martedì 31 marzo 2015

Matera. Palazzo Lanfranchi.

Il Museo è allestito in Palazzo Lanfranchi, edificio monumentale che, costruito tra il 1668 e il 1672 a ridosso dei Sassi è massima espressione dell'architettura del Seicento a Matera e rappresentò il punto di partenza dello sviluppo urbanistico barocco della Città. Il percorso espositivo del Museo è strutturato in quattro sezioni: Arte Sacra, Collezione d'Errico, Arte Contemporanea, e la sezione Etnoantropologica.
Arte Sacra: è esposto un nucleo di opere d'arte provenienti da chiese del territorio lucano, la maggior parte delle quali non ha più la collocazione originaria. Alle opere in esposizione permanente si alternano quelle concesse in prestito temporaneo dall'Ente Ecclesiastico, selezionate di volta in volta per sviluppare argomenti di particolare interesse e tracciare l'evoluzione artistica della regione Basilicata.
Collezione d'Errico: comprende una selezione di tele di scuola napoletana del Sei e Settecento - appartenenti all'Ente Morale Camillo d'Errico di Palazzo San Gervasio - importante testimonianza di collezionismo privato in Basilicata.

lunedì 30 marzo 2015

Matera. Santa Lucia e Sant'Agata alle Malve. Chiesa rupestre nei sassi.

La prima denominazione della chiesa fu "Santa Lucia e Sant'Agata alle Malve" in quanto fu edificata nel Sasso Caveoso, precisamente nel Rione Malve, zona che costeggia la strada che porta proprio a Piazza San Pietro Caveoso (Porta Pistola, foto sopra). La Chiesa, che comprende il Monastero Benedettino femminile del IX secolo, fu ottenuta scavando in una grotta suddivisa in tre aree, che poi divennero le tre navate. Nella navata centrale, c'è un frammento di affresco raffigurante Sant’Agata e, subito dopo, un altro dedicato alla Madonna delle Grazie e San Michele Arcangelo.
La prima denominazione della chiesa fu "Santa Lucia e Sant'Agata alle Malve" in quanto fu edificata nel Sasso Caveoso, precisamente nel Rione Malve, zona che costeggia la strada che porta proprio a Piazza San Pietro Caveoso (Porta Pistola, foto sopra). La Chiesa, che comprende il Monastero Benedettino femminile del IX secolo, fu ottenuta scavando in una grotta suddivisa in tre aree, che poi divennero le tre navate. - See more at: http://www.wikimatera.it/home/index.php?page=1140#3417

domenica 29 marzo 2015

Messina. faro san Raineri

La penisola su cui sorge l’omonimo faro prende il nome dal monaco romito Raineri che si occupava di tenere il fuoco sempre acceso, come testimoniano alcuni documenti del XII secolo, e che faceva in quel luogo vita solitaria “in una capannuccia sotto un’antica e rovinosa fabbrica, stimata dei tempi dei Mamertini, vicina al mare, in quel luogo istesso ov’è fabbricata la Torre, chiamata volgarmente Lanterna“. Dopo la ristrutturazione della torre sappiamo grazie allo storico Buonfiglio che le spese per il mantenimento della Lanterna provengono soprattutto da una donazione. Si tratta del “lascio che una donna greca, dell’isola di Candia, fece d’un oliveto, quale acquistò abitando in Messina, del cui oglio s’accendesse questo notturno lume, et è vicino il torrente di Bordonaro, nella contrada nomata Calorendi“.
Fino al 1814 e forse anche più tardi la Lanterna restò di proprietà comunale: era il Senato a mantenerne un custode, ad occuparsi delle riparazioni e ad accendere a sue spese il faro. Per sopperire a queste spese, però, riscuoteva la cosiddetta “gabella del Fano“. Nella seconda metà del 1800 fu eretta la torretta ottagonale a due livelli che ora è caratterizzata da una colorazione a strisce bianche e nere e sulla quale si trova il corpo della lanterna che ospita l’apparato ottico.

Gesù davanti al governatore di Roma Pilato.

La figura storica di Ponzio Pilato è stata trattata da vari studiosi di tutte le epoche a causa del processo contro Gesù da lui presieduto. Gli studiosi di cultura ebraica – fondandosi su Filone di Alessandria e su Giuseppe Flavio – hanno cercato di addossare tutta la responsabilità al Procuratore romano e di scagionare il Sinedrio.
Gli studiosi cristiani ed anche gli ebrei convertiti al cristianesimo, basandosi su i quattro Vangeli e specialmente sul Vangelo di Giovanni,  hanno invece messo in luce il fatto che la condanna a morte di Gesù sia stata decretata dal Sinedrio e lasciata eseguire da Pilato contro voglia.
Secondo i fratelli Lémann il Sinedrio era risoluto sin dallo a priori a condannare Gesù, indipendentemente dalla sua innocenza. Questi fatti sono le tre decisioni prese dal Sinedrio nelle tre riunioni anteriori a quella del Venerdì Santo: la condanna a morte di Gesù, prima ancora che comparisse come accusato.
inizio ed

sabato 28 marzo 2015

Archi di Pasqua a San Biagio Platani 05 aprile / 03 maggio - San Biagio Platani (AG).

Pasqua a San Biagio Platani tradizionale realizzazione degli Archi di Pasqua: arte, msica, eventi culturali. La tradizione degli Archi di Pasqua risale alla seconda metà del Seicento, in epoca immediatamente successiva alla fondazione del paese. Tra tutte le manifestazioni che celebrano la Santa Pasqua, quella che si svolge a San Biagio Platani è sicuramente una delle più suggestive. Questo rito che nasce dal culto della Madonna e di Cristo, pone le sue radici nel '700, quando ancora il paese non contava mille abitanti.


A questa tradizione si deve la nascita delle due confraternite, Madunnara e Signurara, che con tanta passione rinnovano di anno in anno questa meravigliosa manifestazione. Questa divisione del paese nelle due confraternite non da origine ad un antagonismo violento, ma ad una competizione vivacissima ed appassionante, che si conclude la notte di sabato, quando ciascuna confraternita allestisce la parte del corso che le compete.

Gli Archi di Pasqua sono ufficialmente pronti dalla mattina di Pasqua e rimangono esposti anche nelle settimane seguenti. Le grandiose costruzioni artistiche, di archi, cupole, e campanili vengono poi disposte lungo tutto il corso Umberto. Dopo quel periodo sarà possibile visitare i pezzi della stagione attuale e di quelle precedenti al Museo degli Archi. La preparazione, che inizia qualche mese prima della Pasqua, richiede una grande quantità di materiale, tutto rigorosamente concesso dalla natura. Quelli più largamente usati sono le canne, il salice, l'asparago, l'alloro, il rosmarino, i cereali, i datteri e il pane, ognuno dei quali è ricco di un alto significato simbolico. La parte più importante è costituita dagli archi centrali, origine storica della manifestazione, sotto i quali la domenica mattina avviene l'incontro tra Gesù risorto e la Madonna.

venerdì 27 marzo 2015

Paternò prov. di Catania. Il santuario della Madonna della Consolazione.

Il santuario della Madonna della Consolazione è un chiesa di Paternò, in provincia di Catania, santuario cattolico e luogo di pellegrinaggio. L'edificio sorge nella parte sud-orientale della Collina storica, e venne edificato nel 1585 come chiesa della Madonna del Pietoso. Nel 1616 la chiesa mutò denominazione in quella della Madonna della Consolazione, allorché vi si insediò l'omonima confraternita.
La chiesa fu elevata a santuario il 15 maggio 1935 con decreto dell'arcivescovo di Catania. Secondo la tradizione, la Madonna della Consolazione sarebbe comparsa l'ultimo sabato di maggio del 1580 ad una giovane pastorella, a cui chiese la costruzione di una cappella e promise la benedizione agli abitanti e alle lorro terre.
Gravemente danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, l'edificio venne interamente ricostruito nel 1954 a spese del concittadino finanziatore Michelangelo Virgillito su progetto dell'ingegner Rosario La Russa.

Venosa, Prov. di Potenza. Chiesa vecchia della Santissima Trinità.

Il complesso della Santissima Trinità è tra i più importanti siti monumentali di Venosa, il cui interesse si deve al fatto che nell'abbazia contiene la stratificazione di tracce ereditate principalmente da Romani, Longobardi e Normanni. La struttura si compone della chiesa antica (o chiesa vecchia). 

giovedì 26 marzo 2015

Catanzaro. Ponte Bisantis.

Il ponte Bisantis (denominazione ufficiale: Viadotto Bisantis, detto anche Ponte Morandi, Viadotto sulla Fiumarella o, in dialetto catanzarese, "U ponta 'e Catanzaru" o "U ponta subb'a Hjumareddha") è un ponte ad arco stradale e pedonale, composto da un'unica carreggiata e da 3 corsie, due in direzione SO e una in direzione NE, costruito su una sola arcata in calcestruzzo armato (C.A.), che collega il centro di Catanzaro con la Strada dei Due Mari (viale De Filippis, galleria del Sansinato) e con la periferia NO della città (quartieri Mater Domini e Gagliano), situati sul versante opposto della valle del torrente Fiumarella.
Costruito su progetto dell'ing. Riccardo Morandi, all'epoca della realizzazione era il secondo ponte ad arco singolo in C.A. in Europa e nel mondo per ampiezza della luce, dopo lo svedese Sandöbron. Al giorno d'oggi, pur essendo uscito dai primi 20 posti di questa importante classifica internazionale, rimane una pietra miliare nella storia dell'ingegneria mondiale e nazionale.

mercoledì 25 marzo 2015

Matera. Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant'Eustachio

La cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant'Eustachio è il luogo di culto cattolico principale di Matera, chiesa madre dell'arcidiocesi di Matera-Irsina. La cattedrale fu costruita in stile romanico pugliese nel XIII secolo sullo sperone più alto della Civita che divide i due Sassi.

lunedì 23 marzo 2015

Casalnuovo di Napoli. Campania

La Chiesa di San Giacomo Apostolo di Casalnuovo Napoli è la chiesa più importante in città. Dedicato al santo patrono, l’edificio sacro fu voluto da Angiolo Como, per sostituire una chiesa più piccola. La Chiesa di San Giacomo Apostolo in Maggiore ha subito, nel corso dei secoli, numerose modifiche e parziali rifacimenti nella sua architettura. La facciata che oggi possiamo ammirare è piuttosto sobria. Tra le decorazioni in facciata bisogna ricordare sottili lesene ioniche poggianti su due basamenti, e un rosone. Da vedere è il timpano spezzato, con una rappresentazione di immagini bibliche. Il campanile con orologio poggia su un alto basamento. La Chiesa di San Giacomo Apostolo è a navata unica, terminante con un altare marmoreo. La copertura della navata è a botte schiacciata. La Chiesa è sormontata da una cupola decorata ad affresco. Molto belli sono gli stucchi in stile classico. A destra dell’altare maggiore è possibile ammirare le statue dedicate a San Giacomo e a San Biagio.                  

domenica 22 marzo 2015

Melfi Provincia di Potenza.Museo Archeologico Nazionale del Melfese "Massimo Pallottino"



Il Museo, ubicato all'interno del castello normanno-svevo di Melfi e presenta l'importante documentazione archeologica rinvenuta nel comprensorio del Vulture. Si tratta, in primo luogo, di corredi funerari di VII-III secolo a.C., caratterizzati, per le fasi più antiche, da raffinate ceramiche daunie a decorazione geometrica, da armature in bronzo, da preziosi ornamenti in argento, oro e ambra e da vasi in bronzo di produzione sia greca che etrusca.
Caratteristici della fase di IV-III secolo a.C. sono le ceramiche magnogreche a figure rosse e i monumentali vasi a decorazione policroma e con figure applicate, di produzione canosina, rinvenuti, in primo luogo a Lavello (l'antica Forentum).
In una torre del Castello è esposto uno straordinario sarcofago in marmo del II secolo d.C. con decorazione a rilievo, riferibile a botteghe dell'Asia minore. Sul coperchio è raffigurata la defunta "dormiente". Sulle lastre del sarcofago sono rappresentati, all'interno di nicchie, dei ed eroi romani, a testimoniare le figure mitiche di riferimento della famiglia aristocratica, cui apparteneva la donna.

sabato 21 marzo 2015

Messina. La Madonnina del Porto benedice la città e le navi all'ingresso

All'ingresso del Porto di Messina, sul torrione dell'antico forte San Salvatore costruito nel 1546,  sorge la stele a pianta ottagonale, alta 35 metri, fatta costruire dall'arcivescovo di Messina mons. Angelo Paino su progetto dell'ing. Francesco Barbaro. La colonna in cemento armato, rivestita in pietra di Trapani, è sormontata dalla Statua della Madonnina simbolo della città.

venerdì 20 marzo 2015

Venosa. Monumento a Oràzio Flacco, Quinto.

Oràzio Flacco, Quinto.

 Oràzio Flacco, Quinto (lat. Quintus Horatius Flaccus). - Poeta latino (Venosa 65 a. C. - Roma 8 a. C.). Nacque da padre libertinus, come egli stesso dice, e fu educato a Roma, dove ebbe come primo maestro Orbilio; compiuti i vent'anni si recò ad Atene, a completare gli studî retorici. Prima o dopo questo viaggio fu forse in Campania, dove venne in contatto con il circolo epicureo di Filodemo, in cui compì l'esperienza filosofica che rimase fondamentale nella sua vita; e certamente subì anche l'influsso del poema dottrinale di Lucrezio. In Atene aderì al mondo dei giovani romani che vi studiavano, e alle idee repubblicane e anticesariane tra loro diffuse. Perciò, dopo l'uccisione di Cesare, militò sotto Bruto come tribunus militum.

giovedì 19 marzo 2015

San Giuseppe. Questa celebrazione ha profonde radici bibliche; Giuseppe è l'ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso l'umile via dei sogni. Come l'antico Giuseppe, è l'uomo giusto e fedele (Mt 1,19) che Dio ha posto a custode della sua casa. Egli collega Gesù, re messianico, alla discendenza di Davide. Sposo di Maria e padre putativo, guida la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall'Egitto, rifacendo il cammino dell'Esodo. Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano. (Mess. Rom.)
Patronato: Padri, Carpentieri, Lavoratori, Moribondi, Economi, Procuratori Legali
Etimologia: Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraico

Emblema: Giglio.

mercoledì 18 marzo 2015

Etna, Gebel o Mongibello. Provincia di Catania. E' il vulcano più grande d' Europa

L’Etna o Mongibello è un complesso vulcanico siciliano originatosi nel Quaternario e rappresenta il vulcano attivo terrestre più alto della Placca euroasiatica. Gebel In arabo, monte isolato, o gruppo o catena di monti, o anche altopiano; il termine è frequentissimo nella toponomastica in tutto mondo arabo, dall’Africa settentrionale alla Mesopotamia. Ne rimangono tracce anche nell’Europa meridionale, in seguito al dominio musulmano nel Medioevo; per es., Gibilterra (Gebel Ṭāriq «la montagna di Ṭāriq»), e in Sicilia Mongibello, Gibilmanna, Gibilrossa ecc.

martedì 17 marzo 2015

Norcia.

Norcia è un comune italiano di 4.889 abitanti della provincia di Perugia. La cittadina è posta ad una distanza di 96 km dal capoluogo umbro, a circa 600 m s.l.m. e al limitare nord dell'altopiano di Santa Scolastica, un pianoro di origine tettonica collocato nel cuore dell'Appennino umbro-marchigiano ed inserito nel comprensorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

lunedì 16 marzo 2015

Basilica di S. Nicola- Bari

Nel cuore del centro storico di Bari, la Basilica di San Nicola è il fulcro della cittadella nicolaiana, visitato da pellegrini provenienti da tutto il mondo e in particolare dall’Europa dell’Est.

Prototipo del romanico pugliese, la Basilica è stata fondata nell’anno Mille. Più volte rimaneggiata, oggi mostra la semplicità del prospetto esterno, con le due torri slanciate, e la bellezza dei propri arredi sovrastati da soffitti lignei dorati con i dipinti seicenteschi del pittore bitontino Carlo Rosa.

Attraverso una scalinata si accede alla cripta, che custodisce la tomba di San Nicola e la Cappella russa ortodossa. Sono da non perdere la Cattedra di Elia, i capitelli medievali, il ciborio, l’altare d'argento e gli intagli in oro seicenteschi.

domenica 15 marzo 2015

Cascia. Basilica di Santa Rita da Cascia.


La basilica di Santa Rita da Cascia è una basilica minore di Cascia, appartenente all'omonimo santuario: al suo interno vengono venerati i resti mortali di santa Rita.
La chiesa, posizionata quasi sulla sommità del colle di Sant'Agostino e il cui accesso al sagrato è permesso da una breve scalinata, presenta una facciata ricoperta in travertino bianco di Tivoli incastonata tra due guglie, le quali terminano con due piccole celle campanarie, sormontate da croci in ferro; nella parte centrale si apre l'unico portale d'ingresso alla chiesa sostenuto da un architrave sul quale è scolpito un saluto alla santa.

sabato 14 marzo 2015

Siena. Porta di Via Stalloreggi.

Via di Stalloreggi è uno degli assi portanti dell'urbanistica di Siena, tra le strade principali del Terzo di Città. Il nome è una contrazione di Stalla satbulum regis, quando nella zona si trovavano appunto le stalle reali della corte longobarda. Ricca di architetture antiche, la via si caratterizza per numerosi resti di torri in pietra, come quella ai numeri 14-16, con due bifore.
A metà vi si apre la piazza del Conte, cuore della contrada della Pantera.

venerdì 13 marzo 2015

Siena. Fontana della contrada della pantera.

La Contrada della Pantera è una delle diciassette suddivisioni storiche della città toscana di Siena. Fra i gruppi che partecipavano alle grandi feste senesi della prima metà del XVI secolo è ricordato più volte quello della Contrada del Laterino. Questa zona di Siena posta a ovest della città era la popolosa porzione di un rione rappresentato dalle Compagnie militari di Stalloreggi di dentro e Stalloreggi di fuori.
Qui nella sua bottega, presso le Due Porte, Duccio di Buoninsegna dipinse la sua mirabile Maestà fra il 1308 e il 1311.
Il nome di Contrada della Pantera fu assunto dopo la costruzione, realizzata dagli uomini del rione, di una macchina raffigurante appunto una pantera, che è anche nell'insegna della città di Lucca; con essa -forse in omaggio ai facoltosi mercanti lucchesi residenti nella zona- sfilarono nel corteo di vari pubblici spettacoli organizzati dai senesi nel Rinascimento. 

giovedì 12 marzo 2015

Siena. Porta san Marco.

Porta San Marco di Siena si trova in fondo a via San Marco. Lo scomparso oratorio di San Marco si trovava all'inizio dell'omonima via. La porta, detta anche delle Maremme, fu aperta nella cinta del 1326 e potenziata nel XVI secolo da Baldassarre Peruzzi. Le fortificazioni cinquecentesche vennero però demolite nell'Ottocento, per ricavare il piazzale Biringucci e ampliare la via verso Grosseto.

mercoledì 11 marzo 2015

Tremestieri Etneo - villetta Corso Sicilia . Provincia di Catania.

Tremestieri Etneo si sviluppa a 400 metri sul livello del mare ed è dominato dal vulcano Etna. L'attuale territorio del comune, per le sue favorevoli condizioni ambientali e la centralità della sua posizione geografica, posta tra l'Etna e la città di Catania, è stato sede di nuclei abitati sin da tempi remoti. E' verosimile supporre che nell’antichità il territorio fosse, per la maggior parte, coperto di boschi interrotti, di tanto in tanto, da terreni coltivati e che l’agricoltura, la pastorizia e la caccia fossero le principali occupazioni degli abitanti. I pochi reperti archeologici ritrovati casualmente nelle contrade Ombra, Pappalardi, Immacolata, Minicucca, Garro e Sorbilli si riferiscono principalmente al periodo ellenistico, romano e bizantino, mentre le prime citazioni documentate del toponimo “Tria Monasteria” (tre palmenti, per la diffusa presenza del vigneto nella zona), risalgono al periodo normanno. La produzione tipica locale consiste principalmente nei prodotti dell' agricoltura quali agrumi, olive e uva da mosto ed artigianali costituiti da ricami e prodotti in pietra lavica.

martedì 10 marzo 2015

Pienza regione Toscana. Palazzo comunale.

Il Palazzo Comunale di Pienza, già Palazzo Pubblico, è l'antica residenza dei Priori e si trova sulla Piazza Pio II, di fronte al Duomo. Il Palazzo, forse disegnato da Bernardo Rossellino ma rimaneggiato nel 1900, si caratterizza per il portico a tre archi che poggiano su colonne di ordine ionico.
La facciata, tutta in travertino, è aperta superiormente da quattro bifore e presenta una torre con orologio costruita in cotto, con finestre lunghe e coronata da un doppio ordine di merli. All'interno del portico la facciata risulta adornata da graffiti e dagli stemmi in pietra dei vari Podestà che vi dimorarono, oltre a quelli del Papa Pio II Piccolomini, della Provincia e del Comune di Pienza.
Sulla sinistra del Palazzo è interessante notare una casetta del '400 con i fianchi a sporti, che affaccia sulla via Marconi.
All'interno del Palazzo, nella Sala del Consiglio, è presente un affresco di Scuola senese del '400 che raffigura la Madonna col Bambino e i Patroni di Pienza: San Vito, San Modesto e San Matteo.

lunedì 9 marzo 2015

Tremestieri Etneo - S.M. della Pace.

La Chiesa Madre, dedicata alla Madonna della Pace, costruita su una collinetta da cui si può ammirare un bel panorama dell’Etna e del Golfo e della Piana di Catania. Dal 1978 e fino al 1998 nel periodo natalizio sul sagrato della chiesa è stato allestito, un suggestivo presepio vivente. L' iniziativa è stata ripresa nel Natale 2010. La parrocchia, inoltre, con il patrocinio del Comune, oragnizza annualmente dal 1989 il Premio Nazionale di Poesia dedicato al Natale.

domenica 8 marzo 2015

Nell’Abbazia di Sant’Antimo (Montalcino – Siena).

Nell’Abbazia di Sant’Antimo (Montalcino – Siena) risiede una comunità di Canonici Regolari Premostratensi, detti anche Canonici bianchi, come ricorda il loro abito completamente bianco, o Norbertini dal nome del loro fondatore san Norberto.
Il 25 dicembre 1121, Norberto e i suoi seguaci si insediarono a Prémontré nel nord della Francia. Dal nome latino di questo luogo, Premonstratum, deriva il nome dei Premostratensi, i quali conducono una vita in comune secondo il modello proposto dagli Apostoli e la regola di sant’Agostino.
I Canonici Regolari Premostratensi sono dunque dei religiosi che, alla dimensione contemplativa della loro vita, affiancano anche l’esercizio del sacro ministero pastorale sia all’interno della comunità (accoglienza, gruppi giovanili, scouts, preparazione al matrimonio…) che all’esterno (parrocchie…).

sabato 7 marzo 2015

Assisi. Portico nella piazza inferiore della basilica di S. Francesco.

La basilica inferiore di San Francesco d'Assisi è una delle due strutture che compongono la basilica di San Francesco ad Assisi, assieme con la Basilica superiore. Dotata di cripta (in cui si trovano le spoglie del santo e dei suoi più stretti confratelli) e affrescata splendidamente da alcuni dei più grandi artisti del Trecento italiano, vi si accede dalla piazza inferiore di San Francesco, attraverso un portale che immette, a causa della pendenza del colle, nel lato sinistro della navata.

venerdì 6 marzo 2015

Augusta - Porta spagnola.

La Porta Spagnola di Augusta è un monumento storico risalente al XVII secolo, testimonianza del trecentenario dominio spagnolo in Sicilia, avvenuto dal 1412 al 1713.

giovedì 5 marzo 2015

Caccamo prov. di Palermo . Castello

Il Castello di Caccamo è impiantato al culmine di una grande rupe calcarenitica a dominio del centro abitato e di un magnifico teatro paesaggistico costituito dalle propaggini della valle del fiume San Leonardo (oggi per gran parte occupata dal bacino artificiale della diga Rosamarina) e dalle prime balze del monte Calogero.
La rupe d'impianto presenta pareti precipiti sui versanti di nord, est ed ovest, mentre sul versante meridionale scoscende con inclinazione costante. Su questo versante sono impiantati, infatti, sia l'orto cintato del maniero sia il sottostante quartiere della Terravecchia, il borgo dal quale - per successive espansioni - si è generato il paese. Da qualsiasi versante li si guardi, il centro abitato e il castello si fondono felicemente con il paesaggio naturale circostante caratterizzato da rupi, boschi e coltivazioni di vario tipo.

Il complesso castellano è organizzato su diversi corpi di fabbrica di differenti epoche storiche e di varia cubatura. Questi si articolano fra loro a formare delle corti chiuse ed aperte. Alcuni sono collegati a gruppi e posano su diverse quote dell'acrocoro roccioso che è stato lavorato nei secoli onde offrire la base d'appoggio ai vari edifici. Altri corpi (ala cinquecentesca) si affacciano invece su interramenti artificiali (cortile delle carceri) resisi necessari per ampliare la superficie di sedime.

mercoledì 4 marzo 2015

Trecastagni Prov. di Catania - Chiesa S. Antonio di Padova.

Il Convento dei Padri Minori riformati, con annessa Chiesa di Sant'Antonio di Padova, risale al 1660 e fu costruito con i fondi donati dall'allora principe e dai fedeli. Il convento e la chiesa sono stati recentemente oggetto di restauro; all'interno del convento è possibile ammirare il chiostro, con pilastri in pietra squadrata ed una grande cisterna.
Gli altari all'interno della chiesa sono in legno intagliato di pregevole fattura. Dalla chiesa è possibile accedere ad una stanzetta che era adibita all'imbalsamazione dei cadaveri. Alla destra della Chiesa si trova l'antico cimitero sotterraneo. Dopo l'unità d'Italia, il convento passò allo Stato e fu adibito ad i più svariati usi (tra cui municipio, prefettura, carcere e scuola elementare).

lunedì 2 marzo 2015

Arona- Statua di San Carlone. regione Piemonte

Il Colosso di San Carlo Borromeo (detto il Sancarlone o, nel dialetto locale al Sancarlòn), è una statua alta oltre 30 metri situata ad Arona (NO) nella frazione di San Carlo, sul Sacro Monte di San CarloSan Carlo Borromeo nacque il 2 ottobre 1538 nella Rocca di Arona (in seguito parzialmente distrutta per ordine di Napoleone Bonaparte). Diventato vescovo e cardinale a ventidue anni, fu eletto nel 1565 arcivescovo di Milano e si prodigò nell'assistenza materiale e spirituale soprattutto in occasione di flagelli quali carestia e peste. Morì il 3 novembre 1584 (essendo spirato dopo il tramonto, secondo l'uso del tempo si considera il giorno 4), fu beatificato nel 1602 e canonizzato nel 1610, a soli 26 anni dalla morte.

domenica 1 marzo 2015

Castello di fenis. Regione valle D'Aosta

Diversamente dagli altri castelli, costruiti per scopi bellici e di protezione, il castello di Fénis non è situato sulla sommità di un promontorio, bensì su un lieve poggio privo di difese naturali.
Unendo ai caratteri della fortificazione quelli della residenza signorile, il castello di Fénis fu infatti la prestigiosa sede di rappresentanza dei maggiori esponenti della famiglia Challant, che lo dotarono dell’imponente apparato difensivo, nonché di eleganti decorazioni pittoriche, simboli di potenza e di prestigio.
L’architettura del castello di Fénis è il risultato di campagne costruttive succedutesi negli anni: torri e mura merlate furono aggiunte verso la metà del secolo XIV da Aimone di Challant al torrione preesistente, già dimora abituale — un secolo prima — del visconte Gotofredo II.
Il castello di Fénis appartenne ai signori di Challant del ramo di Fénis fino al 1716, quando fu ceduto al conte Baldassarre Castellar di Saluzzo Paesana. Le vicende che segnarono la storia di quella famiglia condussero il maniero a un lento degrado, preludio dell’abbandono che lo vide trasformato in abitazione rurale: le sale del pianterreno furono adibite a stalle, mentre il primo piano fu usato come fienile.

Il recupero del monumento si deve ad Alfredo d’Andrade, che acquistò il castello di Fénis nel 1895 e, dopo averne restaurato le parti più rovinate, lo donò allo Stato. Oggi l’edificio è di proprietà della Regione autonoma Valle d’Aosta, che lo ha destinato a sede del museo del mobile valdostano.