giovedì 7 novembre 2024


Amalfi, provincia di Salerno, regione Campania. Duomo dedicato all'apostolo Sant'Andrea. Nato dalla fusione di due basiliche preesistenti. La sua costruzione impiegò quasi mille anni e fu ultimato soltanto nel 1900, per cui lo stile varia dal romanico al barocco, ma rimane forte l’influsso arabo-siciliano. Il duomo di Amalfi, principale luogo di culto cattolico dell’omonima città, è una struttura risalente al IX secolo con caratteristiche architettoniche che vanno dal Romanico al Barocco fino al Rococò. Prevalentemente di stile architettonico romanico arabo-normanno, è stata più volte rimaneggiata, aggiungendo stile romanico, bizantino, gotico e elementi barocchi. La cattedrale comprende l'annessa Basilica del Crocefisso anch'essa risalente al secolo IX. Inoltre vi si possono trovare la Cripta di Sant'Andrea e il famoso Chiostro del Paradiso. Il duomo che fu costruito accanto alla Basilica più vecchia che a sua volta fu edificata sulle rovine di un tempio, quando la Repubblica Marinara cominciò ad affermarsi come potenza commerciale. Il Duomo fu completamente ristrutturato nel 1203, nelle forme arabo-normanne introdotte dai conquistatori. Rimaneggiato attorno al 1570, fu ricostruito inoltre dopo che 24 dicembre 1861 sotto l'azione di un forte vento, un tratto del coronamento della facciata, in cattivo stato di conservazione, cadde sfondando una o due volte del sottostante atrio. Il parere favorevole al restauro stilistico della Giunta delle Belle Arti fece sì che, per un danno leggero, le stratificazioni sulla facciata (dell'epoca rinascimentale, barocco, etc.) fossero cancellate, facendo ricostruire il duomo secondo lo stile dell'architetto Lorenzo Casalbore, che demolì l'insigne portico, i capitelli, le cornici, lo stesso intonaco e le basi e le paraste del Settecento. L'interno del Duomo, con il soffitto a cassettoni, è contraddistinto da una navata centrale, caratterizzata dal grande Crocefisso Ligneo del XIII sec.; in alto invece, sull’altare, vi è la tela del Martirio di S. Andrea; due maestose colonne di granito egiziano sostengono l’arco trionfale, più avanti due Colonnine Tortili e i due Pulpiti. Nella navata sinistra vi è la Croce di Madreperla, portata dalla Terra Santa da Mons. Marini, di fianco il Battistero in porfido rosso egiziano e, scendendo lungo la navata, nelle cappelline laterali alcune Tele di Silvestro Mirra e dei suoi Allievi. Nella navata destra troviamo il Busto Reliquario di S. Andrea del sec. XVI e, sulla porta c’è una grande tela raffigurante S. Andrea e S. Matteo. All'interno della Cripta è custodito il corpo di S. Andrea, il primo discepolo di Gesù e Santo protettore di Amalfi. Dopo il martirio di Sant'Andrea, secondo la tradizione, le sue reliquie furono spostate da Patrasso a Costantinopoli. Leggende locali dicono che le reliquie furono vendute dai romani. Qui rimasero sino al 1208 quando, nel corso della quarta crociata, le reliquie furono portate ad Amalfi, dal cardinale Pietro Capuano, nativo di Amalfi. La Cripta si presenta oggi nella forma barocca datata nel 1600 con scene della Passione di Gesù, incastonate fra ricche ed eleganti decorazioni di stucco. L’altare centrale, in marmo pregiato, è opera di Domenico Fontana. La grande statua bronzea è opera di Michelangelo Naccherino. Accanto ci sono le statue marmoree che rappresentano San Lorenzo e Santo Stefano. Le sacre reliquie sono racchiuse in un urna d’argento, posta sotto l’altare centrale, opera di Domenico Fontana.

mercoledì 6 novembre 2024


Cefalù, in provincia di Palermo, della Regione Sicilia. DUOMO DI CEFALÙ (Basilica Cattedrale della Trasfigurazione). Secondo la leggenda, Sarebbe sorto in seguito al voto fatto al Santissimo Salvatore da Ruggero II (d'Altavilla di Fara Misuraca Ruggero, figlio secondogenito di Ruggero d'Altavilla e di Adelasia di Monferrato, nacque il 22 dicembre 1095), scampato ad una tempesta e approdato sulle spiagge della cittadina. La vera motivazione sembra piuttosto di natura politico-militare, dato il suo carattere di fortezza. Le vicende costruttive furono complesse, con notevoli variazioni rispetto al progetto iniziale, e l'edificio non fu mai completato definitivamente. La posa della prima pietra avvenne il giorno di Pentecoste dell'anno 1131 alla presenza di Ugone arcivescovo di Messina a cui la ricostituita Diocesi di Cefalù era suffraganea e nel 1145 furono realizzati, da manodopera bizantina, i mosaici nell'abside e sistemati i sarcofagi in porfido che Ruggero II aveva destinato alla sepoltura sua e della moglie, poi trafugati da Federico II approfittando dell'assenza temporanea dell'allora vescovo di Cefalù Jocelmo e portati a Palermo dove ancora oggi si trovano. Le spoglie di Ruggero II avrebbero dovuto riposare nella navata trasversale della basilica, lo testimoniano le figure in rilievo rappresentanti il leone: simbolo di regalità; la tartaruga: simbolo di eternità; il profeta Elia trasportato in cielo dai capelli dell'angelo; Edipo cieco simboleggiante gli enigmi della vita. Annesso al duomo è un elegante chiostro con colonne binate sormontate da capitelli figurati, fra i più notevoli esempi di scultura medievale in Sicilia.