato
della città medievale, il suo nome ha origine dal primo Vicerè Piemontese, il
Barone di Saint-Remy. La passeggiata coperta e la maestosa terrazza Umberto I,
furono progettate nel 1896 da Giuseppe Costa e Fulgenzio Setti. L'imponente
struttura, realizzata in stile classicheggiante e composta da colonne in
calcare di colore bianco e giallo con capitelli in stile corinzio, venne
inaugurata nel 1901. Nel 1943, la scalinata a doppia rampa e l'arco di trionfo
furono gravemente danneggiati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale;
tuttavia, qualche tempo dopo, le parti distrutte vennero fedelmente
ricostruite. Durante il corso degli anni, gli ampi spazi della passeggiata
coperta furono adibiti a molteplici utilizzi. Inizialmente utilizzata come sala
banchetti, in epoca bellica divenne un'infermeria e successivamente rifugio per
gli sfollati durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1948 ospitò la prima
edizione della Fiera Internazionale della Sardegna.
giovedì 22 aprile 2021
Vernazza provincia
della Spezia in Liguria. Le ipotesi
sulle origini del nome Vernazza è divisa tra chi crede possa derivare
dall'aggettivo latino verna, cioè " il cui significato sta per “indigeno,
del luogo”.", ad indicare la provenienza del vino locale prodotto dai
contadini del borgo: la Vernaccia, e chi protende a Vulnetia ad indicare la
fondazione di Vernazza da parte di schiavi liberati della romana Gens Vulnezia.
Il "Castrum Vernatio" venne nominato per la prima volta nel 1080 in
un documento citante l'abitato di Vernazza, a testimonianza del carattere
difensivo del paese e quale base marittima dei marchesi Obertenghi, probabile
punto di partenza delle navi in difesa dai Saraceni. Nel XII secolo Vernazza fu
utilizzata come base per la conquista della Liguria di levante da parte di
Genova, e a partire dal 1209 il borgo fu sottomesso alla potenza marinara con
la consegna del castello e con un atto di fedeltà compiuto dalle più importanti
e ricche famiglie del luogo che si impegnavano di ubbidire a Genova. I secoli
XVI e XVII segnano per Vernazza, oltre che per gli altri villaggi delle Cinque
Terre, un periodo di declino, con forti ripercussioni negative sulla produzione
di vino, da sempre tipica della zona, e sulla pesca. Nel periodo ancora
successivo e, in modo particolarmente evidente, nei primi 50 anni del 1800, gli
abitanti di Vernazza iniziarono ad ampliare le terrazze su cui veniva coltivata
la vigna, la produzione di vino aumentò sensibilmente, e così la vita
commerciale del paese. Negli stessi anni iniziò la costruzione della linea
ferroviaria Genova-La Spezia, situazione che portò alla fine del secolare
isolamento degli abitanti delle Cinque Terre. Questa situazione migliorò sempre
più mano a mano che si intensificavano i rapporti commerciali e lavorativi con
la città di La Spezia, in rapido sviluppo grazie al porto e all’attività
militare ad esso collegata, oltre che alla crescente fama del luogo dal punto
di vista turistico. Nel 1997, insieme a Portovenere e alle isole del Golfo dei
Poeti (Palmaria, Tino e Tinetto), le Cinque Terre sono state dichiarate
Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Dal 1999, inoltre, è stato
istituito il Parco Nazionale delle Cinque Terre, un riconoscimento più che dovuto
alla straordinaria bellezza di queste località, tramite il quale le varie
amministrazioni riescono sempre più a migliorare, oltre che i servizi di base,
anche le varie attività legate al turismo. A Vernazza oggi le principali
attività sono appunto legate al turismo, data la straordinaria affluenza di
visitatori, ma la pesca e la coltivazione dell’ulivo e della vigna continuano,
testimoniando così la forza di una tradizione vecchia di secoli. La chiesa di
Santa margherita d'Antiochia risale al 1318 anche se prima vi era un predecente
edificio religioso risalente all'XI secolo. A causa di una violenta mareggiata
la prima chiesa viene distrutta e ricostruita grazie ai Magistri Antelami. La
prima chiesa probabilmente aveva tre navata ed era in stile medioevale e tre
absidi. Tra il sedicesimo e diciassettesimo secolo la chiesa subì un profondo
mutamento di ristrutturazione compresa la facciata. Da stile romanico passò a
barocco e fu innalzata la torre campanaria ottagonale di 40 metri.
mercoledì 21 aprile 2021
Santa Margherita
Ligure è un comune della città metropolitana di Genova in Liguria. Basilica
di S. Margherita di Antiochia,
patrona della città, la cui bella facciata è contornata da due alti campanili,
ospita importanti dipinti di Scuola genovese. San Giacomo di Corte, già
possedimento dell’Abbazia di San Fruttuoso, e passata poi in commenda alla
Famiglia Doria, si trova in straordinaria posizione panoramica e presenta un
importante ciclo di affreschi di Nicolò Barabino. Sulle alture della città, da
una parte il Santuario di N.S. del Carmine di Nozarego, edificato nel ‘700, e
dall’altra San Lorenzo della Costa nella quale sono conservati il pregevole
Trittico di Sant’Andrea, di scuola fiamminga del XV secolo, ed un dipinto di
Luca Cambiaso.
martedì 20 aprile 2021
Bologna, capoluogo della regione
Emilia e Romagna. LE DUE TORRI (simbolo della città), entrambe pendenti, sono situate
all'incrocio tra le vie che portavano alle cinque porte dell'antica cerchia di
mura "dei torresotti". La più pendente delle due torri, la Garisenda,
fu citata più volte da Dante, nella Divina Commedia e nelle Rime, a riprova del
suo soggiorno a Bologna. Le due torri furono oggetto della omonima poesia di
Giosuè Carducci contenuta nelle Odi barbare. I nomi di Asinelli (la maggiore) e Garisenda (la minore) derivano dalle
famiglie a cui tradizionalmente se ne attribuisce la costruzione, fra il 1109
ed il 1119. In realtà la scarsezza di documenti risalenti ad epoche così remote
rende meno certa l'origine delle torri: per quello che riguarda la famiglia
degli Asinelli, ad esempio, vengono citati in associazione alla famosa torre
per la prima volta solo nel 1185, quasi settant'anni dopo la data presunta di
costruzione. Si ritiene
che l'Asinelli inizialmente fosse molto più alta (i muri in cima sono di uno
spessore che permetterebbe l'innalzamento di altri 20-25 metri) la sommità che
vediamo oggi è dovuta a un rifacimento di epoca Bentivogliesca (1488) che la
ridusse agli attuali 97,2 m (con uno strapiombo di 2,2 m). Il Comune ne divenne
il proprietario nel XIV secolo e la utilizzò come prigione e fortilizio. Negli
stessi anni intorno alla torre fu realizzata una costruzione in legno, posta a
trenta metri da terra e unita con una passerella aerea (distrutta da un
incendio nel 1398) alla Garisenda. Si dice che la costruzione fosse voluta da
Giovanni Visconti, Duca di Milano, per tenere meglio d'occhio il turbolento
Mercato di Mezzo (oggi via Rizzoli) e poter sedare per tempo eventuali rivolte.
All'epoca i Visconti avevano preso il potere in Bologna in seguito alla
decadenza della Signoria dei Pepoli, e quindi erano invisi alla popolazione.
lunedì 19 aprile 2021
Camogli, provincia di Genova, della regione Liguria.
Basilica di Santa Maria Assunta. La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è stata insignita del
titolo di Basilica minore il 18 novembre 1988, anno mariano, dal pontefice
Giovanni Paolo II. Il tempio sorge sullo sperone roccioso dell'Isola ed è il
risultato di innumerevoli trasformazioni ed ampliamenti dell'originaria
cappella del castello intitolata a S. Maria, la cui presenza agli inizi del XII
secolo è testimoniata da alcuni documenti. L'attuale configurazione è il
risultato di un radicale ingrandimento che risale al 1845 quando furono
edificate le due facciate, quella con l'ingresso principale rivolto verso
l'abitato dell'Isola e l'altra domina la monumentale scalinata che collega il
sagrato con la sottostante Piazza Colombo. L'interno a tre navate in stile
barocco classicheggiante è ricco di ori, stucchi, marmi policromi, messi in
risalto dai lampadari. Lo schema decorativo unitario fu progettato
dall'architetto Dufour mentre gli affreschi furono realizzati da Nicolò Barbino
e Francesco Semino. Importanti opere scultoree e pittoriche eseguite da autori
di scuola genovese (Francesco Maria Schiaffino, Francesco Ravaschio, Luca
Cambiaso, Domenico Fiasella, Bernardo Castello) ornano gli altari laterali.
Sull'altare maggiore è collocata la statua lignea dell'Assunta opera di
Bernardo Schiaffino. La sacrestia è in barocco chiavarese e risale al 1790 vi è
posta la tela di Luca Cambiaso raffigurante la Deposizione. Di grande pregio è
anche l'organo costruito nel 1873 dal pavese Luigi Lingiardi, restaurato nel
1988. Il sagrato è realizzato con la tecnica del "risseu", un tempo
molto usata nei borghi di mare. Si tratta di sassi bianchi e grigi raccolti
sulla spiaggia e sapientemente collocati a formare disegni e figure
geometriche. Sulla parete di un'abitazione prospiciente il sagrato è stato
collocato nel 2006 un murale in ceramica opera dell'artista Alessia Ratti
raffigurante l'"Isola" nel 1518.
domenica 18 aprile 2021
Castello di Meleto,
comune di Gaiole in Chianti, provincia di Siena regione Toscana. Situato su
una collina che domina la valle del Massellone, a 2 km da Gaiole in Chianti, lo
storico ed elegante Castello Di Meleto offre camere e appartamenti con arredi
in stile toscano. Nel cuore del Chianti, tra Siena e Firenze, sorge il Castello
di Meleto, una dimora storica imponente, un'azienda agricola che produce vino
prelibato ma, soprattutto, un luogo incantato dove regalarsi momenti
indimenticabili tra passato e presente. Oggi agriturismo di grande charme, il
Castello di Meleto domina la valle del torrente Massellone. La costruzione
risale, nelle sue parti più antiche, all'anno Mille. Il Castello apparteneva ai
Monaci Benedettini e successivamente è diventato di proprietà della Famiglia
Ricasoli che dopo esserne entrata in possesso nel 1200, ha ampliato la
costruzione nel 1700 e l'ha trasformata in una splendida residenza di campagna.
Dal 1968 la proprietà è della Viticola Toscana Spa, un'azienda agricola con
splendidi vigneti specializzati nella produzione del vino Chianti Classico
DOCG. Il castello è circondato da sei belle case coloniche, ristrutturate
accuratamente nel 2000, mantenendo inalterato lo stile rustico toscano ed
utilizzate per agriturismo. Ogni casa dispone di giardino privato o terrazza e
si affaccia direttamente sulla campagna, immersa nel verde dei vigneti e
oliveti. Tra un assaggio di buon vino e uno della cucina tipica, è bello
rilassarsi in una delle due splendide piscine e lasciarsi inebriare dai profumi
delle viti e degli ulivi, dei ginepri e delle ginestre. Nei sotterranei del
Castello, vero monumento storico, un'affascinante enoteca permette di degustare
i vini, l'olio extravergine di oliva biologico e i salumi di Cinta Senese
provenienti dall'allevamento allo stato brado. E' possibile organizzare al
Castello banchetti in stile rinascimentale e medievale nella suggestiva cornice
delle sale affrescate. Inoltre, tutti i giorni sono possibili visite guidate
del piano nobile del Castello, del teatrino settecentesco, dei sotterranei con
le antiche cantine, prigioni e vie di fuga, per vivere a 360° un'esperienza
unica e indimenticabile in un vero Castello del Chianti. Il Castello con la sua
atmosfera magica e i suoi mille passaggi segreti è inoltre, una location particolarmente
suggestiva per matrimoni da favola. Gli sposi potranno scambiarsi le loro
promesse eterne circondati da uno charme unico e con un banchetto fiabesco, un
vero salto indietro nel tempo. A loro disposizione per la prima notte di nozze,
come gentile omaggio del Castello di Meleto, la camera Virginia nel Piano
Nobile li accoglierà per una indimenticabile prima notte per nozze da favola
nel cuore del Chianti.
sabato 17 aprile 2021
Trani della
provincia, Barletta-Andria-Trani, regione Puglia. LA CATTEDRALE DI TRANI è
intitolata al santo patrono, San Nicola
Pellegrino, ed è senza dubbio la costruzione più prestigiosa della città
pugliese. Classico esempio di architettura romanica pugliese, la Cattedrale
venne costruita immediatamente dopo la santificazione di San Nicola Pellegrino,
durante la dominazione normanna. Per secoli la cripta (parte della preesistente
chiesa di Santa Maria, precedente chiesa principale) ha custodito insigni
reliquie, ad esempio il corpo della martire orientale Santa Febronia, di cui è
possibile ancora oggi ammirare un pregevole reliquiario del XVIII secolo ed un
dipinto ovale che la raffigurano, presso il Museo Diocesano. La costruzione è
stata realizzata usando il materiale di tufo calcareo tipico della zona: si
tratta della pietra di Trani estratta dalle cave della città, caratterizzata da
un colore roseo chiarissimo, quasi bianco. Il piazzale situato dinanzi
all'edificio romanico si presta ad eventi artistici di vario genere, grazie
alla stupenda cornice offerta dalla maestosità della Cattedrale e dal mare. La
piazza ha ospitato numerosi concerti di artisti internazionali e non, tra cui
George Benson, Massimo Ranieri, Claudio Baglioni e Ludovico Einaudi. Oltre a
rappresentazioni teatrali organizzate dalle diverse parrocchie della città di
Trani, recentemente nel piazzale hanno avuto luogo anche alcuni spettacoli di
Opera.
venerdì 16 aprile 2021
Lucca, capoluogo di
provincia della regione Toscana. Baluardo
Santa Croce. Verdissimo e
luminoso il baluardo Santa Croce si trova sul lato nord occidentale delle mura;
è dedicato alla Santa Croce ossia al Volto Santo, principale protettore di
Lucca. Il baluardo possiede una giovane alberatura uniforme di aceri rinnovata
completamente negli anni ’80 del Novecento. La struttura militare è ben
conservata in tutte le sue parti, articolata su più livelli: le cannoniere a
doppio ordine, la casermetta dei soldati, su un alto loggiato ad arcate
appoggiata al terrapieno verso la città ma soprattutto le gallerie interne di
cui si intravedono le parti più ampie attraverso il camminamento fra i due
ordini della cannoniera est. Dal baluardo si godono numerosi
scorci panoramici: dal torrione rotondo centrale le torri e i tetti della
città, dall’orecchione ovest la porta San Donato e il baluardo omonimo; dalla
parte opposta si ammira la parte più bella e integra degli spalti verso la
Piattaforma San Frediano con i fossati e le lunette originali delle mura. In
particolare da questa parte si può vedere il lungo tratto di mura medievali
riadattate alla fortificazione moderna, costituite a differenza delle mura
rinascimentali, da grossi blocchi di pietra calcarea grigia e bianca. Sono visibili
i resti delle torri semicircolari che rafforzavano le mura duecentesche ma che
furono rasi al suolo per evitare che le loro sagome fossero d’intralcio alla linea
di tiro delle cannoniere. La storia: Il Baluardo mostra bene tutte le sue fasi
costruttive ed esplorandolo è molto facile capire la sua storia. Il torrione
centrale che conserva ancora le cannoniere originali fu costruito entro il 1518
per rafforzare l’angolo nord ovest delle mura medievali. Fra 1597 e 1600 fu
realizzata tutta la parte est del baluardo con le relative cannoniere e
l’orecchione su progetto di Ginese Bresciani. La parte ovest fu invece aggiunta
dall’architetto Muzio Oddi fra il 1625 ed il 1642. Camminando sugli spalti a
sinistra della punta del fortilizio è possibile osservare il punto di giuntura
fra le due fasi. Affacciandosi dal camminamento della cannoniera est è
possibile scorgere nei sotterranei le fondamenta delle mura medievali.
giovedì 15 aprile 2021
Ravenna, capoluogo
dell'omonima provincia in Emilia Romagna. Basilica di Sant'Apollinare Nuovo,
via Roma 56. fatta costruire
da Teoderico (493-526) accanto al suo palazzo, fu in origine adibita a Chiesa
palatina, di culto ariano. Dopo la riconquista bizantina e la consacrazione al
culto ortodosso (metà del VI secolo) fu intitolata a San Martino, vescovo di
Tours. Secondo la tradizione, nel IX secolo le reliquie di Sant'Apollinare
furono qui traslate dalla Basilica di Classe e in quell'occasione ricevette la
sua intitolazione a Sant'Apollinare, detta "Nuovo" per distinguerla
da un'altra chiesa dallo stesso nome presente in città. La Basilica presenta
una facciata timpanata, inquadrata da lesene e traforata da una bifora
sormontata da due piccole finestre. In origine, forse, era racchiusa da un
quadriportico, ma attualmente è preceduta da un semplice e armonioso portico di
marmo databile al XVI secolo. Sul lato destro il bel campanile cilindrico,
caratteristico delle costruzioni ravennati, risale al IX o X secolo. Al suo
interno sopravvive la meravigliosa decorazione musiva dell'antica costruzione,
la quale dal punto vista stilistico, iconografico e ideologico consente di
seguire l'evoluzione del mosaico parietale bizantino dall'età teodoriciana a
quella giustinianea. Le 26 scene cristologiche, risalenti al periodo di
Teoderico, rappresentano il più grande ciclo monumentale del Nuovo Testamento
e, fra quelli realizzati a mosaico, il più antico giunto sino a noi.
mercoledì 14 aprile 2021
San Gimignano, provincia di Siena
regione Toscana. Duomo. La
Collegiata di Santa Maria Assunta o Duomo di San Gimignano si trova in Piazza
Duomo. E’ situata in cima a una scalinata da cui domina il lato occidentale
dell’omonima piazza. E’ un classico esempio di architettura romanica in
Toscana. Lo sviluppo della chiesa riflette la crescita e l’evoluzione della
città. In origine era una semplice Pieve costruita intorno al 1000. Venne poi
elevata a Propositura nel 1056 per volere del Papa Vittore II. La sua solenne
consacrazione avvenne nel 1148 ad opera del Papa Eugenio III mentre tornava a
Roma lungo la Via Francigena. Tale avvenimento è ricordato in una lapide murata
in facciata. Tra i tesori che nasconde al suo interno, vi è l'affresco che
ricopre interamente le pareti del Duomo e che non è MAI stato sottoposto a
restauro durante i secoli. I colori sono quelli originali, dipinti nel 14°
secolo, e la loro vivacità e brillantezza è semplicemente sbalorditiva. Sebbene
alcune sezioni mostrino dei segni di usura dovuti all'inesorabile trascorrere
del tempo, con qualche tassello mancante (ricordate che San Gimignano fu
bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale), per altre, invece, sembra che
il tempo non sia mai passato o che siano state appena dipinte. Probabilmente
questo dipende anche dal fatto che le finestre laterali furono chiuse durante
la realizzazione dell'affresco, e la minor quantità di luce che penetrava
all'interno ha permesso di limitare i danni. Gli affreschi sono stati solo
rispolverati nel 1999, come parte del compenso che il regista Franco Zeffirelli
ha pagato per poter usare il Duomo in alcune scene del celebre film Tè con
Mussolini (che personalmente vi consiglio di vedere, se ancora non lo avete
fatto). Appena
entrati sulla destra, troverete un ciclo di affreschi dedicati alle storie del
Vecchio Testamento, mentre sulla parete opposta (la destra, se si guarda
l'altare), troverete quelle del Nuovo Testamento. Le scene del Vecchio
Testamento furono dipinte dall'artista senese Bartolo di Fredi, mentre quelle
del Nuovo Testamento sembrano appartenere a qualche artista proveniente dalla
scuola di Simone Martini. Molti ritengono che possa essere identificato con
Lippo Memmi (il cognato di Martini) o suo fratello Federico Memmi, o
addirittura Donato Martini, lo stesso fratello di Simone. In ogni caso, quel
che è certo è che non fu realizzato dallo stesso Simone Martini, dato che si
trovava in Francia in quel periodo. L'altro tesoro che si nasconde all'interno della
Collegiata si trova sulla sinistra del ciclo di affreschi, nella piccola
cappella dedicata a Santa Fina. Qui è celato un vero gioiello dell'arte
rinascimentale, che ha visto la collaborazione di tre grandi maestri
fiorentini: l'architetto Giuliano da Maiano, suo fratello, lo scultore
Benedetto da Maiano e il pittore Domenico Ghirlandaio. Le reliquie di Santa
Fina, santa protettrice della città di San Gimignano, giacciono sotto l'altare
principale.
martedì 13 aprile 2021
Camogli, provincia di
Genova, della regione Liguria. Golfo del Paradiso. Il Golfo Paradiso è un piccolo golfo situato sulla
riviera di levante della città metropolitana di Genova, nella parte orientale
del golfo di Genova, nel mar Ligure. Il comprensorio, appartenente all'area
metropolitana di Genova, stretto tra il grande comune del capoluogo ligure e il
promontorio di Portofino, confina a nord con la valle Fontanabuona, ed è
costituito da sette comuni, di cui cinque sul mare (Bogliasco, Pieve Ligure,
Sori, Recco, Camogli) e due senza sbocco sul golfo (Avegno e Uscio). Sul golfo Paradiso s’affaccia Camogli, celebre per la sua imponente e
variopinta palazzata. Centro dalla grande tradizione marinara, fu definita “la
città dei mille bianchi velieri” e raggiunse l’apice del suo prestigio
marittimo alla metà dell’Ottocento quando diede all’Italia capitani di mare,
macchinisti navali e bastimenti. Tra i protagonisti delle vicende che portarono
all’Unità d’Italia c’erano i brigantini, le imbarcazioni che portarono la
tradizione camogliese nel mondo.
lunedì 12 aprile 2021
Napoli capoluogo dell'omonima città metropolitana e della
regione Campania. Basilica di San Lorenzo Maggiore. La basilica di San Lorenzo Maggiore si trova in Via dei
Tribunali. San Lorenzo Maggiore è una delle più antiche basiliche della città,
risalente al XII secolo. La sua storia comincia nel 1235 quando papa Gregorio
IX concesse a Napoli la costruzione di una struttura dedicata a San Lorenzo.
Dal 1270 Carlo I d’Angiò cominciò a partecipare con cospicue sovvenzioni alla
realizzazione del tempio, che alla fine risultò un misto tra stile gotico
francese e francescano. Architetti francesi, infatti, si dedicarono alla
realizzazione dell’abside, unico esempio in Italia, mentre spostandosi verso le
navate si ci avvicina maggiormente allo stile italiano, segno che nel corso
degli sviluppi successivi, la costruzione della chiesa fu affidata a
progettisti locali. Nel corso dei secoli la struttura ha subito numerosi
rimaneggiamenti, anche a causa dei terremoti che hanno colpito la zona.
Inoltre, dal XVI secolo vennero aggiunte opere in stile barocco a coprire
l’aspetto originario: il pavimento venne ricoperto da mattoni, le colonne
decorate con stucchi, gli archi e le finestre gotiche furono ridimensionati e
gli affreschi imbiancati. Fortunatamente, dal 1882 fino al XX secolo, i
numerosi restauri hanno provveduto ad eliminare queste aggiunte, ad eccezione
della facciata e della controfacciata, opera di Ferdinando Sanfelice, della
cappella Cacace e del cappellone di Sant’Antonio, opera di Cosimo Fanzago.
domenica 11 aprile 2021
Perugia capoluogo dell’omonima
provincia della regione Umbria. La BASILICA DI SAN
PIETRO venne edificata intorno al 996 sopra la precedente cattedrale, la
prima sede vescovile di Perugia, esistente sin dal VII secolo. L'entrata della
chiesa è sul lato sinistro del chiostro seicentesco. Domina la basilica il
campanile poligonale, costruito nel 1463-68 a linee gotiche fiorentine. La
basilica venne edificata intorno al 996 sopra la precedente cattedrale, la
prima sede vescovile di Perugia, esistente sin dal VII secolo, anche se i primi
documenti che citano la chiesa sono del 1002. Il primo abate fu Pietro
Vincioli, un nobile perugino, successivamente canonizzato. Nei secoli seguenti
l'abbazia accrebbe enormemente il proprio potere, sino a quando nel 1398 fu
presa e messa a fuoco dai perugini, che rimproveravano all'abate Francesco
Guidalotti di aver preso parte alla congiura contro Biordo Michelotti, capo
della fazione popolare dei Raspanti. Il monastero ebbe un nuovo periodo
d'espansione sotto papa Eugenio IV, che l'unì alla Congregazione di Santa
Giustina di Padova (detta poi Cassinese), facendogli mantenere così una
posizione di prestigio e potere in città.
sabato 10 aprile 2021
Cefalù, in provincia
di Palermo, della Regione Sicilia. DUOMO
DI CEFALÙ (Basilica Cattedrale della Trasfigurazione). Secondo la leggenda,
Sarebbe sorto in seguito al voto fatto al Santissimo Salvatore da Ruggero II (d'Altavilla
di Fara Misuraca Ruggero, figlio secondogenito di Ruggero d'Altavilla e di
Adelasia di Monferrato, nacque il 22 dicembre 1095), scampato ad una tempesta e
approdato sulle spiagge della cittadina. La vera motivazione sembra piuttosto
di natura politico-militare, dato il suo carattere di fortezza. Le vicende
costruttive furono complesse, con notevoli variazioni rispetto al progetto
iniziale, e l'edificio non fu mai completato definitivamente. La posa della
prima pietra avvenne il giorno di Pentecoste dell'anno 1131 alla presenza di
Ugone arcivescovo di Messina a cui la ricostituita Diocesi di Cefalù era
suffraganea e nel 1145 furono realizzati, da manodopera bizantina, i mosaici
nell'abside e sistemati i sarcofagi in porfido che Ruggero II aveva destinato
alla sepoltura sua e della moglie, poi trafugati da Federico II approfittando
dell'assenza temporanea dell'allora vescovo di Cefalù Jocelmo e portati a
Palermo dove ancora oggi si trovano. Le spoglie di Ruggero II avrebbero dovuto
riposare nella navata trasversale della basilica, lo testimoniano le figure in
rilievo rappresentanti il leone: simbolo di regalità; la tartaruga: simbolo di
eternità; il profeta Elia trasportato in cielo dai capelli dell'angelo; Edipo
cieco simboleggiante gli enigmi della vita. Annesso al duomo è un elegante
chiostro con colonne binate sormontate da capitelli figurati, fra i più
notevoli esempi di scultura medievale in Sicilia.
venerdì 9 aprile 2021
Bergamo,
Capoluogo della omonima provincia, della regione Lombardia. Cappella Colleoni,
Piazza Duomo. È senza
dubbio l’edificio più maestoso di Bergamo. La sua facciata decorata da marmi
rossi e bianchi è un capolavoro del Rinascimento italiano; i suoi interni un
concentrato incredibile di opere d’arte: la statua equestre del condottiero
bergamasco Bartolomeo Colleoni, i sarcofagi interamente intarsiati nel marmo,
la delicata tomba della figlia Medea, i legni scolpiti dei banchi. Servirebbero
pagine e pagine solo per descriverli tutti, quello che possiamo suggerirti è di
entrare nella cappella e farti avvolgere da questo fantastico concentrato di
arte! Una curiosità: si narra che toccare a mezzanotte il simbolo araldico
posto sulla cancellata porti fortuna. Vero o no, può essere un’ottima scusa per
una passeggiata nella spettacolare Città Alta notturna! Bartolomeo Colleoni è
stato tra i più celebri capitani di ventura d’Italia. Soldato intrepido, passò
la sua vita a guerreggiare in giro per l’Italia, principalmente al servizio
della Repubblica di Venezia. La sua vita è legata a doppio filo con Bergamo:
qui nacque, qui tornò all’apice del suo potere e qui volle essere seppellito. I
bergamaschi sono quindi molto legati alla sua figura e alle tracce che ha
lasciato sul territorio: dai numerosi castelli nella pianura, alla fitta rete
di canalizzazione da lui voluta, fino alla bellissima cappella in cui riposa.
Non si deve dimenticare però come fosse un uomo forte, quasi brutale! A
proposito della cappella si narra come i canonici di Santa Maria Maggiore
fossero contrari a concedergli lo spazio per la sua edificazione. Bartolomeo
risolse la questione con la diplomazia usuale a un mercenario di 600 anni fa:
mandò i suoi soldati e fece abbattere la vecchia sagrestia della basilica. Che
quest’aneddoto sia vero o no, a noi rimane la bellezza di questa imponente
opera architettonica.
giovedì 8 aprile 2021
San Gimignano, provincia di Siena
regione Toscana. Duomo. La
Collegiata di Santa Maria Assunta o Duomo di San Gimignano si trova in Piazza
Duomo. E’ situata in cima a una scalinata da cui domina il lato occidentale
dell’omonima piazza. E’ un classico esempio di architettura romanica in
Toscana. Lo sviluppo della chiesa riflette la crescita e l’evoluzione della
città. In origine era una semplice Pieve costruita intorno al 1000. Venne poi
elevata a Propositura nel 1056 per volere del Papa Vittore II. La sua solenne
consacrazione avvenne nel 1148 ad opera del Papa Eugenio III mentre tornava a
Roma lungo la Via Francigena. Tale avvenimento è ricordato in una lapide murata
in facciata. Tra i tesori che nasconde al suo interno, vi è l'affresco che
ricopre interamente le pareti del Duomo e che non è MAI stato sottoposto a
restauro durante i secoli. I colori sono quelli originali, dipinti nel 14°
secolo, e la loro vivacità e brillantezza è semplicemente sbalorditiva. Sebbene
alcune sezioni mostrino dei segni di usura dovuti all'inesorabile trascorrere
del tempo, con qualche tassello mancante (ricordate che San Gimignano fu
bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale), per altre, invece, sembra che
il tempo non sia mai passato o che siano state appena dipinte. Probabilmente
questo dipende anche dal fatto che le finestre laterali furono chiuse durante
la realizzazione dell'affresco, e la minor quantità di luce che penetrava
all'interno ha permesso di limitare i danni. Gli affreschi sono stati solo
rispolverati nel 1999, come parte del compenso che il regista Franco Zeffirelli
ha pagato per poter usare il Duomo in alcune scene del celebre film Tè con
Mussolini (che personalmente vi consiglio di vedere, se ancora non lo avete
fatto). Appena
entrati sulla destra, troverete un ciclo di affreschi dedicati alle storie del
Vecchio Testamento, mentre sulla parete opposta (la destra, se si guarda
l'altare), troverete quelle del Nuovo Testamento. Le scene del Vecchio
Testamento furono dipinte dall'artista senese Bartolo di Fredi, mentre quelle
del Nuovo Testamento sembrano appartenere a qualche artista proveniente dalla
scuola di Simone Martini. Molti ritengono che possa essere identificato con
Lippo Memmi (il cognato di Martini) o suo fratello Federico Memmi, o
addirittura Donato Martini, lo stesso fratello di Simone. In ogni caso, quel
che è certo è che non fu realizzato dallo stesso Simone Martini, dato che si
trovava in Francia in quel periodo. L'altro tesoro che si nasconde all'interno della
Collegiata si trova sulla sinistra del ciclo di affreschi, nella piccola
cappella dedicata a Santa Fina. Qui è celato un vero gioiello dell'arte
rinascimentale, che ha visto la collaborazione di tre grandi maestri
fiorentini: l'architetto Giuliano da Maiano, suo fratello, lo scultore
Benedetto da Maiano e il pittore Domenico Ghirlandaio. Le reliquie di Santa
Fina, santa protettrice della città di San Gimignano, giacciono sotto l'altare
principale.
mercoledì 7 aprile 2021
Venosa, in provincia
di Potenza, regione Basilicata. CATTEDRALE DI SANT’ANDREA APOSTOLO. (XVI
secolo). Edificata a
partire dal 1470, e per oltre un trentennio, essa fu innalzata nel punto i cui
sorgeva l’antica chiesa parrocchiale di San Basilio, al centro di un’ampia
piazza che ospitava officine di fabbri e molte botteghe di artigiani, le une e
le altre demolite per far posto al sacro edificio cui è annesso il campanile
alto 42 metri a tre piani cubici e due a prisma ottagonali, una cuspide
piramidale con grande sfera metallica in cima, sormontata da una croce con
banderuola. Il materiale per la costruzione, fu preso dall’Anfiteatro Romano e
questo spiega il perché siano inseriti nell’edificio iscrizioni latine, e
pietre funerarie (col vescovo Perbenedetti a capo della diocesi dal 1611 al 1634,
di cui sin notano i due stemmi, si arrivò alla messa in opera delle campane,
molto probabilmente nel 1614 in coincidenza con lo svolgimento del primo sinodo
diocesano). L’impianto della chiesa è costituito da tre navate modulari da
archi a sesto acuto. L’edificio di notevole mole non offre all’esterno
particolari caratteristiche, se non nel tratto posteriore, in corrispondenza
della zona presbiterale. Nella chiesa alcune insegne dei del Balzo occupano in
un cartiglio la sommità delle arcate. Nella cripta si trova il monumento
funebre di Maria Donata Orsini moglie di Pirro del Balzo. A sinistra
dell’ingresso principale in alto sono murati i bassorilievi rappresentanti tre
simboli degli evangelisti: il leone, il bue, il librone in scrittura molto
primitiva. Vi sono anche alcune cappelle, tra le quali si segnala quella del
SS. Sacramento, il cui arco d’ingresso risale al 1520. Essa ha due affreschi di
soggetti biblici: Giuditta e Oloferne, e Davide e Golia.
martedì 6 aprile 2021
Amalfi, provincia di Salerno, regione Campania. Duomo
dedicato all'apostolo Sant'Andrea. Nato dalla fusione di due basiliche preesistenti. La sua costruzione
impiegò quasi mille anni e fu ultimato soltanto nel 1900, per cui lo stile
varia dal romanico al barocco, ma rimane forte l’influsso arabo-siciliano. Il
duomo di Amalfi, principale luogo di culto cattolico dell’omonima città, è una
struttura risalente al IX secolo con caratteristiche architettoniche che vanno
dal Romanico al Barocco fino al Rococò. Prevalentemente di stile architettonico
romanico arabo-normanno, è stata più volte rimaneggiata, aggiungendo stile
romanico, bizantino, gotico e elementi barocchi. La cattedrale comprende
l'annessa Basilica del Crocefisso anch'essa risalente al secolo IX. Inoltre vi
si possono trovare la Cripta di Sant'Andrea e il famoso Chiostro del Paradiso.
Il duomo che fu costruito accanto alla Basilica più vecchia che a sua volta fu
edificata sulle rovine di un tempio, quando la Repubblica Marinara cominciò ad
affermarsi come potenza commerciale. Il Duomo fu completamente ristrutturato
nel 1203, nelle forme arabo-normanne introdotte dai conquistatori. Rimaneggiato
attorno al 1570, fu ricostruito inoltre dopo che 24 dicembre 1861 sotto
l'azione di un forte vento, un tratto del coronamento della facciata, in
cattivo stato di conservazione, cadde sfondando una o due volte del sottostante
atrio. Il parere favorevole al restauro stilistico della Giunta delle Belle
Arti fece sì che, per un danno leggero, le stratificazioni sulla facciata
(dell'epoca rinascimentale, barocco, etc.) fossero cancellate, facendo
ricostruire il duomo secondo lo stile dell'architetto Lorenzo Casalbore, che
demolì l'insigne portico, i capitelli, le cornici, lo stesso intonaco e le basi
e le paraste del Settecento. L'interno del Duomo, con il soffitto a cassettoni,
è contraddistinto da una navata centrale, caratterizzata dal grande Crocefisso
Ligneo del XIII sec.; in alto invece, sull’altare, vi è la tela del Martirio di
S. Andrea; due maestose colonne di granito egiziano sostengono l’arco
trionfale, più avanti due Colonnine Tortili e i due Pulpiti. Nella navata
sinistra vi è la Croce di Madreperla, portata dalla Terra Santa da Mons.
Marini, di fianco il Battistero in porfido rosso egiziano e, scendendo lungo la
navata, nelle cappelline laterali alcune Tele di Silvestro Mirra e dei suoi
Allievi. Nella navata destra troviamo il Busto Reliquario di S. Andrea del sec.
XVI e, sulla porta c’è una grande tela raffigurante S. Andrea e S. Matteo.
All'interno della Cripta è custodito il corpo di S. Andrea, il primo discepolo
di Gesù e Santo protettore di Amalfi. Dopo il martirio di Sant'Andrea, secondo
la tradizione, le sue reliquie furono spostate da Patrasso a Costantinopoli.
Leggende locali dicono che le reliquie furono vendute dai romani. Qui rimasero
sino al 1208 quando, nel corso della quarta crociata, le reliquie furono
portate ad Amalfi, dal cardinale Pietro Capuano, nativo di Amalfi. La Cripta si
presenta oggi nella forma barocca datata nel 1600 con scene della Passione di
Gesù, incastonate fra ricche ed eleganti decorazioni di stucco. L’altare
centrale, in marmo pregiato, è opera di Domenico Fontana. La grande statua
bronzea è opera di Michelangelo Naccherino. Accanto ci sono le statue marmoree
che rappresentano San Lorenzo e Santo Stefano. Le sacre reliquie sono racchiuse
in un urna d’argento, posta sotto l’altare centrale, opera di Domenico Fontana.
lunedì 5 aprile 2021
Pisa regione Toscana.
Campo dei miracoli, Torre pendente. Inserita in un contesto
meraviglioso, piazza dei miracoli (patrimonio dell'umanità), si erge la torre
di Pisa, che con la sua inclinazione di 4 gradi, dando la sensazione che possa
cedere da un momento all'altro... suscita l'interesse di migliaia di turisti
curiosi che rimangono ogni anno estasiati ed affascinati dalla singolarità e
stranezza di uno dei monumenti più belli del mondo. Quando si nomina Pisa si
pensa subito alla famosa Torre Pendente, monumento che ha assunto importanza
nei secoli per via della sua accentuata pendenza che ha fatto preoccupare e
allo stesso tempo, ha attratto la curiosità di numerosi esperti e di semplici
turisti; per tale motivo la Torre (campanile della Cattedrale di Santa Maria
Assunta in Piazza del Duomo), è stata rinominata Torre Pendente. Nel 1173
iniziano i lavori di costruzione della torre di Pisa che si conclude però nel
1350, 56metri, 8 piani, 7 campane. La Torre di Pisa, posta su un terreno
argilloso e sabbioso, sembra cominciò ad inclinarsi fin dall'edificazione del
terzo piano tanto che si dovettero sospendere i lavori per poi riprenderli anni
dopo, costruendo i piani successivi con una curvatura in senso opposto alla
pendenza. Il progetto originale si pensa sia stato di Diotisalvi, che nello
stesso periodo stava costruendo anche il Battistero. La costruzione continuò
fino al completamento nel 1350, raggiungendo un'altezza di circa 56 metri e un
peso di 14.523 tonnellate, riuscendo a mantenerla in equilibrio perché la
verticale che passa per il baricentro cade all'interno della base di appoggio. I
piani complessivi sono 8, circondati da una loggetta con archi a tutto sesto,
che riprendono il motivo della facciata della cattedrale e poiché la torre ne
costituisce appunto il campanile, vennero collocate 7 campane: Assunta (la più
grande che pesa 3620 kg), Crocifisso, San Ranieri, Dal Pozzo, Pasquereccia,
Terza, Vespruccio, le quali suonano ancora oggi prima delle messe in Duomo ed a
mezzogiorno tramite un sistema elettronico e che un tempo era adibite ognuna ad
un momento della giornata liturgica. La campana Pasquareccia, la più antica, si
chiamava originariamente Giustizia e si trovava nell'omonimo palazzo e veniva
impiegata per avvisare della morte dei traditori. La struttura del campanile è
costituita da due stanze: una alla base della torre, conosciuta come Sala del
pesce, avendo al suo interno un bassorilievo raffigurante appunto un pesce e
l'altra è la cella campanaria, posta al settimo anello, delimitata dalle mura
del camminamento superiore, a cielo aperto, mentre al centro, tramite
un'apertura, è possibile vedere il pianterreno della torre. Per salire in cima
alla torre, occorre percorrere tre rampe di scale a chiocciola.
domenica 4 aprile 2021
Trani della
provincia, Barletta-Andria-Trani, regione Puglia. LA CATTEDRALE DI TRANI è
intitolata al santo patrono, San Nicola
Pellegrino, ed è senza dubbio la costruzione più prestigiosa della città
pugliese. Classico esempio di architettura romanica pugliese, la Cattedrale
venne costruita immediatamente dopo la santificazione di San Nicola Pellegrino,
durante la dominazione normanna. Per secoli la cripta (parte della preesistente
chiesa di Santa Maria, precedente chiesa principale) ha custodito insigni
reliquie, ad esempio il corpo della martire orientale Santa Febronia, di cui è
possibile ancora oggi ammirare un pregevole reliquiario del XVIII secolo ed un
dipinto ovale che la raffigurano, presso il Museo Diocesano. La costruzione è
stata realizzata usando il materiale di tufo calcareo tipico della zona: si
tratta della pietra di Trani estratta dalle cave della città, caratterizzata da
un colore roseo chiarissimo, quasi bianco. Il piazzale situato dinanzi
all'edificio romanico si presta ad eventi artistici di vario genere, grazie
alla stupenda cornice offerta dalla maestosità della Cattedrale e dal mare. La
piazza ha ospitato numerosi concerti di artisti internazionali e non, tra cui
George Benson, Massimo Ranieri, Claudio Baglioni e Ludovico Einaudi. Oltre a
rappresentazioni teatrali organizzate dalle diverse parrocchie della città di
Trani, recentemente nel piazzale hanno avuto luogo anche alcuni spettacoli di
Opera.
sabato 3 aprile 2021
Pisa regione Toscana.
Campo dei miracoli, Torre pendente. Inserita in un ambiente
meraviglioso, piazza dei miracoli (patrimonio dell'umanità), si erge la torre
di Pisa, che con la sua inclinazione di 4 gradi, dando la sensazione che possa
cedere da un momento all'altro... suscita l'interesse di migliaia di turisti
curiosi che rimangono ogni anno estasiati ed affascinati dalla singolarità e
stranezza di uno dei monumenti più belli del mondo. Quando si nomina Pisa si
pensa subito alla famosa Torre Pendente, monumento che ha assunto importanza
nei secoli per via della sua accentuata pendenza che ha fatto preoccupare e
allo stesso tempo, ha attratto la curiosità di numerosi esperti e di semplici
turisti; per tale motivo la Torre (campanile della Cattedrale di Santa Maria
Assunta in Piazza del Duomo), è stata rinominata Torre Pendente. Nel 1173
iniziano i lavori di costruzione della torre di Pisa che si conclude però nel
1350, 56metri, 8 piani, 7 campane. La Torre di Pisa, posta su un terreno
argilloso e sabbioso, sembra cominciò ad inclinarsi fin dall'edificazione del
terzo piano tanto che si dovettero sospendere i lavori per poi riprenderli anni
dopo, costruendo i piani successivi con una curvatura in senso opposto alla
pendenza. Il progetto originale si pensa sia stato di Diotisalvi, che nello
stesso periodo stava costruendo anche il Battistero. La costruzione continuò
fino al completamento nel 1350, raggiungendo un'altezza di circa 56 metri e un
peso di 14.523 tonnellate, riuscendo a mantenerla in equilibrio perché la
verticale che passa per il baricentro cade all'interno della base di appoggio. I
piani complessivi sono 8, circondati da una loggetta con archi a tutto sesto,
che riprendono il motivo della facciata della cattedrale e poiché la torre ne
costituisce appunto il campanile, vennero collocate 7 campane: Assunta (la più
grande che pesa 3620 kg), Crocifisso, San Ranieri, Dal Pozzo, Pasquereccia,
Terza, Vespruccio, le quali suonano ancora oggi prima delle messe in Duomo ed a
mezzogiorno tramite un sistema elettronico e che un tempo era adibite ognuna ad
un momento della giornata liturgica. La campana Pasquareccia, la più antica, si
chiamava originariamente Giustizia e si trovava nell'omonimo palazzo e veniva
impiegata per avvisare della morte dei traditori. La struttura del campanile è
costituita da due stanze: una alla base della torre, conosciuta come Sala del
pesce, avendo al suo interno un bassorilievo raffigurante appunto un pesce e
l'altra è la cella campanaria, posta al settimo anello, delimitata dalle mura
del camminamento superiore, a cielo aperto, mentre al centro, tramite
un'apertura, è possibile vedere il pianterreno della torre. Per salire in cima
alla torre, occorre percorrere tre rampe di scale a chiocciola.
venerdì 2 aprile 2021
Vernazza provincia
della Spezia in Liguria. Le ipotesi
sulle origini del nome Vernazza è divisa tra chi crede possa derivare
dall'aggettivo latino verna, cioè " il cui significato sta per “indigeno,
del luogo”.", ad indicare la provenienza del vino locale prodotto dai
contadini del borgo: la Vernaccia, e chi protende a Vulnetia ad indicare la
fondazione di Vernazza da parte di schiavi liberati della romana Gens Vulnezia.
Il "Castrum Vernatio" venne nominato per la prima volta nel 1080 in
un documento citante l'abitato di Vernazza, a testimonianza del carattere
difensivo del paese e quale base marittima dei marchesi Obertenghi, probabile
punto di partenza delle navi in difesa dai Saraceni. Nel XII secolo Vernazza fu
utilizzata come base per la conquista della Liguria di levante da parte di
Genova, e a partire dal 1209 il borgo fu sottomesso alla potenza marinara con
la consegna del castello e con un atto di fedeltà compiuto dalle più importanti
e ricche famiglie del luogo che si impegnavano di ubbidire a Genova. I secoli
XVI e XVII segnano per Vernazza, oltre che per gli altri villaggi delle Cinque
Terre, un periodo di declino, con forti ripercussioni negative sulla produzione
di vino, da sempre tipica della zona, e sulla pesca. Nel periodo ancora
successivo e, in modo particolarmente evidente, nei primi 50 anni del 1800, gli
abitanti di Vernazza iniziarono ad ampliare le terrazze su cui veniva coltivata
la vigna, la produzione di vino aumentò sensibilmente, e così la vita
commerciale del paese. Negli stessi anni iniziò la costruzione della linea
ferroviaria Genova-La Spezia, situazione che portò alla fine del secolare
isolamento degli abitanti delle Cinque Terre. Questa situazione migliorò sempre
più mano a mano che si intensificavano i rapporti commerciali e lavorativi con
la città di La Spezia, in rapido sviluppo grazie al porto e all’attività
militare ad esso collegata, oltre che alla crescente fama del luogo dal punto
di vista turistico. Nel 1997, insieme a Portovenere e alle isole del Golfo dei
Poeti (Palmaria, Tino e Tinetto), le Cinque Terre sono state dichiarate
Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Dal 1999, inoltre, è stato
istituito il Parco Nazionale delle Cinque Terre, un riconoscimento più che dovuto
alla straordinaria bellezza di queste località, tramite il quale le varie
amministrazioni riescono sempre più a migliorare, oltre che i servizi di base,
anche le varie attività legate al turismo. A Vernazza oggi le principali
attività sono appunto legate al turismo, data la straordinaria affluenza di
visitatori, ma la pesca e la coltivazione dell’ulivo e della vigna continuano,
testimoniando così la forza di una tradizione vecchia di secoli. La chiesa di
Santa margherita d'Antiochia risale al 1318 anche se prima vi era un predecente
edificio religioso risalente all'XI secolo. A causa di una violenta mareggiata
la prima chiesa viene distrutta e ricostruita grazie ai Magistri Antelami. La
prima chiesa probabilmente aveva tre navata ed era in stile medioevale e tre
absidi. Tra il sedicesimo e diciassettesimo secolo la chiesa subì un profondo
mutamento di ristrutturazione compresa la facciata. Da stile romanico passò a
barocco e fu innalzata la torre campanaria ottagonale di 40 metri.
giovedì 1 aprile 2021
Bologna, capoluogo della regione
Emilia e Romagna. FONTANA MONUMENTALE DEL NETTUNO. Sita
in Piazza Nettuno, limitrofa con la Piazza maggiore, dove si trovano: Palazzo
dei Notai (sede dell'antica corporazione dei Notai); Palazzo D'Accursio (detto anche Palazzo
Comunale) con la torre dell'orologio, inizialmente abitazione di Francesco
Accursio, maestro di diritto nello Studio Bolognese, quindi residenza degli
Anziani (massima magistratura di governo del comune) ed oggi sede del
municipio. La piazza del Nettuno è una combinazione armonica di edifici
di varie epoche (palazzo comunale e palazzo re Enzo), che sembrano accogliere
tra le loro pareti il Gigante di Bologna. Un tempo luogo di mercato, la piazza
è sempre stata l’accesso privilegiato e più suggestivo per entrare nella
contigua piazza Maggiore. Un
cenno a parte va riservato alla Sala Borsa, che si affaccia su piazza Nettuno
dal lato del Palazzo Comunale. Dal 1999 ricopre il ruolo di biblioteca e centro
multimediale, ma è anche meta di turisti incuriositi dagli scavi archeologici
alla base dell’edificio: sotto la pavimentazione di cristallo dell’atrio
centrale sono visibili infatti le fondamenta di antichi insediamenti, risalenti
ad epoche diverse. Per via delle dimensioni della statua, i bolognesi la
chiamano familiarmente "il Gigante". La statua fu promossa dal
cardinale legato di Bologna Carlo Borromeo, il quale volle risistemare l'area
di piazza Maggiore, con l'aiuto del vescovo Pier Donato Cesi. Essa avrebbe
dovuto simboleggiare il felice governo del neo eletto papa, e zio materno di Borromeo,
Pio IV. L'opera fu progettata dall'architetto e pittore palermitano Tommaso
Laureti nel 1563 e venne sormontata dalla imponente statua in bronzo del dio
Nettuno dello scultore fiammingo manierista Jean de Boulogne di Douai in
Fiandra, detto il Giambologna, desideroso di rifarsi dopo la sconfitta al
concorso per la fontana del Nettuno di piazza della Signoria a Firenze, venne a
Bologna (scelto come scultore) e lì con l'aiuto di un noto fonditore
"Zanobio Portigiani" della fabbriceria di San Petronio, (dopo avervi
litigato) fuse da solo il bronzo per la statua in una stanza al piano terra
nell'attuale piazza Galvani, dove una lapide ancor oggi ricorda l'impresa. Il
monumento sorge nella piazza aperta nel 1564, per la costruzione della fontana
(terminata nel 1565) fu abbattuto un intero isolato e la spesa fu ripartita tra
le case e le botteghe adiacenti. La statua del dio Nettuno venne collocata
esattamente nel punto di intersezione tra il cardo e il decumano, le antiche
vie di età romana, che determinavano il centro dell'area urbana. L'alimentazione
idrica della fontana, che vanta ben 90 zampilli, avvenne con la costruzione
dell'opera di captazione della cisterna di Valverde, impropriamente nota come
Bagni di Mario (cisterna sotterranea con decori rinascimentali, oggi assai
deteriorati) e potenziata ristrutturando l'antica fonte Remonda (che è ancora
funzionante e si trova a valle dell'antico monastero di San Michele in Bosco,
ora Istituti Ortopedici Rizzoli), e convogliando le sue acque verso la piazza. Il
tridente simbolo della Maserati, casa automobilistica fondata a Bologna, è
stato ripreso da quello della fontana. A Bruxelles nel quartiere
dell'esposizione universale esiste una copia esatta della fontana, voluta dal
re Leopoldo II del Belgio.
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