Messina capoluogo
dell’omonima provincia della regione Sicilia. BASILICA CATTEDRALE
PROTOMETROPOLITANA, dedicata a Santa Maria Assunta, bizantina, ricostruita
alla fine del XII secolo e con numerosi altri rifacimenti. Conserva numerose
opere d'arte. La sua fondazione è antecedente all'invasione araba, fu profanato
dai musulmani e riconsacrato nel 1192 alla presenza dell'arcivescovo Berzio, dell'imperatore
Enrico VI e della moglie Costanza d'Altavilla. Lo splendido tetto ligneo, con
rare raffigurazioni astronomiche, fu distrutto nel 1254 da un incendio
divampato durante i funerali di Corrado IV di Svevia, figlio di Federico II di
Svevia. Dal 1300 si susseguirono alcune modifiche sostanziali, che se da una
parte arricchirono la cattedrale con i mosaici delle absidi, il portale e la
facciata, dall'altro snaturarono l'originario aspetto normanno. Danneggiato nel
prospetto dai terremoti del 1638 e del 1783, fu invece quasi interamente
distrutto dal sisma del 1908, che lasciò in piedi la sola parte absidale,
rimettendo tuttavia in luce molti elementi della costruzione normanna. La
ricostruzione degli anni venti ripristinò l'aspetto originario e recuperò parte
delle opere d'arte e dei mosaici. Un altro duro colpo alla millenaria struttura
venne inferto dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale che distrussero
parte dell'interno. L'edificio attuale, che si è voluto il più possibile vicino
all'originale, mantiene all'esterno parti pregevoli. Sul prospetto il portale
in stile gotico ed i bassorilievi, sulla parte destra, le finestre
quattrocentesche ed un portale attribuito a Polidoro da Caravaggio. All'interno
del Duomo di Messina, tripartito da una doppia fila di 13 colonne, si possono
ammirare i mosaici, alcuni monumenti funebri, tra cui quello di Guidotto de
Tabiatis, arcivescovo di Messina nel XIV secolo, ed alcune statue di santi,
pregevole il San Giovanni Battista di Antonello Gagini del 1525. Inoltre è più
che degno di nota l'organo al suo interno: il secondo più grande d'Italia (il
primo è quello del Duomo di Milano), e il terzo in Europa, con 5 tastiere, 170
registri, 16.000 canne distribuite nei due lati del transetto, dietro l'altare,
sulla porta maggiore e sull'arco trionfale. È opera della ditta Tamburini di
Crema del 1948. Il campanile, alto 90 metri e con una base di circa 10 metri,
ha all'esterno il più grande ed il più complesso orologio meccanico ed
astronomico del mondo, realizzato da una ditta di Strasburgo, fratelli Ungerer:
inaugurato nel 1933, tutti i giorni a mezzogiorno le varie statue si muovono in
modo spettacolare al suono dell'Ave Maria di Schubert. Le figure del campanile
ricordano la Guerra del Vespro del 1282: Il Leone in cima rappresenta il Popolo
Siciliano vittorioso su Carlo d'Angiò e l'esercito guelfo inviato dal papa
contro la Sicilia; Dina e Clarenza rappresentano le donne di Messina che
aiutarono gli uomini a difendere la città; il galletto in mezzo alle due statue
femminili rappresenta l'esercito franco-papale; la chiesa che scompare ricorda
il Colle della Caperrina, luogo della battaglia del 6 e 8 agosto 1282, ultimo
tentativo di Carlo d'Angiò di entrare in città dalle colline a ovest. Ancora
chiusa al pubblico la splendida cripta. È stata aperta nelle giornate del Fai,
ma necessita ancora del restauro della pavimentazione normanna e
dell'illuminazione, cui sta lavorando la Soprintendenza, in cerca del
finanziamento.
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