martedì 7 luglio 2020

Catania capoluogo di provincia della regione Sicilia. Convitto, liceo e collegio Cutelli, via Vittorio Emanuele n° 56 .


Catania capoluogo di provincia della regione Sicilia. Convitto, liceo e collegio Cutelli, via Vittorio Emanuele n° 56 .  Il convitto Cutelli, progettato da Francesco Battaglia e Gian Battista Vaccarini su commissione di Mario Cutelli, è un nuovo esempio di grande architettura settecentesca (1761). Si ha ragione di credere che nel 1756 Vaccarini si recasse a Napoli per scegliere i marmi destinati alla cappella del Palazzo Reale di Caserta, e forse in questa visita prese conoscenza del nuovo e più classico stile che il Vanvitelli e il Fuga andavano introducendo a Napoli. Comunque le sue ultime opere, come il Collegio Cutelli e la Badia piccola di San Benedetto, tradiscono la loro influenza. Nel Collegio Cutelli su via Vittorio Emanuele, imboccato l’ingresso e superato il breve atrio coperto, si raggiunge la corte, elemento di maggior spicco dell’intero edificio. Il piano terra è definito da un portico circolare costituto da sedici archi a tutto sesto, sostenuti da altrettanti pilastri cruciformi, composti da una sezione trapezoidale con delle semicolonne appoggiate. Il dorico romano che caratterizza la trabeazione circolare dell’atrio interno del Collegio Cutelli è severo e monumentale come quello dell’atrio di Caserta, ma la pianta rotonda del cortile impedisce all’insieme di essere troppo solenne. Sull’asse del Collegio, di fronte all’ingresso, sorge uno scalone imponente, racchiuso in un rettangolo dai vertici absidati. Esso porta iscritta la data 1779, undici anni dopo la morte del Vaccarini, e deve quindi essere stato costruito da un suo allievo. Ma molto probabilmente si basa su un disegno dello stesso architetto e si accorda perfettamente con la sua ultima maniera, più severa e classicheggiante. I pilastri della corte sostengono una lunga balconata continua, anch’essa circolare, profonda quanto il portico sottostante, con otto aperture di accesso. La parete del primo piano è costituita da sedici moduli che richiamano le scansione del piano terreno con grandi balconi alternati a finestroni, tutti decorati con elaborate architetture in pietra bianca di Siracusa. Sopra la balconata del primo piano, è presente un attico sagomato come una corona, decorato con vasi e conchiglie, nella tradizione dei chiostri e dei cortili interni catanesi. Solo in piccola parte l’edificio è dotato di un secondo piano, destinato alle abitazioni del Rettore e del Vicerettore e ai vani ad esse annessi. Un solo dettaglio in tutto il complesso mostra le tendenze barocche del Vaccarini: il pavimento a disegni a raggiera in pietra bianca e lava, anche più gaio e leggero di quello del Collegio dei Gesuiti.

lunedì 6 luglio 2020


Camogli, provincia di Genova, della regione Liguria. Basilica di Santa Maria Assunta. La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è stata insignita del titolo di Basilica minore il 18 novembre 1988, anno mariano, dal pontefice Giovanni Paolo II. Il tempio sorge sullo sperone roccioso dell'Isola ed è il risultato di innumerevoli trasformazioni ed ampliamenti dell'originaria cappella del castello intitolata a S. Maria, la cui presenza agli inizi del XII secolo è testimoniata da alcuni documenti. L'attuale configurazione è il risultato di un radicale ingrandimento che risale al 1845 quando furono edificate le due facciate, quella con l'ingresso principale rivolto verso l'abitato dell'Isola e l'altra domina la monumentale scalinata che collega il sagrato con la sottostante Piazza Colombo. L'interno a tre navate in stile barocco classicheggiante è ricco di ori, stucchi, marmi policromi, messi in risalto dai lampadari. Lo schema decorativo unitario fu progettato dall'architetto Dufour mentre gli affreschi furono realizzati da Nicolò Barbino e Francesco Semino. Importanti opere scultoree e pittoriche eseguite da autori di scuola genovese (Francesco Maria Schiaffino, Francesco Ravaschio, Luca Cambiaso, Domenico Fiasella, Bernardo Castello) ornano gli altari laterali. Sull'altare maggiore è collocata la statua lignea dell'Assunta opera di Bernardo Schiaffino. La sacrestia è in barocco chiavarese e risale al 1790 vi è posta la tela di Luca Cambiaso raffigurante la Deposizione. Di grande pregio è anche l'organo costruito nel 1873 dal pavese Luigi Lingiardi, restaurato nel 1988. Il sagrato è realizzato con la tecnica del "risseu", un tempo molto usata nei borghi di mare. Si tratta di sassi bianchi e grigi raccolti sulla spiaggia e sapientemente collocati a formare disegni e figure geometriche. Sulla parete di un'abitazione prospiciente il sagrato è stato collocato nel 2006 un murale in ceramica opera dell'artista Alessia Ratti raffigurante l'"Isola" nel 1518.

domenica 5 luglio 2020


Cagliari capoluogo della Regione Sardegna. Bastione di Saint Remy.  Il Bastione di Saint Remy, nel cuore della città vecchia, rappresenta uno dei monumenti più importanti di Cagliari e uno degli spazi espositivi più prestigiosi del centro storico. Il Bastione di Saint-Remy costituisce uno dei complessi monumentali di maggior pregio della città di Cagliari. Costruito sulle antiche cortine difensive del circuito fortificato della città medievale, il suo nome ha origine dal primo Vicerè Piemontese, il Barone di Saint-Remy. La passeggiata coperta e la maestosa terrazza Umberto I, furono progettate nel 1896 da Giuseppe Costa e Fulgenzio Setti. L'imponente struttura, realizzata in stile classicheggiante e composta da colonne in calcare di colore bianco e giallo con capitelli in stile corinzio, venne inaugurata nel 1901. Nel 1943, la scalinata a doppia rampa e l'arco di trionfo furono gravemente danneggiati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale; tuttavia, qualche tempo dopo, le parti distrutte vennero fedelmente ricostruite. Durante il corso degli anni, gli ampi spazi della passeggiata coperta furono adibiti a molteplici utilizzi. Inizialmente utilizzata come sala banchetti, in epoca bellica divenne un'infermeria e successivamente rifugio per gli sfollati durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1948 ospitò la prima edizione della Fiera Internazionale della Sardegna.

sabato 4 luglio 2020


Castello di Meleto, comune di Gaiole in Chianti, provincia di Siena regione Toscana. Situato su una collina che domina la valle del Massellone, a 2 km da Gaiole in Chianti, lo storico ed elegante Castello Di Meleto offre camere e appartamenti con arredi in stile toscano. Nel cuore del Chianti, tra Siena e Firenze, sorge il Castello di Meleto, una dimora storica imponente, un'azienda agricola che produce vino prelibato ma, soprattutto, un luogo incantato dove regalarsi momenti indimenticabili tra passato e presente. Oggi agriturismo di grande charme, il Castello di Meleto domina la valle del torrente Massellone. La costruzione risale, nelle sue parti più antiche, all'anno Mille. Il Castello apparteneva ai Monaci Benedettini e successivamente è diventato di proprietà della Famiglia Ricasoli che dopo esserne entrata in possesso nel 1200, ha ampliato la costruzione nel 1700 e l'ha trasformata in una splendida residenza di campagna. Dal 1968 la proprietà è della Viticola Toscana Spa, un'azienda agricola con splendidi vigneti specializzati nella produzione del vino Chianti Classico DOCG. Il castello è circondato da sei belle case coloniche, ristrutturate accuratamente nel 2000, mantenendo inalterato lo stile rustico toscano ed utilizzate per agriturismo. Ogni casa dispone di giardino privato o terrazza e si affaccia direttamente sulla campagna, immersa nel verde dei vigneti e oliveti. Tra un assaggio di buon vino e uno della cucina tipica, è bello rilassarsi in una delle due splendide piscine e lasciarsi inebriare dai profumi delle viti e degli ulivi, dei ginepri e delle ginestre. Nei sotterranei del Castello, vero monumento storico, un'affascinante enoteca permette di degustare i vini, l'olio extravergine di oliva biologico e i salumi di Cinta Senese provenienti dall'allevamento allo stato brado. E' possibile organizzare al Castello banchetti in stile rinascimentale e medievale nella suggestiva cornice delle sale affrescate. Inoltre, tutti i giorni sono possibili visite guidate del piano nobile del Castello, del teatrino settecentesco, dei sotterranei con le antiche cantine, prigioni e vie di fuga, per vivere a 360° un'esperienza unica e indimenticabile in un vero Castello del Chianti. Il Castello con la sua atmosfera magica e i suoi mille passaggi segreti è inoltre, una location particolarmente suggestiva per matrimoni da favola. Gli sposi potranno scambiarsi le loro promesse eterne circondati da uno charme unico e con un banchetto fiabesco, un vero salto indietro nel tempo. A loro disposizione per la prima notte di nozze, come gentile omaggio del Castello di Meleto, la camera Virginia nel Piano Nobile li accoglierà per una indimenticabile prima notte per nozze da favola nel cuore del Chianti.

venerdì 3 luglio 2020


Lucca, capoluogo di provincia della regione Toscana. Baluardo Santa Croce. Verdissimo e luminoso il baluardo Santa Croce si trova sul lato nord occidentale delle mura; è dedicato alla Santa Croce ossia al Volto Santo, principale protettore di Lucca. Il baluardo possiede una giovane alberatura uniforme di aceri rinnovata completamente negli anni ’80 del Novecento. La struttura militare è ben conservata in tutte le sue parti, articolata su più livelli: le cannoniere a doppio ordine, la casermetta dei soldati, su un alto loggiato ad arcate appoggiata al terrapieno verso la città ma soprattutto le gallerie interne di cui si intravedono le parti più ampie attraverso il camminamento fra i due ordini della cannoniera est. Dal baluardo si godono numerosi scorci panoramici: dal torrione rotondo centrale le torri e i tetti della città, dall’orecchione ovest la porta San Donato e il baluardo omonimo; dalla parte opposta si ammira la parte più bella e integra degli spalti verso la Piattaforma San Frediano con i fossati e le lunette originali delle mura. In particolare da questa parte si può vedere il lungo tratto di mura medievali riadattate alla fortificazione moderna, costituite a differenza delle mura rinascimentali, da grossi blocchi di pietra calcarea grigia e bianca. Sono visibili i resti delle torri semicircolari che rafforzavano le mura duecentesche ma che furono rasi al suolo per evitare che le loro sagome fossero d’intralcio alla linea di tiro delle cannoniere. La storia: Il Baluardo mostra bene tutte le sue fasi costruttive ed esplorandolo è molto facile capire la sua storia. Il torrione centrale che conserva ancora le cannoniere originali fu costruito entro il 1518 per rafforzare l’angolo nord ovest delle mura medievali. Fra 1597 e 1600 fu realizzata tutta la parte est del baluardo con le relative cannoniere e l’orecchione su progetto di Ginese Bresciani. La parte ovest fu invece aggiunta dall’architetto Muzio Oddi fra il 1625 ed il 1642. Camminando sugli spalti a sinistra della punta del fortilizio è possibile osservare il punto di giuntura fra le due fasi. Affacciandosi dal camminamento della cannoniera est è possibile scorgere nei sotterranei le fondamenta delle mura medievali.



giovedì 2 luglio 2020


Cagliari capoluogo della Regione Sardegna. Bastione di Saint Remy.  Il Bastione di Saint Remy, nel cuore della città vecchia, rappresenta uno dei monumenti più importanti di Cagliari e uno degli spazi espositivi più prestigiosi del centro storico. Il Bastione di Saint-Remy costituisce uno dei complessi monumentali di maggior pregio della città di Cagliari. Costruito sulle antiche cortine difensive del circuito fortificato della città medievale, il suo nome ha origine dal primo Vicerè Piemontese, il Barone di Saint-Remy. La passeggiata coperta e la maestosa terrazza Umberto I, furono progettate nel 1896 da Giuseppe Costa e Fulgenzio Setti. L'imponente struttura, realizzata in stile classicheggiante e composta da colonne in calcare di colore bianco e giallo con capitelli in stile corinzio, venne inaugurata nel 1901. Nel 1943, la scalinata a doppia rampa e l'arco di trionfo furono gravemente danneggiati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale; tuttavia, qualche tempo dopo, le parti distrutte vennero fedelmente ricostruite. Durante il corso degli anni, gli ampi spazi della passeggiata coperta furono adibiti a molteplici utilizzi. Inizialmente utilizzata come sala banchetti, in epoca bellica divenne un'infermeria e successivamente rifugio per gli sfollati durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1948 ospitò la prima edizione della Fiera Internazionale della Sardegna.

mercoledì 1 luglio 2020


Genova, capoluogo di regione della Liguria. Porta Soprana, primaria porta d’accesso della città, venne edificata nel lontano 1155. Deriva il suo nome da Superana, superiore, in quanto si trova assisa sulla sommità del colle di Sant’Andrea, dal quale prese il suo altro appellativo di Porta di Sant’Andrea. Alcune storie che vi racconterò, a proposito di questo luogo, non le troverete in una qualsiasi guida turistica. Sono tratte da un volume raro e di grande pregio culturale, un libro che venne scritto da Francesco Podestà, nel 1901, e si intitola “Il colle di Sant’Andrea in Genova e le regioni circostanti”. La Genova che visse il Podestà è di molto precedente agli orrori dell’età moderna, agli scempi che gli architetti misero in atto lì, nel quartiere di Ponticello e di Via Madre di Dio, spianando un intero quartiere, fitto di case alte, antiche e bellissime, per far posto ad un complesso architettonico, il palazzo della Regione, di incomparabile bruttezza. Francesco Podestà, nel suo libro, grazie ad una paziente ricerca effettuata negli archivi storici, ci racconta la Genova di secoli fa, con lui si viaggia nel mondo antico, fino a 1100 e anche più lontano nel tempo. Il libro è corredato di tavole, ma credetemi, è difficile orientarsi in un luogo che non esiste più, bisogna usare tanta immaginazione, e farsi aiutare dalla fantasia: e allora lasciamoci guidare, andiamo insieme, per queste strade ormai perdute, incontriamo le persone comuni, il l popolo che lì, sotto la porta, viveva, esercitando le proprie attività.