La data di costruzione è alquanto incerta: secondo Amedeo Maiuri venne realizzata tra il VII ed il VI secolo a.C., come testimoniato dal tipo di taglio della pietra tufacea a forma trapezoidale. Il cosiddetto Antro della Sibilla è un lungo tunnel scavato nella roccia, che corre con un percorso rettilineo terminante in una stanza che fa da vestibolo ad un locale a tre nicchie. La penombra del tunnel, tagliata a tratti dalla luce penetrante dalle aperture laterali, è di suggestione tale da comprendere come mai nella tarda antichità si localizzarono qui l’oracolo e la sacerdotessa di Apollo con i suoi vaticini. In realtà si tratta quasi certamente di un corridoio di origini militari, sorto per scopi difensivi. L’altra galleria, nota come Crypta Romana o “grotta di Cocceio”, con la quale si collegò in età tardo-repubblicana il porto di Cuma con il porto di Puteoli sui laghi d’Averno e di Lucrino, al fine di potenziare militarmente la zona, è accessibile dal piazzale situato di fronte all’Antro della Sibilla e dal quale si imbocca la via Sacra, che conduce all’acropoli.
giovedì 7 maggio 2015
Cuma. L'Antro della Sibilla.
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