Brescia, Capoluogo dell’ omonima provincia, regione
Lombardia. Chiesa Di S. Giulia. Il monastero di San Salvatore,
detto in seguito di Santa Giulia (915) fu fondato per volontà del re
longobardo Desiderio e di sua moglie Ansa nel 753 d.C., su un'area
archeologicamente molto ricca (resti di domus romane sono state rinvenute sotto
la basilica di San Salvatore e nell'ortaglia di Santa Giulia). I molti
ampliamenti e ricostruzioni succedutesi nei secoli, hanno dato forma al
complesso articolato attorno a tre chiostri, così come possiamo ammirarlo oggi;
particolarmente rilevanti quelli operati in età comunale (XII sec.:
ricostruzione dei chiostri, ampliamento della cripta di San Salvatore,
edificazione di Santa Maria in Solario) e nel tardo sec. XV (radicale
ricostruzione dei chiostri cui fu aggiunto quello settentrionale dei dormitori,
elevazione del Coro delle monache e spostamento della facciata della chiesa di
San Salvatore, che venne a sua volta distrutta e ridisegnata completamente
dall’edificazione nuova chiesa di Santa Giulia, terminata nel 1499). Il
monastero benedettino femminile, dove si rifugiò fino alla sua morte la figlia
di Desiderio ripudiata da Carlo Magno, l’Ermengarda manzoniana, ebbe vita
fiorente: divenne uno dei centri conventuali più ricchi ed importanti del nord
Italia, con possedimenti in ogni parte
della penisola, anche grazie ai lasciti delle monache, frequentemente di
aristocratiche famiglie. Il monastero venne soppresso nel 1798 in seguito alle
leggi rivoluzionarie giacobine, poi ridotto a caserme e spogliato dei suoi
beni. Il progressivo degrado fu in parte sospeso quando all’interno dei tre
edifici religiosi trovò sede il Museo dell’Età Cristiana, nel 1882. Le
operazioni di recupero architettonico iniziarono con l’acquisizione dell’intera
area da parte del Comune, nel 1966, che hanno portato alla rinascita del
complesso e all’allestimento del Museo della città.
lunedì 7 giugno 2021
domenica 6 giugno 2021
Roma,
regione Lazio e capitale d’Italia. Fontana della barcaccia. E’ una delle
fontane più famose del mondo, e, dopo circa un anno di restauro, è tornata al
suo splendore originario. La fontana della
Barcaccia, collocata al centro di piazza di Spagna, fu realizzata tra il 1626 e
il 1629 per volontà di papa Urbano VIII Barberini (1623-1644). Il pontefice
attuò, in realtà, un progetto risalente al 1570 che prevedeva di ornare con
fontane pubbliche le piazze più importanti della città attraversate dal
ristrutturato Acquedotto Vergine. La fontana fu commissionata a Pietro Bernini
(1562-1629), architetto dell’Acqua Vergine dal 1623 e padre del più celebre Gian
Lorenzo (1598-1680) con il quale non è da escludere vi sia stata una
collaborazione. In quel punto la pressione dell’acqua, proveniente
dall’Acquedotto Vergine (o Acqua Vergine), era molto debole, e la cosa creò
numerose difficoltà tecniche, risolte grazie all’ingegno di Bernini che
realizzò la fontana con una forma tale da permettere lo zampillo dell’acqua. Pietro
Bernini progettò una fontana assolutamente nuova rispetto alle opere realizzate
a Roma alla fine del XVI secolo; s’ispirò, infatti, ad una barca, ideando
un’opera più scultorea in marmo travertino che architettonica. La singolare
vasca a forma d’imbarcazione raccoglie l’acqua che fuoriesce da due grandi soli
- collocati internamente allo scafo a prua e a poppa - e quella che zampilla da
un piccolo catino centrale. L’acqua straripante dai fianchi della barca, aperti
in modo da offrire l’impressione che stia affondando, è raccolta da un bacino
sottostante nel quale confluiscono anche i getti provenienti da bocche di finte
cannoniere poste all’esterno della prua e della poppa, ai lati di grandi stemmi
papali caratterizzati dalle api, simbolo della famiglia Barberini. La fontana è
stata sottoposta nel tempo a vari interventi conservativi resisi necessari
anche dalla sua collocazione al centro di una delle piazze più frequentate
della città. L'ultimo restauro è stato realizzato nel 2013 - 2014.
Amalfi, provincia di Salerno, regione Campania. Duomo
dedicato all'apostolo Sant'Andrea. Nato dalla fusione di due basiliche preesistenti. La sua costruzione
impiegò quasi mille anni e fu ultimato soltanto nel 1900, per cui lo stile
varia dal romanico al barocco, ma rimane forte l’influsso arabo-siciliano. Il
duomo di Amalfi, principale luogo di culto cattolico dell’omonima città, è una
struttura risalente al IX secolo con caratteristiche architettoniche che vanno
dal Romanico al Barocco fino al Rococò. Prevalentemente di stile architettonico
romanico arabo-normanno, è stata più volte rimaneggiata, aggiungendo stile
romanico, bizantino, gotico e elementi barocchi. La cattedrale comprende
l'annessa Basilica del Crocefisso anch'essa risalente al secolo IX. Inoltre vi
si possono trovare la Cripta di Sant'Andrea e il famoso Chiostro del Paradiso.
Il duomo che fu costruito accanto alla Basilica più vecchia che a sua volta fu
edificata sulle rovine di un tempio, quando la Repubblica Marinara cominciò ad
affermarsi come potenza commerciale. Il Duomo fu completamente ristrutturato
nel 1203, nelle forme arabo-normanne introdotte dai conquistatori. Rimaneggiato
attorno al 1570, fu ricostruito inoltre dopo che 24 dicembre 1861 sotto
l'azione di un forte vento, un tratto del coronamento della facciata, in
cattivo stato di conservazione, cadde sfondando una o due volte del sottostante
atrio. Il parere favorevole al restauro stilistico della Giunta delle Belle
Arti fece sì che, per un danno leggero, le stratificazioni sulla facciata
(dell'epoca rinascimentale, barocco, etc.) fossero cancellate, facendo
ricostruire il duomo secondo lo stile dell'architetto Lorenzo Casalbore, che
demolì l'insigne portico, i capitelli, le cornici, lo stesso intonaco e le basi
e le paraste del Settecento. L'interno del Duomo, con il soffitto a cassettoni,
è contraddistinto da una navata centrale, caratterizzata dal grande Crocefisso
Ligneo del XIII sec.; in alto invece, sull’altare, vi è la tela del Martirio di
S. Andrea; due maestose colonne di granito egiziano sostengono l’arco
trionfale, più avanti due Colonnine Tortili e i due Pulpiti. Nella navata
sinistra vi è la Croce di Madreperla, portata dalla Terra Santa da Mons.
Marini, di fianco il Battistero in porfido rosso egiziano e, scendendo lungo la
navata, nelle cappelline laterali alcune Tele di Silvestro Mirra e dei suoi
Allievi. Nella navata destra troviamo il Busto Reliquario di S. Andrea del sec.
XVI e, sulla porta c’è una grande tela raffigurante S. Andrea e S. Matteo.
All'interno della Cripta è custodito il corpo di S. Andrea, il primo discepolo
di Gesù e Santo protettore di Amalfi. Dopo il martirio di Sant'Andrea, secondo
la tradizione, le sue reliquie furono spostate da Patrasso a Costantinopoli.
Leggende locali dicono che le reliquie furono vendute dai romani. Qui rimasero
sino al 1208 quando, nel corso della quarta crociata, le reliquie furono
portate ad Amalfi, dal cardinale Pietro Capuano, nativo di Amalfi. La Cripta si
presenta oggi nella forma barocca datata nel 1600 con scene della Passione di
Gesù, incastonate fra ricche ed eleganti decorazioni di stucco. L’altare
centrale, in marmo pregiato, è opera di Domenico Fontana. La grande statua
bronzea è opera di Michelangelo Naccherino. Accanto ci sono le statue marmoree
che rappresentano San Lorenzo e Santo Stefano. Le sacre reliquie sono racchiuse
in un urna d’argento, posta sotto l’altare centrale, opera di Domenico Fontana.
sabato 5 giugno 2021
Pisa regione Toscana.
Campo dei miracoli, Torre pendente. Inserita in un contesto
meraviglioso, piazza dei miracoli (patrimonio dell'umanità), si erge la torre
di Pisa, che con la sua inclinazione di 4 gradi, dando la sensazione che possa
cedere da un momento all'altro... suscita l'interesse di migliaia di turisti
curiosi che rimangono ogni anno estasiati ed affascinati dalla singolarità e
stranezza di uno dei monumenti più belli del mondo. Quando si nomina Pisa si
pensa subito alla famosa Torre Pendente, monumento che ha assunto importanza
nei secoli per via della sua accentuata pendenza che ha fatto preoccupare e
allo stesso tempo, ha attratto la curiosità di numerosi esperti e di semplici
turisti; per tale motivo la Torre (campanile della Cattedrale di Santa Maria
Assunta in Piazza del Duomo), è stata rinominata Torre Pendente. Nel 1173
iniziano i lavori di costruzione della torre di Pisa che si conclude però nel
1350, 56metri, 8 piani, 7 campane. La Torre di Pisa, posta su un terreno
argilloso e sabbioso, sembra cominciò ad inclinarsi fin dall'edificazione del
terzo piano tanto che si dovettero sospendere i lavori per poi riprenderli anni
dopo, costruendo i piani successivi con una curvatura in senso opposto alla
pendenza. Il progetto originale si pensa sia stato di Diotisalvi, che nello
stesso periodo stava costruendo anche il Battistero. La costruzione continuò
fino al completamento nel 1350, raggiungendo un'altezza di circa 56 metri e un
peso di 14.523 tonnellate, riuscendo a mantenerla in equilibrio perché la
verticale che passa per il baricentro cade all'interno della base di appoggio. I
piani complessivi sono 8, circondati da una loggetta con archi a tutto sesto,
che riprendono il motivo della facciata della cattedrale e poiché la torre ne
costituisce appunto il campanile, vennero collocate 7 campane: Assunta (la più
grande che pesa 3620 kg), Crocifisso, San Ranieri, Dal Pozzo, Pasquereccia,
Terza, Vespruccio, le quali suonano ancora oggi prima delle messe in Duomo ed a
mezzogiorno tramite un sistema elettronico e che un tempo era adibite ognuna ad
un momento della giornata liturgica. La campana Pasquareccia, la più antica, si
chiamava originariamente Giustizia e si trovava nell'omonimo palazzo e veniva
impiegata per avvisare della morte dei traditori. La struttura del campanile è
costituita da due stanze: una alla base della torre, conosciuta come Sala del
pesce, avendo al suo interno un bassorilievo raffigurante appunto un pesce e
l'altra è la cella campanaria, posta al settimo anello, delimitata dalle mura
del camminamento superiore, a cielo aperto, mentre al centro, tramite
un'apertura, è possibile vedere il pianterreno della torre. Per salire in cima
alla torre, occorre percorrere tre rampe di scale a chiocciola.
venerdì 4 giugno 2021
Manarola è una frazione del comune di
Riomaggiore, in provincia della Spezia, regione Liguria. Chiesa di San Lorenzo. Fu costruita nel 1338, ha pianta basilicale a tre navate. All’esterno
la facciata in stile gotico ligure è semplice ma possiede un rosone a dodici
colonnine con trafori e un portale con arco ogivale e la lunetta con un
bassorilievo (martirio di San Lorenzo). All’interno della chiesa possiamo
ammirare:
- sull’altare maggiore, un trittico del XIV secolo che
raffigura la Madonna con il Bambino e due Santi ai lati (San Lorenzo e Santa
Caterina).
- nella navata di sinistra, trittico in legno con santi
(al centro San Lorenzo)
Il campanile del XIV secolo, distaccato dalla chiesa, è
a pianta quadra e precedentemente venne utilizzato come torre di avvistamento.
giovedì 3 giugno 2021
Cagliari capoluogo
della Regione Sardegna. Bastione di Saint Remy. Il Bastione di
Saint Remy, nel cuore della città vecchia, rappresenta uno dei monumenti più importanti
di Cagliari e uno degli spazi espositivi più prestigiosi del centro storico.
Il Bastione di Saint-Remy
costituisce uno dei complessi monumentali di maggior pregio della città di
Cagliari. Costruito sulle antiche cortine difensive del circuito fortificato
della città medievale, il suo nome ha origine dal primo Vicerè Piemontese, il
Barone di Saint-Remy. La passeggiata coperta e la maestosa terrazza Umberto I,
furono progettate nel 1896 da Giuseppe Costa e Fulgenzio Setti. L'imponente
struttura, realizzata in stile classicheggiante e composta da colonne in
calcare di colore bianco e giallo con capitelli in stile corinzio, venne
inaugurata nel 1901. Nel 1943, la scalinata a doppia rampa e l'arco di trionfo
furono gravemente danneggiati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale;
tuttavia, qualche tempo dopo, le parti distrutte vennero fedelmente
ricostruite. Durante il corso degli anni, gli ampi spazi della passeggiata
coperta furono adibiti a molteplici utilizzi. Inizialmente utilizzata come sala
banchetti, in epoca bellica divenne un'infermeria e successivamente rifugio per
gli sfollati durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1948 ospitò la prima
edizione della Fiera Internazionale della Sardegna.
mercoledì 2 giugno 2021
Camogli, provincia di Genova, della regione Liguria.
Basilica di Santa Maria Assunta. La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è stata insignita del
titolo di Basilica minore il 18 novembre 1988, anno mariano, dal pontefice
Giovanni Paolo II. Il tempio sorge sullo sperone roccioso dell'Isola ed è il
risultato di innumerevoli trasformazioni ed ampliamenti dell'originaria
cappella del castello intitolata a S. Maria, la cui presenza agli inizi del XII
secolo è testimoniata da alcuni documenti. L'attuale configurazione è il
risultato di un radicale ingrandimento che risale al 1845 quando furono
edificate le due facciate, quella con l'ingresso principale rivolto verso
l'abitato dell'Isola e l'altra domina la monumentale scalinata che collega il
sagrato con la sottostante Piazza Colombo. L'interno a tre navate in stile
barocco classicheggiante è ricco di ori, stucchi, marmi policromi, messi in
risalto dai lampadari. Lo schema decorativo unitario fu progettato
dall'architetto Dufour mentre gli affreschi furono realizzati da Nicolò Barbino
e Francesco Semino. Importanti opere scultoree e pittoriche eseguite da autori
di scuola genovese (Francesco Maria Schiaffino, Francesco Ravaschio, Luca
Cambiaso, Domenico Fiasella, Bernardo Castello) ornano gli altari laterali.
Sull'altare maggiore è collocata la statua lignea dell'Assunta opera di
Bernardo Schiaffino. La sacrestia è in barocco chiavarese e risale al 1790 vi è
posta la tela di Luca Cambiaso raffigurante la Deposizione. Di grande pregio è
anche l'organo costruito nel 1873 dal pavese Luigi Lingiardi, restaurato nel
1988. Il sagrato è realizzato con la tecnica del "risseu", un tempo
molto usata nei borghi di mare. Si tratta di sassi bianchi e grigi raccolti
sulla spiaggia e sapientemente collocati a formare disegni e figure
geometriche. Sulla parete di un'abitazione prospiciente il sagrato è stato
collocato nel 2006 un murale in ceramica opera dell'artista Alessia Ratti
raffigurante l'"Isola" nel 1518.
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