Napoli, regione
Campania. La FONTANA DEL NETTUNO
(detta anche fontana Medina) è una fontana monumentale della città di Napoli.
Voluta dal viceré Enrique de Guzmán, conte di Olivares, il quale governò a
Napoli dal 1595 al 1599, fu effettivamente lavorata tra il 1600 e il 1601,
durante il viceregno del conte di Lemos, su direzione di Domenico Fontana. Alla
realizzazione della fontana parteciparono anche Michelangelo Naccherino (che
realizzò il Nettuno), Angelo Landi e Pietro Bernini (che scolpì i mostri
marini). Si pensava in passato che la fontana fosse opera di Giovanni Domenico
D'Auria, il quale tuttavia era già morto quando l'Olivares era viceré. La
fontana fu costruita presso l'Arsenale del porto e inizialmente lì sistemata.
Rimasta a secco di acqua a causa del luogo idricamente infelice, nel 1628 per
iniziativa del viceré duca d'Alba fu trasportata al largo di Palazzo (attuale
Piazza del Plebiscito) presso il Palazzo Reale. Ricevono l'ordine di smontarla
e trasportarla Vitale Finelli e Matteo de Curtis. Data l'importanza del
provvedimento, il topografo Alessandro Baratta si premurò di disegnare la
fontana nella nuova collocazione all'interno della prima edizione della sua
veduta della città, pubblicata nel 1629. Dopo molti spostamenti, nel 2014 la
fontana è stata restaurata e smontata per essere poi ricostruita (operazione
conclusasi nei primi mesi del 2015) in piazza Municipio dinanzi palazzo San
Giacomo, come previsto dal progetto della nuova piazza curato dagli architetti Alvaro
Siza e Eduardo Souto de Moura che hanno progettato innanzitutto la sottostante
stazione Municipio della linea 1 della metropolitana. L'inaugurazione della
fontana e la conseguente apertura al pubblico della parte di piazza dove è
collocata sono avvenute il 23 maggio 2015, giorno in cui si è svolta
l'inaugurazione della stazione alla presenza delle autorità.
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