Catania capoluogo di
provincia della regione Sicilia. Convitto, liceo e collegio Cutelli, via
Vittorio Emanuele n° 56 . Il convitto Cutelli, progettato da Francesco Battaglia e
Gian Battista Vaccarini su commissione di Mario Cutelli, è un nuovo esempio di
grande architettura settecentesca (1761). Si ha ragione di credere che nel 1756
Vaccarini si recasse a Napoli per scegliere i marmi destinati alla cappella del
Palazzo Reale di Caserta, e forse in questa visita prese conoscenza del nuovo e
più classico stile che il Vanvitelli e il Fuga andavano introducendo a Napoli.
Comunque le sue ultime opere, come il Collegio Cutelli e la Badia piccola di
San Benedetto, tradiscono la loro influenza. Nel Collegio Cutelli su via
Vittorio Emanuele, imboccato l’ingresso e superato il breve atrio coperto, si
raggiunge la corte, elemento di maggior spicco dell’intero edificio. Il piano
terra è definito da un portico circolare costituto da sedici archi a tutto
sesto, sostenuti da altrettanti pilastri cruciformi, composti da una sezione
trapezoidale con delle semicolonne appoggiate. Il dorico romano che
caratterizza la trabeazione circolare dell’atrio interno del Collegio Cutelli è
severo e monumentale come quello dell’atrio di Caserta, ma la pianta rotonda
del cortile impedisce all’insieme di essere troppo solenne. Sull’asse del
Collegio, di fronte all’ingresso, sorge uno scalone imponente, racchiuso in un
rettangolo dai vertici absidati. Esso porta iscritta la data 1779, undici anni
dopo la morte del Vaccarini, e deve quindi essere stato costruito da un suo
allievo. Ma molto probabilmente si basa su un disegno dello stesso architetto e
si accorda perfettamente con la sua ultima maniera,
più severa e classicheggiante. I pilastri della corte sostengono una lunga
balconata continua, anch’essa circolare, profonda quanto il portico
sottostante, con otto aperture di accesso. La parete del primo piano è
costituita da sedici moduli che richiamano le scansione del piano terreno con
grandi balconi alternati a finestroni, tutti decorati con elaborate
architetture in pietra bianca di Siracusa. Sopra la balconata del primo piano,
è presente un attico sagomato come una corona, decorato con vasi e conchiglie,
nella tradizione dei chiostri e dei cortili interni catanesi. Solo in piccola
parte l’edificio è dotato di un secondo piano, destinato alle abitazioni del
Rettore e del Vicerettore e ai vani ad esse annessi. Un solo dettaglio in tutto
il complesso mostra le tendenze barocche del Vaccarini: il pavimento a disegni
a raggiera in pietra bianca e lava, anche più gaio e leggero di quello del
Collegio dei Gesuiti.
martedì 7 luglio 2020
lunedì 6 luglio 2020
Camogli, provincia di Genova, della regione Liguria.
Basilica di Santa Maria Assunta. La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è stata insignita del
titolo di Basilica minore il 18 novembre 1988, anno mariano, dal pontefice
Giovanni Paolo II. Il tempio sorge sullo sperone roccioso dell'Isola ed è il
risultato di innumerevoli trasformazioni ed ampliamenti dell'originaria
cappella del castello intitolata a S. Maria, la cui presenza agli inizi del XII
secolo è testimoniata da alcuni documenti. L'attuale configurazione è il
risultato di un radicale ingrandimento che risale al 1845 quando furono
edificate le due facciate, quella con l'ingresso principale rivolto verso
l'abitato dell'Isola e l'altra domina la monumentale scalinata che collega il
sagrato con la sottostante Piazza Colombo. L'interno a tre navate in stile
barocco classicheggiante è ricco di ori, stucchi, marmi policromi, messi in
risalto dai lampadari. Lo schema decorativo unitario fu progettato
dall'architetto Dufour mentre gli affreschi furono realizzati da Nicolò Barbino
e Francesco Semino. Importanti opere scultoree e pittoriche eseguite da autori
di scuola genovese (Francesco Maria Schiaffino, Francesco Ravaschio, Luca
Cambiaso, Domenico Fiasella, Bernardo Castello) ornano gli altari laterali.
Sull'altare maggiore è collocata la statua lignea dell'Assunta opera di
Bernardo Schiaffino. La sacrestia è in barocco chiavarese e risale al 1790 vi è
posta la tela di Luca Cambiaso raffigurante la Deposizione. Di grande pregio è
anche l'organo costruito nel 1873 dal pavese Luigi Lingiardi, restaurato nel
1988. Il sagrato è realizzato con la tecnica del "risseu", un tempo
molto usata nei borghi di mare. Si tratta di sassi bianchi e grigi raccolti
sulla spiaggia e sapientemente collocati a formare disegni e figure
geometriche. Sulla parete di un'abitazione prospiciente il sagrato è stato
collocato nel 2006 un murale in ceramica opera dell'artista Alessia Ratti
raffigurante l'"Isola" nel 1518.
domenica 5 luglio 2020
Cagliari capoluogo
della Regione Sardegna. Bastione di Saint Remy. Il Bastione di
Saint Remy, nel cuore della città vecchia, rappresenta uno dei monumenti più importanti
di Cagliari e uno degli spazi espositivi più prestigiosi del centro storico.
Il Bastione di Saint-Remy
costituisce uno dei complessi monumentali di maggior pregio della città di
Cagliari. Costruito sulle antiche cortine difensive del circuito fortificato
della città medievale, il suo nome ha origine dal primo Vicerè Piemontese, il
Barone di Saint-Remy. La passeggiata coperta e la maestosa terrazza Umberto I,
furono progettate nel 1896 da Giuseppe Costa e Fulgenzio Setti. L'imponente
struttura, realizzata in stile classicheggiante e composta da colonne in
calcare di colore bianco e giallo con capitelli in stile corinzio, venne
inaugurata nel 1901. Nel 1943, la scalinata a doppia rampa e l'arco di trionfo
furono gravemente danneggiati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale;
tuttavia, qualche tempo dopo, le parti distrutte vennero fedelmente
ricostruite. Durante il corso degli anni, gli ampi spazi della passeggiata
coperta furono adibiti a molteplici utilizzi. Inizialmente utilizzata come sala
banchetti, in epoca bellica divenne un'infermeria e successivamente rifugio per
gli sfollati durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1948 ospitò la prima
edizione della Fiera Internazionale della Sardegna.
sabato 4 luglio 2020
Castello di Meleto,
comune di Gaiole in Chianti, provincia di Siena regione Toscana. Situato su
una collina che domina la valle del Massellone, a 2 km da Gaiole in Chianti, lo
storico ed elegante Castello Di Meleto offre camere e appartamenti con arredi
in stile toscano. Nel cuore del Chianti, tra Siena e Firenze, sorge il Castello
di Meleto, una dimora storica imponente, un'azienda agricola che produce vino
prelibato ma, soprattutto, un luogo incantato dove regalarsi momenti
indimenticabili tra passato e presente. Oggi agriturismo di grande charme, il
Castello di Meleto domina la valle del torrente Massellone. La costruzione
risale, nelle sue parti più antiche, all'anno Mille. Il Castello apparteneva ai
Monaci Benedettini e successivamente è diventato di proprietà della Famiglia
Ricasoli che dopo esserne entrata in possesso nel 1200, ha ampliato la
costruzione nel 1700 e l'ha trasformata in una splendida residenza di campagna.
Dal 1968 la proprietà è della Viticola Toscana Spa, un'azienda agricola con
splendidi vigneti specializzati nella produzione del vino Chianti Classico
DOCG. Il castello è circondato da sei belle case coloniche, ristrutturate
accuratamente nel 2000, mantenendo inalterato lo stile rustico toscano ed
utilizzate per agriturismo. Ogni casa dispone di giardino privato o terrazza e
si affaccia direttamente sulla campagna, immersa nel verde dei vigneti e
oliveti. Tra un assaggio di buon vino e uno della cucina tipica, è bello
rilassarsi in una delle due splendide piscine e lasciarsi inebriare dai profumi
delle viti e degli ulivi, dei ginepri e delle ginestre. Nei sotterranei del
Castello, vero monumento storico, un'affascinante enoteca permette di degustare
i vini, l'olio extravergine di oliva biologico e i salumi di Cinta Senese
provenienti dall'allevamento allo stato brado. E' possibile organizzare al
Castello banchetti in stile rinascimentale e medievale nella suggestiva cornice
delle sale affrescate. Inoltre, tutti i giorni sono possibili visite guidate
del piano nobile del Castello, del teatrino settecentesco, dei sotterranei con
le antiche cantine, prigioni e vie di fuga, per vivere a 360° un'esperienza
unica e indimenticabile in un vero Castello del Chianti. Il Castello con la sua
atmosfera magica e i suoi mille passaggi segreti è inoltre, una location particolarmente
suggestiva per matrimoni da favola. Gli sposi potranno scambiarsi le loro
promesse eterne circondati da uno charme unico e con un banchetto fiabesco, un
vero salto indietro nel tempo. A loro disposizione per la prima notte di nozze,
come gentile omaggio del Castello di Meleto, la camera Virginia nel Piano
Nobile li accoglierà per una indimenticabile prima notte per nozze da favola
nel cuore del Chianti.
venerdì 3 luglio 2020
Lucca, capoluogo di
provincia della regione Toscana. Baluardo
Santa Croce. Verdissimo e
luminoso il baluardo Santa Croce si trova sul lato nord occidentale delle mura;
è dedicato alla Santa Croce ossia al Volto Santo, principale protettore di
Lucca. Il baluardo possiede una giovane alberatura uniforme di aceri rinnovata
completamente negli anni ’80 del Novecento. La struttura militare è ben
conservata in tutte le sue parti, articolata su più livelli: le cannoniere a
doppio ordine, la casermetta dei soldati, su un alto loggiato ad arcate
appoggiata al terrapieno verso la città ma soprattutto le gallerie interne di
cui si intravedono le parti più ampie attraverso il camminamento fra i due
ordini della cannoniera est. Dal baluardo si godono numerosi
scorci panoramici: dal torrione rotondo centrale le torri e i tetti della
città, dall’orecchione ovest la porta San Donato e il baluardo omonimo; dalla
parte opposta si ammira la parte più bella e integra degli spalti verso la
Piattaforma San Frediano con i fossati e le lunette originali delle mura. In
particolare da questa parte si può vedere il lungo tratto di mura medievali
riadattate alla fortificazione moderna, costituite a differenza delle mura
rinascimentali, da grossi blocchi di pietra calcarea grigia e bianca. Sono visibili
i resti delle torri semicircolari che rafforzavano le mura duecentesche ma che
furono rasi al suolo per evitare che le loro sagome fossero d’intralcio alla linea
di tiro delle cannoniere. La storia: Il Baluardo mostra bene tutte le sue fasi
costruttive ed esplorandolo è molto facile capire la sua storia. Il torrione
centrale che conserva ancora le cannoniere originali fu costruito entro il 1518
per rafforzare l’angolo nord ovest delle mura medievali. Fra 1597 e 1600 fu
realizzata tutta la parte est del baluardo con le relative cannoniere e
l’orecchione su progetto di Ginese Bresciani. La parte ovest fu invece aggiunta
dall’architetto Muzio Oddi fra il 1625 ed il 1642. Camminando sugli spalti a
sinistra della punta del fortilizio è possibile osservare il punto di giuntura
fra le due fasi. Affacciandosi dal camminamento della cannoniera est è
possibile scorgere nei sotterranei le fondamenta delle mura medievali.
giovedì 2 luglio 2020
Cagliari capoluogo
della Regione Sardegna. Bastione di Saint Remy. Il Bastione di
Saint Remy, nel cuore della città vecchia, rappresenta uno dei monumenti più importanti
di Cagliari e uno degli spazi espositivi più prestigiosi del centro storico.
Il Bastione di Saint-Remy
costituisce uno dei complessi monumentali di maggior pregio della città di
Cagliari. Costruito sulle antiche cortine difensive del circuito fortificato
della città medievale, il suo nome ha origine dal primo Vicerè Piemontese, il
Barone di Saint-Remy. La passeggiata coperta e la maestosa terrazza Umberto I,
furono progettate nel 1896 da Giuseppe Costa e Fulgenzio Setti. L'imponente
struttura, realizzata in stile classicheggiante e composta da colonne in
calcare di colore bianco e giallo con capitelli in stile corinzio, venne
inaugurata nel 1901. Nel 1943, la scalinata a doppia rampa e l'arco di trionfo
furono gravemente danneggiati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale;
tuttavia, qualche tempo dopo, le parti distrutte vennero fedelmente
ricostruite. Durante il corso degli anni, gli ampi spazi della passeggiata
coperta furono adibiti a molteplici utilizzi. Inizialmente utilizzata come sala
banchetti, in epoca bellica divenne un'infermeria e successivamente rifugio per
gli sfollati durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1948 ospitò la prima
edizione della Fiera Internazionale della Sardegna.
mercoledì 1 luglio 2020
Genova,
capoluogo di regione della Liguria. Porta Soprana, primaria porta d’accesso della città, venne edificata
nel lontano 1155. Deriva il suo nome da Superana, superiore, in quanto si trova
assisa sulla sommità del colle di Sant’Andrea, dal quale prese il suo altro
appellativo di Porta di Sant’Andrea. Alcune storie che vi racconterò, a
proposito di questo luogo, non le troverete in una qualsiasi guida turistica.
Sono tratte da un volume raro e di grande pregio culturale, un libro che venne
scritto da Francesco Podestà, nel 1901, e si intitola “Il colle di Sant’Andrea
in Genova e le regioni circostanti”. La Genova che visse il Podestà è di molto
precedente agli orrori dell’età moderna, agli scempi che gli architetti misero
in atto lì, nel quartiere di Ponticello e di Via Madre di Dio, spianando un
intero quartiere, fitto di case alte, antiche e bellissime, per far posto ad un
complesso architettonico, il palazzo della Regione, di incomparabile bruttezza.
Francesco Podestà, nel suo libro, grazie ad una paziente ricerca effettuata
negli archivi storici, ci racconta la Genova di secoli fa, con lui si viaggia
nel mondo antico, fino a 1100 e anche più lontano nel tempo. Il libro è
corredato di tavole, ma credetemi, è difficile orientarsi in un luogo che non
esiste più, bisogna usare tanta immaginazione, e farsi aiutare dalla fantasia:
e allora lasciamoci guidare, andiamo insieme, per queste strade ormai perdute,
incontriamo le persone comuni, il l popolo che lì, sotto la porta, viveva,
esercitando le proprie attività.
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