martedì 21 febbraio 2017

Messina capoluogo dell’omonima provincia della regione Sicilia.

Messina capoluogo dell’omonima provincia della regione Sicilia. BASILICA CATTEDRALE PROTOMETROPOLITANA, dedicata a Santa Maria Assunta, bizantina, ricostruita alla fine del XII secolo e con numerosi altri rifacimenti. Conserva numerose opere d'arte. La sua fondazione è antecedente all'invasione araba, fu profanato dai musulmani e riconsacrato nel 1192 alla presenza dell'arcivescovo Berzio, dell'imperatore Enrico VI e della moglie Costanza d'Altavilla. Lo splendido tetto ligneo, con rare raffigurazioni astronomiche, fu distrutto nel 1254 da un incendio divampato durante i funerali di Corrado IV di Svevia, figlio di Federico II di Svevia. Dal 1300 si susseguirono alcune modifiche sostanziali, che se da una parte arricchirono la cattedrale con i mosaici delle absidi, il portale e la facciata, dall'altro snaturarono l'originario aspetto normanno. Danneggiato nel prospetto dai terremoti del 1638 e del 1783, fu invece quasi interamente distrutto dal sisma del 1908, che lasciò in piedi la sola parte absidale, rimettendo tuttavia in luce molti elementi della costruzione normanna. La ricostruzione degli anni venti ripristinò l'aspetto originario e recuperò parte delle opere d'arte e dei mosaici. Un altro duro colpo alla millenaria struttura venne inferto dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale che distrussero parte dell'interno. L'edificio attuale, che si è voluto il più possibile vicino all'originale, mantiene all'esterno parti pregevoli. Sul prospetto il portale in stile gotico ed i bassorilievi, sulla parte destra, le finestre quattrocentesche ed un portale attribuito a Polidoro da Caravaggio. All'interno del Duomo di Messina, tripartito da una doppia fila di 13 colonne, si possono ammirare i mosaici, alcuni monumenti funebri, tra cui quello di Guidotto de Tabiatis, arcivescovo di Messina nel XIV secolo, ed alcune statue di santi, pregevole il San Giovanni Battista di Antonello Gagini del 1525. Inoltre è più che degno di nota l'organo al suo interno: il secondo più grande d'Italia (il primo è quello del Duomo di Milano), e il terzo in Europa, con 5 tastiere, 170 registri, 16.000 canne distribuite nei due lati del transetto, dietro l'altare, sulla porta maggiore e sull'arco trionfale. È opera della ditta Tamburini di Crema del 1948. Il campanile, alto 90 metri e con una base di circa 10 metri, ha all'esterno il più grande ed il più complesso orologio meccanico ed astronomico del mondo, realizzato da una ditta di Strasburgo, fratelli Ungerer: inaugurato nel 1933, tutti i giorni a mezzogiorno le varie statue si muovono in modo spettacolare al suono dell'Ave Maria di Schubert. Le figure del campanile ricordano la Guerra del Vespro del 1282: Il Leone in cima rappresenta il Popolo Siciliano vittorioso su Carlo d'Angiò e l'esercito guelfo inviato dal papa contro la Sicilia; Dina e Clarenza rappresentano le donne di Messina che aiutarono gli uomini a difendere la città; il galletto in mezzo alle due statue femminili rappresenta l'esercito franco-papale; la chiesa che scompare ricorda il Colle della Caperrina, luogo della battaglia del 6 e 8 agosto 1282, ultimo tentativo di Carlo d'Angiò di entrare in città dalle colline a ovest. Ancora chiusa al pubblico la splendida cripta. È stata aperta nelle giornate del Fai, ma necessita ancora del restauro della pavimentazione normanna e dell'illuminazione, cui sta lavorando la Soprintendenza, in cerca del finanziamento.

Nessun commento:

Posta un commento