sabato 31 dicembre 2016

Comiso, provincia di Ragusa, regione Sicilia. Basilica Maria SS. Annunziata.

Comiso, provincia di Ragusa, regione Sicilia.  Basilica Maria SS. Annunziata. La chiesa fu ricostruita e ampliata sulla preesistente chiesa di origine bizantina di San Nicola e ultimata nel 1591. A causa del terremoto del 1693 il tempio subì danni, ma fu ricostruito in stile neoclassico tra il 1772 e il 1793 su progetto dell'architetto G. B. Cascione Vaccarini, nipote del palermitano G. B. Vaccarini. La cupola, progettata dall'architetto comisano S. Girlando, fu ultimata nel 1885. Posta in cima a una scenografica scalinata, la Chiesa possiede una pianta a croce latina ed è divisa in tre navate, con volta a botte sostenuta da 10 grandi archi a tutto sesto. L'interno è arricchito di opere di notevole importanza, tra cui una statua lignea policroma di S. Nicola che recenti studi hanno datato alla seconda metà del XVI secolo, due tele di S. Fiume raffiguranti La Risurrezione e La Natività, un crocifisso ligneo attribuito a frate Umile da Petralia del XVII sec; una pregevole tela dell'Assunzione di Maria, firmata "Narcisus Guidonius", un monumentale fonte battesimale in marmo e bronzo opera di Mario Rutelli, realizzato nel 1912 e inaugurato il 15 agosto 1913.

giovedì 29 dicembre 2016

Catania capoluogo della omonima provincia, regione Sicilia. PORTO, via Dusmet

Catania capoluogo della omonima provincia, regione Sicilia. PORTO, via Dusmet. Il porto di Catania è un porto artificiale prospiciente la città di Catania nell'omonimo golfo. La sua attuale struttura risale al XX secolo. Il primo porto a Catania venne costruito su iniziativa del re Alfonso d'Aragona, nel sito in cui era stato costruito, nel X secolo, il porto da parte dei saraceni. Il porto venne dotato di attrezzature adeguate all'attracco di grossi vascelli da trasporto, ma le violente mareggiate del golfo di Catania distrussero più volte i moli artificiali che venivano costruiti. L'evento più drammatico si verificò nel 1601, quando una mareggiata di inaudita violenza cancellò ogni struttura lasciando soltanto un mucchio di pietre. All'inizio del XVIII secolo, si realizzò, da parte dei Borbone, quello che possiamo vedere ancora oggi. Il porto venne realizzato con tecniche moderne e la diga foranea fu realizzata con grande attenzione alla robustezza del manufatto, facendo attenzione a quanto avvenuto nei secoli precedenti. Nel corso del secolo vennero apportati miglioramenti ed agli inizi del XIX secolo, sempre dietro l'impulso borbonico, il porto migliorò le sue strutture. Dopo la costruzione della Ferrovia Messina-Catania, il 1º luglio 1869 la Stazione di Catania Centrale venne collegata al porto mediante un raccordo in discesa lungo 914 metri costruendovi inoltre un fascio di binari e la Stazione di Catania Marittima. Intorno al 1898 anche la Ferrovia Circumetnea raggiunge il porto costruendovi una stazione di testa. Intorno agli anni trenta del XX secolo, il regime fascista decise di ristrutturare il porto apportandovi notevoli modifiche; venne eseguito l'interramento e la costruzione delle banchine, denominate Molo Crispi, ad est degli Archi della Marina che vennero attrezzate per l'attracco delle navi. Fino ad allora il mare lambiva le mura della città in prossimità della Porta Uzeda. Ciò gli fece raggiungere la struttura attuale e lo rese uno dei porti più moderni dell'Italia Meridionale. Venne prolungata la diga foranea di altri 600 metri ed irrobustite le difese dei moli; sulla diga foranea venne inoltre costruita una grandissima gru a sbalzo per le operazioni di carico e scarico. Durante il secolo la struttura è stata sensibilmente modificata tanto da spostare le banchine di circa 100 metri verso il mare guadagnando così degli spazi per l'ampliamento delle banchine stesse e della viabilità interna al porto. Alla metà del secolo scorso gran parte della diga foranea venne fortemente danneggiata da una mareggiata di grandi proporzioni e poi ricostruita.

Buttigliera Alta (TO) , Piemonte. S.Antonino di Ranverso. Foto di R. Gribaudo.


lunedì 26 dicembre 2016

Gela, provincia di Caltanissetta, regione Sicilia.

Eschilo, figlio di Euforione del demo di Eleusi ( Eleusi, 525 a.C. – Gela, 456 a.C.), è stato un drammaturgo greco antico. Viene unanimemente considerato l'iniziatore della tragedia greca nella sua forma matura ed è il primo dei poeti tragici dell'antica Grecia di cui ci siano pervenute opere per intero. A lui seguirono Sofocle ed Euripide.

sabato 24 dicembre 2016

Arezzo, Toscana. il crocifisso del Cimabue. Foto di Leonardo Del Gaudio.


Trani della provincia, Barletta-Andria-Trani, regione Puglia.

Trani della provincia, Barletta-Andria-Trani, regione Puglia . LA CATTEDRALE DI TRANI è intitolata al santo patrono, San Nicola Pellegrino, ed è senza dubbio la costruzione più prestigiosa della città pugliese. Classico esempio di architettura romanica pugliese, la Cattedrale venne costruita immediatamente dopo la santificazione di San Nicola Pellegrino, durante la dominazione normanna. Per secoli la cripta (parte della preesistente chiesa di Santa Maria, precedente chiesa principale) ha custodito insigni reliquie, ad esempio il corpo della martire orientale Santa Febronia, di cui è possibile ancora oggi ammirare un pregevole reliquiario del XVIII secolo ed un dipinto ovale che la raffigurano, presso il Museo Diocesano. La costruzione è stata realizzata usando il materiale di tufo calcareo tipico della zona: si tratta della pietra di Trani estratta dalle cave della città, caratterizzata da un colore roseo chiarissimo, quasi bianco. Il piazzale situato dinanzi all'edificio romanico si presta ad eventi artistici di vario genere, grazie alla stupenda cornice offerta dalla maestosità della Cattedrale e dal mare. La piazza ha ospitato numerosi concerti di artisti internazionali e non, tra cui George Benson, Massimo Ranieri, Claudio Baglioni e Ludovico Einaudi. Oltre a rappresentazioni teatrali organizzate dalle diverse parrocchie della città di Trani, recentemente nel piazzale hanno avuto luogo anche alcuni spettacoli di Opera.

venerdì 23 dicembre 2016

Fontanellato (PR), regione Umbria. Rocca Sanvitale. Foto di Giuseppe Pezzoni.


Napoli, capoluogo della omonima provincia e della regione Campania. Via San Gregorio Armeno.

Napoli, capoluogo della omonima provincia e della regione Campania. Via San Gregorio Armeno. La pittoresca strada dei presepi a Napoli. La celebre strada degli artigiani del presepe, famosa in tutto il mondo per le innumerevoli botteghe artigiane dedicate all’arte presepiale. La via e le botteghe possono essere visitate durante tutto l’anno ed il visitatore  così ricondotto ogni volta alla magica atmosfera natalizia. Per ogni famiglia napoletana, il Natale a Napoli é anche una visita “a San Gregorio Armeno”: una tappa obbligatoria prima di intraprendere la costruzione o l’ampliamento del proprio presepe. La parola viene dal latino praesepe o praesepium e che vuol dire "mangiatoia". Nel '700 il presepio napoletano visse la sua stagione d'oro. Uscì dalle chiese dove era stato oggetto di devozione religiosa, per entrare nelle case dell'aristocrazia e divenire oggetto di un culto ben più frivolo e mondano. Il presepe assume una sua configurazione ben precisa: le figure sono realizzate con manichini in filo metallico ricoperto di stoppa, le teste e gli arti sono in legno dipinto, che poi sarà gradualmente sostituito dalla terracotta policroma. Il re Carlo III aveva una vera passione da partecipare personalmente e coinvolgere famiglia e corte nella realizzazione e vestizione di pastori e nel montaggio dell'enorme presepe del palazzo reale. Salito al trono di Spagna, portò un grandissimo presepe e artigiani e diede così inizio anche in Spagna ad una tradizione d'arte presepiale. Il presepe ha origine dalle antiche rappresentazioni sacre del periodo delle feste natalizie, dalla quali san Francesco avrebbe tratto l'idea del presepe, realizzandolo per la prima volta in un bosco presso Greccio, nel Natale del 1223. La tradizione si estende nei secoli successivi con presepi monumentali in marmo o in legno, realizzati e conservati in chiese dell'Italia centro meridionale dove resterà forte la passione fino a trasformarla in arte pregiata. La struttura del presepe classico presenta la grotta in primo piano affiancata da pastori in adorazione ed Angeli, quindi il sacro monte con altri pastori accompagnati da greggi ed Angeli in volo che annunciano la buona novella, ed in lontananza il corteo dei Re Magi. Anche il presepe della cattedrale di Matera e quello del duomo di Altamura hanno la stessa disposizione, confermando che quella era la tipologia di struttura diffusa anche nella provincia. Durante tutto il secolo convissero due tipi di pastori: quello in legno e quello in terracotta, che diventarono di dimensioni più piccole, rispetto a quelli quattrocenteschi, verso la fine del secolo. Solamente alla fine del '200 apparvero rappresentazioni artistiche della Natività. La più antica è l'Oratorium praesepis di Arnolfo di Cambio, conservato a Roma nella basilica di Santa Maria Maggiore. Il documento che parla per primo del presepe lo colloca nella Chiesa di S. Maria del presepe nel 1025. Ad Amalfi, come citano varie fonti, già nel 1324 esisteva una "cappella del presepe di casa d'Alagni". Nel 1340 la regina Sancia d'Aragona (moglie di Roberto d'Angiò) regalò alle Clarisse un presepe per la loro nuova chiesa e la statua della Madonna è esposta nel museo di San Martino. Altri esempi risalgono al 1478, con un presepe di Pietro e Giovanni Alemanno di cui ci sono giunte a noi dodici statue per la chiesa di San Giovanni a Carbonara esposto al Museo di San Martino di Napoli e il presepe di marmo del 1475 di Antonio Rossellino, visibile a Sant'Anna dei Lombardi. Il passaggio più importante avviene nel Cinquecento quando compaiono per la prima volta dei cambiamenti nei personaggi quali i cani, le pecore, le capre, oltre all'asino e al bue da sempre presenti nella grotta ed anche nel paesaggio. Per tutto il secolo, il presepe mantiene una stessa struttura: in basso la grotta con angeli e pastori, più in su le montagne con le greggi, e lontano il corteo dei magi. Nel corso del Cinquecento compaiono i primi mutamenti. In un documento notarile del 1532 vi è la descrizione di un presepe, con pastori in terracotta dipinta, realizzato per il nobile Matteo Mastrogiudice da Sorrento. Troviamo i primi accenni di scenografia con qualche paesaggio e, oltre al bue ed all'asinello, sempre affiancati alla Sacra Famiglia, ci sono anche altri animali quale il cane, la capra e le pecore, due pastori, tre angeli.

Aosta - Valle d'Aosta. Campanile del Duomo. Foto di M. T. Allievi.


Artimino, provincia di Prato, regione Toscana. Foto di Stefano Fei.


Agliate, fraz. di Carate Brianza. Lombardia. La basilica dei Santi Pietro e Paolo. Foto di A. Viganò.


Arona, Novara, regione Piemonte. Statua di san Carlo. Foto di Roberta Tiraoro.


martedì 20 dicembre 2016

Novara, provincia di Messina, regione Sicilia. Panorama.

Novara di Sicilia (Nuè nel dialetto galloitalicoNuarra in siciliano) è un comune italiano di 1.414 abitanti della Città metropolitana di Messina in Sicilia. La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia. Il borgo sorge sulla pendice della montagna da cui si scorge l'antica Tindari, in un incantevole scenario naturale a valle di un imponente sperone di roccia, la Rocca Salvatesta, che raggiunge i 1340 m. Le piccole case affastellate, la trama di vicoli e viuzze talvolta sormontati da archi, i decori delle facciate, l'eleganza dei palazzi, la sontuosità delle chiese danno fascino a un assetto urbanistico d'impronta medievale.
Le strade, per lo più pavimentate in acciottolato stretto tra due file longitudinali di pietra arenaria locale, contribuiscono a valorizzare l'architettura del centro storico. L'arenaria è stata utilizzata nelle costruzioni civili e con elaborazioni di grande pregio in quelle religiose, dove sono presenti anche molti elementi architettonici realizzati in cipollino, un'altra pietra locale, rossa e marmorea. L'uso della pietra, che sul territorio affiora un po' ovunque, testimonia l'importanza dell'arte dello scalpellino che si tramandava di padre in figlio, fino al deplorevole arrivo del cemento (ma oggi il nobile mestiere viene ripreso con buoni risultati).

lunedì 19 dicembre 2016

Torino, capoluogo di provincia del Piemonte.

Torino, capoluogo di provincia del Piemonte. La GALLERIA DELL'INDUSTRIA SUBALPINA (nota più semplicemente come Galleria Subalpina) è un edificio storico di Torino che ospita numerosi locali commerciali. È ubicata nell'area compresa tra piazza Castello e piazza Carlo Alberto ed è una delle tre storiche gallerie commerciali del capoluogo piemontese. La galleria, progettata da Pietro Carrera, è collocata tra piazza Castello e piazza Carlo Alberto ed è caratterizzata da un ampio e luminoso salone lungo cinquanta metri, largo quattordici arricchito da un notevole apparato decorativo eclettico che fonde elementi in stile rinascimentale e barocco, opera dello scultore Pietro Rubino.

giovedì 15 dicembre 2016

Scordia, provincia di Catania, regione Sicilia. San Rocco patrono del paese.

Scordía (Scurdía in siciliano) è un comune italiano di 17.205 abitanti della città metropolitana di Catania in Sicilia. È confinante con i comuni di Lentini e Militello in val di Catania, ma sono vicini anche i comuni di Palagonia e Ramacca.
Dista 41 km da Caltagirone, cittadina principale del comprensorio; 38 km da Catania, capoluogo di provincia; e 220 km da Palermo, capoluogo della regione siciliana.
È collegata alle principali città siciliane attraverso linee di autobus (Interbus per Catania e MilitelloMolinaro per alcuni comuni del calatino) e di treno (dalla stazione ferroviaria transita la linea che collega Catania a Caltagirone e Gela). Inoltre, ci si può muovere anche in via aerea, servendosi dell'aeroporto Fontanarossa di Catania, distante appena 35 km. 
Il suo nome, di origine greco-bizantina, richiama la mitica colonia lentinese di Skordion, che significa "aglio", forse ad indicare un terreno adatto alla sua coltivazione. Tale tesi, sebbene mai confermata con certezza, è la più accreditata.
Recentemente, tuttavia, una nuova tesi è stata condotta sulla base dell'osservazione di antiche carte geografiche della Sicilia e la lettura delle Etnee del tragediografo greco Eschilo, e pare far derivare il toponimo Scordia dalla corruzione di Xuthia, la mitica città di origini antichissime.

mercoledì 14 dicembre 2016

Acicatena, provincia di Catania, regione Sicilia. CHIESA DI SANTA LUCIA (Via Vittorio Emanuele, 205 ).

Acicatena, provincia di Catania, regione Sicilia. CHIESA DI SANTA LUCIA (Via Vittorio Emanuele, 205 ). La chiesa di Santa Lucia, di edificazione cinquecentesca ma riedificata in epoca successiva, ha una semplice facciata di colore chiaro su cui si ammirano il portale e il finestrone in pietra lavica, il dislivello con la strada è colmato da una armonica scalinata in pietra lavica. All'interno della chiesa si trova uno splendido tetto ligneo a cassettoni decorato con motivi floreali. Gli affreschi intorno al Crocifisso della cappella della chiesa, il dipinto rappresentate l'Ultima Cena, le tele con l'Immacolata tra i Santi Anna e Gioacchino e la Trinità con San Michele Arcangelo sono opera di Pietro Paolo. Il figlio maggiore del Vasta, Alessandro (Roma, 1726-  Acireale, 1793), ha dipinto alcune storie bibliche ed evangeliche come nella scena con Mosè che mostra agli Israeliti le Tavole della Legge. Tutti gli altari laterali sono abbelliti da stupende colonne tortili decorate con motivi floreali e putti. Alessandro Vasta (Roma, 1726 – Acireale, 1793) è stato un pittore italiano. Fu figlio ed allievo di Paolo, con cui collaborò a diverse opere. Lavorò anche con Vito e Alessandro D'Anna.Le sue opere si possono ammirare ad Acireale presso la Pinacoteca Zelantea ed alcune chiese. Fra queste, l'Oratorio di San Filippo Neri dove si trova una sua tela che fu molto venerata in passato, raffigurante la Madonna della Purità. Altre opere, sempre nella cittadina acese, si possono ammirare presso le chiese di San Sebastiano, Sant'Antonio di Padova, San Camillo, Maria Odigitria e San Domenico. Ad Aci Sant'Antonio realizzò un ciclo di affreschi nel coro del Duomo.

martedì 13 dicembre 2016

Catania, capoluogo dell’omonima provincia della regione Sicilia.

Catania, capoluogo dell’omonima provincia della  regione Sicilia. CHIESA DI S. VITO. Piccola chiesa che sorge Largo S. Vito nelle vicinanze di  piazza S. Domenico, nei pressi di quella più imponente dei domenicani. La confraternita omonima fu fondata nel 1629. La chiesa è stata ricostruita dopo il terremoto del 1693.

venerdì 9 dicembre 2016

Comiso, provincia di Ragusa, regione Sicilia. Basilica Maria SS. Annunziata.

Comiso, provincia di Ragusa, regione Sicilia.  Basilica Maria SS. Annunziata. La chiesa fu ricostruita e ampliata sulla preesistente chiesa di origine bizantina di San Nicola e ultimata nel 1591. A causa del terremoto del 1693 il tempio subì danni, ma fu ricostruito in stile neoclassico tra il 1772 e il 1793 su progetto dell'architetto G. B. Cascione Vaccarini, nipote del palermitano G. B. Vaccarini. La cupola, progettata dall'architetto comisano S. Girlando, fu ultimata nel 1885. Posta in cima a una scenografica scalinata, la Chiesa possiede una pianta a croce latina ed è divisa in tre navate, con volta a botte sostenuta da 10 grandi archi a tutto sesto. L'interno è arricchito di opere di notevole importanza, tra cui una statua lignea policroma di S. Nicola che recenti studi hanno datato alla seconda metà del XVI secolo, due tele di S. Fiume raffiguranti La Risurrezione e La Natività, un crocifisso ligneo attribuito a frate Umile da Petralia del XVII sec; una pregevole tela dell'Assunzione di Maria, firmata "Narcisus Guidonius", un monumentale fonte battesimale in marmo e bronzo opera di Mario Rutelli, realizzato nel 1912 e inaugurato il 15 agosto 1913.

Arezzo, regione Toscana - Basilica di San Domenico. Foto di Giovanna Callini.


giovedì 8 dicembre 2016

Tremestieri Etneo provincia di Catania, regione Sicilia. LA CHIESA MADRE, DEDICATA ALLA MADONNA DELLA PACE.

Tremestieri Etneo provincia di Catania, regione Sicilia. LA CHIESA MADRE, DEDICATA ALLA MADONNA DELLA PACE, patrona di Tremestieri Etneo, costruita su una collinetta da cui si può ammirare un bel panorama dell’Etna e del Golfo e della Piana di Catania. Collegata al sottostante asse viario da piani inclinati e scale abbellite ai lati da aiuole, la Chiesa venne riedificata dopo il sisma del 1693 nello stesso luogo in cui sorgeva un tempio già nel periodo normanno. Dal 1978 e fino al 1998 nel periodo natalizio sul sagrato della chiesa è stato allestito, un suggestivo presepio vivente. L' iniziativa è stata ripresa nel Natale 2010. La parrocchia, inoltre, con il patrocinio del Comune, organizza annualmente dal 1989 il Premio Nazionale di Poesia dedicato al Natale.  Dal prospetto assai semplice, tripartito da lesene, l’edificio è completato su un lato dal campanile (che del preesistente conserva una campana del 1196) e sull’altro dall’odierno salone parrocchiale, una volta cappella dedicata, nell’omonima chiesa, alla Madonna della Pace. Inglobata nella nuova costruzione dopo il terremoto, la cappella all’esterno è impreziosita dal portale del 1570 in pietra lavica, sormontato da una finestra tonda sempre in pietra lavica e da una colomba, simbolo della pace. L’interno della chiesa, a pianta longitudinale, si presenta con tre navate concluse con altrettante absidi: la navata centrale è coperta con volta a botte lunettata.  Il tempio custodisce tra l’altro le statue lignee del primo Seicento della Madonna della Pace e di Santa Barbara, di recente restaurate, nonché tele del XVII e del XVIII secolo. Pregevole è poi la "vara" settecentesca della Madonna e di Santa Barbara, mentre del Seicento sono l’acquasantiera in marmo cipollino ed il fonte battesimale, in marmo bianco.

lunedì 5 dicembre 2016

Torino, capoluogo di provincia del Piemonte.

Torino, capoluogo di provincia del Piemonte. PALAZZO MADAMA E CASAFORTE DEGLI ACAJA è un complesso architettonico e storico situato nella centrale piazza Castello a Torino. È patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO, come parte del sito seriale Residenze Sabaude. Nel palazzo ha sede il Museo civico d'arte antica. Si tratta di un connubio di duemila anni di Storia di Torino, da antichissima porta orientale della colonia romana di Julia Augusta Taurinorum a Casaforte difensiva, quindi a Castello vero e proprio, simbolo del potere sabaudo fino almeno al XVI secolo, quando venne preferito l'attuale Palazzo Reale, come sede dei duca di Savoia. La parte occidentale del primo complesso medioevale, fu poi chiamato Palazzo Madama perché fu dapprima abitato da Madama Cristina di Borbone-Francia, detta la prima Madama Reale, nel periodo 1620-1663 circa, quindi da Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, detta la seconda Madama Reale, nel periodo 1666-1724. Fu per quest'ultima che l'attuale facciata fu disegnata, nel 1716-1718, dall'architetto di corte Filippo Juvarra.

sabato 3 dicembre 2016

Orvieto, provincia di Terni, regione Umbria.

PALAZZO DEI SETTE CON LA TORRE DEL MORO. Appartenne all'antica famiglia dei Della Terza, poi fu di proprietà del Papato, sede dei Sette (i rappresentanti delle arti) e in seguito del pontefice. Nel 1515 Papa Leone X cedette al comune la torre insieme ad altri edifici di proprietà ecclesiastica. Il palazzo fu anche sede del Governatore. Più tardi fu adibito a funzioni di pubblica utilità. Nel 1996 è stato ristrutturato ed è attualmente sede di un centro culturale, ma anticamente era sede della famiglia Della Terza, poi del papato. Della fine del XIX secolo è la sistemazione nel pianoterra degli uffici delle poste e telegrafi, ora siti altrove. La porta a destra consente l'accesso alla torre civica, nota a tutti come torre del Moro, quasi certamente dal nome di Raffaele Gualterio, detto il Moro, proprietario del sottostante palazzo Gualterio e padre del celebre vescovo di Viterbo, Sebastiano Gualterio. Alla sommità della torre (47 metri circa) si trovano due campane, di cui una fu fusa nel 1313 per il palazzo del Popolo e fu qui trasferita nel 1876, che mostra i 25 simboli delle Arti ed un sigillo del popolo. Del 1875 è l'orologio.

venerdì 2 dicembre 2016

Chiaramonte Gulfi, provincia di Ragusa, regione Sicilia.

Chiaramonte Gulfi, provincia di Ragusa, regione Sicilia. LA CHIESA COMMENDALE DELL'ORDINE GEROSOLIMITANO DI SAN GIOVANNI BATTISTA ( Via San Giovanni n° 46) è una chiesa di Chiaramonte Gulfi in provincia di Ragusa. San Giovanni Battista è il patrono della città. La chiesa fu costruita nel XIV secolo dai cavalieri di Malta e annessa alla Commenda Gerosolimitana di Modica e Randazzo. In essa ha sede una confraternita laicale già esistente nel 1587 dedicata al titolare. La chiesa è a tre navate e in origine era tutta affrescata in stile bizzarro (sono presenti in alcune colonne diverse testimonianze) e il soffitto era di tavole. La presente struttura risale agli ultimi rifacimenti dopo il terremoto del 1693, gli stucchi sono opera del Gianforma, mentre gli ovali delle colonne rappresentanti la vita del precursore sono del 1550; la monumentale facciata risale al XIX secolo.

Palermo, piazza Francesco Paolo Tosti.


Aquileia (Udine, Friuli Venezia Giulia) Chiesa di Sant'Antonio del XVII° secolo. Foto di Giovanni Randon.


giovedì 1 dicembre 2016

Sutera, provincia di Caltanissetta, regione Sicilia. Bandiera arancione del Touring.

Sutera è un comune italiano di 1.423 abitanti della provincia di Caltanissetta in Sicilia.
La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.
Sorge a circa 600 m di quota e dista circa 40 km da Caltanissetta e circa 100 km da Palermo, capoluogo di regione. Il centro urbano, di impianto medievale, è costituito da i tre quartieri Rabato, Rabatello e Giardinello e si snoda in maniera armonica e naturale attorno alla montagna di S. Paolino (820 m).

mercoledì 30 novembre 2016

Certaldo, provincia di Firenze, regione Toscana - Centro storico - foto di Raffaele Zazzini‎.

Certaldo è un comune italiano di 16 083 abitanti della città metropolitana di Firenze, in Toscana.Situato al centro della Valdelsa, ospita numerosi edifici di interesse storico, culturale e artistico.
Etimologia (origine del nome):
Probabilmente il nome è un composto di cer- (da cerreto) e dell'aggettivo alto o del nome di persona Aldo.