Bologna, capoluogo della regione
Emilia e Romagna. FONTANA MONUMENTALE DEL NETTUNO. Sita
in Piazza Nettuno, limitrofa con la Piazza maggiore, dove si trovano: Palazzo
dei Notai (sede dell'antica corporazione dei Notai); Palazzo D'Accursio (detto anche Palazzo
Comunale) con la torre dell'orologio, inizialmente abitazione di Francesco
Accursio, maestro di diritto nello Studio Bolognese, quindi residenza degli
Anziani (massima magistratura di governo del comune) ed oggi sede del
municipio. La piazza del Nettuno è una combinazione armonica di edifici
di varie epoche (palazzo comunale e palazzo re Enzo), che sembrano accogliere
tra le loro pareti il Gigante di Bologna. Un tempo luogo di mercato, la piazza
è sempre stata l’accesso privilegiato e più suggestivo per entrare nella
contigua piazza Maggiore. Un
cenno a parte va riservato alla Sala Borsa, che si affaccia su piazza Nettuno
dal lato del Palazzo Comunale. Dal 1999 ricopre il ruolo di biblioteca e centro
multimediale, ma è anche meta di turisti incuriositi dagli scavi archeologici
alla base dell’edificio: sotto la pavimentazione di cristallo dell’atrio
centrale sono visibili infatti le fondamenta di antichi insediamenti, risalenti
ad epoche diverse. Per via delle dimensioni della statua, i bolognesi la
chiamano familiarmente "il Gigante". La statua fu promossa dal
cardinale legato di Bologna Carlo Borromeo, il quale volle risistemare l'area
di piazza Maggiore, con l'aiuto del vescovo Pier Donato Cesi. Essa avrebbe
dovuto simboleggiare il felice governo del neo eletto papa, e zio materno di Borromeo,
Pio IV. L'opera fu progettata dall'architetto e pittore palermitano Tommaso
Laureti nel 1563 e venne sormontata dalla imponente statua in bronzo del dio
Nettuno dello scultore fiammingo manierista Jean de Boulogne di Douai in
Fiandra, detto il Giambologna, desideroso di rifarsi dopo la sconfitta al
concorso per la fontana del Nettuno di piazza della Signoria a Firenze, venne a
Bologna (scelto come scultore) e lì con l'aiuto di un noto fonditore
"Zanobio Portigiani" della fabbriceria di San Petronio, (dopo avervi
litigato) fuse da solo il bronzo per la statua in una stanza al piano terra
nell'attuale piazza Galvani, dove una lapide ancor oggi ricorda l'impresa. Il
monumento sorge nella piazza aperta nel 1564, per la costruzione della fontana
(terminata nel 1565) fu abbattuto un intero isolato e la spesa fu ripartita tra
le case e le botteghe adiacenti. La statua del dio Nettuno venne collocata
esattamente nel punto di intersezione tra il cardo e il decumano, le antiche
vie di età romana, che determinavano il centro dell'area urbana. L'alimentazione
idrica della fontana, che vanta ben 90 zampilli, avvenne con la costruzione
dell'opera di captazione della cisterna di Valverde, impropriamente nota come
Bagni di Mario (cisterna sotterranea con decori rinascimentali, oggi assai
deteriorati) e potenziata ristrutturando l'antica fonte Remonda (che è ancora
funzionante e si trova a valle dell'antico monastero di San Michele in Bosco,
ora Istituti Ortopedici Rizzoli), e convogliando le sue acque verso la piazza. Il
tridente simbolo della Maserati, casa automobilistica fondata a Bologna, è
stato ripreso da quello della fontana. A Bruxelles nel quartiere
dell'esposizione universale esiste una copia esatta della fontana, voluta dal
re Leopoldo II del Belgio.
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