L'Anfiteatro
Flavio, è uno dei maggiori anfiteatri in Italia. Secondo alcuni, fu edificato
sotto Nerone (dato a sapere perché l'opera era in opus reticulatum, anche se la
tecnica muraria comprende anche i laterizi); poteva contenere fino a 40.000
spettatori. Nei sotterranei sono tuttora visibili parti del sistema per
sollevare le gabbie che portavano nell'arena le belve feroci. Nel perimetro
dell'arena si aprivano botole, anche lungo la "fossa scenica", da
dove le belve (tigri, leoni e giraffe) facevano la loro entrata. Durante lo
spettacolo le botole e la media via venivano chiuse con tavole di legno. Nel
305 d.C. i martiri: Gennaro, Festo, Desiderio e Sossio vennero condannati ad
essere sbranati nell'Anfiteatro, ma per miracolo, le belve non li sbranarono.
In seguito furono decapitati nei pressi della Solfatara insieme ai santi
Procolo, Eutiche e Acuzio.
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