giovedì 27 febbraio 2020


Venosa, in provincia di Potenza, regione Basilicata. CATTEDRALE DI SANT’ANDREA APOSTOLO. (XVI secolo). Edificata a partire dal 1470, e per oltre un trentennio, essa fu innalzata nel punto i cui sorgeva l’antica chiesa parrocchiale di San Basilio, al centro di un’ampia piazza che ospitava officine di fabbri e molte botteghe di artigiani, le une e le altre demolite per far posto al sacro edificio cui è annesso il campanile alto 42 metri a tre piani cubici e due a prisma ottagonali, una cuspide piramidale con grande sfera metallica in cima, sormontata da una croce con banderuola. Il materiale per la costruzione, fu preso dall’Anfiteatro Romano e questo spiega il perché siano inseriti nell’edificio iscrizioni latine, e pietre funerarie (col vescovo Perbenedetti a capo della diocesi dal 1611 al 1634, di cui sin notano i due stemmi, si arrivò alla messa in opera delle campane, molto probabilmente nel 1614 in coincidenza con lo svolgimento del primo sinodo diocesano). L’impianto della chiesa è costituito da tre navate modulari da archi a sesto acuto. L’edificio di notevole mole non offre all’esterno particolari caratteristiche, se non nel tratto posteriore, in corrispondenza della zona presbiterale. Nella chiesa alcune insegne dei del Balzo occupano in un cartiglio la sommità delle arcate. Nella cripta si trova il monumento funebre di Maria Donata Orsini moglie di Pirro del Balzo. A sinistra dell’ingresso principale in alto sono murati i bassorilievi rappresentanti tre simboli degli evangelisti: il leone, il bue, il librone in scrittura molto primitiva. Vi sono anche alcune cappelle, tra le quali si segnala quella del SS. Sacramento, il cui arco d’ingresso risale al 1520. Essa ha due affreschi di soggetti biblici: Giuditta e Oloferne, e Davide e Golia.

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