martedì 28 febbraio 2017

Torino, capoluogo di provincia del Piemonte.

Torino, capoluogo di provincia del Piemonte. VINCENZO GIOBERTI (1801 – 1852), nato a Torino, sacerdote, uomo politico, filosofo, fu tra le principali figure del Risorgimento e ricoprì per primo la carica di Presidente della Camera dei deputati del Regno di Sardegna. Ricevuta la prima istruzione dai padri dell'Oratorio di San Filippo Neri con la prospettiva del sacerdozio, fu ordinato nel 1825. All'inizio condusse una vita ritirata, ma gradualmente acquisì sempre più interesse negli affari del suo paese e nelle nuove idee politiche come anche nella pubblicistica sui temi di attualità. Parzialmente influenzato da Mazzini, lo scopo principale della sua vita divenne l'unificazione dell'Italia sotto un unico regime: la sua emancipazione, non solo dai signori stranieri, ma anche da concetti reputati alieni al suo genio e sprezzanti del primato morale e civile degli italiani. Questo primato era associato nella sua mente alla supremazia papale, anche se inteso in un modo più letterario che politico.

lunedì 27 febbraio 2017

Palermo. Piazza Politeama.

Piazza Castelnuovo ( Piazza Politeama e Ruggero Settimo) è una delle piazze principali di Palermo. Prende il nome dalla statua che raffigura Carlo Cottone, principe di Castelnuovo, scolpita da Domenico Costantino su un basamento progettato dall'architetto Giovan Battista Palazzotto (1868). Insieme all'adiacente piazza Ruggero Settimo forma un unico ampio spazio, comunemente chiamato "Piazza Politeama", dall'omonimo teatro che domina la piazza. La piazza si trova alla fine di Via Libertà ed all'inizio di via Ruggero Settimo, lungo l'asse principale della città. Da quando lo sviluppo della città si è concentrato nell'area a Nord questa piazza è diventata il centro nevralgico cittadino, luogo di incontro e vetrina della città, grazie alla sua grande estensione. Nel 2001 la piazza è stata ristrutturata e modificata, con ampie superfici che sono diventate pedonali grazie a 9 000 metri quadrati di pavimento rialzato in pietra di Billiemi, con 2 000 piccoli punti luce incastonati nella pavimentazione. All'interno della piazza si trova un Palchetto della Musica, mentre nella contigua piazza R. Settimo si trova una statua di Carlo Cottone eretta nel 1873 su progetto di Giovan Battista Palazzotto e scolpita da Domenico Costantino. Nel maggio 2015 stanno iniziando i lavori per la realizzazione delle fermate del passante ferroviario che interessano la piazza.

domenica 26 febbraio 2017

Acireale provincia di Catania, regione Sicilia. Il CARNEVALE DI ACIREALE.

Acireale provincia di Catania, regione Sicilia. Il CARNEVALE DI ACIREALE è una grande festa di piazza che, per undici giorni, coinvolge la Città in un generale sforzo creativo ed organizzativo. I carri allegorico-grotteschi in cartapesta (gigantesche opere d’arte in movimento) e i carri infiorati (realizzati con fiori freschi) sono le attrazioni di una manifestazione che ogni anno richiama milioni di visitatori. Il Carnevale di Acireale è stato scelto dal grande regista Michelangelo Antonioni per girare una sezione del video che ha rappresentato l’Italia all’Expo di Siviglia del 1992. Dalle emozioni profane a quelle sacre: La Processione di San Sebastiano, patrono, con Santa Venera, della Città. Il 20 gennaio il fercolo argenteo del santo guerriero viene trascinato da devoti scalzi per un percorso lungo e spettacolare, sostenuto ed accompagnato da un grande fervore popolare. Infine l’opera dei pupi acese, un’arte inaugurata da grandi pupari, come Mariano Nasca Pennisi ed il figlio adottivo Emanuele Macrì. Una via di mezzo tra l’antico cuntu (cantastorie) e la moderna soap opera: il puparo ed i suoi burattini raccontano, riveduta e corretta, la storia a puntate dei Paladini di Francia. Dalla fine dell’800 all’avvento della TV, era l’unico svago concesso alla classe popolare acese. Oggi l’opera dei pupi viene rappresentata, su prenotazione, da diverse compagnie, nel rispetto della tradizione di Nasca e Macrì.

Messina capoluogo dell’omonima provincia della regione Sicilia.

Messina capoluogo dell’omonima provincia della regione Sicilia. FONTANA DI ORIONE. Sita in Piazza Duomo è opera di Giovanni Angelo Montorsoli (1553). La fontana di Orione è una fontana monumentale di Messina realizzata da Frà Giovanni Angelo Montorsoli (1507-1563) discepolo di Michelangelo, risalente al 1553 ed eseguita in collaborazione con Domenico Vanello, è collocata in piazza Duomo. “La più bella fontana del Cinquecento europeo”, è stata definita dallo storico d'arte Bernard Berenson, ed infatti è una opera di una bellezza non comune, di grande significato e di forte impatto emozionale. Fu voluta dal Senato messinese nel 1547 a scopo celebrativo, con l'idea di fissare nella memoria la realizzazione del primo acquedotto cittadino che sfruttava convogliando le acque dei torrenti Camaro e Bordonaro, iniziato nel 1530 ed ultimato nel 1547 su progetto dell'architetto taorminese Francesco La Cameola.

sabato 25 febbraio 2017

Aci Bonaccorsi, provincia di Catania, regione Sicilia.

Aci Bonaccorsi, provincia di Catania, regione Sicilia. La costruzione della CHIESA MADRE, Parrocchia S. Maria Dell'Indirizzo. La Chiesa Madre, che risale al 1500, è dedicata alla Madonna dell'Indirizzo (o Santa Maria dell'Itria). L'esterno della chiesa è preceduto da una scalinata, pregevole il portale in pietra lavica nella facciata laterale con rilievi ornamentali. Nel campanile è alloggiata la campana grande (il campanone) costruita nel 1817. L’interno della Matrice è a tre navate, impreziosite da eleganti decorazioni. Al suo interno possiamo ammirare opere di elevato pregio artistico, quali la seicentesca tela della “Lapidazione di Santo Stefano”, il Patrono della Comunità, attribuito alla scuola di Giacinto Platania (sec. XVII), la cinquecentesca Statua di Santo Stefano Protomartire, un bellissimo organo a canne. Merita una speciale menzione ancora un quadro, forse fra i cimeli più interessanti del Paese, esposto nella Sagrestia, raffigurante una pregevole "Annunciazione", dipinta nel 1793 dal pittore Vincenzo Sciuto, del vicino Aci S. Antonio, il cui recente restauro, infatti, ha portato alla luce una scritta (contenuta nel cartiglio ma cancellata ad arte, a suo tempo) che testimonia l'appartenenza ad Aci Bonaccorsi, e quindi un'estensione più ampia del suo territorio, di un'altra chiesa, dedicata proprio all'Annunziata, sempre ubicata sul ciglio del torrente, al vecchio confine con il Comune di Viagrande, oggetto di grandi dispute tra i due Comuni sul finire del XVIII secolo. Tra le varie statue conservate nella Matrice la più antica e venerata è quella del Protomartire. Negli ultimi anni del sec. XVI, in zona "strategicamente" centrale ai sub-quartieri, dava al Paese l'assetto definitivo e l'aspetto conservato pressappoco fino a oggi. Il nome di "quartiere" riscontrato nei "riveli" si deve alla struttura particolare della città di Jaci di cui "Bonaccorsi" era una delle tante componenti. Il nome "Bonaccursu" dato al Paese, malgrado la maggiore diffusione del cognome "Vattiatu" (da cui "Battiati", denominazione di uno dei più antichi sub-quartieri, come abbiamo scritto, che risponderebbe al significato di "battezzati"), si deve all'importanza e conseguente notorietà "fuori paese" assunta da alcune persone socialmente di spicco, di cognome "Bonaccorso". Come l'autonomia parrocchiale si fa risalire all'epoca della costruzione (1589) della Matrice (in precedenza la Parrocchia dipendeva dal Santuario di Valverde), così si ha pure una data per l'autonomia comunale. È bene, però, ricordare che entrambe le date vanno intese come "verità" approssimative. È del 1652, infatti, un documento che rende nota l'esecutorietà di un altro documento emanato dalla corte spagnola, l'anno precedente, a favore di un Giorgio Esquerra De Roxas, inteso a nominarlo "Marchese di Bonaccorsi". Alla morte di costui, che era stato secondo marito di Donna Francesca Grimaldi, vedova di Don Nicolò Diana, barone di Cefalà (Cefalà Diana, Palermo) e di Jaci, subentrava il figlio del primo marito di Donna Francesca, Guglielmo Diana. Nel 1672, succedendo come nuovi signori di Jaci i Campofiorito ai Diana, il "Marchesato di Bonaccorsi" rimase quale titolo onorifico alla famiglia Diana, anche se la "Terra dei Bonaccorsi" continuò ad essere una delle componenti dello "Stato" feudale di Jaci.

Matera capoluogo di provincia della regione Basilicata. FONTANA FERDINANDEA. Piazza Vittorio Veneto.

Matera capoluogo di provincia della regione Basilicata. FONTANA FERDINANDEA.  La Fontana Ferdinandea è stata eretta nel 1832 sulle basi di un’altra fontana, fatta costruire dall’Arcivescovo Sigismondo Saraceno nel 1577. Fontana “Ferdinandea” in quanto Ferdinando II, appartenente alla dinastia dei Borboni, era a capo del Regno delle Due Sicilie nel periodo storico in cui la stessa fu costruita. Il sovraffollamento demografico verificatosi tra il XVI ed il XIX secolo diede vita a numerosi effetti a catena che portarono, tra le altre cose, a rompere il delicato equilibrio costituito dall’efficacissimo sistema di approvvigionamento idrico di Matera; i materani prelevavano l’acqua dalle infinite cisterne sparse nelle case dei Sassi oppure nelle cisterne più grandi, tra tutti il Palombaro Lungo, che la fornivano a complessi abitativi più estesi. L’aumento demografico costrinse la popolazione ad allargare le proprie abitazioni e ad usare le cisterne per vivere. La diminuzione di risorse idriche rese sempre più carente l’igiene tra gli abitanti; questo aspetto, unito all’estrema povertà che caratterizzava la stragrande maggioranza dei materani, rese alto il rischio di epidemie, di cui ricordiamo soprattutto quella di peste che sterminò buona parte della popolazione intorno al XVI ed il XVII secolo. La fontana ha attraversato una storia travagliata. Il 19 marzo 1949 la costruzione fu divisa in pezzi, conservati nel vicinissimo palazzo del Comune (all’epoca dei fatti il vecchio convento di Santa Lucia, in piazza Vittorio Veneto). Per ordine del Commissario Prefettizio Curione, nel 1958 per opera dell’esperto Eustachio Guanti, colui che la divise qualche anno prima, la fontana fu collocata nella parte superiore della villa comunale, in via XX Settembre. Il definitivo riposizionamento nella sua allocazione originaria è datata 7 aprile 2009, con conseguente inaugurazione l’11 aprile (ritardo dovuto al tragico terremoto in Abruzzo che costrinse il Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, a rimandare la sua visita a Matera), per ordine del sindaco della città, l’onorevole Emilio Nicola Buccico. Presso la villa comunale la fontana è stata sostituita dall’opera in tufo dell’artista Pietro Gurrado dal nome “La nostra grande madre”. Nella parte alta della fontana è presente lo stemma della città, con sopra la corona reale ed una croce.

Torino, regione Piemonte. Ponte sul PO.