Venosa, in provincia
di Potenza, regione Basilicata. CHIESA DI SAN ROCCO (XVI secolo) Strada Provinciale 18 Ofantina. Fu edificata nel 1503,
quando la città fu colpita dalla pestilenza, in onore del santo che da quella
terribile sciagura l’avrebbe poi liberata. Successivamente fu ricostruita dopo
il terremoto del 14 agosto del 1851. Il patrono di Venosa è San Felice di
Thibiuca (o Felice di Thibiuca, 247-303) anche se la devozione dei
venosini ha suggerito come coprotettore San Rocco la cui festa si celebra il 16
agosto. Nel 1503 Venosa è colpita da una devastante epidemia di peste. La
popolazione, disperata, invoca aiuto al Taumaturgo San Rocco da Montpellier per
ottenere la liberazione dal contagio. Nello stesso anno il Vescovo Bernardino
di Buon Giovanni da Recanati fa erigere, in prossimità del complesso della SS.
Trinità, la chiesa dedicata al santo francese che aveva salvato la città dalla
peste. San Rocco,
nato a metà del XIV secolo e morto a Voghera a 30 anni la notte tra
il 15 e il 16 agosto, viene rappresentato nei dipinti e nelle statue
in compagnia di un cane. Il santo di Montpellier in un pellegrinaggio
a Piacenza nel curare i malati di peste viene contagiato; il suo altruismo
lo porta a vivere in una grotta, isolato, per non essere causa di infezioni. Si
narra che fu salvato da un cane che, durante la malattia, quotidianamente
portava al santo un pezzo di pane sottratto al suo padrone.
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