Chiesa sant’Antonio
Abate. (Piazza sant’Agostino) Sulla
piazza si affaccia pure la Chiesa di Sant’Antonio Abate; chiesa, ormai
sconsacrata, la cui costruzione risale alla prima metà del ‘500. Recentemente
riaperto è il Teatro Bellini, opera costruita verso la metà del ‘700, la cui
imponente facciata, in stile liberty, è stata realizzata nei primi anni del
‘900. La Chiesa fu probabilmente fabbricata nella prima metà del cinquecento, negli
anni posteriori alla dominazione angioina, per interessamento degli Sclafani -
Peralta - Moncada, che furono conti di Adernò durante i secoli del vicereame
aragonese. Essa sorse forse in sostituzione della Chiesa dello Spirito Santo
vecchio nei pressi della Chiesa Santa Maria degli Agonizzanti. La Chiesa veniva
detta anche Cappelletta Sclafani, perché la sua costruzione fu voluta da Matteo
Sclafani I conte di Adernò, oppure Cappella Sclafani - Moncada, perché anche
Chiesetta privata della famiglia dei Moncada. Ciò è attestato dal monumentale
polittico Moncada della fine del '500 che sovrasta l'altare maggiore
(trasferito in Chiesa Madre dopo la seconda guerra mondiale, insieme ad un
crocifisso). Fu sede dal 1875 al 1884 della Confraternita della Misericordia
poi trasferita nella Chiesa di Santa Chiara. Dalla fine dell'ultimo conflitto
mondiale ospita la Confraternita degli Agonizzanti. La Chiesa, per la ricchezza
e la bellezza di tutto l'interno, veniva frequentata devotamente dai pellegrini
nella giornata festiva dedicata al Santo, che ricadeva il 17 gennaio, dove si
svolgeva una "fiera agricola" che culminava con la benedizione degli
animali, una manifestazione che attraverso i secoli è caduta in disuso. Oggi
con l'intervento di tutte le confraternite e di molti fedeli, la sera del
Venerdì Santo si celebre una solenne processione di "Gesù
agonizzante". La chiesa è posta in Piazza Sant'Agostino alla fine della
via Roma. La facciata è caratterizzata da un portale d'ingresso, sormontato da
un'edicola e realizzata con cornici di pietra lavica ben squadrata. I fianchi
ed il piccolo campanile così come l'abside sono rimasti in pietra lavica a
vista. La Chiesa, a navata unica, presenta una volta a botte con lunette
riccamente decorate da preziosi stucchi, seguita da una cupola e dell'abside
voltata con una semicupola. Nella Chiesa si possono osservare: gli stucchi (i
più antichi ed interessanti di tutte le Chiese adranite) con quattro Angeli con
i simboli corrispondenti ai "titoli" del Santo e "Cristo in
trono" nel Catino, due tele di Gesù Crocifisso e Sant'Antonio Abate (con
un miracolo raffigurato in basso, a sinistra) e il "imulacro" del
Santo in legno dorato con mitra in mano, seduto in trono e in basso a sinistra
c'è un porcellino, mentre a destra c'è un indemoniato sotto il piede del Santo.
Lavori di restauro però urgono per consolidare l'interno e l'esterno della
Chiesa e per riportare gli stucchi all'originale splendore.
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