La Chiesa di San Rocco sorge nei pressi di Piazza Michele Le Pera. Narra
la leggenda che qui un moribondo, ammalato di peste, incontrò un
forestiero che lo fece guarire con un unguento e gli chiese di far
riprendere la costruzione di una chiesa, ricoperta diversi anni prima da
una fornace di calce. La chiesa fu eretta nella seconda metà del
Seicento ed è stata restaurata di recente.
L'interno, a navata
unica, si presenta intervallato da tre cappelle per lato e da quattro
paraste, due delle quali angolari, sormontate da altrettanti capitelli
di ordine corinzio, realizzati finemente in stucco, in una variante
rococò. Ognuna di queste paraste regge una trabeazione, che percorre
tutta la navata e continua anche nella parte presbiterale. Gli archi
delle cappelle, sono decorati da stucchi tardo barocchi realizzati alla
fine del 1700. Il soffitto è a botte lunettata e la superficie è
abbellita da stucchi, da decorazioni a “trompe d'oeil” e da affreschi,
realizzati nel 1967 dal pittore G. Faita.
La statua rinascimentale
di San Rocco, che la tradizione ha attribuito a lungo al Sansovino, è
stata riconosciuta opera di Giandomenico D’Auria, artista attivissimo
nella Napoli
della seconda metà del Cinquecento. Essa poggia su un alto scannello
su cui è scolpito un San Sebastiano, è compatrono della città. Tra le
altre opere d’arte custodite dalla chiesa, spiccano: un piccolo dipinto
raffigurante la Madonna del Rosario e San Domenico; le tele di Maria SS. Addolorata e della Madonna del Carmine dei secoli XVII-XVIII; il Volto Santo di Nostro Signore Gesù Cristo, dipinto nel 1936 da Guido Parentela.
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