giovedì 31 marzo 2016

Catania - villa Bellini - Arhiteturra neoclassica. le Arti, opera dello scultore Lazzaro, e le Stagioni, opera del Perrotta.

L'ingresso monumentale di via Etnea venne realizzato ed aperto nel 1932 nell'ambito del riordino della zona e della costruzione del cavalcavia sulla via Sant'Euplio in base al progetto degli architetti Antore, Samonà e Gessigrande.
L'anno dopo, alla sommità dello scalone, nel piazzale soprastante il tunnel di via Sant'Euplio al cui centro spicca la grande vasca con fontana e cigni vennero collocati i quattro gruppi di statue monumentali che rappresentano le Arti, opera dello scultore Domenico Maria Lazzaro e le Stagioni, opera dello scultore Perrotta.

mercoledì 30 marzo 2016

Catanzaro. Chiesa di san Rocco.

La Chiesa di San Rocco sorge nei pressi di Piazza Michele Le Pera. Narra la leggenda che qui un moribondo, ammalato di peste, incontrò un forestiero che lo fece guarire con un unguento e gli chiese di far riprendere la costruzione di una chiesa, ricoperta diversi anni prima da una fornace di calce. La chiesa fu eretta nella seconda metà del Seicento ed è stata restaurata di recente.
L'interno, a navata unica, si presenta intervallato da tre cappelle per lato e da quattro paraste, due delle quali angolari, sormontate da altrettanti capitelli di ordine corinzio, realizzati finemente in stucco, in una variante rococò. Ognuna di queste paraste regge una trabeazione, che percorre tutta la navata e continua anche nella parte presbiterale. Gli archi delle cappelle, sono decorati da stucchi tardo barocchi realizzati alla fine del 1700. Il soffitto è a botte lunettata e la superficie è abbellita da stucchi, da decorazioni a “trompe d'oeil” e da affreschi, realizzati nel 1967 dal pittore G. Faita.

martedì 29 marzo 2016

Venosa, Regione Basilicata. Parco archeologico nazionale.

Il Parco archeologico di Venosa conserva le antiche memorie di un centro che vive ancora oggi con i suoi magnifici monumenti. L'anfiteatro, le terme, la domus, il complesso della SS. Trinità testimoniano la "vanitas", emblema di un antico splendore. Con il loro ricco patrimonio storico, essi costituiscono percorsi culturali privilegiati che consentono di immergersi in una patinata atmosfera che avvolge luoghi e monumenti.
In questa "città incantata" il turista potrà assaporare il gusto dell'antico ed esplorare siti di grande fascino.

domenica 27 marzo 2016

Catania. Villa Giovanni Pacini.

Realizzata, col nome di villa della Marina, nel 1861 - in occasione della sistemazione a giardinaggio della zona del mercato del pesce all'aperto (l'attuale pescheria), che ammorbava l'aria, - in una vasta area, liberata dalle inondazioni del fiume Amenano che la tenevano melmosa. Sindaco, primo sindaco della città era il cav. Giacomo Gravina. Era un "luogo di delizie", con pini e ippocastani frondosi, ponticelli di legno, un laghetto formato da due ruscelli; lo frequentavano signore e signori, eleganti e paciosi, che vi ascoltavano i concerti della banda cittadina dopo la passeggiata della MArina. Nel secondo capitolo del romanzo Una peccatrice (1866), Giovanni Verga descrisse l'atmosfera della Marinae della sua villetta. I concerti nei giorni festivi erano due: uno a mezzogiorno, l'altro di sera; Benedetto Cristadoro, dandone notizia nelle sue cronache, precisò che quello diurno fu, in seguito, ritardato di mezz'ora su richiesta di alcune signore della buona società che volevano avere il tempo di "essere compite nella toletta". Nel 1879 i catanesi vollero onorare il cittadino Giovanni Pacini (1796 - 1867), musicista la cui fama era stata sempre oscurata da quella di Bellini; e l'amministrazione comunale deliberò di immortalarlo nel marmo; "venne dato - racconta Saverio Fiducia - l'incarico del monumento al migliore statuario dell'epoca, a Giovanni Duprè" (1817 - 1882). Il monumento fu collocato nella villetta alla Marina, che con l'occasione fu ribattezzata villa (i villetta) Pacini; ma la notte fra il 29 e il 30 gennaio 1977 uno strano ladro ne rubò la testa poi rifatta da Salvo Giordano) a bbandono a terra i restanti cocci.

sabato 26 marzo 2016

Torino - Mole Antonelliana.

La Mole Antonelliana, simbolo architettonico di Torino, fu iniziata dall’architetto novarese Alessandro Antonelli nel 1863. Concepita originariamente come sinagoga, venne acquisita nel 1878 dal Comune di Torino, mentre era ancora in costruzione, per farne un monumento all’unità nazionale.
L’opera fu conclusa nel 1889, non dall’Antonelli (morto novantenne l’anno prima) ma da suo figlio Costanzo. Era, con i suoi 167 metri e mezzo di altezza, l’edificio in muratura più alto d’Europa.
Antonelli lavorò alla Mole fino alla sua morte: era famoso l’ascensore azionato da una puleggia che issava il quasi novantenne architetto in vetta della sua cupola per permettergli di verificare personalmente lo stato dei lavori. Antonelli chiamava il suo progetto "un sogno verticale".

venerdì 25 marzo 2016

Torino - Basilica di Superga.

La Basilica di Superga nasce per volere del Duca Vittorio Amedeo II, a seguito di un voto fatto alla Madonna delle Grazie nel 1706, durante l’assedio dei Franco-Spagnoli in Piemonte.
La costruzione della Basilica si deve a Filippo Juvarra, architetto messinese di Casa Savoia.
Il complesso barocco, inaugurato nel 1731, è alto 75 metri, lungo 51 e si trova a 672 metri sul livello del mare.
Il suo interno è arricchito da sei cappelle e da quattro altari, oltre l’Altare Maggiore, con statue e monumenti in marmo di Carrara.

giovedì 24 marzo 2016

Orvieto. Palazzo Soliano o di Bonifacio VIII.

Contrastanti sono le notizie sull'edificazione. Secondo alcuni è stato costruito per iniziativa di Bonifacio stesso, secondo altri è stato costruito dagli abitanti di Orvieto in onore al pontefice. È costituito da due grandi saloni sovrapposti, la sala inferiore è sede del Museo Emilio Greco, la sala superiore è sede del Museo dell'Opera del Duomo. Le due sale sono collegate da una vasta scala addossata a uno dei muri perimetrali del palazzo.

mercoledì 23 marzo 2016

Aidone, provincia di Enna. Anfiteatro, scavi archeologici di Morgantina.

Morgantina è un'antica città sicula e greca, sito archeologico nel territorio di Aidone, comune italiano della provincia di Enna in Sicilia.
La città fu riportata alla luce nell'autunno del 1955 dalla missione archeologica dell'Università di Princeton (Stati Uniti). Gli scavi sinora compiuti consentono di seguire lo sviluppo dell'insediamento per un periodo di circa un millennio, dalla preistoria all'epoca romana. L'area più facilmente visitabile, recintata dalla Sovraintendenza, conserva resti dalla metà del V alla fine del I secolo a.C., il periodo di massimo splendore della città.
Da questo sito provengono importantissimi reperti archeologici come la Venere di Morgantina, attualmente custodita presso il museo archeologico di Aidone cui è giunta il 17 marzo 2011 dopo il contenzioso fra Italia e Stati Uniti dove era esposta presso il Getty Museum a Malibu, e il Tesoro di Morgantina, anch'esso restituito.

martedì 22 marzo 2016

Catania. Palazzo Demetrio in Via etnea, angolo via Sangiuliano.

Palazzo Massa di San Demetrio, a Catania, occupa l'angolo nord-ovest dei Quattro Canti tra la via Etnea e la via di Sangiuliano ed è considerato, insieme al coevo Palazzo Biscari, il maggiore esempio di architettura tardobarocca della città oltre ad essere il simbolo stesso della rinascita di Catania, non solo del dopoterremoto ma anche del più recente secondo dopoguerra; fu infatti ricostruito pietra per pietra dopo che i bombardamenti del 1943 lo avevano distrutto quasi completamente.

lunedì 21 marzo 2016

Catania. Palazzo Biscari.

Venne realizzato per volere della famiglia Paternò Castello principi di Biscari a partire dalla fine del Seicento e per gran parte del secolo successivo, in seguito al catastrofico terremoto dell'11 gennaio 1693. Il nuovo palazzo venne edificato sulle mura di Catania, costruite per volere dell'imperatore Carlo V nel Cinquecento e che avevano in parte resistito alla furia del terremoto: i Biscari furono una delle poche famiglie aristocratiche della città che ottenne il permesso regio di costruire su di esse.

domenica 20 marzo 2016

Torino. Piazza Catsello. Càstore e Pollùce, conosciuti soprattutto come i Diòscuri, ossia "figli di Zeus".

Càstore e Pollùce sono due personaggi della mitologia greca e romana, figli gemelli di Zeus e di Leda, conosciuti soprattutto come i Diòscuri, ossia "figli di Zeus", ma anche come Càstori.
Vengono talvolta considerati come patroni dell'arte poetica, della danza e della musica.

sabato 19 marzo 2016

Orvieto. Pozzo di san patrizio.

Il Pozzo di San Patrizio storico è una struttura costruita da Antonio da Sangallo il Giovane a Orvieto, tra il 1527 e il 1537, per volere del papa Clemente VII, reduce dal Sacco di Roma e desideroso di tutelarsi in caso di assedio della città in cui si era ritirato. I lavori del pozzo – progettato per fornire acqua in caso di calamità o assedio – furono conclusi durante il papato di Paolo III Farnese (1534-1549).

martedì 15 marzo 2016

Torino - Basilica Corpus domini.

La basilica del Corpus Domini è una chiesa torinese in stile barocco, eretta a perenne ricordo del grande miracolo eucaristico che, secondo le testimonianze avvenne nel 1453 nella città di Torino. La chiesa si trova in piazza Corpus Domini, situata lungo via Palazzo di Città, a pochi passi dalla centralissima piazza Castello.

lunedì 14 marzo 2016

Montalcino – Siena Abbazia di Sant'Antimo.

Nell’Abbazia di Sant’Antimo (Diocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino) risiede dal gennaio 2016 un gruppo di monaci della Comunità monastica benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto Maggiore (Asciano, Siena).
I monaci benedettini di Santa Maria di Monte Oliveto, chiamati anche olivetani, furono fondati nel 1319 dal senese san Bernardo Tolomei (1272 – 1348).
Essi seguono la Regola di san Benedetto e si caratterizzano per il colore bianco del loro abito – simbolo della loro particolare devozione verso la Vergine Maria – e per il fatto di vivere la stabilità benedettina all’interno della Congregazione di cui l’Archicenobio di Monte Oliveto Maggiore è origine e principale riferimento giuridico e spirituale.
I Monaci Olivetani vivono la loro giornata all’insegna del celebre motto che, pur assente dalla Regola di san Benedetto, la sintetizza ottimamente: ora, lege et labora. Preghiera (ora), nella recita dell’ufficio divino in coro e nella celebrazione della liturgia eucaristica come momenti comunitari, accanto alla preghiera personale. Lectio divina e studio (lege), dimensioni della crescita spirituale e intellettuale. Lavoro (labora), aspetto fondamentale della giornata di ogni uomo, sia esso di tipo manuale o intellettuale, vissuto come servizio rivolto alla comunità o come attività per provvedere al proprio sostentamento.

sabato 12 marzo 2016

Perugia- Palazzo dei Priori.

Il Palazzo dei Priori o Comunale, è uno dei migliori esempi d'Italia di palazzo pubblico dell'età comunale, fu edificato a Perugia tra il 1293 ed il 1443. In stile gotico, vi si accede da piazza IV Novembre, attraverso un portale duecentesco ornato dalle statue del grifo e del leone, e si estende lungo Corso Vannucci fino a via Boncampi. È ancora oggi sede di parte del Municipio e, al terzo piano, della Galleria nazionale dell'Umbria.

venerdì 11 marzo 2016

Torino. Basilica di Superga.

La basilica di Superga, nota anche come real basilica di Superga[1], sorge sull'omonimo colle ad est di Torino. Fu fatta costruire dal re Vittorio Amedeo II come ringraziamento alla Vergine Maria, dopo aver sconfitto i francesi che assediavano Torino nel 1706[2]. Il progetto è del messinese Filippo Juvarra e risale al 1715. Alla cappella, posta alla sommità dell'omonima collina, si può giungere attraverso strada o servendosi della tranvia Sassi-Superga.

giovedì 10 marzo 2016

Orvieto. Duomo.

La cattedrale di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico di Orvieto, in provincia di Terni, chiesa madre della diocesi di Orvieto-Todi e capolavoro dell'architettura gotica dell'Italia Centrale. Nel gennaio del 1889 papa Leone XIII l'ha elevata alla dignità di basilica minore.
La costruzione della chiesa fu avviata nel 1290 per volontà di papa Niccolò IV, allo scopo di dare degna collocazione al Corporale del miracolo di Bolsena. Disegnato in stile romanico da un artista sconosciuto (probabilmente Arnolfo di Cambio), in principio la direzione dei lavori fu affidata a fra Bevignate da Perugia a cui succedette ben presto, prima della fine del secolo, Giovanni di Uguccione, che introdusse le prime forme gotiche. Ai primi anni del Trecento lo scultore e architetto senese Lorenzo Maitani assunse il ruolo di capomastro dell'opera. Questi ampliò in forme gotiche l'abside e il transetto e determinò, pur non terminandola, l'aspetto della facciata che vediamo ancora oggi.

mercoledì 9 marzo 2016

Radda di chianti, provincia di Siena. - San Niccolò

La Propositura di San Niccolò è il principale luogo di culto cattolico di Radda in Chianti, in provincia di Siena.
La chiesa è situata di fronte al palazzo del podestà, in posizione sopraelevate e per accedervi bisogna salire una scalinata da via Roma.

martedì 8 marzo 2016

Siena fonte Gaia - Jacopo Della Quercia

La Fonte Gaia è una fontana monumentale di Siena, situata in piazza del Campo. La più importante fontana pubblica della città, collocata in Piazza del Campo, venne accolta con esultanza dalla cittadinanza quando venne inaugurata nel 1346. Dalla gioia spontanea procurata dallo sgorgare dell'acqua nella piazza pubblica ne derivò l'appellativo di "Gaia". Per alimentarla era stata costruita un'imponente opera idraulica, costituita da una galleria lunga circa trenta chilometri e da un "bottino maestro" (cisternino), potenziato nel corso del XV secolo da Francesco di Giorgio.

lunedì 7 marzo 2016

Montalcino – Siena Abbazia di Sant'Antimo

L’Abbazia di Sant’Antimo rappresenta una delle testimonianze architettoniche più significative dell’epoca romanica e un rilevante esempio di edificio monastico degli inizi del XII secolo. La magnificenza della chiesa viene esaltata dal paesaggio circostante in cui la presenza dell’olivo costituisce l’elemento caratterizzante.
Secondo la tradizione sarebbe stata fondata da Carlo Magno, ma il primo documento certo risale all’814, al tempo del figlio Ludovico il Pio. Fu in origine una potente abbazia benedettina, tanto che in epoca medievale l’abate fu uno dei maggiori feudatari del territorio. Nel 1291 passò ai Guglielmiti e, nel 1462, fu soppressa da Papa Pio II, annettendola a Montalcino, che fu elevata a diocesi grazie all’inglobamento della stessa Abbazia.
Nell’Abbazia risiede oggi un gruppo di monaci della Comunità monastica benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto Maggiore (Asciano, Siena) 

sabato 5 marzo 2016

Torino. Piazza castello, Monumento al Generale Duca Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta.

venerdì 4 marzo 2016

Torino, via Cernaia.

Via Cernaia è una delle più importanti strade del centro storico di Torino, dedicata alla Battaglia della Cernaia, combattuta nella Guerra di Crimea.
La via, in gran parte porticata, come da consuetudine nelle strade della Torino ottocentesca, corre da Piazza XVIII Dicembre a Piazza Solferino, collegando così la stazione di Porta Susa al Teatro Alfieri e, congiungendosi con Via Pietro Micca, con Piazza Castello.

giovedì 3 marzo 2016

Orvieto. Duomo, opera dell'Architetto Lorenzo Maitani.

Il Duomo di Orvieto, una delle massime realizzazioni artistiche del tardo Medioevo italiano, costituisce un unicum che sfugge ad ogni semplicistica classificazione di stile, in cui il sentimento animatore delle grandi cattedrali del due-trecento, le soluzioni architettoniche degli ordini mendicanti ed i motivi figurativi del gotico francese trovano una perfetta armonia di volumi e di linee nell'originale superamento della tradizione basilicale romana.

mercoledì 2 marzo 2016

Acicastello, provincia di Catania. Chiesa di san Giuseppe.

La chiesa, edificata negli anni "40" del XVIII secolo nel sito precedentemente occupato da un altro edificio religioso, come lascia intuire la sezione inferiore della torre campanaria con base "a scarpa", tipica delle torri del XVI secolo, si inserisce nel panorama di grande fervore ricostruttivo che caratterizzò i primi decenni del settecento. Animatore di questo fervore fu don Andrea Cavalli che, insieme ai personaggi di spicco della confraternita del S.S. Sacramento, dei quali faceva parte il capitano del castello Don Lucio Massimino, volle emulare le splendide cappelle degli Oratori delle confraternite palermitane, come già in provincia avevano fatto i confrati dell'Oratorio di Santa Maria della Catena a Militello V.C., e quelli del Santissimo Sacramento di Acicatena. La chiesa venne dedicata al Patriarca San Giuseppe, ma, oltre al titolare, vi veniva venerato il patrono dei pescatori, S. Francesco di Paola, al quale era stato dedicato l'altare della parete sud e la cui statua (ora scomparsa) veniva portata in processione nel giorno della festività. La chiesa ebbe anche la funzione di cappella funeraria, perché, come hanno evidenziato i lavori di ripavimentazione eseguiti negli anni "70", possiede una cripta delle stesse dimensioni della navata, occupata lungo le pareti da tombe gentilizie, alcune delle quali accusate nelle pareti della navata sovrastante dai rispettivi cenotafi, e nell'ambiente ipogeo corrispondente al presbiterio, dalla tomba comune della Confraternita del S.S. Sacramento "Sub Sancti Mauri Titulo", come recita una lapide del 1762 recuperata dallo scrivente durante i lavori di restauro degli anni settanta. La chiesa, immortalata nei disegni dei grandi viaggiatori del settecento, da Saint-Non a J. Houèl, fino al compagno di viaggio di Goethe, H. Kniep, giaceva da alcuni decenni in uno stato di semi-abbandono: il sisma del 1908 l'aveva privata della svettante guglia maiolicata del campanile ed arrecato seri danni alle strutture, sfuggita per caso ai bombardamenti del 1943 è stata ancora danneggiata dal sisma del 1990. Ma, più degli eventi naturali, è stata l'incuria degli uomini a permettere il degrado dell'intero ambiente e la perdita di parte degli affreschi, attribuibili a Gianbattista Piparo, che decoravano il presbiterio. I primi interventi di restauro furono intrapresi negli anni "70" dall'allora parroco Mons. Salvatore Sinatra che affidò ad Angelo Cristaudo le tre grandi pale d'altare con la Sacra Famiglia, San Francesco di Paola e San Filippo Neri che erano sul punto di degradarsi in modo irreparabile. Nel 1994 si decise di far intervenire la soprintendenza.

martedì 1 marzo 2016

Torino, Mole Antonelliana.

La Mole Antonelliana è un monumento di Torino, situato nel centro storico, simbolo della città e uno dei simboli d'Italia.
Prende il nome dall'architetto che la concepì, Alessandro Antonelli. Raggiunge un'altezza di 167,5 metri, ed è l'edificio più alto del profilo centrale urbano della città.Per lungo tempo, la Mole fu anche la costruzione in muratura più alta d'Europa; tuttavia, nel corso del Novecento, importanti ristrutturazioni rinforzarono la Mole con cemento armato e travi di acciaio, per cui essa non può più considerarsi una struttura esclusivamente in muratura.
Al suo interno oggi ha sede il Museo Nazionale del Cinema, che solo nell'anno 2008 fu visitato da 532.196 persone, risultando così uno dei musei più frequentati.