sabato 28 febbraio 2015

Bari. Basilica di San Nicola.

Nel cuore del centro storico di Bari, la Basilica di San Nicola è il fulcro della cittadella nicolaiana, visitato da pellegrini provenienti da tutto il mondo e in particolare dall’Europa dell’Est.

Prototipo del romanico pugliese, la Basilica è stata fondata nell’anno Mille. Più volte rimaneggiata, oggi mostra la semplicità del prospetto esterno, con le due torri slanciate, e la bellezza dei propri arredi sovrastati da soffitti lignei dorati con i dipinti seicenteschi del pittore bitontino Carlo Rosa.

Attraverso una scalinata si accede alla cripta, che custodisce la tomba di San Nicola e la Cappella russa ortodossa. Sono da non perdere la Cattedra di Elia, i capitelli medievali, il ciborio, l’altare d'argento e gli intagli in oro seicenteschi.

venerdì 27 febbraio 2015

Aosta. Arco onorario di Augusto

aPorta Prætoria, fu innalzato l'arco onorario dedicato all'imperatore Augusto. Si trattava di un segno eloquente della presenza e della potenza di Roma che nel 25 a.C. aveva definitivamente sconfitto il popolo dei Salassi e fondato la nuova colonia.
ppena passato il ponte romano sul Buthier, lungo la strada che portava alla monumentale
L'Arco, che si caratterizza per la sua severa imponenza, tipica dell'architettura del tardo periodo repubblicano, è a un solo fornice a tutto sesto, largo circa 9 m. I pilastri che lo fiancheggiano presentano ai quattro angoli delle semicolonne su basi attiche sormontate da capitelli corinzi, le stesse che scompartiscono le facciate e i lati. In origine queste superfici erano interrotte dai rilievi con probabile figurazione a trofei che erano collocati nelle quattro nicchie della facciata. Una trabeazione dorica a triglifi e metope chiude in alto quel che rimane del monumento, da secoli privo dell'attico sul quale era apposta, a lettere di bronzo, l'iscrizione dedicatoria.

giovedì 26 febbraio 2015

La Chiesa parocchiale di San Martino. Torgnon. Regione valle D'Aosta.

Le notizie storiche più antiche risalgono al 1413, ma l'attuale costruzione in stile neogotico risale al 1868. I materiali di costruzione (pietre, sabbia, calce, ardesie, assi e mattoni) furono reperiti in loco e trasportati gratuitamente dalla popolazione. L’ultimo importante intervento di restauro ha avuto luogo negli anni 2002 e 2003, con il rifacimento del tetto e della tinteggiatura esterna.
La facciata presenta recenti decorazioni ad affresco entro tondi ad arcate monofore. La Vergine con il Bambino, Papa Giovanni e San Giuseppe sono opera di Nino Pirlato.
Il campanile di foggia romanica, a due piani di bifore con cuspide ottagonale, fu ricostruito nel 1773.
L‘interno, a tre navate scandite da colonne, è arredato in stile neogotico, ad eccezione dell‘altare in marmo un tempo dotato di pannelli lignei. Sono degni di nota il pulpito in legno intagliato e il museo di arte sacra, che si trova all'interno della Cappella dell'Immacolata Concezione.
Nella navata centrale della chiesa si può ammirare il grande Crocifisso trionfale (risalente probabilmente al XIV secolo), sicuramente una delle opere più impressionanti visibili nella regione.
L'organo con 1150 canne è opera degli organari della famiglia biellese dei Ramasco ed è stato costruito per l'inaugurazione della Chiesa nel 1868.

martedì 24 febbraio 2015

Alberobello - Chiesa di sant'Antonio. regione Puglia

Edificata tra il 1926 e il 1927 su un terreno sommità del rione Monti, donato da una cittadina di Alberobello ai sacerdoti guanelliani, la chiesa di Sant'Antonio riproduce le fattezze delle abitazioni del rione. Su una pianta a croce greca s'innesta una cupola alta 21 metri a forma di trullo, che si integra perfettamente con gli edifici circostanti. La chiesa è stata interamente restaurata nel 2004.

Sicilia: Basilica-Santuario di Sant'Antonio in Messina

Il Santuario di Sant'Antonio di Messina si trova in Via Santa Cecilia n.121, con annesso della Cripta, costruita dopo la morte di Sant'Annibale Maria Di Francia (1851-1927), il fondatore della Congregazione dei Rogazionisti.  La vita del sacerdote siciliano Di Francia è stata tutta dedicata ai poveri di Messina, e in quegli anni tra i derelitti si contavano anche la maggior parte dei sordomuti, lasciati ai margini della società.

La storia dell'attuale Basilica-santuarioIl Santuario di Sant’Antonio sorge sul luogo dell’antico quartiere «Avignone» dove Sant’Annibale Maria dal marzo 1878 iniziò il suo apostolato a favore dei più poveri e bisognosi. Nel 1881, nelle casette Avignone, venne inaugurata la prima cappella dedicata al Cuore di Gesù.

Dopo il terremoto del 1908, venne impiantata una chiesa baracca, dono di S. Pio X, nella quale Sant’Annibale proclamò Sant’Antonio di Padova “Singolarissimo e instancabile benefattore nostro e di tutti quelli che alle nostre preghiere si raccomandano”. Nella notte tra il 26 e il 27 aprile 1919 un misterioso incendio distrusse la chiesa baracca. Durante l’incendio una donna del popolo gridò: “Non vi preoccupate, ora il Padre Francia ne farà una tutta d’oro”.

lunedì 23 febbraio 2015

Arona - Collegiata di Santa Maria Nascente. regione Piemeonte.

Questa chiesa, dedicata alla Vergine Nascente, è uno dei più insigni monumenti cittadini per l'architettura, per le opere d'arte che conserva, per le vicende storiche che l'hanno segnata.
E ad essa gli aronesi sono particolarmente legati.
La chiesa sorge nel cuore dell'Arona medioevale, a pochi metri dal complesso monastico dell'abbazia benedettina dei Santi Martiri (secoli X-XVIII).
Si può supporre l'esistenza di un edificio di culto dedicato a Santa Maria almeno intorno alla metà del secolo XI, e di questa primitiva fabbrica rimane, oggi, il campanile romanico, fino al castello delle campane, a cinque ordini con cornici di archetti pensili, con bifore e trifore tamponate, e coronato da una cuspide barocca seicentesca. La chiesa di Santa Maria fu, in quei primi secoli, dipendente dall'abbazia dei Santi Martiri, i cui abati nominavano i sacerdoti officianti (il documento più antico in merito è datato 31 marzo 1271).

domenica 22 febbraio 2015

Bosa, Chiesa di San Pietro extra muros. Regione Sardegna

Descrizione
La chiesa, intitolata ai Santi Pietro e Paolo, è una delle più antiche del Romanico in Sardegna. La sua fisionomia originaria è stata purtroppo compromessa dai restauri del 1938, con sostituzione di gran parte delle pietre di costruzione. L'iscrizione di Costantino de Castra, custodita all'interno della chiesa, tramanda la memoria dell'inizio della fabbrica nella seconda metà dell'XI secolo.
Quest'ultima, di rilevanti dimensioni (m 36 x 13, alta m 13 circa), è costruita in conci di pietra vulcanica, con aula a tre navate e abside a E. La navata mediana è coperta con tetto in legno, mentre quelle laterali sono voltate a crociera. I setti divisori sono costituiti da arcate che si impostano su pilastri a sezione rettangolare.
Della parte più antica resta solo la parte mediana dell'aula, risalente all'XI secolo. La successiva fase edilizia comportò la ricostruzione dell'abside nel XII secolo. La facciata, realizzata agli inizi del XIII secolo, ha tre grandi arcate a sesto acuto. L'arcata centrale contiene il portale, con architrave delimitato in alto da un torciglione e scolpito a finta loggia, le cui arcatelle ospitano alberi e i Santi Pietro e Paolo ai lati della Vergine col Bambino.
Lungo gli spioventi si susseguono archetti intrecciati. Alla sommità, in asse con il portale e l'oculo, si dispone un'edicola con colonne intrecciate a nodo. Gli archetti intrecciati e l'edicola con colonne intrecciate a nodo si ritrovano solo in un altro edificio romanico in Sardegna, San Pietro di Zuri (1291). Pertanto si è assegnata allo stesso architetto, Anselmo da Como, anche la ricostruzione della parte superiore della facciata del San Pietro di Bosa, alla fine del XIII secolo.

sabato 21 febbraio 2015

Basilica-Santuario di Sant'Antonio in Messina

Sant'Antonio e Sant'Annibale Maria Di Francia
Santuario di Sant’Antonio per la particolare devozione che Sant’Annibale ebbe verso il Santo di Padova fin dal 1887 con la istituzione del “Pane di Sant’Antonio”.

Avvenne così: una signora, certa Susanna Consiglio vedova Miceli, durante l’epidemia di colèra, aveva fatto questo voto al Santo: “Manderò una somma di denaro per il pane degli orfanelli del Padre

Annibale, se io e i miei figli resteremo immuni dal contagio”. La signora fu esaudita e sciolse il voto. Da allora Sant’Annibale diffuse questa devozione in tutto il mondo. Il Santuario fu consacrato il 19 Agosto 1937 da Monsignor Pio Giardina, Vescovo Ausiliare di Messina.

Il Santo Padre, l’11 giugno 1988 ha visitato il Tempio della Rogazione Evangelica, durante la sua venuta a Messina per la Canonizzazione della Beata Eustochia. Il 4 aprile 2006 Benedetto XVI elevava a Basilica Minore il Tempio-Santuario.

venerdì 20 febbraio 2015

Ostia antica- Lazio

Ostia trae il suo nome da Ostium, bocca del fiume. E' qui, infatti, che un tempo il tevere terminava il suo corso prima di buttarsi nel mar Tirreno, un tempo molto più vicino. Un'inondazione verificatasi nel 1575, poi, cambiò anche il corso del fiume sacro ai romani, che da quel momento si è incurvato verso nord, spostando il suo corso di circa due chilometri. La leggenda fa risalire la fondazione della città, prima colonia dei romani e primo porto fluviale in Italia, al quarto re di Roma, il sabino Anco Marzio. La tradizione non è però suffragata dalle ricerche archeologiche, che hanno rilevato una cittadella fortificata, il castrum, risalente al IV secolo a.C.

mercoledì 18 febbraio 2015

Grottaferrata ( Lazio) - Municipio

GROTTAFERRATA - Con la ristrutturazione di Palazzo Grutter ed i prossimi lavori su Palazzo Consoli, si è deciso di spostare la sede dell'assise
Il sub-commissario Alessandra Nigro ha approvato, con i poteri di giunta comunale, il progetto preliminare che rivoluzionerà la disposizione degli uffici comunali di Grottaferrata.

La fine della ristrutturazione di Palazzo Grutter, vecchia sede municipale destinata ad ospitare gli uffici degli organi elettivi del comune e la sede della polizia locale, determinerà alcune opere di sistemazione dei locali a piano terra dell'attuale palazzo comunale con il conseguente spostamento dell'aula consiliare, utilizzata fino a quattro mesi fa, in altra sede.

martedì 17 febbraio 2015

castello di Ostia -

Nel centro della moderna Ostia Antica troverete il castello di Giulio II, il borgo medioevale annesso e la chiesa di Sant Aurea. È un posto particolarmente carino che vale la pena visitare, se non altro per prendersi un gelato o mangiarci una sera. Di quando in quando si svolgono anche piccole manifestazioni e mostre.

lunedì 16 febbraio 2015

Popoli - chiesa di san francesco. Prov. di Pescara

La chiesa di San Francesco è di stile romanico, realizzata in due tempi: la parte inferiore è del 1480, mentre quella superiore fu aggiunta nel 1689. Notevole il portale, formato da 6 colonne con capitelli a crochets e abbelliti con motivi floreali. Il rosone centrale presenta centralmente lo stemma dei Cantelmo e dei Carafa, lavorazione a traforo, e 4 piccoli medaglioni ai lati con i simboli degli evangelisti. Ai lati del rosone spiccano 2 statue, San Francesco e San Antonio da Padova. La parte superiore è invece in stile barocco, impreziosita da statue (San Giovanni Battista, San Bonaventura San Marco, San Cristoforo, San Michele Arcangelo e San Giuseppe) e sormontata al centro da San Giorgio a cavallo che trafigge il drago. L’interno, ad una sola navata con transetto, conserva il bellissimo paliotto della cappella di San Francesco (prima metà del ‘700), composta da 67 mattonelle lavorate rappresentanti una deposizione attribuibile a Raimondo Pompei, oltre che una crocefissione lignea (XV secolo), un trittico ligneo ed un affresco rappresentanti entrambi una deposizione, la tela seicentesca dell’Incoronata.

domenica 15 febbraio 2015

Chiesa di santa Lucia a Belpasso prov. di Catania

Il nostro giro turistico inizia visitando per prima la Chiesa Madre, realizzata su disegno dell’architetto Bellia, nella quale è raccolta buona parte delle opere d’arte di precedenti siti che era stato possibile salvare dalla furia del vulcano e del terremoto.
 Intitolata all’Immacolata, peculiare esempio del Barocco siciliano del periodo del Vaccarini, vi si conservano alcune preziose reliquie e il venerato simulacro di Santa Lucia, patrona di Belpasso, oltre a un Crocefisso ligneo agonizzante, di fine Cinquecento, la Vara d’argento per la processione del simulacro della santa martire siracusana, alcune tele cinque- seicentesche e il grande telone - ‘a Tila - della Crocefissione, opera di Zenone Lavagna, che ricopre tutta l’abisde centrale nel periodo della Quaresima. Sulla torre campanaria si trova il campanone di Santa Lucia, realizzato nel 1815, che si colloca fra le campane più grandi d’Italia e prima della Sicilia. Pesa infatti oltre 8000 chili ed emette un suono inconfondibile, ottenuto grazie alla fusione d’oro, argento e bronzo.

Fontana dei mascheroni - Popoli

PIAZZA DELLA LIBERTÀ
FONTANA DEI MASCHERONI


La piazza più antica del paese, in cui si svolgevano tutte le attività commerciali, artigianali ed i due mercati settimanali che caratterizzavano il paese. Dell’epoca antica non rimane niente poiché i popolesi adattarono gli edifici e l’architettura a secondo delle necessità del paese adeguandosi al progresso. Caratteristica è la Fontana dei Mascheroni, eretta al centro della piazza agli inizi del 900 terza Fontana pubblica.

Il Duomo di Napoli

Il Duomo di Napoli


L'imponente cattedrale di Napoli, situata sull'ottocentesca via Duomo, si erige vistosa nel cuore della città greco-romana tra il decumano superiore, via Anticaglia, e il decumano maggiore, via Tribunali. In età alto medievale tutta questa zona si chiamava Platea Summae e si contraddistingueva per i numerosi edifici fortificati sia dedicati al culto che all'aristocrazia.

sabato 14 febbraio 2015

Chiesa di Santa Barbara (Paternò). Prov. di Catania

La chiesa di Santa Barbara è una chiesa di Paternò, dedicata al culto di santa Barbara, patrona della Città. È sede dell'omonima parrocchia. Nel 1576 santa Barbara venne proclamata patrona della Città in seguito al miracolo di aver debellato la peste di quell'anno.
Fino al 1583 il piccolo oratorio era stato intitolato a santa Maria Maddalena ed era appartenuto ai benedettini del monastero di Santa Maria della Valle di Iosaphat, dal quale fu acquistato dall'università paternese. In seguito a ciò vi fu trasferito il culto per santa Barbara, che fino a quel momento si era svolto nell'attuale chiesa della Madonna dell'Itria dei cavalieri teutonici.

Cattedrale di Palermo.

La Cattedrale di Palermo, dedicata alla Vergine Maria Santissima Assunta in cielo, è un complesso architettonico di diversi stili, risalenti alle varie fasi di costruzione. Eretta nel 1185 dall'arcivescovo Gualtiero Offamilio sull'area della precedente basilica che i Saraceni avevano trasformato in moschea, ha subito nel tempo varie modifiche, di cui ultima alla fine del Settecento, quando, si rifece radicalmente l'interno su progetto di Ferdinando Fuga. Nel 1767 infatti, l'arcivescovo Filangieri aveva commissionato a Ferdinando Fuga un restauro conservativo dell'edificio, teso solamente a consolidarne la struttura. 

Duomo di Bolzano

Il duomo di Bolzano, dedicato a santa Maria Assunta, è la chiesa più importante della città di Bolzano e concattedrale della diocesi di Bolzano-Bressanone; in tedesco è chiamato Dom Maria Himmelfahrt o Bozner Dom o anche Propsteipfarrkirche Bozen.

LA CATTEDRALE DI ALESSANDRIA

Il primitivo duomo di Alessandria, dedicato a San Pietro, è costruito a partire dal 1170 sull’odierna piazza della Libertà. Successivamente demolito e ricostruito fra il 1291 e il 1297 dall’architetto Ruffino Bottino, l’edificio subisce modifiche e ampliamenti fino a quando nel 1803 Napoleone non decide di abbatterlo per creare un’ampia Piazza d’Armi. Nell’agosto del 1818, un decreto napoleonico, indica l’ex chiesa di San Marco e l’annesso convento domenicano quale sede del duomo. I lavori di restauro sono affidati all’architetto Cristoforo Valizzone e la nuova cattedrale aperta al culto nel 1810 sarà consacrata, come del resto l’antica, a San Pietro.
Nel 1844 il comune acquista parte dell’ex convento domenicano per trasformarlo in scuola elementare e asilo infantile. Nel 1889 è innalzato il monumentale campanile, uno dei più alti d’Italia con i suoi 106 metri. All´interno dell’edificio si trova la pregevole statua lignea della Madonna della Salve, patrona della città, e notevoli dipinti di Guglielmo Caccia.

Duomo di Vicenza.

  • Cattedrale di Santa Maria Annunciata
  • La cattedrale di Santa Maria Annunciata è il principale luogo di culto cattolico della città di Vicenza, in Veneto, sede vescovile della diocesi omonima.
  • Palazzolo acreide SR - Sicilia

    Il carnevale di Palazzolo ha origini molto antiche, da un antichissima e singolare processione che si svolgeva a Palazzolo in occasione della festa della Madonna Odigitria, caratterizzata da un corteo di donne in maschera coperte da un ampio manto e perciò dette ntuppatedde’, che irrompevano in mezzo alla processione sconvolgendola con il loro procedere a passo di musiche trascinanti e a ritmi di danza incalzanti. Nei primi del ‘900 erano gli artigiani a fare la manifestazione, erano loro che allestivano i “pupi” che venivano portati in giro per le vie del paese su dei carretti.

    giovedì 12 febbraio 2015

    Siracusa - Fontana di Diana.

    La Fontana di Diana, posta al centro di Piazza Archimede, è opera dello scultore piceno Giulio Moschetti del 1906. Lo stesso scultore realizzò la fontana di Proserpina a Catania.
    Narra la leggenda di Aretusa: La ninfa è raffigurata nell'atto di fuggire da Alfeo che, con le braccia protese, cerca di afferrarla. Diana, ieraticamente al centro del gruppo, fa scudo alla giovinetta.
    Alle spalle della fontana si trova il palazzo della Banca d'Italia (o dell'orologio), una costruzione quattrocentesca (rifatta negli anni '50) che va a chiudere il quarto lato della piazza.
    Dall'ampio cancello in ferro battuto si scorge la scala catalana a cielo scoperto, con leone in posizione araldica e la bifora scandita da un'esile colonnina. L'orologio fu collocato nel prospetto il 12 aprile 1882.

    Siracusa - castello di Maniace.

    Il castello Maniace è uno dei più importanti monumenti del periodo svevo a Siracusa e uno tra i più bei castelli federiciani.
     L'impianto originario del Castello Maniace è dovuto all'imperatore Federico II di Svevia, che ne affidò la realizzazione all'architetto Riccardo da Lentini tra il 1232 e il 1239, poco tempo dopo il ritorno dalla Crociata in Terra Santa. La costruzione avvenne nello stesso lasso di tempo in cui sorsero alcuni altri castelli "federiciani" di Sicilia e dell'Italia meridionale. La somiglianza architettonica ne è l'evidenza. Passato agli angioini nel 1266 venne assaltato ed espugnato dalla popolazione siracusana in rivolta l'11 aprile del 1282. Nel 1302 Federico d'Aragona vi siglò l'armistizio con gli angioini.

    Chiesa di Santa Maria Veterana . Prov. di Bari

    Fu costruita a metà del XVI secolo su un preesistente edificio di culto medievale, risalente probabilmente al 1080 che, nonostante l'impianto basilicale a tre navate, era divenuto troppo piccolo per le esigenze di culto della cittadina.[4]
    Dopo che un nubifragio la danneggiò gravemente nel 1681, la chiesa venne restaurata sotto la direzione di fra Filino da Molfetta. Al 1746 risale l'apparato iconografico interno, opera di Nicolò De Filippis, allievo del pittore napoletano Paolo De Matteis: i soggetti dei dipinti variano da scene bibliche a momenti della vita della Vergine, quali la Natività, la Presentazione al Tempio, l'Incoronazione e lo Sposalizio con san Giuseppe.
    A partire dal XIX secolo la chiesa fu ampliata a più riprese: nel 1832 venne costruita una nuova cappella, e dal 1907 al 1913 furono modificati la facciata cinquecentesca, della quale venne conservato solo il rosone, e gli interni, decorati in stile liberty. Nel 1982 in seguito a sondaggi sotto il piano di calpestio sono state ritrovate le fondamenta della chiesa medievale.

    Carnevale di Ivrea -

    Lo Storico Carnevale di Ivrea è una manifestazione carnevalesca istituzionalizzata nel 1808 sulla base di antiche feste rionali e che da allora si svolge pressoché ininterrottamente nell'omonima città piemontese.
    In relazione alla sua tradizione e agli accadimenti celebrati nel corso della festa, mescolando riferimenti all'esercito napoleonico e alle rivolte popolari, tra le quali il tuchinaggio, che ebbero luogo nel Canavese in epoca medievale, la sua denominazione ufficiale è quella di "Storico Carnevale di Ivrea".
    « Il Carnevale di Ivrea è l'unico che abbia mantenuto un legame con il Medioevo, epoca in cui questa festa nasce: né quello di Venezia, risvegliatosi circa trent'anni fa, né quello di Viareggio, con i carri allegorici e i fantocci di cartapesta, istituito nel 1873, possono vantare una tradizione ininterrotta. »
     l carnevale di Ivrea si caratterizza soprattutto per il complesso cerimoniale folcloristico denso di evocazioni storico-leggendarie, per l'obbligo imposto a tutti i partecipanti di indossare una berretta rossa, e per la spettacolare "Battaglia delle arance" che è divenuta l'icona stessa del carnevale.

    carnevale di Venezia

    Il Carnevale di Venezia è uno dei più famosi al mondo ed ha origini molto antiche, se ne ha notizia infatti a partire dalla fine del XI secolo. All'epoca della Serenissima il carnevale cominciava il 26 dicembre e terminava il martedi grasso ma in alcuni anni speciali il carnevale durò anche per 180 giorni. Nel periodo di maggiore splendore di Venezia (nel '500) si ebbero le celebrazioni più sfarzose, anche se il secolo con il quale si identifica il Carnevale di Venezia è il '700. A Venezia nel periodo del carnevale era concesso indossare la maschera, il che rendeva impossibile riconoscere i plebei dagli aristocratici, i giovani dai vecchi e i ricchi dai poveri, quindi, almeno in quei giorni, la tensione sociale veniva sopita. - See more at: http://www.innvenice.com/Carnevale-di-Venezia.htm#sthash.eUErPSHL.dpuf
    Il Carnevale di Venezia è uno dei più famosi al mondo ed ha origini molto antiche, se ne ha notizia infatti a partire dalla fine del XI secolo. All'epoca della Serenissima il carnevale cominciava il 26 dicembre e terminava il martedi grasso ma in alcuni anni speciali il carnevale durò anche per 180 giorni. Nel periodo di maggiore splendore di Venezia (nel '500) si ebbero le celebrazioni più sfarzose, anche se il secolo con il quale si identifica il Carnevale di Venezia è il '700. A Venezia nel periodo del carnevale era concesso indossare la maschera, il che rendeva impossibile riconoscere i plebei dagli aristocratici, i giovani dai vecchi e i ricchi dai poveri, quindi, almeno in quei giorni, la tensione sociale veniva sopita. - See more at: http://www.innvenice.com/Carnevale-di-Venezia.htm#sthash.eUErPSHL.dpuf

    Carnevale di Viareggio.

    Viareggio, la capitale del Carnevale italiano dà appuntamento ai cinque grandi Corsi Mascherati 2015 sui Viali a mare. Per un mese, la città si trasforma nella fabbrica del divertimento tra sfilate di giganti di cartapesta, feste notturne, spettacoli pirotecnici, veglioni, rassegne teatrali, appuntamenti gastronomici e grandi eventi sportivi mondiali.

    I CORSI MASCHERATI

    Il triplice colpo di cannone è il segnale inequivocabile che a Viareggio inizia la festa. Sparato dal mare dà, ogni volta, il via alla sfilata dei carri. Come per magia i giganteschi mascheroni prendono vita tra movimenti, musica e balli. Uno spettacolo sempre nuovo, entusiasmante ed affascinante. Cinque i Grandi Corsi Mascherati, concentrati in un mese unico di grandi festeggiamenti.

    Carnevale di Sciacca.

    Il Carnevale di Sciacca è una manifestazione carnevalesca che si svolge a Sciacca in provincia di Agrigento, considerata tra le più popolari della Sicilia e d'Italia. I carri allegorici e i mini-carri, cui fanno seguito i relativi gruppi mascherati, vengono ideati, progettati e realizzati nei mesi antecedenti la festa, coinvolgendo, sin dai primi preparativi, parecchia gente del posto.
    La notte del venerdì è riservata agli ultimi montaggi: i carri vengono posti in ordine di sfilata lungo la strada del primo itinerario cittadino e vengono assemblati sul posto. La gente presa dalla curiosità segue lo stato di avanzamento dei lavori e si confonde tra il via vai di mezzi e personale preso dalla frenesia di terminare i lavori per essere sicuri che nel carro tutto funzioni a dovere. Infatti, anche se progettati e realizzati nei mesi precedenti, i vari "pezzi" vengono assemblati solo in strada e proprio la notte prima dell'inizio della sfilata. Varie volte a diversi carristi è capitato di dover modificare il carro proprio all'ultimo momento per problemi di montaggio finali correndo il rischio di non partecipare.

    Carnevale di Termine Imerese - Prov. di Palermo

    Carnevale di Termini Imerese (Palermo) 08-15-17 Febbraio 2015
    Domenica 8 e 15 ed il martedì 17 febbraio 2015 verranno realizzate le tradizionali sfilate dei Carri allegorici, vere e proprie opere d'arte, frutto della maestria dei nostri maestri artigiani della cartapesta. Tra le iniziative collaterali viene riconfermata la Sagra dei "Maccaruna 'nta maidda" organizzata ormai da diversi anni dall'associazione "Termini d'Amuri". 
     
    Quella che era una ricetta culinaria legata al carnevale diventa un appuntamento importante del Carnevale nel quale coniugare la storia di Termini Imerese con la sua vocazione dei primi dell'800 quando la Citta delle terme era rinomata per le sue produzioni di farina e di pasta con i suoi tanti mulini e pastifici. E con questa finalità sarà allestito uno specifico villaggio del gusto. Ci saranno anche pettacoli dedicati alla musica Live e al cabaret con artisti di fama nazionale.Verrà riconfermato il ruolo di protagonisti indiscussi della festa le tradizionali maschere di "u Nannu ca Nanna".
     
     

    Il "Carnevale di Termitano" ha origini ottocentesche ed è, insieme a quelli di Acireale e Sciacca, fra i più noti della Sicilia.La domenica mattina nella Cammara Picta presso la storica sede comunale di Piazza Duomo, avrà luogo la tradizionale consegna delle chiavi della città da parte del Sindaco a "U nannu ca Nanna" ineffabili maschere simbolo del carnevale imerese. Il programma della intera manifestazione che oltre alle sfilate "i carruzzati" prevede una serie di importanti iniziative collaterali particolarmente interessanti anche sotto l'aspetto culturale oltre che ludico-ricreativo.

    mercoledì 11 febbraio 2015

    Carnevale di Misterbianco Prov. di Catania

    Quello di Misterbianco è sicuramente uno dei carnevali più affascinanti e coinvolgenti d'Italia per l'unicità e la tipicità che lo contraddistinguono legata alla ricercatezza e pregevole fattura dei costumi che si rinnovano di anno in anno per regalare agli spettatori momenti di sano divertimento. 
     
    A Misterbianco, non appena finito un carnevale, si inizia subito a parlare di quello dell'anno successivo, ad ideare novi temi, costumi e carri con l'intendo di battere i concorrenti che si sono classificati al primo posto. E' praticamente un ciclo continuo che coinvolge tutto e tutti e che, come un fiume in piena, sfocia nelle giornate delle sfilate. Il merito del crescente successo di questo evento è in gran parte da attribuire all'entusiasmo delle Associazioni operanti sul territorio che, non risparmiando fatiche e sacrifici, lavorano quotidianamente a fianco di tanti giovani per educarli a saper coniugare momenti di immenso impegno con momenti di smisurato divertimento. "Creatività ed artigianato al servizio del turismo" è il motto che da oltre un trentennio hanno sposato le Associazioni per il carnevale dei "Costumi più belli di Sicilia". Il lavoro appassionato di questi operatori locali ha consegnato e continua a consegnare alle Amministrazioni comunali una manifestazione capace di creare sviluppo e di attrarre flussi turistici.  Il successo delle ultime edizioni ha portato alla apertura del Carnevale ai grandi circuiti Europei dello spettacolo, ad occasioni di scambio e di confronto con altre realtà carnascialesche del mondo elevando la manifestazione al ruolo di "ambasciatrice della creatività e della passione siciliana e misterbianchese nel mondo".

    martedì 10 febbraio 2015

    Carnevale di Ivrea- Il monumento simbolo della città é l'arancia.

      Lo Storico Carnevale di Ivrea è un evento unico, riconosciuto come  manifestazione italiana di rilevanza internazionale, come da comunicazione della Presidenza del  Consiglio dei Ministri  del 27.09.1956 (foglio n. 02999/894 di prot.), un “sogno” che si manifesta ogni anno portando nelle vie e nelle piazze della città di Ivrea storia, tradizione, spettacolo, emozioni e grandi ideali. In questo evento storia e leggenda si intrecciano per dar vita ad una sequenza spettacolare che travalica e fonde i secoli.
    Lo spirito dello Storico Carnevale vive nella rievocazione di un episodio di affrancamento dalla tirannide, che si fa risalire al medioevo: un barone che affamava la Città venne scacciato grazie alla ribellione della figlia di un mugnaio che non volle sottostare allo jus primae noctis e che accese la rivolta popolare. In questa rievocazione il Carnevale si rinnova ogni anno come grande Festa Civica durante la quale la comunità di Ivrea celebra la propria capacità di autodeterminazione.
    L’eroina della festa è la Mugnaia, al suo fianco il Generale, che fin dai primi anni dell’800 ha il compito di garantire un corretto svolgimento della manifestazione, insieme al suo Stato Maggiore Napoleonico, composto da valenti Ufficiali a cavallo e graziose Vivandiere.

    Completano la galleria dei personaggi storici il Sostituto Gran Cancelliere, il Magnifico Podestà garante della libertà cittadina, il Corteo con le Bandiere dei Rioni rappresentati dagli Abbà ed i Pifferi e Tamburi.

    L'abbazia di Vezzolano. Prov. di Asti

    L'abbazia di Vezzolano è posta ai piedi della collina su cui sorge il paese di Albugnano nel territorio della provincia di Asti. La sua costruzione risale ad epoca remota, resti di architetture testimoniano che in epoca paleocristiana esisteva nel luogo una chiesa. I primi canonici di Vezzolano erano dei monaci e l'abbazia era già fiorente ai tempi di Liutprando che nel 740 affidò agli stessi il governo della chiesa di Sant'Evasio di Casale. La tradizione vuole che Carlo Magno recandosi a Roma nel 799 vi soggiornasse. L'autorità dell'abate si estese verso il 1100 su diciotto chiese, nel 1238 Federico II investì l'abate della signoria sul vicino castello imperiale di Albugnano in seguito Papi ed imperatori dotarono il convento di vasti territori. L'abbazia dipendeva direttamente da Roma e non era posta sotto la sovranità di alcun vescovo. L'ultimo abate di Vezzolano fu monsignor Rossi che concluse il suo governo nel 1796.
    L'attuale chiesa romanica fu eretta sulle rovine di un preesistente edificio tra il 1110 e il 1189, presenta una facciata a tre campate, di cui quella centrale più alta è riccamente decorata, la facciata è realizzata nella parte inferiore in mattoni combinati con pietra mentre la parte superiore si presenta a fasce alternate di mattoni e pietra. L'architrave del portale, sostenuto da esili ed eleganti colonne, regge una lunetta raffigurante la Madonna in trono tra due figure verso la quale vola una colomba. Sopre al portale sei esili colonne formano una galleria cieca, tali gallerie cieche si ripetono nei due sovrastanti ordini architettonici della facciata e costituiscono un esempio unico di tale architettura in Piemonte. Al centro della galleria centrale si apre una bifora con il Redentore tra due arcangeli, al di sopra due angeli dividono la loggetta in tre spazi decorati con patere in ceramica che simboleggiano l'ospitalità abbaziale, anche il terzo loggiato cieco della facciata è adornato da due figure di angeli che si reggono su ruote. Il portale minore della campata di sinistra mostra l'effige di Sant'Ambrogio che fu grande amico dei monaci di Vezzolano. 

    La fontana angelica - Torino

    La Fontana Angelica è situata in piazza Solferino a Torino, non molto distante dal monumento dedicato a Ferdinando I di Savoia..
    Fu inaugurata il 28 ottobre 1929 grazie al lascito testamentario di Paolo Bajnotti, Ministro del Regno d’Italia. Nel suo testamento lasciava al comune di Torino 150.000 Lire per la realizzazione di una fontana chiamata Angelica, posizionata in piazza San Giovanni e portante un iscrizione dedicata ai suoi genitori. Nel 1920 la commissione incaricata alla costruzione della Fontana ritenne opportuno spostare l’ubicazione della statua in piazza Solferino
    Questo cambiamento di posizione costrinse lo scultore Giovanni Riva a modificare elementi essenziali della statua per mantenere le coordinate esoteriche della costruzione. La posizione originale voleva che la fontana puntasse verso Est; spostando la statua è stato necessario modificare il punto di osservazione delle due statue maschili Inverno ed Autunno, rispettivamente Boaz e Jaquim.

    I due giganti Boaz e Jaquim, sono i guardiani delle colonne di Ercole, la soglia che porta alla conoscenza. Boaz rappresenta le tenebre e l’ignoranza, volge lo sguardo ad est dove sorge il sole in direzione di Jaquim, l’altra statua maschile che rappresenta la perfezione, la luce, la conoscenza. Boaz e Jaquim reggono degli otri dai quali sgorga l’acqua che simboleggia lo conoscenza con la quale gli esseri umani si abbeverano. Tra le due figure maschili si apre un varco perfettamente regolare che rappresenta la il passaggio verso la conoscenza sorvegliato da Boaz e Jaquim oltre il quale esiste qualcosa a noi sconosciuto.

    Comune di Trecastagni - Prov. di Catania

    Comune della provincia di Catania, Trecastagni sorge alle pendici del vulcano Etna, ed è uno dei comuni che si trovano alla quota più elevata. Il territorio è collinare ed è circondato da svariati conetti vulcanici di diversa epoca e dimensione (Monte Ilice, Monte Gorna, Monte S. Nicolò, Tre Monti, Monte Serra). La particolare conformazione del territorio circostante, caratterizzato da una forte pendenza, rende la posizione di Trecastagni particolarmente panoramica: la visuale spazia dalla estremità meridionale della Calabria fino al Golfo di Augusta, nel siracusano. La storia di Trecastagni, diventa leggibile a partire dagli inizi del XIV secolo. Fino al 1640 il paese fu uno dei "casali" del bosco etneo. Tra le diverse ipotesi formulate per spiegare il toponimo Trecastagni la più attendibile e documentata storicamente è quella che lo fa risalire all'esistenza in loco di tre grossi castagni, del cui sito oggi si è perduta la memoria. Altra ipotesi è quella di "Tres Casti Agni", con riferimento ai tre fratelli martiri, Alfio, Filadelfo e Cirino, compatroni del paese, che ha sì l'assonanza fonica con Trecastagni, ma sembra nata in ambito religioso a partire dal XVII secolo, avente come perno portante la "sosta" nel luogo del tre fratelli durante il viaggio da Messina a Lentini, sede del martirio.

    comune di Longiano - Provincia di FC.

    Distante da strade e autostrade, questo borgo, sviluppato ad avvolgimento di un colle con un doppio circuito murario a due livelli di quota differenti, a partire dagli anni '80 del secolo scorso ha intrapreso un veloce cammino alla riscoperta dei suoi valori culturali e artistici. La rocca ospita dal 1989 la Fondazione Tito Balestra con quasi tremila opere di artisti come Mino Maccari, Guttuso e Rosai. Nell'oratorio di S.Giuseppe è ospitato invece il Museo d'Arte Sacra, mentre la chiesa di S.Maria delle Lacrime ospita il Museo della Ghisa. Nel 1986 è stato riaperto il piccolo ma delizioso Teatro Petrella ed è stato inaugurato anche il Museo del Territorio, doviziosa raccolta di attrezzi agricoli e testimonianze del mondo contadino.

    Camogli - Prov. di Genova.

    Camogli è un comune italiano di 5.455 abitanti della città metropolitana di Genova in Liguria. Tipico borgo marinaro, centro turistico noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti sul lungomare.

    La chiesa di san Matteo - Genova

    La chiesa di San Matteo è un edificio religioso cattolico del centro storico di Genova, situato in piazza San Matteo, nel quartiere del Molo. La sua comunità parrocchiale fa parte del vicariato "Centro Est" dell'arcidiocesi di Genova.

    Piazza Arringo - Ascoli Piceno

    Piazza Arringo, detta anche piazza dell'Arengo, è la piazza monumentale più antica della città di Ascoli Piceno.
    Di forma rettangolare, la abbelliscono importanti palazzi tra cui: palazzo Fonzi, il palazzo dell'Arengo o palatium Aringhi, del XIII secolo, principale edificio pubblico, il palazzo Vescovile, il duomo di Sant'Emidio, il battistero di San Giovanni, il museo diocesano, palazzo Panichi ed altre costruzioni.

    sabato 7 febbraio 2015

    Ferrara - la Cattedrale di San Giorgio.

    La cattedrale di Ferrara nella sua forma attuale è costituita da una stratificazione di interventi. Eretta a partire dal 1135, del periodo romanico conserva il lato destro e la parte bassa della facciata. Alla metà del XIII secolo risale la parte alta della facciata, al rinascimento l'abside ed il campanile, al XVIII secolo tutta la struttura intermedia che nulla mantiene dell'originale.

    FESTA PATRONALE Città di TRIGGIANO Maria SS della Croce

    La Chiesa di Santa Maria della Croce sorge su un'antica edicola posta sul crocivio fuori dalle antiche mura di Triggiano, nei pressi dell'odierna piazza. L'immagine conservata nell'edicola raffigura una Madonna con Bambino, la cui iconografia rimanda alla tradizione bizantina. La Madonna della Croce è stata elevata a patronale avvocata del Comune per via di una leggenda che narra la storia di un forestiero leccese malato, diretto verso Napoli per un consulto medico. Ma giunto all'altezza di Triggiano perse l'orientamento a causa di una burrascosa tempesta, fu salvato dalla luce proveniente dall'edicola della Vergine del Crocivio. Il viandante così passò la notte all'ombra dell'edicola , pregando. La mattina dopo, al risveglio si ritrovò guarito dal suo male. Non appena la notizia fu giunta al paese si gridò al miracolo, e per particolare devozione, oltre a dichiarare la Madonna della Croce Patrona e Protettrice del Comune di Triggiano, fu costruita una chiesa laddove c'era l'edicola.
    Nel XVII sec. tanto erano cresciuti il culto e la venerazione che fu necessario l'ampliamento della Chiesa.
    La costruzione è in stile barocco, ad impianto longitudinale con un' unica navata, presenta cinque altari di cui quello maggiore è completamente in marmo. Nel 1909, D. Vito Giannelli fece restaurare la chiesa. Nel 1923, poi, fu innalzato il campanile a quattro archi, coperto da una cupoletta e contenente due grosse campane.

    Castello di Longiano Prov. di Forlì

    La rocca di Longiano domina il centro storico raccolto sul colle sovrastante l’abitato moderno ed ha conservato, anche se con rilevanti modifiche, un aspetto medievale. Essa è situata nel punto più elevato del paese in posizione strategica e si può raggiungere in vari modi: infatti come è solito negli antichi borghi tutte le strade portano al castello. L’ampiezza del territorio che si può controllore dal castello è veramente grande: lo sguardo si perde tra le colline e le pianure romagnole fino ad arrivare al mare. Questo garantiva una grande sicurezza perché tutto quello che succedeva  poteva essere notato fin da lassù.
    La rocca di Longiano conserva tutte le sue strutture, sebbene radicalmente modificate nel corso del tempo: è così ancora possibile apprezzare parti medievali e trasformazioni rinascimentali del maschio, ora sede della Fondazione Balestra, interessante collezione d'arte del Novecento, nella torre trasformata in torre civica, nel pozzo  in stile veneziano e nella cappella, oggi sconsacrata e sede di esposizioni temporanee.

    venerdì 6 febbraio 2015

    Duomo di Ascoli Piceno, dedicato a Sant'Emidio

    Intitolata a Sant’Emidio - protovescovo di Ascoli e martire, patrono della città - la Cattedrale prospetta su Piazza Arringo e sorge sul luogo di un precedente edificio pubblico romano. Già esistente in età paleocristiana, è stata completamente ricostruita a navata unica in forma di croce latina tra la seconda metà del secolo XI e la prima metà del XII. Di questa fase rimangono le basi delle due torri frontali, la cupola e la cripta. Dal 1482 in poi, la Cattedrale subì le trasformazioni più vistose, con la costruzione delle due navate laterali, la nuova abside centrale e, nel secolo successivo, l'avanzamento della facciata con l'incorporamento delle torri su disegno di Cola dell'Amatrice, secondo lo schema dell'arco trionfale romano. Altri significativi interventi sono stati: agli inizi del Settecento, la sistemazione della parte centrale della Cripta per l'inserimento del gruppo scultoreo di Sant’Emidio; nel 1838, l'apertura della cappella neoclassica del Santissimo Sacramento, dove sono ospitati il Polittico del Crivelli e il Paliotto d'argento (seconda metà del Trecento); negli anni 1884-1894, la decorazione ad affresco della cupola e delle volte della navata mediana eseguita da Cesare Mariani.

    La fontana di Proserpina Opera dello scultore Giulio Moschetti di Ascoli Piceno - Catania.

    La fontana di Proserpina è una monumentale opera scultorea ed idraulica della città di Catania, realizzata nel 1904 e posta al termine della via VI aprile in posizione laterale alla stazione centrale di Catania. La realizzazione di una grande fontana che abbellisse la zona in cui, nel 1867, era la stazione ferroviaria e i palazzi connessi al suo funzionamento, fu affidata allo scultore Giulio Moschetti. Questi propose lo sviluppo di un tema mitologico, il ratto di Proserpina, legato alla storia antica della regione geografica siciliana. Secondo il mito greco, infatti, la dea Proserpina, figlia della dea della fertilità Demetra, proprio in Sicilia e precisamente nei pressi di Enna, era stata rapita da Ade, dio degli inferi, il quale l'aveva costretta al matrimonio e quindi a regnare con lui sottoterra. Tuttavia, venendo incontro alle preghiere della disperata madre Demetra, Ade aveva concesso alla moglie la possibilità di allontanarsi dagli inferi per un periodo annuale, corrispondente alle stagioni primaverili ed estive, dopo il quale tornava al suo fianco. Quale simbolo di prosperità ma anche di "viaggi" periodici, Proserpina fu la protagonista scelta, insieme ad Ade, quale soggetto nel progetto della fontana.

    Il carnevale di Acireale - Prov di Catania

    Il carnevale di Acireale, definito Il più bel Carnevale di Sicilia e il terzo d'Italia, è uno dei più antichi dell'isola, e si svolge ogni anno nella città di Acireale in provincia di Catania. Tra le sue caratteristiche vi è la sfilata dei carri allegorici ed infiorati.
    I carri allegorico-grotteschi in cartapesta sono opere finemente lavorate, che danno il loro spettacolo attraverso migliaia di lampadine e luci, movimenti spettacolari e scenografie in continua evoluzione durante le esibizioni. Sono gli unici carri al mondo ad utilizzare simili impianti di luci e movimenti meccanici ed idraulici.

    I carri infiorati hanno la caratteristica, simile a quella di diversi carnevali della Costa Azzurra e della Liguria, di mostrare soggetti creati interamente con fiori (veri) disposti uno a fianco all'altro. Sono anch'essi dotati di movimenti meccanici e luci. Foto del sito carnevale di Acireale.

    giovedì 5 febbraio 2015

    Mata e Grifone ( Giganti) - Messina

    La storia dei giganti Mata e Grifone

    Mata era figlia di un nobile, tale Cosimo II di Castellaccio e Camaro. Il suo vero nome era Marta.

    Grifone era un saraceno di grande mole, a capo di un esercito conquistatore. Il suo vero nome era Hassan Ibn Hammar (da cui derivò poi Dinnammare) e il nome Grifone derivò da Grifo, che era una carica politica dell’epoca.

    In quel periodo Messina era sottoposta alle scorrerie dei saraceni e, proprio in una di queste occasioni, Ibn-Hammar, adocchiò Mata.
    Il gigante moro si innamorò della ragazza, tanto da chiederla in sposa al padre, il quale però gliela rifiutò, 
    perchè non di fede cattolica.

    Il saraceno se la ebbe a male e persa la testa cominciò a commettere scorribande feroci, senza risparmiare crudeltà agli abitanti del luogo.
    Per porre fine a questa situazione drammatica, il nobile messinese decise di acconsentire alle nozze, ma Mata pose la condizione che il saraceno dovesse convertire prima al cristianesimo.

     Il giovane, allora per amore, accettò la condizione, si convertì al cristianesimo e prese il nome di Grifo, ma, essendo grande e grosso, venne subito appellato Grifone.
    Grifone, una volta sposato, smise di fare scorrerie e si dimostrò gentile e sinceramente innamorato e il matrimonio con Mata si rivelò molto prolifico, tanto da mettere al mondo moltissimi figli. A causa della sua numerosa prole, nacque la leggenda che Mata e Grifone furono i progenitori dei messinesi.

    Altri raccontano che quando Re Ruggero, iniziatore della stirpe normanna, è riuscito a conquistare la Sicilia e restituirla alla religione cristiana nel XI sec. in città ( a Messina e paesi limitrofi) governavano Grifone , re arabo e sua moglie Mata, autoctona di Camaro.

    Ruggero fece una sfilata trionfale in città con alla testa una statua della vergine Maria e dietro i prigionieri arabi e tra di essi c’erano il Re e la Regina a cavallo che seguivano il carro del Re Cristiano. Ecco perchè i giganti sfilano ballano a ritmo di tamburo per le vie dei paesi portando gioia e allegria nei grandi e nei piccini.


     


    Cesena - Duomo.

    Il Duomo di Cesena, dedicato al culto di San Giovanni Battista è anche la Cattedrale della Diocesi di Cesena-Sarsina. Il Duomo, prima della Signoria Malatestiana si trovava all’interno della cittadella rialzata, ma risultava difficilmente accessibile al popolo che chiese una nuova costruzione.
    Da qui la decisione di realizzare nel 1385 la costruzione in stile romano gotico del nuovo Duomo al posto della chiesa di Sant’Antonio Abate. Il campanile fu eretto tra il 1443 e il 1456. Il Duomo così come si presenta oggi non è fedele all’originale, anche se una serie di restauri avvenuti nella seconda metà del XX secolo hanno inteso favorire uno stile “falso gotico” dopo che nel XII secolo alcuni rifacimenti le hanno conferito un aspetto barocco.
    La facciata si presenta in stile romanico ma semplice nelle soluzioni: uniche decorazioni sono una targa che ricorda l’indulgenza plenaria concessa da papa Pio VI e la nicchia che custodisce una Madonna col Bambino, oltre al portale a tutto sesto e la porta in bronzo realizzata nel 2000.
    L’interno è a tre navate e custodisce tra l’altro la Cappella della Madonna del Popolo che sorge a metà navata e realizzata da Pietro Carlo Borboni tra il 1746 e il 1748 e custodisce tra l’altro gli affreschi di Corrado Giaquinto del 1750, gli stucchi di Pietro Martinetti, i marmi di Giovanni Fabbri e alcune iscrizioni che ricordano la visita di Papa Pio VI avvenuta nel 1782, e quella di Papa Giovanni Paolo II dell'8 maggio 1986, un'altra un episodio miracoloso durante la Seconda guerra mondiale con protagonista il Vescovo Beniamino Socche.

    Ancona - Loggia dei mercanti.

    La Loggia dei Mercanti è uno storico palazzo di Ancona. La costruzione di questo palazzo iniziò nel 1442 ad opera dell'architetto Giovanni Pace detto Sodo, in un periodo molto florido, dal punto di vista economico, per la città; è situato molto vicino al porto, da sempre fulcro degli intensi scambi mercantili indispensabili per l'economia di Ancona. Si voleva creare un luogo destinato alle riunioni di mercanti e dove questi potevano trattare liberamente dei loro traffici.
    La facciata, in stile gotico veneziano, è dell'architetto Giorgio da Sebenico che vi lavorò dal 1451 al 1459. Divisa in tre parti da quattro colonne in rilievo che terminano ciascuna con un pinnacolo; ognuna contiene una statua che rappresenta quattro virtù cardinali: dalla sinistra a destra esse sono: la Speranza, la Fortezza, la Giustizia e la Carità. Le due parti laterali hanno nella parte bassa dei grandi finestroni in vetro colorato a forma di arco ogivale concavo, chiuse dal 1758 per ragioni di statica. Nella parte alta ospitano delle bifore cieche e, nella parte centrale, si trova la statua del cavaliere araldico dello stemma di Ancona.

    Longiano - Provincia di Forlì

    Longiano (Lunzèn in romagnolo) è un comune italiano di 6.973 abitanti della provincia di Forlì-Cesena in Emilia-Romagna. Si trova a circa 12 km da Cesena.
    Il centro storico è situato sulle prime colline romagnole, a ridosso della riviera.
    Etimologia (origine del nome):
    Deriva dal nome latino di persona Leontius con l'aggiunta del suffisso -anus che indica appartenenza.

    mercoledì 4 febbraio 2015

    Santuario S. Maria di Montalto - Messina

    Il Santuario S. Maria di Montalto sorge su un colle scosceso chiamato in arabo Capperrina, alto 75 metri sul livello del mare, che si affaccia come un’ampia finestra naturale sulla città e sull’intera area dello stretto, offrendo a visitatori e pellegrini un panorama dal fascino ineguagliabile. Su questo colle la Madonna ha voluto dare un segno tangibile della sua fedeltà alla promessa fatta ai messinesi con la “Lettera” consegnata agli ambasciatori della città andati, nel 42 d.C., a farle visita in Gerusalemme e nella quale dava la sua materna protezione su Messina.