Asti, capoluogo
dell’omonima provincia della regione Piemonte. ISTITUTO DI S. GIUSEPPE DEGLI
OBLATI. Il Santuario di San Giuseppe è stato eretto presso la Casa Madre
della Congregazione degli Oblati di San Giuseppe in Asti, sul posto dell'antica
e ormai fatiscente chiesa-teatro di Sant'Agnese, risalente ancora al monastero
delle Clarisse, presenti in città fin dal 1600 circa. L'architetto è stato il sacerdote Mons.
Alessandro Thea, canonico della cattedrale di Acqui, che cominciò la
progettazione nel 1927. L'edificio in stile romanico, ha 40 colonne di cui 16
centrali e 24 esterne. La Torre Campanaria, unica, centrale sulla facciata, ha
12 campane. Il 19 marzo 1931 sulla
facciata del nuovo Santuario, ancora in fase di costruzione, fu collocata una
monumentale statua di San Giuseppe, alta 3,6 metri, opera dello scultore
gardenese Emilio Demetz. La Consacrazione e l'inaugurazione del Santuario
avvenne la domenica del 12 luglio 1931 da Mons. Luigi Spandre, Vescovo di Asti.
L'Imponente organo "Gandini" fu costruito nel 1905 ancora per la
vecchia chiesa e poi sistemato nel nuovo Santuario. Nel 1944, per il primo
centenario della nascita di San Giuseppe Marello, avvenne la consacrazione
dell'altare maggiore e del mosaico cosmatesco del pavimento, dedicato a San
Giuseppe. La splendida pala dell'altare
è opera del pittore Piero Dalle Ceste (1912 - 1974) e i quadri dei due corretti
laterali - 1989 - sono opera di Franco Verri. Le decorazioni della chiesa sono
invece di A. Laiolo. Nella cappella centrale di sinistra sono venerate le
spoglie del fondatore degli Oblati di San Giuseppe, il Santo Marello. Il grande
affresco di fondo è di Angelo Bogani. Il
Santuario è molto frequentato e accogli gruppi di pellegrini. Gli Oblati di San
Giuseppe (in latino Congregatio Oblatorum S. Ioseph, Astae Pompejae) sono un
istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa
congregazione clericale, detti popolarmente Giuseppini d'Asti, pospongono al
loro nome la sigla O.S.I. La congregazione fu fondata da San Giuseppe Marello
(1846-1895) sacerdote italiano della diocesi di Asti, successivamente vescovo
di Acqui. I primi quattro aspiranti vennero riuniti ad Asti il 14 marzo 1878 e
il 19 marzo 1879 presero l'abito religioso. Le prime regole, scritte nel 1892
vivente il fondatore, affermano che "i membri della congregazione fanno
vita comune e si devono soccorrere nei bisogni spirituali e temporali. Hanno
per scopo l'educazione cristiana della gioventù". Giacinto Arcangeli,
vescovo di Asti il 18 marzo 1901 autorizzò i membri del sodalizio a emettere i
voti religiosi.
martedì 31 ottobre 2017
lunedì 30 ottobre 2017
Matera capoluogo di provincia della regione Basilicata. SAN FRANCESCO D'ASSISI.
Matera capoluogo di
provincia della regione Basilicata. SAN FRANCESCO D'ASSISI. La costruzione è stata edificata
su un antica chiesa ipogea dei SS. Pietro e Paolo. Questa chiesetta rupestre è
ancora oggi visitabile, vi si accede tramite una botola dalla terza cappella
sulla sinistra e vi è presente un affresco raffigurante la visita del
Papa Urbano II a Matera del 1093. Alcuni cronisti narrano che nel 1218
detta chiesa ospitò San Francesco d'Assisi in persona. La prima struttura della
chiesa risale però alla prima metà del Duecento, ma aveva disposizione
esattamente opposta a quella moderna, ed oggi possiamo ancora vederne la cella
campanaria con pareti affrescate. Un primo ampliamento lo si ebbe già nel
Quattrocento, ma bisogna attendere il Settecento perché la Chiesa ed il
convento raggiungano il loro massimo splendore, ed è a questo periodo che
risale la bella facciata in tardo barocco, luminosa ed armonica, opera degli
architetti Vito Valentino e Tommaso Pennetta. Durante la visita guidata si
potrà ammirare, al centro della facciata superiore, la statua dell'Immacolata,
ed ai due lati, San Francesco e Sant'Antonio. L'interno ha una sola navata con
piccole cappelle dedicate ad alcuni nobili materani benefattori. Custodisce un
pregevole polittico di nove dipinti a tempera su tavola di Lazzaro Bastiani, un
artista della scuola veneta del 1500.
domenica 29 ottobre 2017
sabato 28 ottobre 2017
Orvieto, provincia di Terni, regione Umbria. LA FORTEZZA DELL'ALBORNOZ.
Orvieto, provincia di
Terni, regione Umbria. LA FORTEZZA DELL'ALBORNOZ. Nella parte sinistra di
Piazza Cahen sorge la Fortezza dell'Albornoz, fondata per ordine del Cardinale
Albornoz, sotto l'ordine di Papa Innocenzo VI e su istruzione del condottiero
ed ingegnere militare Ugolino di Montemarte. In epoca etrusca, nell'area in cui
sarebbe sorta la Rocca si ergeva un tempio detto, dagli archeologi, Augurale.
Nell'anno 1359 (1353) il Cardinale Egidio Albornoz, legato di Papa Innocenzo VI
e legato del Patrimonio, fece edificare la Rocca di S. Martino, presso S.
Lorenzo delle Donne o delle Vigne, ossia presso il Camposanto. Dopo la vittoria
militare e diplomatica del Cardinale, i suoi Capitani e i suoi Vicari non si
sentivano tranquilli senza strutture fortificate e fu decisa la costruzione di
una rocca addossata alla Porta Postierla o Soliana, detta poi Porta Rocca, sul
limite orientale della rupe. Di forma quadrilatera, con un palazzotto contiguo
alla porta e alle strutture di servizio lungo le mura, la rocca era protetta da
un fossato con due ponti levatoi.
venerdì 27 ottobre 2017
Savona capoluogo della provincia omonima della Liguria. La torre del Brandale.
Savona capoluogo della provincia omonima della Liguria. La
torre del Brandale. Si trova nell'area antistante la
parte più antica del porto di Savona, come le torri Corsi e Guarnieri, i resti
di una loggia privata e il Palazzo degli Anziani. Quest'ultimo risale al XIV
secolo, mentre le torri sono tutte riferibili al XII secolo. Sembra che fosse
la principale delle cinquanta torri della città sulla cima delle quali venivano
accesi fuochi, con la funzione di fari; il nome "Brandale" può
infatti derivare da "Brand", corrispondente a "luce, falò",
oppure dalla famiglia Aldobrandeschi. Nella torre, acquistata dal Comune nel
1305, è stata installata la prima campana per richiamare il popolo a
Parlamento, nel 1349. La torre è stata abbassata, nel XVI secolo, e rialzata
nel 1931. In quest'occasione, con una sottoscrizione popolare è stata
acquistata la nuova campana. La torre ha un basamento ad arcate aperte ed è
oggi alta quasi cinquanta metri. Sul primo cornicione si trovano i dodici stemmi
in ceramica delle signorie che si sono avvicendate al comando della citta dal
XII secolo. Dalla torre si accede al Palazzo degli Anziani, che costituisce,
proprio assieme alla torre, una sorta di museo lapidario con resti di affreschi
medievali, iscrizioni, rilievi marmorei, fregi che provengono da distrutti
edifici del centro storico e che risalgono a un periodo compreso tra il XIV e
il XIX secolo. Il nucleo iniziale delle collezioni è stato ordinato da Poggio
Poggi negli anni Trenta del Novecento. Completano la raccolta statuine
presepiali di pastori, mentre nell'atrio è custodita anche la parte superiore
della campana civica del 1669.
giovedì 26 ottobre 2017
Cagliari capoluogo della Regione Sardegna. Cattedrale di Santa Maria.
Cagliari capoluogo della Regione
Sardegna. Cattedrale di Santa Maria. Costruita nel XIII sec. in stile romanico-pisano, subì
nel corso dei secoli varie trasformazioni in stile gotico, barocco e
neoromanico. L'interno della chiesa, con pianta a croce latina, si presenta a
tre navate con transetto e cappelle laterali. Nel braccio destro, all'interno
della cappella aragonese, è custodita una preziosa reliquia: una spina che si
vuole appartenesse alla corona di Gesù, che giunse a Cagliari nel 1527 insieme
ad altre reliquie ed opere d'arte trafugate da varie chiese di Roma e dallo
stesso appartamento pontificio. Poco prima di giungere in porto, la nave si
imbatté in una tempesta, e chi era a conoscenza della presenza del prezioso
carico, spinto forse dalla convinzione che la tempesta fosse espressione della
collera divina per i furti sacrileghi, confessò il fatto ad alcuni religiosi
presenti sulla nave, che giunti a Cagliari informarono l'arcivescovo
dell'accaduto. Il papa Clemente VII, venuto a conoscenza dei fatti, decise
comunque di lasciare in dono alla Cattedrale di Cagliari alcune reliquie, tra
cui la Sacra Spina e un trittico fiammingo del XV secolo attribuito al pittore
Rogier Van der Weyden; entrambi vengono esposti durante la festa
dell'Assunzione.
mercoledì 25 ottobre 2017
Rapallo è un comune della città metropolitana di Genova della regione Liguria. Basilica arci presbiteriale dei Santi Gervasio e Protasio.
Rapallo è un comune della città metropolitana di Genova
della regione Liguria. Basilica arci presbiteriale dei Santi Gervasio e
Protasio è situata nel cuore centro storico rapallese. Fu
edificata, in stile gotico-romanico, probabilmente in epoca medievale e una
targa al suo interno indica il 1118 come data della sua intitolazione, anche se
gli storici non sono concordi con questa datazione. Nel tempo fu
interessata da diversi rimaneggiamenti e modifiche, fino ai lavori di
ricostruzione tra il XVII e XVIII secolo che portarono alla cancellazione
del precedente aspetto architettonico gotico-romanico, facendole assumere
quello Settecentesco. Il campanile, alto e pendente, è del 1753 e nella seconda
metà dell'Ottocento vennero approntate ulteriori e sostanziali modifiche agli
interni e alla nuova facciata in stile neoclassico, dell'architetto Gio Batta
Olivieri. Nei primi anni del Novecento, grazie al nuovo arciprete monsignor
Cesare Boccoleri, ci fu la definitiva riedificazione della Basilica e la
costruzione della monumentale cupola, che terminò nel 1920. Anticamente
la parrocchia di Rapallo rivestiva grande importanza e la sua giurisdizione si
estendeva su un vasto territorio, dagli attuali comuni di Portofino fino a San
Pietro di Rovereto, sopra a Zoagli, e fino a Cicagna in val Fontana buona. Al
suo interno si tennero importanti riunioni popolari dove furono intraprese
decisioni della vita sociale, politica e religiosa della zona. Ancora oggi la
comunità parrocchiale rapallese è la più numerosa della diocesi di Chiavari con
circa 18.000 abitanti.
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