Portofino, della
città metropolitana di Genova in Liguria. La Marina. Il più famoso Porticciolo del mondo sorge in mezzo ad
un promontorio naturale formato dall’insenatura della Baia di Portofino ed
arriva a lambire la Piazzetta del Borgo Martiri
dell’Olivetta. La Marina di Portofino offre 14
posti di ormeggio per imbarcazioni da diporto e Super-yachts in banchina, tutti
dotati di allaccio per acqua e elettricità, oltre a 2 posti per Mega yachts a Baia Cannone. Un posto davvero unico quello cantato negli anni Cinquanta da Fred
Buscaglione, che ha consacrato definitivamente Portofino regina della dolce
vita. Il fascino dello storico borgo di Portus Delphini.
mercoledì 25 ottobre 2023
Genova,
capoluogo di regione della Liguria. Porta Soprana, primaria porta d’accesso della città, venne edificata
nel lontano 1155. Deriva il suo nome da Superana, superiore, in quanto si trova
assisa sulla sommità del colle di Sant’Andrea, dal quale prese il suo altro
appellativo di Porta di Sant’Andrea. Alcune storie che vi racconterò, a
proposito di questo luogo, non le troverete in una qualsiasi guida turistica.
Sono tratte da un volume raro e di grande pregio culturale, un libro che venne
scritto da Francesco Podestà, nel 1901, e si intitola “Il colle di Sant’Andrea
in Genova e le regioni circostanti”. La Genova che visse il Podestà è di molto
precedente agli orrori dell’età moderna, agli scempi che gli architetti misero
in atto lì, nel quartiere di Ponticello e di Via Madre di Dio, spianando un
intero quartiere, fitto di case alte, antiche e bellissime, per far posto ad un
complesso architettonico, il palazzo della Regione, di incomparabile bruttezza.
Francesco Podestà, nel suo libro, grazie ad una paziente ricerca effettuata
negli archivi storici, ci racconta la Genova di secoli fa, con lui si viaggia
nel mondo antico, fino a 1100 e anche più lontano nel tempo. Il libro è
corredato di tavole, ma credetemi, è difficile orientarsi in un luogo che non
esiste più, bisogna usare tanta immaginazione, e farsi aiutare dalla fantasia:
e allora lasciamoci guidare, andiamo insieme, per queste strade ormai perdute,
incontriamo le persone comuni, il l popolo che lì, sotto la porta, viveva,
esercitando le proprie attività.
martedì 24 ottobre 2023
Pisa regione Toscana.
Campo dei miracoli, Torre pendente. Inserita in un contesto
meraviglioso, piazza dei miracoli (patrimonio dell'umanità), si erge la torre
di Pisa, che con la sua inclinazione di 4 gradi, dando la sensazione che possa
cedere da un momento all'altro... suscita l'interesse di migliaia di turisti
curiosi che rimangono ogni anno estasiati ed affascinati dalla singolarità e
stranezza di uno dei monumenti più belli del mondo. Quando si nomina Pisa si
pensa subito alla famosa Torre Pendente, monumento che ha assunto importanza
nei secoli per via della sua accentuata pendenza che ha fatto preoccupare e
allo stesso tempo, ha attratto la curiosità di numerosi esperti e di semplici
turisti; per tale motivo la Torre (campanile della Cattedrale di Santa Maria
Assunta in Piazza del Duomo), è stata rinominata Torre Pendente. Nel 1173
iniziano i lavori di costruzione della torre di Pisa che si conclude però nel
1350, 56metri, 8 piani, 7 campane. La Torre di Pisa, posta su un terreno
argilloso e sabbioso, sembra cominciò ad inclinarsi fin dall'edificazione del
terzo piano tanto che si dovettero sospendere i lavori per poi riprenderli anni
dopo, costruendo i piani successivi con una curvatura in senso opposto alla
pendenza. Il progetto originale si pensa sia stato di Diotisalvi, che nello
stesso periodo stava costruendo anche il Battistero. La costruzione continuò
fino al completamento nel 1350, raggiungendo un'altezza di circa 56 metri e un
peso di 14.523 tonnellate, riuscendo a mantenerla in equilibrio perché la
verticale che passa per il baricentro cade all'interno della base di appoggio. I
piani complessivi sono 8, circondati da una loggetta con archi a tutto sesto,
che riprendono il motivo della facciata della cattedrale e poiché la torre ne
costituisce appunto il campanile, vennero collocate 7 campane: Assunta (la più
grande che pesa 3620 kg), Crocifisso, San Ranieri, Dal Pozzo, Pasquereccia,
Terza, Vespruccio, le quali suonano ancora oggi prima delle messe in Duomo ed a
mezzogiorno tramite un sistema elettronico e che un tempo era adibite ognuna ad
un momento della giornata liturgica. La campana Pasquareccia, la più antica, si
chiamava originariamente Giustizia e si trovava nell'omonimo palazzo e veniva
impiegata per avvisare della morte dei traditori. La struttura del campanile è
costituita da due stanze: una alla base della torre, conosciuta come Sala del
pesce, avendo al suo interno un bassorilievo raffigurante appunto un pesce e
l'altra è la cella campanaria, posta al settimo anello, delimitata dalle mura
del camminamento superiore, a cielo aperto, mentre al centro, tramite
un'apertura, è possibile vedere il pianterreno della torre. Per salire in cima
alla torre, occorre percorrere tre rampe di scale a chiocciola.
domenica 22 ottobre 2023
Amalfi, provincia di Salerno, regione Campania. Duomo
dedicato all'apostolo Sant'Andrea. Nato dalla fusione di due basiliche preesistenti. La sua costruzione
impiegò quasi mille anni e fu ultimato soltanto nel 1900, per cui lo stile
varia dal romanico al barocco, ma rimane forte l’influsso arabo-siciliano. Il
duomo di Amalfi, principale luogo di culto cattolico dell’omonima città, è una
struttura risalente al IX secolo con caratteristiche architettoniche che vanno
dal Romanico al Barocco fino al Rococò. Prevalentemente di stile architettonico
romanico arabo-normanno, è stata più volte rimaneggiata, aggiungendo stile
romanico, bizantino, gotico e elementi barocchi. La cattedrale comprende
l'annessa Basilica del Crocefisso anch'essa risalente al secolo IX. Inoltre vi
si possono trovare la Cripta di Sant'Andrea e il famoso Chiostro del Paradiso.
Il duomo che fu costruito accanto alla Basilica più vecchia che a sua volta fu
edificata sulle rovine di un tempio, quando la Repubblica Marinara cominciò ad
affermarsi come potenza commerciale. Il Duomo fu completamente ristrutturato
nel 1203, nelle forme arabo-normanne introdotte dai conquistatori. Rimaneggiato
attorno al 1570, fu ricostruito inoltre dopo che 24 dicembre 1861 sotto
l'azione di un forte vento, un tratto del coronamento della facciata, in
cattivo stato di conservazione, cadde sfondando una o due volte del sottostante
atrio. Il parere favorevole al restauro stilistico della Giunta delle Belle
Arti fece sì che, per un danno leggero, le stratificazioni sulla facciata
(dell'epoca rinascimentale, barocco, etc.) fossero cancellate, facendo
ricostruire il duomo secondo lo stile dell'architetto Lorenzo Casalbore, che
demolì l'insigne portico, i capitelli, le cornici, lo stesso intonaco e le basi
e le paraste del Settecento. L'interno del Duomo, con il soffitto a cassettoni,
è contraddistinto da una navata centrale, caratterizzata dal grande Crocefisso
Ligneo del XIII sec.; in alto invece, sull’altare, vi è la tela del Martirio di
S. Andrea; due maestose colonne di granito egiziano sostengono l’arco
trionfale, più avanti due Colonnine Tortili e i due Pulpiti. Nella navata
sinistra vi è la Croce di Madreperla, portata dalla Terra Santa da Mons.
Marini, di fianco il Battistero in porfido rosso egiziano e, scendendo lungo la
navata, nelle cappelline laterali alcune Tele di Silvestro Mirra e dei suoi
Allievi. Nella navata destra troviamo il Busto Reliquario di S. Andrea del sec.
XVI e, sulla porta c’è una grande tela raffigurante S. Andrea e S. Matteo.
All'interno della Cripta è custodito il corpo di S. Andrea, il primo discepolo
di Gesù e Santo protettore di Amalfi. Dopo il martirio di Sant'Andrea, secondo
la tradizione, le sue reliquie furono spostate da Patrasso a Costantinopoli.
Leggende locali dicono che le reliquie furono vendute dai romani. Qui rimasero
sino al 1208 quando, nel corso della quarta crociata, le reliquie furono
portate ad Amalfi, dal cardinale Pietro Capuano, nativo di Amalfi. La Cripta si
presenta oggi nella forma barocca datata nel 1600 con scene della Passione di
Gesù, incastonate fra ricche ed eleganti decorazioni di stucco. L’altare
centrale, in marmo pregiato, è opera di Domenico Fontana. La grande statua
bronzea è opera di Michelangelo Naccherino. Accanto ci sono le statue marmoree
che rappresentano San Lorenzo e Santo Stefano. Le sacre reliquie sono racchiuse
in un urna d’argento, posta sotto l’altare centrale, opera di Domenico Fontana.
sabato 21 ottobre 2023
Camogli, provincia di
Genova, della regione Liguria. Golfo del Paradiso. Il Golfo Paradiso è un piccolo golfo situato sulla
riviera di levante della città metropolitana di Genova, nella parte orientale
del golfo di Genova, nel mar Ligure. Il comprensorio, appartenente all'area
metropolitana di Genova, stretto tra il grande comune del capoluogo ligure e il
promontorio di Portofino, confina a nord con la valle Fontanabuona, ed è
costituito da sette comuni, di cui cinque sul mare (Bogliasco, Pieve Ligure,
Sori, Recco, Camogli) e due senza sbocco sul golfo (Avegno e Uscio). Sul golfo Paradiso s’affaccia Camogli, celebre per la sua imponente e
variopinta palazzata. Centro dalla grande tradizione marinara, fu definita “la
città dei mille bianchi velieri” e raggiunse l’apice del suo prestigio
marittimo alla metà dell’Ottocento quando diede all’Italia capitani di mare,
macchinisti navali e bastimenti. Tra i protagonisti delle vicende che portarono
all’Unità d’Italia c’erano i brigantini, le imbarcazioni che portarono la
tradizione camogliese nel mondo.
lunedì 9 ottobre 2023
Pisa regione Toscana.
Campo dei miracoli, Torre pendente. Inserita in un ambiente
meraviglioso, piazza dei miracoli (patrimonio dell'umanità), si erge la torre
di Pisa, che con la sua inclinazione di 4 gradi, dando la sensazione che possa
cedere da un momento all'altro... suscita l'interesse di migliaia di turisti
curiosi che rimangono ogni anno estasiati ed affascinati dalla singolarità e
stranezza di uno dei monumenti più belli del mondo. Quando si nomina Pisa si
pensa subito alla famosa Torre Pendente, monumento che ha assunto importanza
nei secoli per via della sua accentuata pendenza che ha fatto preoccupare e
allo stesso tempo, ha attratto la curiosità di numerosi esperti e di semplici
turisti; per tale motivo la Torre (campanile della Cattedrale di Santa Maria
Assunta in Piazza del Duomo), è stata rinominata Torre Pendente. Nel 1173
iniziano i lavori di costruzione della torre di Pisa che si conclude però nel
1350, 56metri, 8 piani, 7 campane. La Torre di Pisa, posta su un terreno
argilloso e sabbioso, sembra cominciò ad inclinarsi fin dall'edificazione del
terzo piano tanto che si dovettero sospendere i lavori per poi riprenderli anni
dopo, costruendo i piani successivi con una curvatura in senso opposto alla
pendenza. Il progetto originale si pensa sia stato di Diotisalvi, che nello
stesso periodo stava costruendo anche il Battistero. La costruzione continuò
fino al completamento nel 1350, raggiungendo un'altezza di circa 56 metri e un
peso di 14.523 tonnellate, riuscendo a mantenerla in equilibrio perché la
verticale che passa per il baricentro cade all'interno della base di appoggio. I
piani complessivi sono 8, circondati da una loggetta con archi a tutto sesto,
che riprendono il motivo della facciata della cattedrale e poiché la torre ne
costituisce appunto il campanile, vennero collocate 7 campane: Assunta (la più
grande che pesa 3620 kg), Crocifisso, San Ranieri, Dal Pozzo, Pasquereccia,
Terza, Vespruccio, le quali suonano ancora oggi prima delle messe in Duomo ed a
mezzogiorno tramite un sistema elettronico e che un tempo era adibite ognuna ad
un momento della giornata liturgica. La campana Pasquareccia, la più antica, si
chiamava originariamente Giustizia e si trovava nell'omonimo palazzo e veniva
impiegata per avvisare della morte dei traditori. La struttura del campanile è
costituita da due stanze: una alla base della torre, conosciuta come Sala del
pesce, avendo al suo interno un bassorilievo raffigurante appunto un pesce e
l'altra è la cella campanaria, posta al settimo anello, delimitata dalle mura
del camminamento superiore, a cielo aperto, mentre al centro, tramite
un'apertura, è possibile vedere il pianterreno della torre. Per salire in cima
alla torre, occorre percorrere tre rampe di scale a chiocciola.
sabato 7 ottobre 2023
Bergamo,
Capoluogo della omonima provincia, della regione Lombardia. Museo delle storie
di Bergamo – Campanone. Nel cuore di Piazza Vecchia si erge
la Torre civica, detta il Campanone, che con i suoi 52,76 metri di altezza
offre una vista panoramica mozzafiato sulla città antica. Alla sommità,
raggiungibile a piedi (230 gradini) o più comodamente in ascensore, trovate la
più grande campana della Lombardia. Ancora oggi, tutte le sere alle 22.00 il
Campanone batte i suoi suggestivi cento rintocchi a perenne ricordo della
chiusura delle porte della città, lungo le mura, durante la dominazione veneta.
venerdì 6 ottobre 2023
Cefalù, in provincia
di Palermo, della Regione Sicilia. LAVATOIO MEDIOEVALE. In via Vittorio
Emanuele si trova il lavatoio pubblico conosciuto come Lavatoio medioevale,
presso il tardo-rinascimentale palazzo Martino. Nel 1514 fu demolito e
ricostruito in posizione più arretrata rispetto alle mura cittadine e il fiume
che scorreva a cielo aperto venne coperto nel XVII secolo. Nell'estate del 1991
sono stati ultimati i lavori di restauro. Il lavatoio si presenta con una
scalinata in pietra lavica e lumachella che conduce ad una pavimentazione
levigata dal tempo e ad una serie di vasche che si colmano con le acque che
scorrono da ventidue bocche di ghisa (di cui quindici teste leonine) disposte
lungo le pareti sovrastate da basse volte. Attraverso un piccolo antro, l'acqua
raggiunge il mare. Nelle vasche sono evidenti gli appoggi che servivano per
strofinare i panni.
giovedì 5 ottobre 2023
Roma, regione Lazio e capitale d’Italia. Altare della Patria, piazza Venezia.
Roma,
regione Lazio e capitale d’Italia. Altare della Patria, piazza Venezia.
Il
Vittoriano o Altare della Patria è un monumento di grandissima valenza
simbolica che riunisce in sé tutti i valori dell’Italia risorgimentale e della
nostra Costituzione. Questo è uno dei monumenti più emblematici della storia
del nostro Paese ed è il simbolo dell’Italia del Risorgimento e della monarchia
sabauda. La prima pietra fu posta da Umberto I di Savoia nel
1885, figlio di Vittorio Emanuele II, il primo re d’Italia. La necessità era
quella di avere un monumento commemorativo estremamente simbolico per testimoniare
i cambiamenti del Paese. La scelta di costruire il Vittoriano sul Campidoglio
non è stata certo casuale: si tratta infatti del primo colle su cui, secondo la
leggenda, fu fondata Roma nonché dove fu eretto il tempio a Giove Capitolino.
Simbolicamente
fu deciso di porre il Vittoriano non lontano dal Colosseo, massimo simbolo
della Roma imperiale e in contrapposizione a San Pietro, che rappresentava il
potere temporale dei Papi. Sempre per fare da contrappeso al potere dei papi,
fu costruito pochi anni dopo il palazzo di Giustizia vicino a Castel
Sant’Angelo, da sempre prigione sotto il controllo del Vaticano e perciò
simbolo di un potere religioso che ormai doveva lasciare il posto all’Italia
unita e laica. Per il progetto del Vittoriano fu indetto un concorso pubblico,
vinto da Giovanni Sacconi, giovane architetto de Le Marche che aveva un
progetto ambizioso e di forte valenza simbolica. Per erigere il monumento molti
furono gli espropri e le distruzioni ai danni soprattutto di edifici medievali
circostanti per fare largo alla nuova costruzione. Il lavori durarono quasi 25
anni per terminarla. All’inaugurazione dell’altare della patria, risalente al
1911, erano presenti tutte le più grandi personalità dello Stato. Questo
edificio rappresenta la Patria: ai due lati, dove sorge e tramonta il sole, vi
sono due fontane con i mari Adriatico e Tirreno, come ai lati della Penisola. In
alto, sui due propilei, troneggiano le scritte in caratteri cubitali “PATRIAE
UNITATI” e “CIVIUM LIBERTATI” ovvero “All’unità della patria” e “Alla libertà
dei cittadini” che rappresentano quindi i due principi fondamentali di unità e
libertà di cui si faceva promotore il nuovo Stato. L’enorme edificio, che con
le quadrighe raggiunge gli 81 metri di altezza, è tutto decorato da gruppi
scultorei eseguiti da vari artisti che rappresentano i valori del popolo
italiano: troviamo la Forza, il Diritto, l’Azione, la Concordia, il Sacrificio
ed il Pensiero. Al centro, accanto alla tomba del Milite Ignoto, posta nel 1921
a monito e memoria dopo la Prima Guerra Mondiale, troneggia la statua di Roma.
Sullo sfondo di un mosaico dorato a simboleggiare l’importanza della nuova
capitale e la sua centralità geografica e politica; sui due lati troviamo la
rappresentazione dell’agricoltura e dell’industria, cioè il lavoro su cui
poggia l’economia del Paese e l’amor patrio su cui si fonda la società. Sul
piedistallo che sorregge l’enorme statua equestre di Vittorio Emanuele II (Riguardo
l’enorme statua equestre in bronzo, fatta nel 1910 da Enrico Chiaradia, c’è una
curiosità che sembra incredibile: quando fu terminata ospitò all’interno della
pancia del cavallo una cena per venti persone, come testimoniano foto d’epoca) troviamo
quattordici città italiane. Sopra, in corrispondenza delle colonne che fanno da
quinta al re a cavallo, vi sono invece allegorie delle sedici regioni
dell’epoca, frutto del lavoro di artisti provenienti dalla regione che
rappresentava. Due alte colonne, sormontate da vittorie alate, coronano
quest’esaltazione dell’Italia e dei suoi valori, del suo popolo e della sua
storia. L’interno del colonnato che costituisce la terrazza è decorato con
marmi e mosaici di Giulio Bargellini. Rappresentano la Fede, il Lavoro, la
Forza e la Sapienza da un lato, la Legge, il Valore, la Pace e l’Unione
dell’altro. Persino i motivi vegetali che decorano l’altare della patria hanno
un significato preciso: l’alloro rappresenta il valore, la palma la vittoria,
la quercia la forza, il mirto il sacrificio e l’ulivo la pace. La terrazza
delle quadrighe è accessibile e visitabile tramite un suggestivo ascensore a
vetri: Ti lascerà a bocca aperta la vista sulla città eterna (prezzo 7 euro,
ridotto 3,50). Da qui si gode una delle viste panoramiche più belle di Roma.
Genova,
capoluogo di regione della Liguria. Porta Soprana, primaria porta d’accesso della città, venne edificata
nel lontano 1155. Deriva il suo nome da Superana, superiore, in quanto si trova
assisa sulla sommità del colle di Sant’Andrea, dal quale prese il suo altro
appellativo di Porta di Sant’Andrea. Alcune storie che vi racconterò, a
proposito di questo luogo, non le troverete in una qualsiasi guida turistica.
Sono tratte da un volume raro e di grande pregio culturale, un libro che venne
scritto da Francesco Podestà, nel 1901, e si intitola “Il colle di Sant’Andrea
in Genova e le regioni circostanti”. La Genova che visse il Podestà è di molto
precedente agli orrori dell’età moderna, agli scempi che gli architetti misero
in atto lì, nel quartiere di Ponticello e di Via Madre di Dio, spianando un
intero quartiere, fitto di case alte, antiche e bellissime, per far posto ad un
complesso architettonico, il palazzo della Regione, di incomparabile bruttezza.
Francesco Podestà, nel suo libro, grazie ad una paziente ricerca effettuata
negli archivi storici, ci racconta la Genova di secoli fa, con lui si viaggia
nel mondo antico, fino a 1100 e anche più lontano nel tempo. Il libro è
corredato di tavole, ma credetemi, è difficile orientarsi in un luogo che non
esiste più, bisogna usare tanta immaginazione, e farsi aiutare dalla fantasia:
e allora lasciamoci guidare, andiamo insieme, per queste strade ormai perdute,
incontriamo le persone comuni, il l popolo che lì, sotto la porta, viveva,
esercitando le proprie attività.
mercoledì 4 ottobre 2023
Napoli capoluogo dell'omonima città metropolitana e della
regione Campania. Basilica di San Lorenzo Maggiore. La basilica di San Lorenzo Maggiore si trova in Via dei
Tribunali. San Lorenzo Maggiore è una delle più antiche basiliche della città,
risalente al XII secolo. La sua storia comincia nel 1235 quando papa Gregorio
IX concesse a Napoli la costruzione di una struttura dedicata a San Lorenzo.
Dal 1270 Carlo I d’Angiò cominciò a partecipare con cospicue sovvenzioni alla
realizzazione del tempio, che alla fine risultò un misto tra stile gotico
francese e francescano. Architetti francesi, infatti, si dedicarono alla
realizzazione dell’abside, unico esempio in Italia, mentre spostandosi verso le
navate si ci avvicina maggiormente allo stile italiano, segno che nel corso
degli sviluppi successivi, la costruzione della chiesa fu affidata a
progettisti locali. Nel corso dei secoli la struttura ha subito numerosi
rimaneggiamenti, anche a causa dei terremoti che hanno colpito la zona.
Inoltre, dal XVI secolo vennero aggiunte opere in stile barocco a coprire
l’aspetto originario: il pavimento venne ricoperto da mattoni, le colonne
decorate con stucchi, gli archi e le finestre gotiche furono ridimensionati e
gli affreschi imbiancati. Fortunatamente, dal 1882 fino al XX secolo, i
numerosi restauri hanno provveduto ad eliminare queste aggiunte, ad eccezione
della facciata e della controfacciata, opera di Ferdinando Sanfelice, della
cappella Cacace e del cappellone di Sant’Antonio, opera di Cosimo Fanzago.
martedì 3 ottobre 2023
Camogli, provincia di
Genova, della regione Liguria. Golfo del Paradiso. Il Golfo Paradiso è un piccolo golfo situato sulla
riviera di levante della città metropolitana di Genova, nella parte orientale
del golfo di Genova, nel mar Ligure. Il comprensorio, appartenente all'area
metropolitana di Genova, stretto tra il grande comune del capoluogo ligure e il
promontorio di Portofino, confina a nord con la valle Fontanabuona, ed è
costituito da sette comuni, di cui cinque sul mare (Bogliasco, Pieve Ligure,
Sori, Recco, Camogli) e due senza sbocco sul golfo (Avegno e Uscio). Sul golfo Paradiso s’affaccia Camogli, celebre per la sua imponente e
variopinta palazzata. Centro dalla grande tradizione marinara, fu definita “la
città dei mille bianchi velieri” e raggiunse l’apice del suo prestigio
marittimo alla metà dell’Ottocento quando diede all’Italia capitani di mare,
macchinisti navali e bastimenti. Tra i protagonisti delle vicende che portarono
all’Unità d’Italia c’erano i brigantini, le imbarcazioni che portarono la
tradizione camogliese nel mondo.
lunedì 2 ottobre 2023
Amalfi, provincia di Salerno, regione Campania. Duomo
dedicato all'apostolo Sant'Andrea. Nato dalla fusione di due basiliche preesistenti. La sua costruzione
impiegò quasi mille anni e fu ultimato soltanto nel 1900, per cui lo stile
varia dal romanico al barocco, ma rimane forte l’influsso arabo-siciliano. Il
duomo di Amalfi, principale luogo di culto cattolico dell’omonima città, è una
struttura risalente al IX secolo con caratteristiche architettoniche che vanno
dal Romanico al Barocco fino al Rococò. Prevalentemente di stile architettonico
romanico arabo-normanno, è stata più volte rimaneggiata, aggiungendo stile
romanico, bizantino, gotico e elementi barocchi. La cattedrale comprende
l'annessa Basilica del Crocefisso anch'essa risalente al secolo IX. Inoltre vi
si possono trovare la Cripta di Sant'Andrea e il famoso Chiostro del Paradiso.
Il duomo che fu costruito accanto alla Basilica più vecchia che a sua volta fu
edificata sulle rovine di un tempio, quando la Repubblica Marinara cominciò ad
affermarsi come potenza commerciale. Il Duomo fu completamente ristrutturato
nel 1203, nelle forme arabo-normanne introdotte dai conquistatori. Rimaneggiato
attorno al 1570, fu ricostruito inoltre dopo che 24 dicembre 1861 sotto
l'azione di un forte vento, un tratto del coronamento della facciata, in
cattivo stato di conservazione, cadde sfondando una o due volte del sottostante
atrio. Il parere favorevole al restauro stilistico della Giunta delle Belle
Arti fece sì che, per un danno leggero, le stratificazioni sulla facciata
(dell'epoca rinascimentale, barocco, etc.) fossero cancellate, facendo
ricostruire il duomo secondo lo stile dell'architetto Lorenzo Casalbore, che
demolì l'insigne portico, i capitelli, le cornici, lo stesso intonaco e le basi
e le paraste del Settecento. L'interno del Duomo, con il soffitto a cassettoni,
è contraddistinto da una navata centrale, caratterizzata dal grande Crocefisso
Ligneo del XIII sec.; in alto invece, sull’altare, vi è la tela del Martirio di
S. Andrea; due maestose colonne di granito egiziano sostengono l’arco
trionfale, più avanti due Colonnine Tortili e i due Pulpiti. Nella navata
sinistra vi è la Croce di Madreperla, portata dalla Terra Santa da Mons.
Marini, di fianco il Battistero in porfido rosso egiziano e, scendendo lungo la
navata, nelle cappelline laterali alcune Tele di Silvestro Mirra e dei suoi
Allievi. Nella navata destra troviamo il Busto Reliquario di S. Andrea del sec.
XVI e, sulla porta c’è una grande tela raffigurante S. Andrea e S. Matteo.
All'interno della Cripta è custodito il corpo di S. Andrea, il primo discepolo
di Gesù e Santo protettore di Amalfi. Dopo il martirio di Sant'Andrea, secondo
la tradizione, le sue reliquie furono spostate da Patrasso a Costantinopoli.
Leggende locali dicono che le reliquie furono vendute dai romani. Qui rimasero
sino al 1208 quando, nel corso della quarta crociata, le reliquie furono
portate ad Amalfi, dal cardinale Pietro Capuano, nativo di Amalfi. La Cripta si
presenta oggi nella forma barocca datata nel 1600 con scene della Passione di
Gesù, incastonate fra ricche ed eleganti decorazioni di stucco. L’altare
centrale, in marmo pregiato, è opera di Domenico Fontana. La grande statua
bronzea è opera di Michelangelo Naccherino. Accanto ci sono le statue marmoree
che rappresentano San Lorenzo e Santo Stefano. Le sacre reliquie sono racchiuse
in un urna d’argento, posta sotto l’altare centrale, opera di Domenico Fontana.
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