L’edificio, eretto sul crinale della collina a ridosso della via
pubblica medievale e dedicato da tempi immemorabili alla Beata Vergine
Assunta, presenta esteriori fattezze settecentesche dovute
all’architetto Magri, allievo di Vanvitelli, su commissione del vescovo
Giovanni Andrea Serrao (1783-1799). La sua antica e veneranda storia,
fra terremoti come quello del novembre 1980 e tenaci riedificazioni, è
testimoniata dal rinvenimento, in occasione di interventi di
consolidamento e restauro realizzati sul finire degli anni Settanta del
Novecento, al di sotto del piano di calpestio in corrispondenza
dell’area presbiteriale, di brani di un pavimento musivo e di alcune
strutture murarie, tra cui una a forma di esedra. Databili tra V-VI
sec., esse sono riconducibili al sacello di sant’Oronzo, martire
africano primo patrono della città. La seconda fase costruttiva, in
collegamento con il cambio di dedicazione a Gerardo della Porta
(1111-1119) canonizzato a viva voce da papa Callisto III, risale tra il
XII e il XIII sec. e si deve al vescovo Bartolomeo (1197-1206): di essa
resta il magnifico campanile in pietra probabilmente opera di Sàrolo di
Muro Lucano.
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