Catania capoluogo di
provincia della regione Sicilia. IL MONUMENTO A VINCENZO BELLINI è situato al
centro della zona est di piazza Stesicoro a Catania. Il
monumento venne realizzato dallo scultore Giulio Monteverde, su
commissione del comune di Catania, ed inaugurato il 21 settembre del 1882. La sua ubicazione rimase in
sospeso fino alla fine in quanto non si riusciva a decidere dove sistemarlo. Un
gruppo di catanesi voleva porlo di fronte al teatro Massimo Bellini allora
in costruzione, altri al posto della fontana dell'Elefante in piazza Duomo. Soltanto alla fine prevalse la proposta di
innalzarlo in piazza Stesicoro. Il
monumento, completamente in marmo bianco, ha base quadrata ed è
alto quindici metri. Il basamento ha forma di parallelepipedo alta
circa tre metri. Su questa base poggiano sette gradini, ad indicare le note musicali, che
salgono a tronco di piramide. Alla
sommità della scala si innalza una colonna a forma quadrata sulla cima della
quale è posta una statua di Vincenzo Bellini seduto
su di una sedia. Ai quattro lati della colonna sono poste quattro statue
come allegoria delle
sue quattro opere più celebri: Norma, I puritani, La sonnambula e Il pirata. Una
cancellata bassa in ferro battuto fa da contorno al monumento.
venerdì 31 marzo 2017
giovedì 30 marzo 2017
mercoledì 29 marzo 2017
Messina capoluogo dell’omonima provincia della regione Sicilia.
Messina capoluogo dell’omonima provincia della regione Sicilia. Chiesa della SANTISSIMA ANNUNZIATA DEI CATALANI, il primo nome di questa chiesa fu quello di S. Maria di Castellamare ed alcuni storici sostengono che la chiesa fu fondata nel XII secolo sulle rovine di un antico tempio di Nettuno. Un crollo avvenuto nel XIII secolo ne arretrò la facciata di 12 metri. In età aragonese fu cappella reale e sul finire del Quattrocento fu ceduta a cortigiani e ricchi mercanti catalani da Pietro d'Aragona, da qui il nome di Santissima Annunziata dei Catalani. La chiesa, visto il progressivo sollevamento della città dovuto ai terremoti ed alle ricostruzioni, si trova oggi ad oltre tre metri sotto il livello stradale. La pianta della chiesa è a basilica di tipo bizantino divisa in tre navate con un'alta cupola. L'esterno è incorniciato da due ordini di colonne con eleganti capitelli ed archi intarsiati a due colori. Sui lati della navata due camminamenti conducono sopra il transetto passando attraverso eleganti bifore. All'interno sono visibili le influenze arabo-bizantine. Si trova in via Cesare Battisti, di fronte a piazza Lepanto.
martedì 28 marzo 2017
Sutera, provincia di Caltanissetta, regione Sicilia. Bandiera arancione del Touring.
Sutera è un comune italiano di 1.423 abitanti della provincia di Caltanissetta in Sicilia.
La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.
Sorge a circa 600 m di quota e dista circa 40 km da Caltanissetta e circa 100 km da Palermo, capoluogo di regione. Il centro urbano, di impianto medievale, è costituito da i tre quartieri Rabato, Rabatello e Giardinello e si snoda in maniera armonica e naturale attorno alla montagna di S. Paolino (820 m).
lunedì 27 marzo 2017
Orvieto provincia di Terni, regione Umbria.
Palazzo del Popolo. Il palazzo vide delle
modifiche e degli ampliamenti già nel decennio successivo. La torre campanaria
è del 1315, successivamente il capitano del popolo, da cui prende il nome il
palazzo, vi collocò la campana con incisi i simboli delle arti che ora si trova
sulla Torre del Moro. Del 1472 è la copertura superiore. Oltre al capitano vi abitarono il Podestà e i Sette Signori; dal
1651, ospitò il Monte di Pietà. Tra le sale principali vi sono: la sala del
'400, la sala che nel 1596 fu ceduta allo Studium delle Facoltà di Diritto,
Teologia e Logica, le cui lezioni vennero tenute, due volte al giorno, tramite
il richiamo della campana del popolo, fino al 1651 quando le lezioni furono
costrette ad essere spostate altrove.
domenica 26 marzo 2017
Trani della provincia, Barletta-Andria-Trani, regione Puglia.
Trani della
provincia, Barletta-Andria-Trani, regione Puglia. LA CATTEDRALE DI TRANI è
intitolata al santo patrono, San Nicola
Pellegrino, ed è senza dubbio la costruzione più prestigiosa della città
pugliese. Classico esempio di architettura romanica pugliese, la Cattedrale
venne costruita immediatamente dopo la santificazione di San Nicola Pellegrino,
durante la dominazione normanna. Per secoli la cripta (parte della preesistente
chiesa di Santa Maria, precedente chiesa principale) ha custodito insigni
reliquie, ad esempio il corpo della martire orientale Santa Febronia, di cui è
possibile ancora oggi ammirare un pregevole reliquiario del XVIII secolo ed un
dipinto ovale che la raffigurano, presso il Museo Diocesano. La costruzione è
stata realizzata usando il materiale di tufo calcareo tipico della zona: si
tratta della pietra di Trani estratta dalle cave della città, caratterizzata da
un colore roseo chiarissimo, quasi bianco. Il piazzale situato dinanzi
all'edificio romanico si presta ad eventi artistici di vario genere, grazie
alla stupenda cornice offerta dalla maestosità della Cattedrale e dal mare. La
piazza ha ospitato numerosi concerti di artisti internazionali e non, tra cui
George Benson, Massimo Ranieri, Claudio Baglioni e Ludovico Einaudi. Oltre a
rappresentazioni teatrali organizzate dalle diverse parrocchie della città di
Trani, recentemente nel piazzale hanno avuto luogo anche alcuni spettacoli di
Opera.
sabato 25 marzo 2017
Acicatena, provincia di Catania, regione Sicilia. CHIESA DI SANTA LUCIA (Via Vittorio Emanuele, 205 ).
Acicatena, provincia di Catania, regione Sicilia. CHIESA DI SANTA LUCIA (Via Vittorio Emanuele, 205 ). La chiesa di Santa Lucia, di edificazione cinquecentesca ma riedificata in epoca successiva, ha una semplice facciata di colore chiaro su cui si ammirano il portale e il finestrone in pietra lavica, il dislivello con la strada è colmato da una armonica scalinata in pietra lavica. All'interno della chiesa si trova uno splendido tetto ligneo a cassettoni decorato con motivi floreali. Gli affreschi intorno al Crocifisso della cappella della chiesa, il dipinto rappresentate l'Ultima Cena, le tele con l'Immacolata tra i Santi Anna e Gioacchino e la Trinità con San Michele Arcangelo sono opera di Pietro Paolo. Il figlio maggiore del Vasta, Alessandro (Roma, 1726- Acireale, 1793), ha dipinto alcune storie bibliche ed evangeliche come nella scena con Mosè che mostra agli Israeliti le Tavole della Legge. Tutti gli altari laterali sono abbelliti da stupende colonne tortili decorate con motivi floreali e putti. Alessandro Vasta (Roma, 1726 – Acireale, 1793) è stato un pittore italiano. Fu figlio ed allievo di Paolo, con cui collaborò a diverse opere. Lavorò anche con Vito e Alessandro D'Anna.Le sue opere si possono ammirare ad Acireale presso la Pinacoteca Zelantea ed alcune chiese. Fra queste, l'Oratorio di San Filippo Neri dove si trova una sua tela che fu molto venerata in passato, raffigurante la Madonna della Purità. Altre opere, sempre nella cittadina acese, si possono ammirare presso le chiese di San Sebastiano, Sant'Antonio di Padova, San Camillo, Maria Odigitria e San Domenico. Ad Aci Sant'Antonio realizzò un ciclo di affreschi nel coro del Duomo.
venerdì 24 marzo 2017
Comiso, provincia di Ragusa, regione Sicilia. Basilica Maria SS. Annunziata.
Comiso, provincia di Ragusa, regione Sicilia. Basilica Maria SS. Annunziata. La chiesa fu ricostruita e ampliata sulla preesistente chiesa di origine bizantina di San Nicola e ultimata nel 1591. A causa del terremoto del 1693 il tempio subì danni, ma fu ricostruito in stile neoclassico tra il 1772 e il 1793 su progetto dell'architetto G. B. Cascione Vaccarini, nipote del palermitano G. B. Vaccarini. La cupola, progettata dall'architetto comisano S. Girlando, fu ultimata nel 1885. Posta in cima a una scenografica scalinata, la Chiesa possiede una pianta a croce latina ed è divisa in tre navate, con volta a botte sostenuta da 10 grandi archi a tutto sesto. L'interno è arricchito di opere di notevole importanza, tra cui una statua lignea policroma di S. Nicola che recenti studi hanno datato alla seconda metà del XVI secolo, due tele di S. Fiume raffiguranti La Risurrezione e La Natività, un crocifisso ligneo attribuito a frate Umile da Petralia del XVII sec; una pregevole tela dell'Assunzione di Maria, firmata "Narcisus Guidonius", un monumentale fonte battesimale in marmo e bronzo opera di Mario Rutelli, realizzato nel 1912 e inaugurato il 15 agosto 1913.
giovedì 23 marzo 2017
Viagrande, provincia di Catania, regione Sicilia.
Viagrande, provincia di Catania, regione Sicilia. La CHIESA più importante è dedicata alla Madonna dell'Idria ( chiesa madre, Piazza san Mauro), anche se popolarmente viene chiamata "A Chiesa 'i Santu Mauru", in quanto le reliquie del santo sono custodite al suo interno. La seconda chiesa in ordine di importanza è quella del Borgo Viscalori (in Siciliano "u quatteri 'e viscalori"), dedicata a San Biagio. Nel corso degli anni questo quartiere o borgo ha perso la sua connotazione tradizionale diventando zona residenziale di cittadini prevalentemente catanesi che hanno scelto di portare la loro dimora fuori dal caos dell'area metropolitana catanese. La Chiesa Madre, dedicata alla Madonna dell'Idria, costruita nei primi anni del '700, domina il centro cittadino e chiude a nord la scena di Piazza San Mauro. L'imponente struttura si affaccia sul sagrato in acciottolato lavico intarsiato in travertino. La facciata principale, orientata a Sud, è ripartita in tre grandi settori, definiti da quattro lesene in pietra lavica, in ognuno dei quali è racchiuso un portale che traccia la struttura interna a tre navate, di tipo basicale. La facciata si chiude in alto con un cornicione sempre in pietra lavica dal quale spiccano il campanile realizzato nei primi decenni del '900 su disegno dell'Architetto Fichera, e l'ampia cupola edificata nel 1860 su base ottagonale. L'interno offre al visitatore altari di pregio ed un gradevole coro ligneo del '700. Nella chiesa Madre si conservano le reliquie di San Mauro Abate, patrono di Viagrande, la cui festa è celebrata ogni 15 gennaio.
mercoledì 22 marzo 2017
Acicatena, provincia di Catania, regione Sicilia. SANTUARIO CHIESA COLLEGIATA DI SANTA MARIA LA CATENA.
Acicatena, provincia
di Catania, regione Sicilia. SANTUARIO CHIESA COLLEGIATA DI SANTA MARIA LA
CATENA. È il maggior tempio di Aci
Catena, e si impone alla ammirazione perché possiede "tre cose"
veramente belle: una Madonna, una cupola, una campana. Il suo frontone esterno
reca la scritta "BEATAE MARIAE VIRGINI A CATENA ", che sintetizza la
storia del culto della Madonna nella nostra Città che di Essa porta il nome. L'interno della chiesa è a tre navate, a
croce latina; elegante è l'architettura dell'abside, del transetto, della
cupola e delle due cappelle laterali, del SS.mo Sacramento e della Madonna. L'abside
si orna di un artistico coro ligneo nelle cui pareti laterali si ammirano due
affreschi di discreta fattura raffiguranti Il Miracolo della liberazione dei
tre condannati palermitani e il terremoto del 1693. Sul tetto dell'abside si
ammira un bellissimo affresco raffigurante la gloria di Maria SS. Assunta in
cielo: questo particolare è assai significativo in quanto ci dice come il
popolo, unitamente al clero locale, abbia voluto definitivamente trasferire la
solennità della festa, che in un tempo remoto ricorreva nel mese di Maggio, al
15 Agosto di ogni anno, abbinandola così alla festa dell'Assunta. Il 15 agosto,
Festa estiva in onore della Madonna della Catena, Patrona della città. Il
simulacro della Madonna, arricchito da numerosi monili d'oro, donati nel corso
degli anni per grazie ricevute, sul fercolo viene condotto in processione dai
devoti, per le vie della città. I momenti più importanti della festa sono
l'arrivo dei pellegrini, provenienti da molti paesi etnei (principalmente
Misterbianco e Acitrezza) durante tutta la notte tra il 14 e il 15 agosto; in
mattinata l'emozionante svelata del Taumaturgo Simulacro della Santa Patrona
tra le lacrime e le acclamazioni dei devoti; tradizionale è la suggestiva
"Trasuta o chianu" (Ingresso in piazza di corsa) del fercolo con la
Madonna; tra lo sventolio dei fazzoletti, un colorato e nutrito spettacolo
pirotecnico, conclude la giornata di festa. Forte devozione e fede si
intrecciano al folklore siciliano.
martedì 21 marzo 2017
Venosa, in provincia di Potenza, regione Basilicata. CHIESA
SAN FILIPPO NERI, DETTA DEL PURGATORIO. (XVII secolo). La Chiesa fu edificata per
volontà del vescovo Francesco Maria Neri (1678 – 1684). Si evidenzia la
caratteristica del campanile che fa corpo con la bella e sobria facciata, tutta
fregi, volute, nicchie e pinnacoli, opera si suppone, di un architetto romano,
fatto venire a Venosa verso il 1680 dal Cardinale Giovanni Battista De Luca,
all’epoca uditore di Papa Innocenzo XI. Nell’interno si trovano belle colonne
tortili ed un San Filippo dipinto attribuito a Carlo Maratta (1625 – 1713).
lunedì 20 marzo 2017
Sant’Agata Li Battiati, provincia di Catania, regione Sicilia. CHIESA SAN MICHELE ARCANGELO.
Sant’Agata Li Battiati, provincia di Catania, regione Sicilia. CHIESA SAN MICHELE ARCANGELO. Chiamata anche "Chiesa della Grazia" sorge nella contrada dei "Murabiti", o dell' "Altarello", che presenta splendidi affreschi seicenteschi. La chiesa si erge su un podio gradonato esteso per tutto il fronte di facciata. Questa si presenta piana e a capanna, con un portale architravato e dal timpano arcuato, una sovrastante finestra ed una sommitale cornice cui soggiacciono archetti pensili in pietra calcarea. Spazio costruito ad andamento longitudinale. Volumetria prismatica a base rettangolare. Lo schema planimetrico ad aula unica, preceduta da un vestibolo d'ingresso con sovrastante cantoria e conclusa da un presbiterio lievemente rialzato ed abside semicircolare. La copertura è realizzata in coppi su travature lignee, a due falde sull'aula ed a tre più basse falde e due displuvi sull'abside. La scala Interna, alloggiata a sinistra del vestibolo e costituita da cinque rampe in muratura con rivestimento in cotto, per la comunicazione con la cantoria. Esterna costituita da una rampa rettilinea di cinque gradini in pietra lavica di raccordo fra livello stradale e il sagrato. I pavimenti e pavimentazioni sono con mattonelle in cemento a motivi geometrico-naturalistico di cromia grigia e rossa nell'aula e nell'abside. Mattonelle in cotto nella cantoria ed in cemento sul sagrato. L’impianto strutturale è costituito da muratura in pietra lavica e malta.
domenica 19 marzo 2017
Messina capoluogo dell’omonima provincia della regione Sicilia.
Messina capoluogo dell’omonima provincia della regione Sicilia. Chiesa della SANTISSIMA ANNUNZIATA DEI CATALANI, il primo nome di questa chiesa fu quello di S. Maria di Castellamare ed alcuni storici sostengono che la chiesa fu fondata nel XII secolo sulle rovine di un antico tempio di Nettuno. Un crollo avvenuto nel XIII secolo ne arretrò la facciata di 12 metri. In età aragonese fu cappella reale e sul finire del Quattrocento fu ceduta a cortigiani e ricchi mercanti catalani da Pietro d'Aragona, da qui il nome di Santissima Annunziata dei Catalani. La chiesa, visto il progressivo sollevamento della città dovuto ai terremoti ed alle ricostruzioni, si trova oggi ad oltre tre metri sotto il livello stradale. La pianta della chiesa è a basilica di tipo bizantino divisa in tre navate con un'alta cupola. L'esterno è incorniciato da due ordini di colonne con eleganti capitelli ed archi intarsiati a due colori. Sui lati della navata due camminamenti conducono sopra il transetto passando attraverso eleganti bifore. All'interno sono visibili le influenze arabo-bizantine. Si trova in via Cesare Battisti, di fronte a piazza Lepanto.
sabato 18 marzo 2017
venerdì 17 marzo 2017
Catania capoluogo di provincia della regione Sicilia. La via Conte di Torino.
Catania capoluogo di
provincia della regione Sicilia. La via Conte di Torino è una strada che si
diparte dalla piazza Giovanni Bovio e si innesta con l’incrocio con il viale
della libertà. La via porta il nome di Vittorio Emanuele Torino Giovanni Maria
di Savoia, conte di Torino, nato a Torino nel 1870 e deceduto nel 1946. E’
stato un generale italiano a capo dei Lancieri di Novara.
Torino, capoluogo di provincia del Piemonte.
Torino, capoluogo di provincia del Piemonte. PIAZZA SAN CARLO è una delle più importanti piazze di Torino; può essere definita come il salotto del capoluogo piemontese. Lunga 168 metri e larga 76, la piazza ha una superficie di 12.768 metri quadrati; è inserita all'interno dell'asse viario di Via Roma, che la collega a Piazza Castello e a Piazza Carlo Felice. Nel corso della storia ha preso i nomi di piazza Reale, piazza d'Armi e poi, nel periodo napoleonico, place Napoléon. Dal 1618, è dedicata a san Carlo Borromeo, come una delle due chiese gemelle, il santo Arcivescovo di Milano che ebbe per la Sindone una particolare devozione. Emanuele Filiberto infatti fece portare il Sacro Lino a Torino nel 1578 per abbreviare il pellegrinaggio che, a piedi, Carlo Borromeo avrebbe dovuto condurlo a Chambéry per venerarlo.
giovedì 16 marzo 2017
mercoledì 15 marzo 2017
Gela, provincia di Caltanissetta, regione Sicilia.
Torrione di porta marina. Dopo aver visitato le vestigia dell'antica Gela ellenica è di notevole interesse ciò che rimane dei periodo medioevale. A Porta Marina, nell'attuale via Marconi, si può osservare il Torrione medioevale di una delle quattro porte di Gela, ubicato sul versante marino della città.
martedì 14 marzo 2017
Messina, capoluogo di provincia, regione Sicilia.
Messina, capoluogo di provincia, regione Sicilia. GALLERIA VITTORIO EMANUELE III, uno dei pochi esempi di architettura con uso del ferro del Sud Italia, l'unica con Napoli, Galleria Umberto I. Realizzata nel 1929 da Camillo Puglisi Allegra per completare piazza Antonello. Il portico che dà sulla piazza è caratterizzato da un grande arco che segna l'accesso alla Galleria, riccamente decorata al suo interno con bellissimi stucchi ed un pavimento a mosaico bianco e nero. Due rampe di scale da una parte ed un portico dall'altra, conducono ad uscite secondarie.
lunedì 13 marzo 2017
Pisa capoluogo di provincia della regione Toscana.
Pisa capoluogo di
provincia della regione Toscana. Porta Nuova o Porta S. Maria è l’ingresso alla
Piazza Duomo è
delimitata a ovest e a nord dalle mura medievali della città, che incorniciano
il prato in cui spiccano i bianchi monumenti romanici. In questo tratto si
inseriscono porte e torri coeve o successive alla fase di costruzione di questa
porzione di mura urbane. Partendo da ovest e in successione sono presenti:
Porta Nuova o Porta S. Maria, aperta nella cortina medievale nel 1562, la Torre
e il portello di Catallo, la Torre e Porta del Leone (con il leone di pietra
posto a guardia), la Torre di S. Maria, a guardia del ponte sull’Auser, cioè
sul ramo del fiume Serchio che lambiva le mura cittadine, fino alla torre di S.
Stefano all’estremo oriente della piazza. L’angolo nord-occidentale delle mura
comunali ha avuto tre fasi costruttive: la prima fase è il segmento compreso
tra la Torre del Leone e la Torre di S. Maria (I lotto del 1154),
successivamente è stata costruita la parte nord, tra la Torre S. Maria e la
Torre di S. Stefano (IV lotto del 1156), per ultimo è stato edificato il tratto
occidentale, tra la Torre del Leone verso lo Spedale di Santa Maria (V lotto
del 1157) e nel quale verrà successivamente aperta l’omonima porta. Il lotto
più antico ha la particolarità di avere utilizzato nella cortina muraria bozze
di grandi dimensioni di panchina, ossia di una pietra di color giallo,
proveniente dalla costa livornese. Questi elementi hanno fatto ipotizzare la
presenza di resti di una cortina muraria più antica, etrusca o romana. Il resto
delle mura sono invece costruite con materiali di provenienza diversa: la
fascia inferiore, di color grigio, è in bozze di calcare di S. Giuliano, la
fascia superiore, rosata, è in conci squadrati di breccia di Asciano (i nomi si
riferiscono alle località delle cave di pietra sul vicino Monte Pisano).
domenica 12 marzo 2017
Asti, capoluogo dell’omonima provincia della regione Piemonte. ISTITUTO DI S. GIUSEPPE DEGLI OBLATI.
Asti, capoluogo
dell’omonima provincia della regione Piemonte. ISTITUTO DI S. GIUSEPPE DEGLI
OBLATI. Il Santuario di San Giuseppe è stato eretto presso la Casa Madre
della Congregazione degli Oblati di San Giuseppe in Asti, sul posto dell'antica
e ormai fatiscente chiesa-teatro di Sant'Agnese, risalente ancora al monastero
delle Clarisse, presenti in città fin dal 1600 circa. L'architetto è stato il sacerdote Mons.
Alessandro Thea, canonico della cattedrale di Acqui, che cominciò la
progettazione nel 1927. L'edificio in stile romanico, ha 40 colonne di cui 16
centrali e 24 esterne. La Torre Campanaria, unica, centrale sulla facciata, ha
12 campane. Il 19 marzo 1931 sulla
facciata del nuovo Santuario, ancora in fase di costruzione, fu collocata una
monumentale statua di San Giuseppe, alta 3,6 metri, opera dello scultore
gardenese Emilio Demetz. La Consacrazione e l'inaugurazione del Santuario
avvenne la domenica del 12 luglio 1931 da Mons. Luigi Spandre, Vescovo di Asti.
L'Imponente organo "Gandini" fu costruito nel 1905 ancora per la
vecchia chiesa e poi sistemato nel nuovo Santuario. Nel 1944, per il primo
centenario della nascita di San Giuseppe Marello, avvenne la consacrazione
dell'altare maggiore e del mosaico cosmatesco del pavimento, dedicato a San
Giuseppe. La splendida pala dell'altare
è opera del pittore Piero Dalle Ceste (1912 - 1974) e i quadri dei due corretti
laterali - 1989 - sono opera di Franco Verri. Le decorazioni della chiesa sono
invece di A. Laiolo. Nella cappella centrale di sinistra sono venerate le
spoglie del fondatore degli Oblati di San Giuseppe, il Santo Marello. Il grande
affresco di fondo è di Angelo Bogani. Il
Santuario è molto frequentato e accogli gruppi di pellegrini. Gli Oblati di San
Giuseppe (in latino Congregatio Oblatorum S. Ioseph, Astae Pompejae) sono un
istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa
congregazione clericale, detti popolarmente Giuseppini d'Asti, pospongono al
loro nome la sigla O.S.I. La congregazione fu fondata da San Giuseppe Marello
(1846-1895) sacerdote italiano della diocesi di Asti, successivamente vescovo
di Acqui. I primi quattro aspiranti vennero riuniti ad Asti il 14 marzo 1878 e
il 19 marzo 1879 presero l'abito religioso. Le prime regole, scritte nel 1892
vivente il fondatore, affermano che "i membri della congregazione fanno
vita comune e si devono soccorrere nei bisogni spirituali e temporali. Hanno
per scopo l'educazione cristiana della gioventù". Giacinto Arcangeli,
vescovo di Asti il 18 marzo 1901 autorizzò i membri del sodalizio a emettere i
voti religiosi.
sabato 11 marzo 2017
Gravina, provincia di Catania regione Sicilia. CHIESA DI SAN PAOLO.
Gravina, provincia di Catania regione Sicilia. CHIESA DI SAN
PAOLO. Facciata piana
contenuta in larghezza ma caratterizzata da un accentuato verticalismo, cui
fanno da organico pendent i due contigui lati della fabbrica, che si
percepiscono come sua simmetrica dilatazione ed entro i quali si aprono
specularmente gli ingressi. Spazio costruito a sensibile sviluppo
longitudinale. Volumetria prismatica esagonale. Discosto dalla fabbrica e alla
sua destra si erge nell’antistante piazza il campanile. La pianta è a schema planimetrico ad aula unica in forma di
esagono irregolare e presbiterio rialzato. Le Coperture sono realizzate con un
parabolide iperbolico in cemento solo coibentato si gonfia in guisa di rombo
sullo spazio chiesastico, impennandosi verso l'alto nei due vertici attestati
sulla diagonale maggiore (più alto quello presbiteriale) ed inarcandosi verso
il basso nei due vertici restanti. Attraverso, due gradini di accesso al sagrato e quattro
di accesso ai portali d'ingresso laterali in lastre di pietra lavica, si accede
alla chiesa. I pavimenti e pavimentazioni sono realizzati con lastre di marmo:
grigio chiaro venato nell'aula, con due interposte fasce di marmo grigio scuro
a segnalazione della corsia centrale; grigio scuro venato nell'area
presbiteriale. Lastre di pietra lavica sul sagrato. L’impianto strutturale è
realizzato in cemento armato. Il campanile è realizzato con una struttura in
ferro a base triangolare, articolata in guisa di alto traliccio con copertura a
scudo esagonale immediatamente al di sopra della campana più alta.
venerdì 10 marzo 2017
Comiso, provincia di Ragusa, regione Sicilia. Basilica Maria SS. Annunziata.
Comiso, provincia di Ragusa, regione Sicilia. Basilica Maria SS. Annunziata. La chiesa fu ricostruita e ampliata sulla preesistente chiesa di origine bizantina di San Nicola e ultimata nel 1591. A causa del terremoto del 1693 il tempio subì danni, ma fu ricostruito in stile neoclassico tra il 1772 e il 1793 su progetto dell'architetto G. B. Cascione Vaccarini, nipote del palermitano G. B. Vaccarini. La cupola, progettata dall'architetto comisano S. Girlando, fu ultimata nel 1885. Posta in cima a una scenografica scalinata, la Chiesa possiede una pianta a croce latina ed è divisa in tre navate, con volta a botte sostenuta da 10 grandi archi a tutto sesto. L'interno è arricchito di opere di notevole importanza, tra cui una statua lignea policroma di S. Nicola che recenti studi hanno datato alla seconda metà del XVI secolo, due tele di S. Fiume raffiguranti La Risurrezione e La Natività, un crocifisso ligneo attribuito a frate Umile da Petralia del XVII sec; una pregevole tela dell'Assunzione di Maria, firmata "Narcisus Guidonius", un monumentale fonte battesimale in marmo e bronzo opera di Mario Rutelli, realizzato nel 1912 e inaugurato il 15 agosto 1913.
Lucca, regione Toscana. Mura.
Lucca, regione Toscana. Mura. All'ingresso in città si è accolti dalla mole delle mura: quelle visibili risalgono al 1600, ma la loro storia annovera innumerevoli vicissitudini. Oggi, abbandonato completamente il loro ruolo difensivo, con un circuito di quattro chilometri, costituiscono una passeggiata panoramica e rilassante intorno alla città antica. Le mura, già possenti, furono rafforzate ma la loro mole fu terminata nella sua interezza solo dopo la metà del XIII secolo. Poi venne la città comunale, resa più ampia dalle nuove mura che solo nella parte a Sud ricalcano ancora la forma del circuito romano: questo era il lato rivolto verso Pisa, l'acerrima nemica e non poteva essere indebolito con nuove espansioni edilizie che l'avrebbero esposto alla rivale! Oltre a essere il maggiore esempio in Europa di fortificazione moderna, le Mura risultano quindi una risorsa urbana di notevole importanza per la città di Lucca. Gli stessi cittadini vivono intensamente le Mura scegliendole come spazio aperto per trascorrere il proprio tempo libero tra passeggiate, attività sportiva e incontri. Questa unione tra pace e vitalità non passa inosservata nemmeno al grande numero dei turisti che, ogni giorno, trova nelle Mura il luogo ideale per una passeggiata. Tra i frondosi alberi si riscopre così uno spazio verde abilmente inserito in un contesto cittadino e una suggestiva vista dall'alto con i campanili delle chiese e le famose torri che emergono dai tetti della città.
Catania capoluogo di provincia della regione Sicilia. Il viale della Libertà
Catania capoluogo di provincia della regione Sicilia. Il viale della Libertà è un’arteria molto importante. Inizia nel Corso Italia e si dirige verso sud per confluire nella Piazza Papa Giovanni XXIII. Attraversa ortogonalmente molte vie importanti come la via Umberto I, la via Pietro Mascagni e la via Piramide. Sulla via prospettano molte attività commerciali, come ristoranti, bar e negozi di abbigliamento. E’ un percorso per tutti coloro che si devono recare alla stazione ferroviaria o nei punti di partenza o di arrivo delle autolinee che hanno come meta la Sicilia e L’Italia oltre qualche nazione Europea.
giovedì 9 marzo 2017
Lucca, regione Toscana. Basilica di San Frediano.
Lucca, regione
Toscana. Basilica di San Frediano. Al termine di Via Fillungo, a
pochi passi da Piazza Anfiteatro, si apre Piazza San Frediano, piccola e
raccolta, ma sovrastata dall'imponente scenografia della basilica. La chiesa
infatti, chiude lo scenario col candore della sua facciata calcarea, interrotta
solo da un imponente mosaico. Già dall'anno 685 i documenti parlano della
chiesa di San Frediano, la più grande dopo il complesso del Duomo. In quel
luogo, quando era ancora fuori dalla città, esisteva già un edificio religioso
dedicato ai Santi Stefano, Vincenzo e Lorenzo. Frediano, vescovo di Lucca dal
560 al 588, costruì proprio lì la prima basilica, riportata alla luce dagli
scavi. Aveva tre navate ed una caratteristica singolare: la facciata ad
Oriente, a differenza delle altre chiese, rivolte ad Occidente; il cambio di
orientamento è dovuto al fatto che l'ingresso alla chiesa era troppo a ridosso
della seconda cinta di mura, all'epoca ancora in costruzione. Nell'VIII secolo
fu aggiunta anche una cripta che accogliesse il corpo di San Frediano. La
Basilica è uno spettacolo suggestivo da osservare anche passeggiando lungo le
mura a cui è addossata. La mole della basilica sembra affacciarsi sulla
pittoresca passeggiata lucchese come un'immagine imponente e severa, ma così
vicina che sembra di poterla toccare! La chiesa così come appare oggi è frutto
dei rifacimenti che si conclusero con la consacrazione del 1147: il progetto
prevedeva una chiesa più bassa; fu rialzata solo nel XIII Secolo, decorando la
parte aggiunta alla facciata con lo splendido mosaico dell'Ascensione. Cristo,
in una mandorla, è circondato dagli apostoli, mentre al centro era raffigurata
la Madonna, la cui immagine fu tagliata per aprirvi una monofora. Lo stile del
mosaico è nettamente bizantino: a realizzarlo potrebbe essere stata la scuola
romana per la parte superiore e la locale Bottega dei Berlinghieri, per la zona
più bassa. Sul lato delle mura si eleva anche il campanile merlato; oggi è
accostato all'abside ma forse, prima del cambio di orientamento della chiesa,
si trovava in facciata, come per San Martino. Mostra chiaramente le fasi della
sua costruzione, che si sviluppò in più secoli, fino all'aggiunta di bifore,
trifore e quadrifore nel XIII secolo; fu anche usato come torre di difesa nel
corso dei secoli, proprio perché vicino alle mura.
Tremestieri Etneo provincia di Catania, regione Sicilia. LA CHIESA MADRE, DEDICATA ALLA MADONNA DELLA PACE.
Tremestieri Etneo
provincia di Catania, regione Sicilia. LA CHIESA MADRE, DEDICATA ALLA MADONNA
DELLA PACE, patrona di Tremestieri Etneo, costruita su una collinetta da
cui si può ammirare un bel panorama dell’Etna e del Golfo e della Piana di
Catania. Collegata al sottostante asse viario da piani inclinati e scale
abbellite ai lati da aiuole, la Chiesa venne riedificata dopo il sisma del 1693
nello stesso luogo in cui sorgeva un tempio già nel periodo normanno. Dal 1978
e fino al 1998 nel periodo natalizio sul sagrato della chiesa è stato
allestito, un suggestivo presepio vivente. L' iniziativa è stata ripresa nel
Natale 2010. La parrocchia, inoltre, con il patrocinio del Comune, organizza
annualmente dal 1989 il Premio Nazionale di Poesia dedicato al Natale. Dal prospetto assai semplice, tripartito da
lesene, l’edificio è completato su un lato dal campanile (che del preesistente
conserva una campana del 1196) e sull’altro dall’odierno salone parrocchiale,
una volta cappella dedicata, nell’omonima chiesa, alla Madonna della Pace. Inglobata
nella nuova costruzione dopo il terremoto, la cappella all’esterno è
impreziosita dal portale del 1570 in pietra lavica, sormontato da una finestra
tonda sempre in pietra lavica e da una colomba, simbolo della pace. L’interno
della chiesa, a pianta longitudinale, si presenta con tre navate concluse con
altrettante absidi: la navata centrale è coperta con volta a botte
lunettata. Il tempio custodisce tra
l’altro le statue lignee del primo Seicento della Madonna della Pace e di Santa
Barbara, di recente restaurate, nonché tele del XVII e del XVIII secolo. Pregevole
è poi la "vara" settecentesca della Madonna e di Santa Barbara,
mentre del Seicento sono l’acquasantiera in marmo cipollino ed il fonte
battesimale, in marmo bianco.
mercoledì 8 marzo 2017
Assisi provincia di Perugia, regione Umbria. Basilica di San Francesco.
Assisi è un comune italiano di 28 290 abitanti della provincia di Perugia in Umbria.
È conosciuta per essere la città in cui nacquero, vissero e morirono san Francesco, patrono d'Italia, e santa Chiara.
martedì 7 marzo 2017
Acireale, provincia di Catania, regione Sicilia.
Acireale, provincia
di Catania, regione Sicilia. La BASILICA
DEI SANTI PIETRO E PAOLO fu costruita nel 1550 e ricostruita nel 1608. Ha
un prospetto barocco, progettato da Vasta nel 1741. Il campanile è del XIX
secolo; un secondo campanile, pur se progettato non venne mai realizzato.
L'interno, a navata unica, fu ristrutturato dopo il terremoto del 1818. Vi si
trovano alcune tele del Vasta, di Giacinto Platania ed una statua del Cristo
alla Colonna, di autore ignoto, molto venerata in città e tradizionalmente
portata in processione ogni 70 anni. Nel giugno del 1933 papa Pio XI l'ha elevata
alla dignità di basilica minore.
lunedì 6 marzo 2017
Messina capoluogo dell’omonima provincia della regione Sicilia.
Messina capoluogo dell’omonima provincia della regione Sicilia. STATUA DI MESSINA riconoscente per la concessione del Portofranco. Raffigura la Città riconoscente verso Giuseppe Natoli che il 31 marzo 1848, restituì a Messina i diritti di porto franco soppresso sessant'anni prima dai Borboni (dalla storia di Messina sul portale Gran Mirci). È opera del 1859 dello scultore messinese Giuseppe Prinzi e si trovava, prima del 1908, all'interno del Municipio. Oggi si trova al centro della piazzetta "Giacomo Minutoli", di fronte al porto con l'imponente mole del Municipio per sfondo.
domenica 5 marzo 2017
Catania capoluogo di provincia della regione Sicilia.
Catania capoluogo di provincia
della regione Sicilia. CASTELLO URSINO ( Il Castello Svevo di Catania) Piazza
Federico di Svevia. Come una
roccaforte di pietra, il Castello Ursino sorge in Piazza Federico di
Svevia a Catania. La costruzione voluta dell’imperatore Federico II. di Svevia,
venne eretta tra il 1239 ed il 1250, per opera dell’architetto militare
Riccardo da Lentini e venne costruita sulle fondamenta di una fortezza
normanna. L'imperatore aveva pensato il maniero all'interno di un più complesso
sistema difensivo costiero della Sicilia orientale. La
pianta e l’architettura sono molto simili alle altre fortezze federiciane, come
per esempio il Castello Maniace ed il castello ad Augusta. Il grandioso
edificio fu sede di re e di parlamenti. Fu dotato anche di un imponente fossato
e ponte levatoio. Probabilmente il nome di "Ursino" dato al castello
deriverebbe da Castrum Sinus ovvero il "castello del golfo". Originariamente, il Castello Ursino si trovava
direttamente sul mare ma dopo l'eruzione dell'Etna nel 1669, la lava risparmiò
in effetti il castello, scorrendo tutt’intorno, ma allontanò la linea costiera
ad est di parecchie centinaia di metri. I terremoti del 1693 e del 1818 lo
resero inabitabile. I restauri eseguiti dopo il 1837, ne isolarono il mastio e
diedero nel complesso l’aspetto originario.
venerdì 3 marzo 2017
Catania capoluogo di provincia della regione Sicilia. La via Pietro Mascagni.
Catania capoluogo di provincia della regione Sicilia. La via Pietro Mascagni è una via che si diparte dalla via Francesco Crispi e dirigendosi verso est si esaurisce all’inizio di via Calatafimi. La via Mascagni attraversa ortogonalmente il viale della libertà, e costeggia la Piazza Ottorino Respighi. Sulla via prospetta il teatro ABC. La via è dedicata al musicista Pietro Mascagni che è stato un compositore e direttore d’orchestra, nato a Livorno nel 1863. Il musicista è famoso per aver composto l’opera Cavalleria Rusticana, del poeta Giovanni Verga.
Venosa, in provincia di Potenza, regione Basilicata. Il Castello ducale del Balzo(XV secolo).
Venosa, in provincia di Potenza, regione Basilicata. Il Castello ducale del Balzo(XV secolo). Nel punto dove è posto il maniero, vi era in precedenza l’antica Cattedrale dedicata a S. Felice, il Santo che, secondo la tradizione, subì il martirio a Venosa all’epoca dell’Imperatore Diocleziano. L’antica Cattedrale fu abbattuta per far posto alla fortificazione quando, nel 1443, Venosa venne portata in dote da Maria Donata Orsini, figlia di Gabriele Orsini principe di Taranto, a Pirro del Balzo, figlio di Francesco duca di Andria. I lavori di costruzione del Castello, incominciati nella seconda metà del XV secolo, proseguirono per alcuni decenni. L’aspetto originario era ben lontano da quello odierno: si presentava, infatti, come una fortificazione a pianta quadrata, difesa da una cinta muraria dello spessore di 3 metri, con torri cilindriche angolari, privo degli stessi bastioni che furono completati nella metà del secolo successivo. Nato come postazione difensiva, successivamente, con i Gesualdo divenne dimora del feudatario. Passato ai Ludovisi come bene del feudo, esso venne completamente abbandonato, e la violenza delle scosse sismiche che ripetutamente si abbatterono nel corso di tutto il Seicento ne minarono la struttura e la funzionalità. Alla ricostruzione dell’antico maniero, con l’aggiunta di parti più adatte ai tempi, come l’elegante loggiato al piano nobile, provvidero i Caracciolo (successori nel feudo ai Ludovisi) nell’intento di riaffermare il potere signorile sulla città sempre più lontana dai vasti del glorioso passato. L’ingresso originario non era quello attuale, esso si apriva sul lato nord - est, ed era munito di ponte levatoio. Attualmente, all’inizio del ponte di accesso, vi sono due teste di leone provenienti dalle rovine romane: elemento ornamentale tipico e ricorrente in una città che nel passato ha fatto largo uso di materiale di spoglio. All’interno del Castello, nel cortile si affaccia il loggiato a pilastri ottagonali del secolo XVI.
giovedì 2 marzo 2017
Viagrande, provincia di Catania, regione Sicilia.
Viagrande, provincia
di Catania, regione Sicilia. La CHIESA
più importante è dedicata alla Madonna
dell'Idria ( chiesa madre, Piazza san Mauro), anche se popolarmente viene
chiamata "A Chiesa 'i Santu Mauru", in quanto le reliquie del santo
sono custodite al suo interno. La seconda chiesa in ordine di importanza è
quella del Borgo Viscalori (in Siciliano "u quatteri 'e viscalori"),
dedicata a San Biagio. Nel corso degli anni questo quartiere o borgo ha perso
la sua connotazione tradizionale diventando zona residenziale di cittadini
prevalentemente catanesi che hanno scelto di portare la loro dimora fuori dal
caos dell'area metropolitana catanese. La Chiesa Madre, dedicata alla Madonna dell'Idria, costruita nei primi
anni del '700, domina il centro cittadino e chiude a nord la scena di Piazza
San Mauro. L'imponente struttura si affaccia sul sagrato in acciottolato lavico
intarsiato in travertino. La facciata principale, orientata a Sud, è ripartita
in tre grandi settori, definiti da quattro lesene in pietra lavica, in ognuno
dei quali è racchiuso un portale che traccia la struttura interna a tre navate,
di tipo basicale. La facciata si chiude in alto con un cornicione sempre in
pietra lavica dal quale spiccano il campanile realizzato nei primi decenni del
'900 su disegno dell'Architetto Fichera, e l'ampia cupola edificata nel 1860 su
base ottagonale. L'interno offre al visitatore altari di pregio ed un gradevole
coro ligneo del '700. Nella chiesa Madre si conservano le reliquie di San Mauro
Abate, patrono di Viagrande, la cui festa è celebrata ogni 15 gennaio.
mercoledì 1 marzo 2017
Acicatena, provincia di Catania, regione Sicilia. SANTUARIO CHIESA COLLEGIATA DI SANTA MARIA LA CATENA.
Acicatena, provincia
di Catania, regione Sicilia. SANTUARIO CHIESA COLLEGIATA DI SANTA MARIA LA
CATENA. È il maggior tempio di Aci
Catena, e si impone alla ammirazione perché possiede "tre cose"
veramente belle: una Madonna, una cupola, una campana. Il suo frontone esterno
reca la scritta "BEATAE MARIAE VIRGINI A CATENA ", che sintetizza la
storia del culto della Madonna nella nostra Città che di Essa porta il nome. L'interno della chiesa è a tre navate, a
croce latina; elegante è l'architettura dell'abside, del transetto, della
cupola e delle due cappelle laterali, del SS.mo Sacramento e della Madonna. L'abside
si orna di un artistico coro ligneo nelle cui pareti laterali si ammirano due
affreschi di discreta fattura raffiguranti Il Miracolo della liberazione dei
tre condannati palermitani e il terremoto del 1693. Sul tetto dell'abside si
ammira un bellissimo affresco raffigurante la gloria di Maria SS. Assunta in
cielo: questo particolare è assai significativo in quanto ci dice come il
popolo, unitamente al clero locale, abbia voluto definitivamente trasferire la
solennità della festa, che in un tempo remoto ricorreva nel mese di Maggio, al
15 Agosto di ogni anno, abbinandola così alla festa dell'Assunta. Il 15 agosto,
Festa estiva in onore della Madonna della Catena, Patrona della città. Il
simulacro della Madonna, arricchito da numerosi monili d'oro, donati nel corso
degli anni per grazie ricevute, sul fercolo viene condotto in processione dai
devoti, per le vie della città. I momenti più importanti della festa sono
l'arrivo dei pellegrini, provenienti da molti paesi etnei (principalmente
Misterbianco e Acitrezza) durante tutta la notte tra il 14 e il 15 agosto; in
mattinata l'emozionante svelata del Taumaturgo Simulacro della Santa Patrona
tra le lacrime e le acclamazioni dei devoti; tradizionale è la suggestiva
"Trasuta o chianu" (Ingresso in piazza di corsa) del fercolo con la
Madonna; tra lo sventolio dei fazzoletti, un colorato e nutrito spettacolo
pirotecnico, conclude la giornata di festa. Forte devozione e fede si
intrecciano al folklore siciliano.
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