martedì 31 maggio 2016

Orvieto. Duomo.


lunedì 30 maggio 2016

Rivotorto.

Il Santuario di Rivotorto sorge a Rivotorto, ai piedi del monte Subasio, poco lontano da Santa Maria degli Angeli. All'interno del Santuario è stato ricostruito quello che viene chiamato il Tugurio, luogo dove Francesco D'Assisi e i suoi primi compagni si stabilirono per pregare, meditare, lavorare agli albori della Fraternità Francescana, e infatti tale momento è ricordato con un'incisione in pietra all'ingresso, HIC PRIMORDIA FRATRUM MINORUM (qui gli inizi dei frati minori). Il Santuario protegge i resti ristrutturati di due piccole costruzioni in pietra, senza alcun ornamento, dentro le quali secondo la tradizione si rifugiavano Francesco e i compagni. Questo luogo, intorno al quale vi sono strade e parcheggi, era una volta circondato dalla campagna, una campagna molto meno disciplinata e coltivata di quello che rappresenta oggi la campagna assisiana. Si deve quindi pensare che Francesco e i suoi primi compagni vivessero, secondo lo spirito di umiltà e povertà di Francesco in un luogo più difficile da raggiungere e isolato di quanto non sia oggi il Santuario di Rivotorto

I bellissimi colori e i profumi della primavera.


Mascalucia, provincia di Catania, regione Sicilia. Piazzetta del Municipio, in via Etnea.


domenica 29 maggio 2016

Nicolosi, provincia di Catania. Esempio di lavorazione della pietra lavica.

Nicolosi (Niculusi o Niculosi in siciliano) è un comune italiano di 7.415 abitanti della Città metropolitana di Catania in Sicilia. Nicolosi dista 13 chilometri da Catania; 207 chilometri da Agrigento; 122 chilometri da Caltanissetta; 87 chilometri da Enna e 222 da Palermo.
Il paese sorge alle pendici dell'Etna, a sud del Vulcano attivo più alto d'Europa, tra vari coni piroclastici, i più importanti dei quali sono i Monti Rossi e la collina di Mompileri. Il territorio comunale si estende fino alla sommità dell'edificio vulcanico. Ospita la sede del Parco dell'Etna.
Per la sua strategica e baricentrica posizione tra il mare ed il vulcano, Nicolosi rappresenta storicamente la "Porta dell'Etna" e così viene spesso anche identificato.

sabato 28 maggio 2016

Palermo.

Piazza Pretoria detta anche piazza della Vergogna si trova sul limite del quartiere della Kalsa, in prossimità dell'angolo del Cassaro con via Maqueda, a pochi metri dai Quattro Canti, centro esatto della città storica di Palermo. Nel 1573 il senato palermitano acquistò una fontana inizialmente destinata al palazzo di San Clemente a Firenze, con l'intenzione di collocarla nella piazza. Per far posto alla monumentale realizzazione, concepita per un luogo aperto, vennero demolite diverse abitazioni, e la fontana venne riadattata al luogo con l'aggiunta di nuove parti. Nel 1581 furono ultimati i lavori di sistemazione della fontana sulla piazza. Dal 1861, a seguito dell'invasione sabauda piemontese, la fontana fu considerata la rappresentazione della municipalità corrotta e i palermitani soprannominarono la piazza, anche per la nudità delle statue, piazza della Vergogna. Al centro della piazza si trova la fontana Pretoria (1554), opera di Francesco Camilliani, che occupandone gran parte dell'estensione caratterizza fortemente il Piano Pretorio. Tre dei quattro lati sono chiusi da edifici: il palazzo Pretorio (sede del comune) costruito nel XIV secolo e ristrutturato nel XIX secolo, la chiesa di Santa Caterina (fine del XVI secolo) e due palazzi baronali: palazzo Bonocore e palazzo Bordonaro. Sul quarto lato la piazza scende con una scalinata su via Maqueda.

Torino. Palazzo Carignano.

Il Palazzo Carignano (Palass Carignan in piemontese) è un edificio storico che rappresenta uno dei più pregevoli esempi di architettura barocca. È costituito da due diversi corpi di fabbrica ed è situato nel centro di Torino. Insieme a Palazzo Reale e a Palazzo Madama fa parte dei più importanti edifici storici della città e, come questi, è parte del sito seriale UNESCO Residenze Sabaude.
Ospita attualmente il Museo nazionale del Risorgimento italiano.
A partire da aprile 2006 il Museo del Risorgimento è rimasto chiuso per un periodo di circa tre anni per un impegnativo intervento di restauro e riallestimento ed è stato riaperto il 18 marzo 2011, in occasione dei festeggiamenti per il 150º anniversario dell'Unità d'Italia.
Dal 2011, a seguito di importanti interventi di restauro, è inoltre visitabile l'appartamento sei-settecentesco detto "dei Principi.

Catania. cattedrale, foto di F. Pellegrino.


Catania, regione Sicilia. Candelore durante la festa di sant'Agata, in Piazza Università. Foto di di F. Reitano.


Altamura, regione Puglia. Foto di Viaggiare in Puglia


Acireale, provincia di catania. chiesa di San benedetto. Foto di A. Trovato.


venerdì 27 maggio 2016

Bologna. basilica di Santo Stefano.

La basilica di Santo Stefano è un complesso di edifici di culto di Bologna. Si affaccia sull'omonima piazza ed è conosciuto anche come il complesso delle "Sette Chiese". Ha la dignità di basilica minore

mercoledì 25 maggio 2016

Catania, regione Sicilia. Santuario Madonna del Carmelo quartiere barriera del Bosco.

L’attuale edificio è stato costruito su una cappellina costruita nel 1840, nella borgata Barriera del Bosco, per volontà dei coniugi Pasquale Musumeci e Maria di Guardo per ringraziare la Madonna di una grazia ricevuta. La cappellina, dichiarata chiesa curata filiale nel 1883, si trovava su una strada, l’attuale via del Bosco, appositamente creata per congiungere la città con l’Etna. Era attorniata da qualche casa che con il passare del tempo diventarono sempre più numerose. Infatti il quartiere e la popolazione cresceva e aveva bisogno di tutto anche della cura spirituale. Cosi Il Vescovo pensò di mandare un giovane prete a prendersi cura del luogo e dell’ambiente padre Giuseppe Zammataro. Ricevette la nomina a curato il 31 maggio del 1937. Qui comincio a capire, comprendere e aiutare gli abitanti. E una prima azione che ha concretizzato, è stata la costruzione del nuovo edificio. Infatti nel 1940, padre Zammataro, pensò di allargare e ingrandire l’edificio. La cappellina fu demolita e sul terreno adiacente fu costruita un altro tempio più grande con altro stile,dimensione e volume. Divenne parroco della “erigenda” parrocchia Santa Maria del Carmelo il 19 giugno 1946. La costruzione durò quasi un decennio sia per problemi legati allo scoppio della seconda guerra mondiale sia per problemi economici. Infatti, proprio legati quest’ultima, il progetto originario dell’edificio fu cambiato per ben due volte. Ma alla fine ,dopo tante difficoltà Padre Zammataro riuscì a completare l’attuale edificio. Non mancarono le difficoltà  ma tante furono le grazie che insieme all’aiuto economico ha ricevuto. Basta pensare, che come lui stesso scrisse, aveva due importanti benefattori: Lucia Mangano e Padre Generoso. La sua fede, il suo amore per la Madonna, lo portò ad essere un uomo tenace e convinto in quello che voleva realizzare. Per tutto il periodo che rimase in Parrocchia è stato un punto di riferimento della gente del quartiere. Ha aiutato tanta gente  a trovare lavoro, a chi era nelle difficoltà dava da mangiare, o dava  aiuto economico. Il suo ultimo intervento all’edificio è stato negli anni 70, quando per disposizione del Concilio Vaticano II, ha dovuto modificare l’altare principale e quelli laterali. E in questa modifica padre Zammataro ha  fatto realizzare l’attuale, bello ed espressivo, Crocifisso  situato nell’abside dell’edificio. Rimase in questa comunità per ben 45 anni 9 mesi e 4 giorni  quando ha “lasciato” la parrocchia per motivi legati alla sua salute che, dopo alcuni anni, lo ha portato a raggiungere l’eternità. Durante gli ultimi anni della sua vita, p. Zammataro  fu colpito da una malattia che lo allontanò dalla comunità parrocchiale, perché aveva bisogno di cure e assistenza e cosi andò presso l’asilo s. Agata. Mons. Domenico Picchenenna, viste le esigenze della comunità parrocchiale gli mandò un giovane  sacerdote, Rosario Currò,  ordinato il 25 aprile 1985 da lui stesso. Fa la sua prima esperienza pastorale come amministratore e il 14 settembre del 1986 diventerà parroco. Non sarà facile la vita parrocchiale. Da una mentalità anziana (il precedente parroco è rimasto lì per ben 46 anni ) a una mentalità giovane e fresca.  Portò  una ventata di novità pastorale, dando vita a gruppi di formazione che abbracciarono tutte le fascie di età. Si deve a lui la prima ristrutturazione della chiesa e la nascita di nuovi locali nonché l'allargamento della canonica parrocchiale. Rimase in carica in questa comunità fino al 13 settembre 1998, fin quando Mons. Luigi Bommarito, lo chiamò altrove per affidagli un’altra comunità parrocchiale. Successivamente subentra l’attuale parroco sac. Alfio Daquino e l’edificio ricevette un’ulteriore sistemazione non solo nel tetto, nei locali adiacenti, nella pulizia delle pareti  ma soprattutto viene abbellito con dei grandi quadri  che richiamano i misteri principali della Madonna: dalla nascita di Gesù, alla Pentecoste, al mistero dell’Assunzione. E un ultimo quadro riguarda la festa Mariana del Carmelo, molto sentita nel quartiere che si svolge il 16 luglio e la domenica successiva. Una particolare attenzione va alla statua della Madonna del Carmelo. È in legno  e non abbiamo notizie certe su chi l’ha ordinata. Infatti pare che all’origine fosse destinata altrove ma una volta giunta in questo luogo, I fedeli visto la sua bellezza non l’hanno voluto più restituirla considerando un “segno  divino“ questo imprevisto.Viene portata in giro per il quartiere la domenica successiva al 16,  su un fercolo in legno, costruito nel 1935, tirato con delle funi dai fedeli. L’attuale edificio risulta “piccolo” all’enorme espansione urbanistica che durante questi decenni il quartiere Barriera  ha affrontato, ma è sempre il punto di riferimento di tanti fedeli e di tanti cristiani.

martedì 24 maggio 2016

Napoli. Il grande e indimenticabile Totò.

Totò, pseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, brevemente Antonio De Curtis (Napoli, 15 febbraio 1898Roma, 15 aprile 1967), è stato un artista italiano. Attore simbolo dello spettacolo comico in Italia, soprannominato «il principe della risata», è considerato, anche in virtù di alcuni suoi ruoli drammatici, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani, campi dove si affermò particolarmente, ma si distinse anche al di fuori della recitazione, lasciando contributi come drammaturgo, poeta, paroliere, cantante.
Nato Antonio Vincenzo Stefano Clemente da Anna Clemente (Palermo, 2 gennaio 1881 - Napoli, 23 ottobre 1947) e dal marchese Giuseppe De Curtis (Napoli, 12 agosto 1873 - Roma, 29 settembre 1944), fu adottato nel 1933 dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas.

lunedì 23 maggio 2016

Catania, regione Sicilia. Cattedrale statua di San Paolo.

DUOMO – CATTEDRALE.

La Cattedrale di Catania fondata dal Conte Ruggero nel 1094 aveva la duplice funzione di Chiesa e di fortezza. Fu costruita nel 1094 dal normanno Conte Ruggero su antiche terme romane ma, danneggiata a più riprese da terremoti e incendi, nel tempo è stata ricostruita più volte, perdendo la fisionomia del suo stile originale. La ricostruzione che le diede un volto completamente diverso, e cioè barocco, fu quella successiva al terremoto del 1693, quando rimasero in piedi le tre absidi, il transetto e parte dei muri perimetrali. I lavori furono iniziati nel 1709 da Giacomo Palazzotto mentre la facciata fu costruita più tardi su progetto dell'architetto Giovan Battista Vaccarini ma i lavori di abbellimento dell'interno continuarono per oltre due secoli. La cupola che sovrasta la basilica venne aggiunta fra Settecento e Ottocento, all'epoca del vescovo Corrado Deodati Moncada, mentre fu mons. Felice Regano a far costruire il campanile, che fu completato nel secondo Ottocento. Le nove statue della balaustrata marmorea che delimita il giardino rappresentano oltre a S. Agata e a S. Lucia, altri santi e vescovi catanesi tra cui S. Leone. All'interno, oltre a dipinti di Guglielmo Borremans (1670-1744) si conservano i monumenti funerari di diversi vescovi, tra cui quello del beato card. Giuseppe Benedetto Dusmet, e di glorie catanesi come Vincenzo Bellini, ma anche due sarcofagi con i resti l'uno di Costanza d'Aragona e l'altro di alcuni sovrani aragonesi (Cappella della Madonna). Nell'abside destra si apre la Cappella di S. Agata, con i rispettivi reliquiari e il tesoro della Patrona di Catania. Di fronte a quella della Madonna si apre la Cappella del Crocefisso. La chiesa fu gravemente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e ristrutturata nel 1959, in occasione del XVI Congresso Eucaristico Nazionale, con un programma di lavori che mise in luce vari elementi delle strutture precedenti, fra cui basi di colonne e resti dell'antico pavimento. Il 12 marzo 1963 è stata elevata alla dignità di basilica minore da papa Giovanni XXIII. Altri lavori di restauro, più recenti (1999), hanno interessato la zona del presbiterio e il coro ligneo. Il terremoto del 1693 la distrusse e la ricostruzione venne affidata a Fra Liberato mentre la facciata fu realizzata dal Vaccarini nel 1736. Il portale del vecchio edificio, risalente al Cinquecento, è ora il portale laterale. All'interno, a tre navate, sono custodite le reliquie di Sant'Agata, patrona di Catania, tombe di Re, di Vicerè, di Vescovi e quella del celebre compositore lirico Vincenzo Bellini (1876) nato proprio a Catania.

sabato 21 maggio 2016

Matera. Campanile della chiesa di S. Francesco D'Assisi.


Palermo.

Il palazzo della Zisa (dall'arabo al-ʿAzīza, ovvero "la splendida") sorgeva fuori le mura della città di Palermo, all'interno del parco reale normanno, il Genoardo (dall'arabo Jannat al-arḍ ovvero "giardino" o "paradiso della terra"), che si estendeva con splendidi padiglioni, rigogliosi giardini e bacini d'acqua da Altofonte fino alle mura del palazzo reale. Le prime notizie, indicanti il 1165 come data d'inizio della costruzione della Zisa, sotto il regno di Guglielmo I (detto "Il Malo"), ci sono state tramandate da Ugo Falcando nel Liber de Regno Siciliae. Sappiamo da questa fonte che nel 1166, anno della morte di Guglielmo I, la maggior parte del palazzo era stata costruita “mira celeritate, non sine magnis sumptibus” (lett. "con straordinaria velocità, non senza ingenti spese) e che l'opera fu portata a termine dal suo successore Guglielmo II (detto "Il Buono") (1172-1184), subito dopo la sua maggiore età. L'appellativo Mustaʿizz è riferito, secondo Michele Amari, a Guglielmo II, anche in un'iscrizione in caratteri naskhī nell'intradosso dell'arcata d'accesso alla Sala della Fontana. Il palazzo della zisa, concepito come dimora estiva dei re, rappresenta uno dei migliori esempi del connubio di arte e architettura normanna con ambienti tipici della casa normanna(compresa la doppia torre cuspidata) e decorazioni e ingegnerie arabe per il ricambio d'aria negli ambianti. Attualmente la Zisa ospita il Museo d'arte islamica.

venerdì 20 maggio 2016

Napoli. Statua di San Gennaro.

Gennaro (Benevento, 272Pozzuoli, 19 settembre 305) è stato un vescovo e un martire cristiano; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa Ortodossa.
È il patrono principale di Napoli, nel cui Duomo sono custodite le sue ossa e due antichissime ampolle contenenti il presunto sangue del santo raccolto da una pia donna di nome Eusebia subito dopo il martirio. Queste ampolle vengono esposte alla venerazione dei fedeli tre volte l'anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre ed il 16 dicembre; giorni cari alla pietà partenopea in quanto in essi si può assistere al fenomeno della liquefazione, attestata per la prima volta nel 1389 come fatto già noto e considerato dalla pietà popolare un miracolo.

Carrara, regione Toscana. Il Duomo.

giovedì 19 maggio 2016

Catania, regione Sicilia. Cattedrale.

DUOMO – CATTEDRALE.

La Cattedrale di Catania fondata dal Conte Ruggero nel 1094 aveva la duplice funzione di Chiesa e di fortezza. Fu costruita nel 1094 dal normanno Conte Ruggero su antiche terme romane ma, danneggiata a più riprese da terremoti e incendi, nel tempo è stata ricostruita più volte, perdendo la fisionomia del suo stile originale. La ricostruzione che le diede un volto completamente diverso, e cioè barocco, fu quella successiva al terremoto del 1693, quando rimasero in piedi le tre absidi, il transetto e parte dei muri perimetrali. I lavori furono iniziati nel 1709 da Giacomo Palazzotto mentre la facciata fu costruita più tardi su progetto dell'architetto Giovan Battista Vaccarini ma i lavori di abbellimento dell'interno continuarono per oltre due secoli. La cupola che sovrasta la basilica venne aggiunta fra Settecento e Ottocento, all'epoca del vescovo Corrado Deodati Moncada, mentre fu mons. Felice Regano a far costruire il campanile, che fu completato nel secondo Ottocento. Le nove statue della balaustrata marmorea che delimita il giardino rappresentano oltre a S. Agata e a S. Lucia, altri santi e vescovi catanesi tra cui S. Leone. All'interno, oltre a dipinti di Guglielmo Borremans (1670-1744) si conservano i monumenti funerari di diversi vescovi, tra cui quello del beato card. Giuseppe Benedetto Dusmet, e di glorie catanesi come Vincenzo Bellini, ma anche due sarcofagi con i resti l'uno di Costanza d'Aragona e l'altro di alcuni sovrani aragonesi (Cappella della Madonna). Nell'abside destra si apre la Cappella di S. Agata, con i rispettivi reliquiari e il tesoro della Patrona di Catania. Di fronte a quella della Madonna si apre la Cappella del Crocefisso. La chiesa fu gravemente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e ristrutturata nel 1959, in occasione del XVI Congresso Eucaristico Nazionale, con un programma di lavori che mise in luce vari elementi delle strutture precedenti, fra cui basi di colonne e resti dell'antico pavimento. Il 12 marzo 1963 è stata elevata alla dignità di basilica minore da papa Giovanni XXIII. Altri lavori di restauro, più recenti (1999), hanno interessato la zona del presbiterio e il coro ligneo. Il terremoto del 1693 la distrusse e la ricostruzione venne affidata a Fra Liberato mentre la facciata fu realizzata dal Vaccarini nel 1736. Il portale del vecchio edificio, risalente al Cinquecento, è ora il portale laterale. All'interno, a tre navate, sono custodite le reliquie di Sant'Agata, patrona di Catania, tombe di Re, di Vicerè, di Vescovi e quella del celebre compositore lirico Vincenzo Bellini (1876) nato proprio a Catania.

mercoledì 18 maggio 2016

Catania, regione Sicilia. Castello di Leucatia.

IL CASTELLO DI LEUCATIA. Gli antichi manieri, con le loro imponenti mura e le numerose storie di visioni, hanno da sempre alimentato la fantasia e la curiosità dei tanti appassionati del soprannaturale. Non occorre però andare in Transilvania o nell’antica Scozia per sentir narrare di storie di fantasmi e di spettri che infestano castelli di antica costruzione. Il Castello di Leucatia, meglio noto come il castello dei fantasmi, si trova a Catania nel quartiere di Barriera del Bosco ed è ancor oggi legato ad un’intrigante storia di sangue e presenze sospette. Venne edificato nel 1911 per volontà di un ricco commerciante di origine ebrea con l’intenzione di farne dono alla giovane figlia prossima alle nozze. La giovane, però, per nulla disposta a compiere il grande passo insieme allo sposo prescelto, preferì sfuggire al suo bieco destino decidendo di gettarsi dalla torre più alta del maniero, suicidandosi. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale il castello, così come gli edifici adiacenti, furono requisiti dalle forze tedesche, divenendo altresì un vera e propria roccaforte antiaerea. Dopo la guerra il Castello di Leucatia venne acquistato dal Comune di Catania. Nel 2001 l’amministrazione comunale ha deciso di destinare una nuova vita al maniero, procedendo ad una ristrutturazione ed inaugurando al suo interno la Biblioteca Rosario Livatino, di circa 200 metri quadri, che fornisce servizi di approfondimento culturale tramite la fruizione di libri, periodici ed attività culturali.

martedì 17 maggio 2016

Torino. Galleria dell'Industria Subalpina.

La Galleria dell'Industria Subalpina (nota più semplicemente come Galleria Subalpina) è un edificio storico di Torino che ospita numerosi locali commerciali. È ubicata nell'area compresa tra piazza Castello e piazza Carlo Alberto ed è una delle tre storiche gallerie commerciali del capoluogo piemontese.

lunedì 16 maggio 2016

Catania, regione Sicilia. Chiesa Madonna del Carmelo quartiere barriera del Bosco.

L’attuale edificio è stato costruito su una cappellina costruita nel 1840, nella borgata Barriera del Bosco, per volontà dei coniugi Pasquale Musumeci e Maria di Guardo per ringraziare la Madonna di una grazia ricevuta. La cappellina, dichiarata chiesa curata filiale nel 1883, si trovava su una strada, l’attuale via del Bosco, appositamente creata per congiungere la città con l’Etna. Era attorniata da qualche casa che con il passare del tempo diventarono sempre più numerose. Infatti il quartiere e la popolazione cresceva e aveva bisogno di tutto anche della cura spirituale. Cosi Il Vescovo pensò di mandare un giovane prete a prendersi cura del luogo e dell’ambiente padre Giuseppe Zammataro. Ricevette la nomina a curato il 31 maggio del 1937. Qui comincio a capire, comprendere e aiutare gli abitanti. E una prima azione che ha concretizzato, è stata la costruzione del nuovo edificio. Infatti nel 1940, padre Zammataro, pensò di allargare e ingrandire l’edificio. La cappellina fu demolita e sul terreno adiacente fu costruita un altro tempio più grande con altro stile,dimensione e volume. Divenne parroco della “erigenda” parrocchia Santa Maria del Carmelo il 19 giugno 1946. La costruzione durò quasi un decennio sia per problemi legati allo scoppio della seconda guerra mondiale sia per problemi economici. Infatti, proprio legati quest’ultima, il progetto originario dell’edificio fu cambiato per ben due volte. Ma alla fine ,dopo tante difficoltà Padre Zammataro riuscì a completare l’attuale edificio. Non mancarono le difficoltà  ma tante furono le grazie che insieme all’aiuto economico ha ricevuto. Basta pensare, che come lui stesso scrisse, aveva due importanti benefattori: Lucia Mangano e Padre Generoso. La sua fede, il suo amore per la Madonna, lo portò ad essere un uomo tenace e convinto in quello che voleva realizzare. Per tutto il periodo che rimase in Parrocchia è stato un punto di riferimento della gente del quartiere. Ha aiutato tanta gente  a trovare lavoro, a chi era nelle difficoltà dava da mangiare, o dava  aiuto economico. Il suo ultimo intervento all’edificio è stato negli anni 70, quando per disposizione del Concilio Vaticano II, ha dovuto modificare l’altare principale e quelli laterali. E in questa modifica padre Zammataro ha  fatto realizzare l’attuale, bello ed espressivo, Crocifisso  situato nell’abside dell’edificio. Rimase in questa comunità per ben 45 anni 9 mesi e 4 giorni  quando ha “lasciato” la parrocchia per motivi legati alla sua salute che, dopo alcuni anni, lo ha portato a raggiungere l’eternità. Durante gli ultimi anni della sua vita, p. Zammataro  fu colpito da una malattia che lo allontanò dalla comunità parrocchiale, perché aveva bisogno di cure e assistenza e cosi andò presso l’asilo s. Agata. Mons. Domenico Picchenenna, viste le esigenze della comunità parrocchiale gli mandò un giovane  sacerdote, Rosario Currò,  ordinato il 25 aprile 1985 da lui stesso. Fa la sua prima esperienza pastorale come amministratore e il 14 settembre del 1986 diventerà parroco. Non sarà facile la vita parrocchiale. Da una mentalità anziana (il precedente parroco è rimasto lì per ben 46 anni ) a una mentalità giovane e fresca.  Portò  una ventata di novità pastorale, dando vita a gruppi di formazione che abbracciarono tutte le fascie di età. Si deve a lui la prima ristrutturazione della chiesa e la nascita di nuovi locali nonché l'allargamento della canonica parrocchiale. Rimase in carica in questa comunità fino al 13 settembre 1998, fin quando Mons. Luigi Bommarito, lo chiamò altrove per affidagli un’altra comunità parrocchiale. Successivamente subentra l’attuale parroco sac. Alfio Daquino e l’edificio ricevette un’ulteriore sistemazione non solo nel tetto, nei locali adiacenti, nella pulizia delle pareti  ma soprattutto viene abbellito con dei grandi quadri  che richiamano i misteri principali della Madonna: dalla nascita di Gesù, alla Pentecoste, al mistero dell’Assunzione. E un ultimo quadro riguarda la festa Mariana del Carmelo, molto sentita nel quartiere che si svolge il 16 luglio e la domenica successiva. Una particolare attenzione va alla statua della Madonna del Carmelo. È in legno  e non abbiamo notizie certe su chi l’ha ordinata. Infatti pare che all’origine fosse destinata altrove ma una volta giunta in questo luogo, I fedeli visto la sua bellezza non l’hanno voluto più restituirla considerando un “segno  divino“ questo imprevisto.Viene portata in giro per il quartiere la domenica successiva al 16,  su un fercolo in legno, costruito nel 1935, tirato con delle funi dai fedeli. L’attuale edificio risulta “piccolo” all’enorme espansione urbanistica che durante questi decenni il quartiere Barriera  ha affrontato, ma è sempre il punto di riferimento di tanti fedeli e di tanti cristiani.

domenica 15 maggio 2016

Mascalucia, provincia di catania, regione Sicilia. Santuario di Mompilieri.

La lava del 1669 coprì l'antica Chiesa di Mompileri, era a forma basilicale, a tre navate, che conteneva tre statue molto venerate dedicate alla SS. Vergine delle Grazie, a Maria SS. Annunziata e all'Arcangelo Gabriele.
Nel 1704 fu portata alla luce la bellissima statua in marmo della SS.Vergine delle Grazie, forse opera del Gagini (il bambino Gesù tra le mani tiene un uccellino).
Da recenti scavi si cominciano a vedere le basi dall'antica Chiesa e l'altare maggiore. L'odierno santuario sorge vicinissimo a dove è stata ritrovata la statua della Madonna, il suo prospetto è semplice, portale d'ingresso architravato in pietra bianca sormontato da una finestra litica rettangolare. Il tetto è a capanna con volte a botte, l'interno a forma longitudinale con abside, a navata unica.

venerdì 13 maggio 2016

Matera, regione Basilicata. Chiesa Santa Chiara.

  • Chiesa di Santa Chiara, fu costruita alla fine del XVII secolo insieme agli attigui locali che ospitarono dapprima l'ospedale, poi il convento delle clarisse ed infine i locali del museo archeologico nazionale "Domenico Ridola". La facciata, ricca di decori, presenta un lunettone nella parte superiore ed in basso il portale con ai lati due semicolonne e due nicchie con statue di santi. L'interno è ad una navata.

Genova. Villa Carrara.

mercoledì 11 maggio 2016

Catania, regione Sicilia. Piazza dei Ciceré.

LA PIAZZA I VICERÉ di Catania, realizzata tra il 1995 e il 1998, è situata nel quartiere nord di Barriera del Bosco/Canalicchio. È collocata accanto al castello di via Leucatia, nel sito chiamato Belvedere da Federico De Roberto nel romanzo di cui la piazza porta il nome. Il complesso si trova a cento metri dalla sorgente della "Licatìa", che alimentava l'acquedotto romano che ivi esisteva nel III secolo. Il progettista e direttore dei lavori, architetto Ivan Castrogiovanni, si è ispirato al seicentesco acquedotto dei Benedettini, i cui ruderi furono demoliti negli anni sessanta per consentire la realizzazione di un'edilizia intensiva. L'assieme di piazza e parco occupa una superficie di oltre diecimila metri quadri, per circa metà costituiti dalla piazza vera e propria. Nell'archeggiato e nei portali sono stati utilizzati sistemi costruttivi simili a quelli romani e settecenteschi (ad esempio casserature in legno per realizzare le arcate con intradossi in pomici, e lastre di piombo interposte tra i grossi conci in compressione). I materiali utilizzati sono stati la pietra lavica, di diverso colore (dal nero al rosso) e consistenza ( "occhio di pernice", "pelorosso" ), e il travertino latteo di Trani. La piazza è costituita da uno spazio nudo con pavimentazione di notevole effetto ottico, leggermente concava. Nello spazio rimanente è situato un giardino con vialetti "a passi perduti", dotato di essenze quali il pino pinaster, il cipresso, il tiglio, la quercia, la jacaranda. A ovest, a nord ed a sud, lungo il perimetro del complesso, sorgono tre portali in pietra lavica, scolpiti con motivi fogliari e volute che richiamano le facciate delle chiese di via dei Crociferi e dell'architettura settecentesca della provincia etnea.

domenica 8 maggio 2016

Napoli. Il Vesuvio.

Il Vesuvio è un vulcano esplosivo, in stato di quiescenza dal 1944, situato nel versante sud-orientale della città metropolitana di Napoli, in Campania, nel territorio dell'omonimo parco nazionale istituito nel 1995, simbolo della stessa città. La sua altezza, al 2010, è di 1.281 m. e sorge all'interno di una parziale caldera di circa 4 km di diametro, ovvero la parte restante del precedente edificio vulcanico (il Monte Somma) dopo la grande eruzione del 79, che ne determinò il crollo del fianco sud in corrispondenza del quale si sarebbe formato il cono attuale col suo cratere.
In posizione dominante rispetto al Golfo di Napoli assieme ai Campi Flegrei posti a nord-ovest della città, è attualmente l'unico vulcano di questo tipo attivo di tutta l'Europa continentale ed è fra i vulcani più pericolosi e studiati nel mondo; ciò è dovuto al fatto che sulle sue pendici e nelle vicinanze abitano circa tre milioni di persone e le conseguenze di un'eruzione sarebbero estremamente devastanti.

sabato 7 maggio 2016

Torino. Palazzo Madama.

Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja è un complesso architettonico e storico situato nella centrale piazza Castello a Torino. È patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO, come parte del sito seriale Residenze Sabaude. Nel palazzo ha sede il Museo civico d'arte antica.
Si tratta di un connubio di duemila anni di Storia di Torino, da antichissima porta orientale della colonia romana di Julia Augusta Taurinorum a Casaforte difensiva, quindi a Castello vero e proprio, simbolo del potere sabaudo fino almeno al XVI secolo, quando venne preferito l'attuale Palazzo Reale, come sede dei duca di Savoia.
La parte occidentale del primo complesso medioevale, fu poi chiamato Palazzo Madama perché fu dapprima abitato da Madama Cristina di Borbone-Francia, detta la prima Madama Reale, nel periodo 1620-1663 circa, quindi da Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, detta la seconda Madama Reale, nel periodo 1666-1724. Fu per quest'ultima che l'attuale facciata fu disegnata, nel 1716-1718, dall'architetto di corte Filippo Juvarra.

venerdì 6 maggio 2016

Carrara, provincia di Massa e Carrara, regione Toscana. Palazzo Malaspina.

Si tratta di un complesso di edifici composto da un Castello altomedievale a cui in epoca rinascimentale fu aggiunto un Palazzo signorile. Il Castello (o Rocca) ha origini antichissime e fu edificato su precedenti fortificazioni risalenti forse al periodo bizantino-longobardo. È citato per la prima volta in un documento del 13 agosto 1187, conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze, che menziona il pedaggio pagato dall'Abate di Bobbio in transito a Carrara. All'epoca pare che l'edificio fosse costituito da una coppia di torrioni. Il Castello fu ampliato in due epoche successive: la prima volta nel 1215 da Guglielmo Malaspina, successivamente da Iacopo Malaspina nel 1473, quando il feudo passò definitivamente nelle mani di questa casata. In origine il Castello era la sede della famiglia nobiliare, ma dopo la rovinosa incursione dei francesi di Carlo III nel 1495 i Malaspina spostarono la loro corte nella città di Massa, giudicata più sicura. Il Palazzo rinascimentale fu aggiunto da Ricciarda Malaspina nel 1519 e successivamente ampliato dal figlio Alberico I nel 1557.

Catania, regione Sicilia. Cattedrale.

DUOMO – CATTEDRALE.

La Cattedrale di Catania fondata dal Conte Ruggero nel 1094 aveva la duplice funzione di Chiesa e di fortezza. Fu costruita nel 1094 dal normanno Conte Ruggero su antiche terme romane ma, danneggiata a più riprese da terremoti e incendi, nel tempo è stata ricostruita più volte, perdendo la fisionomia del suo stile originale. La ricostruzione che le diede un volto completamente diverso, e cioè barocco, fu quella successiva al terremoto del 1693, quando rimasero in piedi le tre absidi, il transetto e parte dei muri perimetrali. I lavori furono iniziati nel 1709 da Giacomo Palazzotto mentre la facciata fu costruita più tardi su progetto dell'architetto Giovan Battista Vaccarini ma i lavori di abbellimento dell'interno continuarono per oltre due secoli. La cupola che sovrasta la basilica venne aggiunta fra Settecento e Ottocento, all'epoca del vescovo Corrado Deodati Moncada, mentre fu mons. Felice Regano a far costruire il campanile, che fu completato nel secondo Ottocento. Le nove statue della balaustrata marmorea che delimita il giardino rappresentano oltre a S. Agata e a S. Lucia, altri santi e vescovi catanesi tra cui S. Leone. All'interno, oltre a dipinti di Guglielmo Borremans (1670-1744) si conservano i monumenti funerari di diversi vescovi, tra cui quello del beato card. Giuseppe Benedetto Dusmet, e di glorie catanesi come Vincenzo Bellini, ma anche due sarcofagi con i resti l'uno di Costanza d'Aragona e l'altro di alcuni sovrani aragonesi (Cappella della Madonna). Nell'abside destra si apre la Cappella di S. Agata, con i rispettivi reliquiari e il tesoro della Patrona di Catania. Di fronte a quella della Madonna si apre la Cappella del Crocefisso. La chiesa fu gravemente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e ristrutturata nel 1959, in occasione del XVI Congresso Eucaristico Nazionale, con un programma di lavori che mise in luce vari elementi delle strutture precedenti, fra cui basi di colonne e resti dell'antico pavimento. Il 12 marzo 1963 è stata elevata alla dignità di basilica minore da papa Giovanni XXIII. Altri lavori di restauro, più recenti (1999), hanno interessato la zona del presbiterio e il coro ligneo. Il terremoto del 1693 la distrusse e la ricostruzione venne affidata a Fra Liberato mentre la facciata fu realizzata dal Vaccarini nel 1736. Il portale del vecchio edificio, risalente al Cinquecento, è ora il portale laterale. All'interno, a tre navate, sono custodite le reliquie di Sant'Agata, patrona di Catania, tombe di Re, di Vicerè, di Vescovi e quella del celebre compositore lirico Vincenzo Bellini (1876) nato proprio a Catania.

giovedì 5 maggio 2016

Bologna. Basilica di santo Stefano.

La basilica di Santo Stefano è un complesso di edifici di culto di Bologna. Si affaccia sull'omonima piazza ed è conosciuto anche come il complesso delle "Sette Chiese". Ha la dignità di basilica minore

mercoledì 4 maggio 2016

Catania, regione Sicilia. Castello di Leucatia.

IL CASTELLO DI LEUCATIA. Gli antichi manieri, con le loro imponenti mura e le numerose storie di visioni, hanno da sempre alimentato la fantasia e la curiosità dei tanti appassionati del soprannaturale. Non occorre però andare in Transilvania o nell’antica Scozia per sentir narrare di storie di fantasmi e di spettri che infestano castelli di antica costruzione. Il Castello di Leucatia, meglio noto come il castello dei fantasmi, si trova a Catania nel quartiere di Barriera del Bosco ed è ancor oggi legato ad un’intrigante storia di sangue e presenze sospette. Venne edificato nel 1911 per volontà di un ricco commerciante di origine ebrea con l’intenzione di farne dono alla giovane figlia prossima alle nozze. La giovane, però, per nulla disposta a compiere il grande passo insieme allo sposo prescelto, preferì sfuggire al suo bieco destino decidendo di gettarsi dalla torre più alta del maniero, suicidandosi. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale il castello, così come gli edifici adiacenti, furono requisiti dalle forze tedesche, divenendo altresì un vera e propria roccaforte antiaerea. Dopo la guerra il Castello di Leucatia venne acquistato dal Comune di Catania. Nel 2001 l’amministrazione comunale ha deciso di destinare una nuova vita al maniero, procedendo ad una ristrutturazione ed inaugurando al suo interno la Biblioteca Rosario Livatino, di circa 200 metri quadri, che fornisce servizi di approfondimento culturale tramite la fruizione di libri, periodici ed attività culturali.

lunedì 2 maggio 2016

Messina, regione Sicilia. Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani.

  • Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani, il primo nome di questa chiesa fu quello di S. Maria di Castellamare ed alcuni storici sostengono che la chiesa fu fondata nel XII secolo sulle rovine di un antico tempio di Nettuno. Un crollo avvenuto nel XIII secolo ne arretrò la facciata di 12 metri. In età aragonese fu cappella reale e sul finire del Quattrocento fu ceduta a cortigiani e ricchi mercanti catalani da Pietro d'Aragona, da qui il nome di Santissima Annunziata dei Catalani. La chiesa, visto il progressivo sollevamento della città dovuto ai terremoti ed alle ricostruzioni, si trova oggi ad oltre tre metri sotto il livello stradale. La pianta della chiesa è a basilica di tipo bizantino divisa in tre navate con un'alta cupola. L'esterno è incorniciato da due ordini di colonne con eleganti capitelli ed archi intarsiati a due colori. Sui lati della navata due camminamenti conducono sopra il transetto passando attraverso eleganti bifore. All'interno sono visibili le influenze arabo-bizantine. Si trova in via Cesare Battisti, di fronte a piazza Lepanto.

domenica 1 maggio 2016

Nicolosi, Provincia di Catania, regione Sicilia. Piazza Vittorio Emanuele.

Nicolosi (Niculusi o Niculosi in siciliano) è un comune italiano di 7.415 abitanti della Città metropolitana di Catania in Sicilia. Nicolosi dista 13 chilometri da Catania; 207 chilometri da Agrigento; 122 chilometri da Caltanissetta; 87 chilometri da Enna e 222 da Palermo.
Il paese sorge alle pendici dell'Etna, a sud del Vulcano attivo più alto d'Europa, tra vari coni piroclastici, i più importanti dei quali sono i Monti Rossi e la collina di Mompileri. Il territorio comunale si estende fino alla sommità dell'edificio vulcanico. Ospita la sede del Parco dell'Etna.
Per la sua strategica e baricentrica posizione tra il mare ed il vulcano, Nicolosi rappresenta storicamente la "Porta dell'Etna" e così viene spesso anche identificato.