venerdì 1 maggio 2015

Marsala. Regione Sicilia. La Grotta della Sibilla Lilibetana.

    Su una spianata verdeggiante, lambita da una parte dal mare e dall’altra dal suggestivo Viale Isonzo, si erge solitaria, tra cespugli di solari margherite e squillanti papaveri, la Chiesa di San Giovanni al Boeo. Quasi povera nella sua essenzialità, questa chiesetta è tanto ricca di storia da poter essere considerata, a buon ragione, un crogiuolo nel quale si sono fusi paganesimo e cristianesimo. La prima costruzione della Chiesa di San Giovanni Battista sembra risalire al V secolo d.C. con i primi vescovi lilibetani, Gregorio e Pascasino.
Edificata sopra una sorgente d’acqua dolce: Grotta della Sibilla Lilibetana.
Appartenne inizialmente ai Basiliani e poi passò ai Padri Gesuiti. 
Il piccolo edificio, si erge sulla Grotta della Sibilla, nella quale una sorgente, fu forse utilizzata, in epoca pagana, come luogo di culto delle acque e successivamente in epoca cristiana come fonte battesimale. G. Pitrè nel suo “Feste patronali in Sicilia” ricorda come la popolazione marsalese attribuiva al pozzo d’acqua una serie di poteri salvifici e come ancora nel 1900 nei giorni della festa di San Giovanni in molti vi si facevano salassare e “li salassi erano in tanto numero che talvolta se ne contarono sopra 400”.
Pochissime sono le fonti storiche, nella quali si riscontrano informazioni relative a quel pozzo. Diodoro Siculo, per primo, ce ne dà notizia nella sua “Biblioteca storica”. Narrando lo sbarco di Annibale, che si accingeva a porre sotto assedio Selinunte, sul promontorio del Boeo nel 409 a.C., lo storico così scrive: “… Annibale cartaginese portava le sue truppe sul promontorio di fronte la Libia e poneva l’accampamento accanto a quel pozzo chiamato Lilibeo…”.
Altra fonte storica, nella quale senza equivoci, si accenna a un culto oracolare legato al Pozzo, la troviamo in Solino che, tra il III e IV secolo, nella sua opera “Collectanae rerum memorabilium” (v, 2) ci informa che “Lilybetano Lilybeum oppidum decus est Sibillae sepulcro” ovvero che sul promontorio lilibetano, la città di Lilibeo si onora del sepolcro della Sibilla.

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