Ravenna, capoluogo
dell'omonima provincia in Emilia Romagna. Basilica di Sant'Apollinare Nuovo,
via Roma 56. fatta costruire
da Teoderico (493-526) accanto al suo palazzo, fu in origine adibita a Chiesa
palatina, di culto ariano. Dopo la riconquista bizantina e la consacrazione al
culto ortodosso (metà del VI secolo) fu intitolata a San Martino, vescovo di
Tours. Secondo la tradizione, nel IX secolo le reliquie di Sant'Apollinare
furono qui traslate dalla Basilica di Classe e in quell'occasione ricevette la
sua intitolazione a Sant'Apollinare, detta "Nuovo" per distinguerla
da un'altra chiesa dallo stesso nome presente in città. La Basilica presenta
una facciata timpanata, inquadrata da lesene e traforata da una bifora
sormontata da due piccole finestre. In origine, forse, era racchiusa da un
quadriportico, ma attualmente è preceduta da un semplice e armonioso portico di
marmo databile al XVI secolo. Sul lato destro il bel campanile cilindrico,
caratteristico delle costruzioni ravennati, risale al IX o X secolo. Al suo
interno sopravvive la meravigliosa decorazione musiva dell'antica costruzione,
la quale dal punto vista stilistico, iconografico e ideologico consente di
seguire l'evoluzione del mosaico parietale bizantino dall'età teodoriciana a
quella giustinianea. Le 26 scene cristologiche, risalenti al periodo di
Teoderico, rappresentano il più grande ciclo monumentale del Nuovo Testamento
e, fra quelli realizzati a mosaico, il più antico giunto sino a noi.
sabato 7 novembre 2020
venerdì 6 novembre 2020
Santa Margherita
Ligure è un comune della città metropolitana di Genova in Liguria. Basilica
di S. Margherita di Antiochia,
patrona della città, la cui bella facciata è contornata da due alti campanili,
ospita importanti dipinti di Scuola genovese. San Giacomo di Corte, già
possedimento dell’Abbazia di San Fruttuoso, e passata poi in commenda alla
Famiglia Doria, si trova in straordinaria posizione panoramica e presenta un
importante ciclo di affreschi di Nicolò Barabino. Sulle alture della città, da
una parte il Santuario di N.S. del Carmine di Nozarego, edificato nel ‘700, e
dall’altra San Lorenzo della Costa nella quale sono conservati il pregevole
Trittico di Sant’Andrea, di scuola fiamminga del XV secolo, ed un dipinto di
Luca Cambiaso.
giovedì 5 novembre 2020
Bergamo, Capoluogo della omonima provincia, della regione Lombardia. Basilica di Santa Maria Maggiore, Piazza Duomo.
Bergamo,
Capoluogo della omonima provincia, della regione Lombardia. Basilica di Santa
Maria Maggiore, Piazza Duomo. E’ l’edificio sacro che, più
d’ogni altro, i padri della Chiesa vollero fosse come una Biblia Pauperum, una
Bibbia dei poveri, un luogo in cui, chiunque, potesse comprendere attraverso
l’arte il significato della parola di Dio, i contenuti spirituali della
letteratura sacra. La Basilica di Santa Maria Maggiore, definita “Cappella
votiva della città”, è formata da un
insieme di stili e d’arti eterogenee, dei periodi compresi fra il XII e il XIX
secolo, dove, temi religiosi convivono con presenze di matrice pagana o laica.
In questa chiesa tutto ciò che vedete ha una funzione didattica, tutte le immagini
e tutti i capolavori artistici hanno lo scopo di stimolare il visitatore a
ricercare in quella dimensione spirituale che dimora in ognuno di noi. La
storia racconta che, nel 1133, una forte siccità colpì le terre bergamasche e
che a questa seguì una carestia e la peste. La popolazione di Bergamo,
stremata, invocò l’aiuto della Maria Vergine e promise la costruzione di una
bellissima chiesa in segno di ringraziamento. Nel 1137, davanti al vescovo
Gregorio e a tutta la cittadinanza, fu posata la prima pietra della Basilica di
Santa Maria Maggiore. Mentre l’esterno della chiesa ha conservato l’originale
architettura romanica, l’interno ha subito, nel tempo, notevoli cambiamenti: la
Basilica ha un tiburio ottagonale e pianta a croce greca arricchita, in origine,
da 5 absidi: una grande centrale e quattro piccole ai lati del transetto. Nel
1472 però l’absidiola di nord-ovest fu abbattuta per ordine di Bartolomeo
Colleoni, che in quel luogo fece costruire la propria cappella funeraria. La
CAPPELLA DEL VOTO, fu la prima ad essere interessata dai lavori decorativi che
mutarono radicalmente l’interno della chiesa a partire dalla prima metà del
Cinquecento. Dall’austero stile Romanico, si passò all’ornamentale Barocco,
che, oggi ammiriamo. La Cappella ospita La Madonna col Bambino, San Rocco e San
Sebastiano, un pala d’altare del 1584 opera di Gian Paolo Lolmo. Il quadro fu
commissionato, dal Consiglio della Misericordia, per rispettare il solenne voto
popolare. La Vergine, con in braccio il Bambino Gesù, appare seduta all’interno
di un’aura luminosa, tra nubi abitate da cherubini.In basso San Rocco e San
Sebastiano supplicano la Vergine di guarire i fedeli dalla peste. Per
concludere la sua opera, Gian Paolo Lolmo, dipinse sullo sfondo il profilo
della città protetta dalle mura venete.
mercoledì 4 novembre 2020
Trani della
provincia, Barletta-Andria-Trani, regione Puglia. LA CATTEDRALE DI TRANI è
intitolata al santo patrono, San Nicola
Pellegrino, ed è senza dubbio la costruzione più prestigiosa della città
pugliese. Classico esempio di architettura romanica pugliese, la Cattedrale
venne costruita immediatamente dopo la santificazione di San Nicola Pellegrino,
durante la dominazione normanna. Per secoli la cripta (parte della preesistente
chiesa di Santa Maria, precedente chiesa principale) ha custodito insigni
reliquie, ad esempio il corpo della martire orientale Santa Febronia, di cui è
possibile ancora oggi ammirare un pregevole reliquiario del XVIII secolo ed un
dipinto ovale che la raffigurano, presso il Museo Diocesano. La costruzione è
stata realizzata usando il materiale di tufo calcareo tipico della zona: si
tratta della pietra di Trani estratta dalle cave della città, caratterizzata da
un colore roseo chiarissimo, quasi bianco. Il piazzale situato dinanzi
all'edificio romanico si presta ad eventi artistici di vario genere, grazie
alla stupenda cornice offerta dalla maestosità della Cattedrale e dal mare. La
piazza ha ospitato numerosi concerti di artisti internazionali e non, tra cui
George Benson, Massimo Ranieri, Claudio Baglioni e Ludovico Einaudi. Oltre a
rappresentazioni teatrali organizzate dalle diverse parrocchie della città di
Trani, recentemente nel piazzale hanno avuto luogo anche alcuni spettacoli di
Opera.
martedì 3 novembre 2020
Vernazza provincia
della Spezia in Liguria. Le ipotesi
sulle origini del nome Vernazza è divisa tra chi crede possa derivare
dall'aggettivo latino verna, cioè " il cui significato sta per “indigeno,
del luogo”.", ad indicare la provenienza del vino locale prodotto dai
contadini del borgo: la Vernaccia, e chi protende a Vulnetia ad indicare la
fondazione di Vernazza da parte di schiavi liberati della romana Gens Vulnezia.
Il "Castrum Vernatio" venne nominato per la prima volta nel 1080 in
un documento citante l'abitato di Vernazza, a testimonianza del carattere
difensivo del paese e quale base marittima dei marchesi Obertenghi, probabile
punto di partenza delle navi in difesa dai Saraceni. Nel XII secolo Vernazza fu
utilizzata come base per la conquista della Liguria di levante da parte di
Genova, e a partire dal 1209 il borgo fu sottomesso alla potenza marinara con
la consegna del castello e con un atto di fedeltà compiuto dalle più importanti
e ricche famiglie del luogo che si impegnavano di ubbidire a Genova. I secoli
XVI e XVII segnano per Vernazza, oltre che per gli altri villaggi delle Cinque
Terre, un periodo di declino, con forti ripercussioni negative sulla produzione
di vino, da sempre tipica della zona, e sulla pesca. Nel periodo ancora
successivo e, in modo particolarmente evidente, nei primi 50 anni del 1800, gli
abitanti di Vernazza iniziarono ad ampliare le terrazze su cui veniva coltivata
la vigna, la produzione di vino aumentò sensibilmente, e così la vita
commerciale del paese. Negli stessi anni iniziò la costruzione della linea
ferroviaria Genova-La Spezia, situazione che portò alla fine del secolare
isolamento degli abitanti delle Cinque Terre. Questa situazione migliorò sempre
più mano a mano che si intensificavano i rapporti commerciali e lavorativi con
la città di La Spezia, in rapido sviluppo grazie al porto e all’attività
militare ad esso collegata, oltre che alla crescente fama del luogo dal punto
di vista turistico. Nel 1997, insieme a Portovenere e alle isole del Golfo dei
Poeti (Palmaria, Tino e Tinetto), le Cinque Terre sono state dichiarate
Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Dal 1999, inoltre, è stato
istituito il Parco Nazionale delle Cinque Terre, un riconoscimento più che dovuto
alla straordinaria bellezza di queste località, tramite il quale le varie
amministrazioni riescono sempre più a migliorare, oltre che i servizi di base,
anche le varie attività legate al turismo. A Vernazza oggi le principali
attività sono appunto legate al turismo, data la straordinaria affluenza di
visitatori, ma la pesca e la coltivazione dell’ulivo e della vigna continuano,
testimoniando così la forza di una tradizione vecchia di secoli. La chiesa di
Santa margherita d'Antiochia risale al 1318 anche se prima vi era un predecente
edificio religioso risalente all'XI secolo. A causa di una violenta mareggiata
la prima chiesa viene distrutta e ricostruita grazie ai Magistri Antelami. La
prima chiesa probabilmente aveva tre navata ed era in stile medioevale e tre
absidi. Tra il sedicesimo e diciassettesimo secolo la chiesa subì un profondo
mutamento di ristrutturazione compresa la facciata. Da stile romanico passò a
barocco e fu innalzata la torre campanaria ottagonale di 40 metri.
lunedì 2 novembre 2020
Bologna, capoluogo della regione
Emilia e Romagna. FONTANA MONUMENTALE DEL NETTUNO. Sita
in Piazza Nettuno, limitrofa con la Piazza maggiore, dove si trovano: Palazzo
dei Notai (sede dell'antica corporazione dei Notai); Palazzo D'Accursio (detto anche Palazzo
Comunale) con la torre dell'orologio, inizialmente abitazione di Francesco
Accursio, maestro di diritto nello Studio Bolognese, quindi residenza degli
Anziani (massima magistratura di governo del comune) ed oggi sede del
municipio. La piazza del Nettuno è una combinazione armonica di edifici
di varie epoche (palazzo comunale e palazzo re Enzo), che sembrano accogliere
tra le loro pareti il Gigante di Bologna. Un tempo luogo di mercato, la piazza
è sempre stata l’accesso privilegiato e più suggestivo per entrare nella
contigua piazza Maggiore. Un
cenno a parte va riservato alla Sala Borsa, che si affaccia su piazza Nettuno
dal lato del Palazzo Comunale. Dal 1999 ricopre il ruolo di biblioteca e centro
multimediale, ma è anche meta di turisti incuriositi dagli scavi archeologici
alla base dell’edificio: sotto la pavimentazione di cristallo dell’atrio
centrale sono visibili infatti le fondamenta di antichi insediamenti, risalenti
ad epoche diverse. Per via delle dimensioni della statua, i bolognesi la
chiamano familiarmente "il Gigante". La statua fu promossa dal
cardinale legato di Bologna Carlo Borromeo, il quale volle risistemare l'area
di piazza Maggiore, con l'aiuto del vescovo Pier Donato Cesi. Essa avrebbe
dovuto simboleggiare il felice governo del neo eletto papa, e zio materno di Borromeo,
Pio IV. L'opera fu progettata dall'architetto e pittore palermitano Tommaso
Laureti nel 1563 e venne sormontata dalla imponente statua in bronzo del dio
Nettuno dello scultore fiammingo manierista Jean de Boulogne di Douai in
Fiandra, detto il Giambologna, desideroso di rifarsi dopo la sconfitta al
concorso per la fontana del Nettuno di piazza della Signoria a Firenze, venne a
Bologna (scelto come scultore) e lì con l'aiuto di un noto fonditore
"Zanobio Portigiani" della fabbriceria di San Petronio, (dopo avervi
litigato) fuse da solo il bronzo per la statua in una stanza al piano terra
nell'attuale piazza Galvani, dove una lapide ancor oggi ricorda l'impresa. Il
monumento sorge nella piazza aperta nel 1564, per la costruzione della fontana
(terminata nel 1565) fu abbattuto un intero isolato e la spesa fu ripartita tra
le case e le botteghe adiacenti. La statua del dio Nettuno venne collocata
esattamente nel punto di intersezione tra il cardo e il decumano, le antiche
vie di età romana, che determinavano il centro dell'area urbana. L'alimentazione
idrica della fontana, che vanta ben 90 zampilli, avvenne con la costruzione
dell'opera di captazione della cisterna di Valverde, impropriamente nota come
Bagni di Mario (cisterna sotterranea con decori rinascimentali, oggi assai
deteriorati) e potenziata ristrutturando l'antica fonte Remonda (che è ancora
funzionante e si trova a valle dell'antico monastero di San Michele in Bosco,
ora Istituti Ortopedici Rizzoli), e convogliando le sue acque verso la piazza. Il
tridente simbolo della Maserati, casa automobilistica fondata a Bologna, è
stato ripreso da quello della fontana. A Bruxelles nel quartiere
dell'esposizione universale esiste una copia esatta della fontana, voluta dal
re Leopoldo II del Belgio.
domenica 1 novembre 2020
Camogli, provincia di Genova, della regione Liguria.
Basilica di Santa Maria Assunta. La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è stata insignita del
titolo di Basilica minore il 18 novembre 1988, anno mariano, dal pontefice
Giovanni Paolo II. Il tempio sorge sullo sperone roccioso dell'Isola ed è il
risultato di innumerevoli trasformazioni ed ampliamenti dell'originaria
cappella del castello intitolata a S. Maria, la cui presenza agli inizi del XII
secolo è testimoniata da alcuni documenti. L'attuale configurazione è il
risultato di un radicale ingrandimento che risale al 1845 quando furono
edificate le due facciate, quella con l'ingresso principale rivolto verso
l'abitato dell'Isola e l'altra domina la monumentale scalinata che collega il
sagrato con la sottostante Piazza Colombo. L'interno a tre navate in stile
barocco classicheggiante è ricco di ori, stucchi, marmi policromi, messi in
risalto dai lampadari. Lo schema decorativo unitario fu progettato
dall'architetto Dufour mentre gli affreschi furono realizzati da Nicolò Barbino
e Francesco Semino. Importanti opere scultoree e pittoriche eseguite da autori
di scuola genovese (Francesco Maria Schiaffino, Francesco Ravaschio, Luca
Cambiaso, Domenico Fiasella, Bernardo Castello) ornano gli altari laterali.
Sull'altare maggiore è collocata la statua lignea dell'Assunta opera di
Bernardo Schiaffino. La sacrestia è in barocco chiavarese e risale al 1790 vi è
posta la tela di Luca Cambiaso raffigurante la Deposizione. Di grande pregio è
anche l'organo costruito nel 1873 dal pavese Luigi Lingiardi, restaurato nel
1988. Il sagrato è realizzato con la tecnica del "risseu", un tempo
molto usata nei borghi di mare. Si tratta di sassi bianchi e grigi raccolti
sulla spiaggia e sapientemente collocati a formare disegni e figure
geometriche. Sulla parete di un'abitazione prospiciente il sagrato è stato
collocato nel 2006 un murale in ceramica opera dell'artista Alessia Ratti
raffigurante l'"Isola" nel 1518.
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