lunedì 3 febbraio 2020


Bologna, capoluogo della regione Emilia e Romagna. FONTANA MONUMENTALE DEL NETTUNO. Sita in Piazza Nettuno, limitrofa con la Piazza maggiore, dove si trovano: Palazzo dei Notai (sede dell'antica corporazione dei Notai);  Palazzo D'Accursio (detto anche Palazzo Comunale) con la torre dell'orologio, inizialmente abitazione di Francesco Accursio, maestro di diritto nello Studio Bolognese, quindi residenza degli Anziani (massima magistratura di governo del comune) ed oggi sede del municipio. La piazza del Nettuno è una combinazione armonica di edifici di varie epoche (palazzo comunale e palazzo re Enzo), che sembrano accogliere tra le loro pareti il Gigante di Bologna. Un tempo luogo di mercato, la piazza è sempre stata l’accesso privilegiato e più suggestivo per entrare nella contigua piazza Maggiore. Un cenno a parte va riservato alla Sala Borsa, che si affaccia su piazza Nettuno dal lato del Palazzo Comunale. Dal 1999 ricopre il ruolo di biblioteca e centro multimediale, ma è anche meta di turisti incuriositi dagli scavi archeologici alla base dell’edificio: sotto la pavimentazione di cristallo dell’atrio centrale sono visibili infatti le fondamenta di antichi insediamenti, risalenti ad epoche diverse. Per via delle dimensioni della statua, i bolognesi la chiamano familiarmente "il Gigante". La statua fu promossa dal cardinale legato di Bologna Carlo Borromeo, il quale volle risistemare l'area di piazza Maggiore, con l'aiuto del vescovo Pier Donato Cesi. Essa avrebbe dovuto simboleggiare il felice governo del neo eletto papa, e zio materno di Borromeo, Pio IV. L'opera fu progettata dall'architetto e pittore palermitano Tommaso Laureti nel 1563 e venne sormontata dalla imponente statua in bronzo del dio Nettuno dello scultore fiammingo manierista Jean de Boulogne di Douai in Fiandra, detto il Giambologna, desideroso di rifarsi dopo la sconfitta al concorso per la fontana del Nettuno di piazza della Signoria a Firenze, venne a Bologna (scelto come scultore) e lì con l'aiuto di un noto fonditore "Zanobio Portigiani" della fabbriceria di San Petronio, (dopo avervi litigato) fuse da solo il bronzo per la statua in una stanza al piano terra nell'attuale piazza Galvani, dove una lapide ancor oggi ricorda l'impresa. Il monumento sorge nella piazza aperta nel 1564, per la costruzione della fontana (terminata nel 1565) fu abbattuto un intero isolato e la spesa fu ripartita tra le case e le botteghe adiacenti. La statua del dio Nettuno venne collocata esattamente nel punto di intersezione tra il cardo e il decumano, le antiche vie di età romana, che determinavano il centro dell'area urbana. L'alimentazione idrica della fontana, che vanta ben 90 zampilli, avvenne con la costruzione dell'opera di captazione della cisterna di Valverde, impropriamente nota come Bagni di Mario (cisterna sotterranea con decori rinascimentali, oggi assai deteriorati) e potenziata ristrutturando l'antica fonte Remonda (che è ancora funzionante e si trova a valle dell'antico monastero di San Michele in Bosco, ora Istituti Ortopedici Rizzoli), e convogliando le sue acque verso la piazza. Il tridente simbolo della Maserati, casa automobilistica fondata a Bologna, è stato ripreso da quello della fontana. A Bruxelles nel quartiere dell'esposizione universale esiste una copia esatta della fontana, voluta dal re Leopoldo II del Belgio.

Nessun commento:

Posta un commento