Costumi utilizzati dal Regista Pier Paolo Pasolini per il film Il Vangelo secondo Matteo.
La vita del Cristo secondo uno dei tre evangelisti sinottici da cui, però, sono stati espunti tutti i passi escatologici e la maggior parte dei miracoli. E un film laico, rivolto a mettere in luce l'umanità più che la divinità di un Gesù severo, pugnace, medievale, carico di tristezza e di solitudine. Quando il regista riesce a far coincidere il testo di Matteo con l'autobiografia, la passione con l'ideologia, è il film di un poeta. In senso teologico, è un vangelo senza speranza. Con il suo sincretismo formale, i riferimenti pittorici, la scabra luminosità, il richiamo a un Terzo Mondo che non è più solo preistoria, raggiunge una forte tonalità epica e religiosa. Dedicato "alla cara, lieta e familiare memoria di Giovanni XXIII". Premio speciale della giuria e premio OCIC (cattolico) a Venezia e insulti beceri di neofascisti e cattolici in camicia nera.
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