Catania capoluogo
della omonima provincia, regione Sicilia. PORTO, via Dusmet. Il porto di
Catania è un porto artificiale prospiciente la città di Catania nell'omonimo
golfo. La sua attuale struttura risale al XX secolo. Il primo porto a Catania
venne costruito su iniziativa del re Alfonso d'Aragona, nel sito in cui era
stato costruito, nel X secolo, il porto da parte dei saraceni. Il porto venne
dotato di attrezzature adeguate all'attracco di grossi vascelli da trasporto,
ma le violente mareggiate del golfo di Catania distrussero più volte i moli
artificiali che venivano costruiti. L'evento più drammatico si verificò nel
1601, quando una mareggiata di inaudita violenza cancellò ogni struttura
lasciando soltanto un mucchio di pietre. All'inizio del XVIII secolo, si
realizzò, da parte dei Borbone, quello che possiamo vedere ancora oggi. Il
porto venne realizzato con tecniche moderne e la diga foranea fu realizzata con
grande attenzione alla robustezza del manufatto, facendo attenzione a quanto
avvenuto nei secoli precedenti. Nel corso del secolo vennero apportati
miglioramenti ed agli inizi del XIX secolo, sempre dietro l'impulso borbonico,
il porto migliorò le sue strutture. Dopo la costruzione della Ferrovia
Messina-Catania, il 1º luglio 1869 la Stazione di Catania Centrale venne
collegata al porto mediante un raccordo in discesa lungo 914 metri costruendovi
inoltre un fascio di binari e la Stazione di Catania Marittima. Intorno al 1898
anche la Ferrovia Circumetnea raggiunge il porto costruendovi una stazione di
testa. Intorno agli anni trenta del XX secolo, il regime fascista decise di
ristrutturare il porto apportandovi notevoli modifiche; venne eseguito
l'interramento e la costruzione delle banchine, denominate Molo Crispi, ad est degli
Archi della Marina che vennero attrezzate per l'attracco delle navi. Fino ad
allora il mare lambiva le mura della città in prossimità della Porta Uzeda. Ciò
gli fece raggiungere la struttura attuale e lo rese uno dei porti più moderni
dell'Italia Meridionale. Venne prolungata la diga foranea di altri 600 metri ed
irrobustite le difese dei moli; sulla diga foranea venne inoltre costruita una
grandissima gru a sbalzo per le operazioni di carico e scarico. Durante il
secolo la struttura è stata sensibilmente modificata tanto da spostare le
banchine di circa 100 metri verso il mare guadagnando così degli spazi per
l'ampliamento delle banchine stesse e della viabilità interna al porto. Alla
metà del secolo scorso gran parte della diga foranea venne fortemente
danneggiata da una mareggiata di grandi proporzioni e poi ricostruita.
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